Il 19 maggio 2011 esattamente un anno fa , a soli 36 anni, Alessio il n.s. compagno militante, preparato e impegnato contro l'oppressione e l' ingiustizie nel mondo, ci lasciava per sempre, i compagni del gruppo Amici di Cuba “Italo Calvino” Piombino, del CSIAM (Centro di solidarietà internazionalista Alta Maremma) , di rifondazione comunista di Piombino e Follonica, senza tanti paroloni lo vogliono ricordare in una maniera semplice, pubblicando in ben sette blog's un suo scritto al rientro da una brigata di lavoro volontario a Caimito nelle campagne di Cuba,
La redazione del quotidiano “Tirreno” lo volle intervistare in merito al suo viaggio, ma non ebbe ne il coraggio ne la volontà di pubblicare quello che lui gli disse.
Il mio viaggio a Cuba in una Brigata internazionalista di lavoro volontario
di Alessio Martelli
Dal 1 al 23 settembre, come ogni anno si è svolta la brigata internazionale di lavoro volontario, a cui ho partecipato con piacere e interesse. Per la prima volta mi sono recato a Cuba, un paese che mi ha sempre incuriosito e sul quale mi sono sempre informato cercando in giro notizie corrette, visto quale lavoro di disinformazione fanno abitualmente quasi tutti i media italiani e del resto tutto l’occidente “democratico”.
L’esperienza è stata veramente interessante e formativa ( alloggiavamo “all' accampamento Julio Antonio Mella” di Caimito municipalità a 40 chilometri dall’Avana) confrontando le nostre idee con le brigate di lavoro di molti paesi europei, condividendo le ore di lavoro nei campi al mattino e partecipando a numerose conferenze ed incontri con le varie organizzazioni dell’isola, nelle ore pomeridiane.
E’ stato istruttivo vedere in prima persona come un piccolo paese, povero di risorse, ostacolato da quasi 50 anni da un disumano blocco economico, sia riuscito ad organizzarsi in alcuni importanti settori (su tutti sanità ed istruzione) ad un livello pari se non addirittura superiore a quello delle nazioni più ricche del mondo.
Chiunque avesse già conosciuto altri paesi del terzo mondo è rimasto piacevolmente sorpreso visitando: scuole, università, ospedali, asili, case di riposo per anziani…vedendo come lo Stato cubano si prende cura di certi importanti bisogni dei suoi cittadini, in modo completamente gratuito (o quasi). Per noi della brigata italiana è stato facile entrare in contatto con i cubani, un popolo gioioso, accogliente, ospitale e caldo capace di mettere a suo agio anche chi aveva problemi con lo spagnolo; credo che la visita sia indispensabile per capirlo meglio; il pregiudizio e la disinformazione che dalle nostre parti è la norma, rende impossibile un’analisi obiettiva dell’isola della Revoluciòn e della fierezza del suo popolo, accusato spesso di essere soverchiato da una ferrea dittatura senza che i nostri media parlino mai di come funziona, e se esiste, il sistema elettorale.
Consiglio a tutti gli amici di Cuba di fare almeno una volta l’esperienza della brigata, la forma migliore per entrare in contatto con questo paese. Come diceva il Che: “el trabajo voluntario es una escuela creadoras de conciencias”.
ALE
iniziativa per cinque eroi Cubani
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