La mafia di Miami comanda in "Radio Martí"
20 maggio 2012 - Omar Perez Solomon
Come ai vecchi tempi, l'organizzazione terrorista Fondazione Nazionale Cubano Americana (FNCA) continua a dettare la politica editoriale della mal chiamata Radio Martì.
Lo scorso 10 maggio la mal chiamata Radio Marti ha trasmesso e pubblicato sul suo sito web, un editoriale di Carlos Garcia Perez, direttore dell'Office of Cuba Broadcasting (OCB) - che include Radio e TV Marti - dove attacca il cardinale Jaime Ortega Alamino, arcivescovo dell'Avana, apostrofandolo di lacchè del governo cubano.
Immediatamente, i dirigenti dell'emittente hanno ricevuto il sostegno della Fondazione Nazionale Cubano Americana, che in un comunicato ha dichiarato: "L'editoriale è mostra dell'obiettività, indipendenza di pensiero e credibilità che hanno raggiunto le trasmissioni di Radio/TV Martí durante la presente amministrazione. L'opinione editoriale espressa dal suo direttore in questa occasione ha compiuto completamente la sua missione".
Nel gennaio del 1982, prima dell'inizio delle trasmissioni dell'emittente, il presidente Ronald Reagan nominò la Giunta Direttiva della nuova impresa radiofonica, tra i cui membri c'erano milionari di estrema destra, funzionari della CIA e Jorge Mas Canosa, presidente della FNCA .
Nel settembre dello stesso anno, il Diario de Las Americas rese nota un'intervista che realizzò a Jorge Mas Canosa, che questa volta fu presentato non solo come presidente del Fondazione Cubano-Americana, ma anche come membro esecutivo della Commissione presidenziale di Radio Marti. L'intervistato affermò: "Io considero che questa sia una delle vittorie più importanti e rilevanti dell'esilio cubano che, purtroppo, ne ha avuto pochissime. Sono sicuro che Castro e i suoi seguaci hanno tremato di paura, ieri, quando hanno ricevuto la notizia che Radio Marti era stata approvata dal Comitato più ostile alla causa di una Cuba Libre in cui Fidel Castro ha il maggior numero di simpatizzanti (...) Penso che sia giusto e opportuno che i cubani liberi manifestino la nostra gratitudine al Presidente Reagan e al vicepresidente George Bush, con cui ci siamo incontrati con i dirigenti della Fondazione, lunedì scorso, e ci ha offerto tutto il suo sostegno e collaborazione, e con cui stetti fino all'ultimo minuto parlando con i senatori membri del Comitato".
Da quel momento l'intrusione della FNCA nella gestione e programmazione della stazione anticubana non ha smesso, grazie alla potenza finanziaria di questa organizzazione terroristica.
Come è accaduto in passato, il governo degli Stati Uniti si é tenuto lontano dalle irriverenze e attacchi contenuti nello scritto. Anche se il Dipartimento di Stato é il coordinando delle politiche delle trasmissioni dell'OCB a Cuba, il suo portavoce per gli affari emisferici, Neda Brown, ha espresso che "i suoi editoriali rappresentano le opinioni solamente della stazione".
Nel frattempo, Lynne Beh, portavoce della Giunta dei Governatori delle Trasmissioni (BBG), ha dichiarato che "i direttori di Radio e TV Martí possono esprimere pareri editoriali senza consultare un'autorità superiore e questo non implica che parlino a nome del Governo degli Stati Uniti".
Tuttavia, Phil Peters, esperto sul tema di Cuba del Lexington Institute di Washington, ha espresso al The Washington Post: "direi che ciò é equivalente ad una dichiarazione del governo degli Stati Uniti e che la gente può concludere, a torto o ragione, che questa è una posizione del governo degli Stati Uniti".
Senza dubbio, ancora una volta si dimostra manifestamente che la mafia di Miami comanda in "Radio Martí".
La mafia de Miami comanda en “Radio Martí”
Omar Pérez Salomón
Como en los viejos tiempos, la organización terrorista Fundación Nacional Cubano- Americana (FNCA) continúa dictando la política editorial de la mal llamada Radio Martí.
El pasado 10 de mayo la mal llamada Radio Martí transmitió y publicó en su página de Internet, un editorial firmado por Carlos García Pérez, director de la Oficina de Transmisiones a Cuba (OCB) – que incluye Radio y TV Martí - donde arremete contra el cardenal Jaime Ortega Alamino, arzobispo de La Habana, tildándolo de lacayo del gobierno cubano.
De inmediato los directivos de la emisora recibieron el respaldo de la Fundación Nacional Cubano Americana, que en un comunicado declararó: “El editorial es muestra de la objetividad, independencia de criterio y credibilidad que han ganado las transmisiones de Radio/TV Martí durante la presente administración. La opinión editorial expresada por su director en esta ocasión ha cumplido a cabalidad su misión”.
En enero de 1982, antes de que saliera al aire la estación, el presidente Ronald Reagan designó la Junta Directiva de la nueva empresa radial; entre sus miembros estaban millonarios de extrema derecha, funcionarios de la CIA y Jorge Mas Canosa, presidente de la FNCA.
En septiembre de ese año, el Diario de Las Américas daba a conocer una entrevista que realizó a Jorge Mas Canosa, a quien esta vez presentó no solo como presidente de la Fundación Cubano–Americana, sino también como miembro ejecutivo de la comisión presidencial de Radio Martí. El entrevistado aseveró: “Yo considero que esta es una de las victorias más importantes y trascendentales del exilio cubano que, lamentablemente, ha tenido muy pocas. Estoy seguro que Castro y sus secuaces temblaron ayer de miedo cuando recibieron la noticia de que Radio Martí había sido aprobada por el Comité más hostil a la causa de una Cuba Libre y en el que Fidel Castro cuenta con el mayor número de simpatizantes (…) Creo que es justo y oportuno que los cubanos libres manifestemos nuestra gratitud al presidente Reagan, y al vicepresidente George Bush, con quien nos reunimos los directores de la Fundación el lunes pasado, y nos brindó todo su apoyo y colaboración y quien estuvo hasta el último minuto hablando con los senadores miembros del Comité.”
A partir de ese momento la intromisión de la FNCA en la administración y programación de la emisora anticubana no ha cesado, gracias al poder financiero de esta organización terrorista.
Como ha sucedido en ocasiones anteriores, el gobierno de Estados Unidos guardó distancia de las groserías y ataques contenidos en el escrito. A pesar de que el Departamento de Estado es el coordinador de las políticas de las transmisiones de la OCB a Cuba, su portavoz de asuntos hemisféricos, Neda Brown, expresó que, “sus editoriales representan las opiniones de las emisoras solamente”.
Por su parte, Lynne Well, portavoz de la Junta de Gobernadores de Transmisiones (BBG, por sus siglas en inglés), declaró que “los directores de Radio y TV Martí pueden emitir comentarios editoriales sin consultar una autoridad superior y esto no implica que hablen en nombre del Gobierno de Estados Unidos”.
No obstante, Phil Peters, experto en el tema Cuba del Instituto Lexington, en Washington, expresó a The Washington Post: “yo diría que esto es equivalente a una declaración del gobierno de EEUU y que la gente puede concluir, con o sin razón, que esta es una posición del gobierno de EEUU”.
Sin dudas, nuevamente se pone de manifiesto que la mafia de Miami manda en “Radio Martí”.
OBAMA PARLA DAL PULPITO DELLA MAFIA CUBANA A MIAMI
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