domenica 28 dicembre 2014

USA in Cuba : Perro huevero?** / EE.UU. en Cuba : Perro huevero?*



El periodista estadounidense Tracey Eaton reveló en su blog Along the Malecón que el Departamento de Estado de Estados Unidos anunció este miércoles 24 de diciembre que está buscando organizaciones estadounidenses o basadas en el extranjero interesadas en programas que “promuevan los derechos civiles, políticos y laborales en Cuba” para adjudicarles hasta $ 11 millones en subvenciones que van desde $ 500.000 a $ 2 millones cada una.
Los interesados en ayudar a Washington en Cuba deben presentar los proyectos antes del 5 de febrero.
El Presidente Barack Obama en una Declaración emitida con posterioridad a los acuerdos con Cuba del 17 de diciembre dijo:
“These changes don’t constitute a reward or a concession to Cuba. We are making them because it will spur change among the people of Cuba, and that is our main objective.” *
Pareciera que quieren cambiar a Cuba sin cambiar ellos sus antiguas aspiraciones, serían como el perro huevero, aunque le quemen el hocico. Una pena si los escándalos de USAID pronto se vuelven los del Departamento de Estado.


USA in Cuba : Perro huevero? **

Il giornalista Statunitense Tracey Eaton ha rivelato nel suo
blog Along the Malecón che il dipartimento di stato degli Stati Uniti che da mercoledì 24 dicembre  sta cercando organizzazioni Statunitensi  o basate all'estero interessate in programmi che "promuovano i diritti civili, politici e lavorativi in Cuba” per aggiudicare a loro fino a $11 milioni in sovvenzioni che vanno da $500.000 a $2 milioni ognuna.
Gli interessati ad aiutare a Washington in Cuba devono presentare i progetti prima del 5 di febbraio.
Il Presidente Barack Obama in una dichiarazione emessa posteriormente agli  accordi con Cuba(  acuerdos con Cuba del 17 de diciembre ) ha detto :
" Questi cambi non costituiscono una ricompensa o una concessione a Cuba. Noi stiamo facendoli perché spronerà cambio fra le persone di Cuba, e quello è il nostro obiettivo principale."
Sembrerebbe che vogliano cambiare a Cuba senza cambiare essi le loro antiche aspirazioni, sarebbero come el perro huevero benché gli brucino il muso. Una pena se gli scandali di USAID presto diventano quelli del Dipartimento di Stato.

**Detto cubano che significa …..persone che rubavano una volta e continuavano a farlo anche dopo la condanna imposta, …uomo che è infedele alla moglie e non gli promette mai ma esserlo…..

*Este refrán se le atribuye a criollos cubanos desde la colonización, dicen que los usaban los dueños de esclavos para sancionar o rebautizar a los esclavos opuestos a la sumisión del amo, a sea a la rebeldía de volverse agresivo o escapar cuantas veces tuviera oportunidad. Con el paso del tiempo se le espetaba a aquellas personas que delinquían por mas de una ocasión: Ejemplos sobran. A las personas que robaban una vez y después seguían haciéndolo cuando cumplían la condena impuesta, al hombre que le es infiel a la esposa, este le promete nunca mas serlo, cuando se calma la situación el vuelve a sus andanzas, y así repetidamente a todas aquellas cosas que después de pedir disculpa o cumplir condenas volvemos a realizar.

mercoledì 24 dicembre 2014

Pensa agli altri / Piensa en los demás - di Mahmoud Darwish




 Grazie ai compagni Alfredo Viloria ,1° segretario ambasciata del Venezuela in italia e Yousef SALMAN, Delegato della Mezza Luna Rossa Palestinese in Italia...

Buon Natale e Felice Anno Nuovo.
Pace per la Terra della Pace: la Palestina.
Per una Palestina libera, laica e democratica.

Per un mondo diverso, più giusto e più civile.

عيد ميلاد مجيد وعام جديد ملؤه الخير واليمن والبركة وكل عام وأنتم عائلتي وأصدقائي وشعبي بألف خير أعاده الله على الوطن منعم بالحريه والاستقلال



Pensa agli altri

Mahmoud Darwish

Mentre prepari la tua colazione, pensa agli altri, non dimenticare il cibo delle colombe.

Mentre fai le tue guerre, pensa agli altri, non dimenticare coloro che chiedono la pace.

Mentre paghi la bolletta dell’acqua, pensa agli altri, coloro che mungono le nuvole.

Mentre stai per tornare a casa, casa tua, pensa agli altri, non dimenticare i popoli delle tende.

Mentre dormi contando i pianeti, pensa agli altri, coloro che non trovano un posto dove dormire.

Mentre liberi te stesso con le metafore, pensa agli altri, coloro che hanno perso il diritto di esprimersi.

Mentre pensi agli altri, quelli lontani, pensa a te stesso, e di’: magari fossi una candela in mezzo al buio.




Gracias a los buenos oficios de los compañeros Alfredo Viloria 1° segretario embajada de Venezuela en Italia Yousef SALMAN, Delegato della Mezza Luna Rossa Palestinese in Italia...

Piensa en los demás
Mahmoud Darwish
(traducción libérrima del italiano hecha por el remitente)

Mientras preparas tu desayuno, piensa en los demás, no te olvides de la comida de palomas.

Mientras haces tus guerras, piensa en los demás, no te olvides de los que luchan por la paz.

Mientras pagas el recibo del agua, piensa en los demás, en aquellos que deben ordeñar las nubes.

Mientras estás de vuelta a casa, tu casa querida, piensa en los demás, no te olvides de la gente 
que vive en carpas

Mientras duermes contando los planetas, piensa en los demás, en los que no pueden encontrar un lugar para dormir.

Mientras te desahogas con metáforas, piensa en los demás, los que han perdido el derecho a 
expresarse.

Mientras piensas en los demás, aquellos que están lejos, piensa en tí mismo, y di: ojalà fuese yo una vela en la oscuridad.


Chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso (E. Che Guevara)
من يناضل يمكن أن يخسر، ولكن من لا يناضل فقد خسر مسبقا
Chi salva la vita di un bambino salva il mondo intero


lunedì 22 dicembre 2014

COMUNICATO STAMPA :Il Governo Bolivariano rifiuta la risoluzione del Parlamento Europeo

 


UFFICIO STAMPA – AMBASCIATA DELLA REPUBBLICA BOLIVARIANA
DEL VENEZUELA IN ITALIA

06.8079797 / 06.8079464 / 3408971781 embve.roma-prensa@mppre.gob.ve



Il Governo Bolivariano rifiuta la risoluzione del Parlamento Europeo

La Repubblica Bolivariana del Venezuela, attraverso il Ministero del Potere Popolare per le Relazioni Estere, esprime il suo più profondo rifiuto rispetto alla Risoluzione del Parlamento Europeo, allo stesso modo rifiuta le insolenti dichiarazioni della Alta Rappresentante della Unione Europea, Federica Mogherini, che hanno avuto luogo il 18 ed il 19 dicembre del 2014, rispettivamente, considerando che rappresentano un attentato alla sovranità e alle istituzioni democratiche del Governo Bolivariano.
Per il Governo Bolivariano risulta preoccupante che il Parlamento Europeo nonché la Alta Rappresentante della UE, devino l'attenzione dalla grave crisi economica che colpisce i paesi membri dell'Unione Europea, prodotto dei tagli in materia sociale, e dalla conseguente povertà strutturale alla quale sono costretti i suoi Popoli, concentrando i loro sforzi nello screditare le conquiste della Rivoluzione Bolivariana.
Le dichiarazioni della Alta Rappresentante, nonché la Risoluzione del Parlamento Europeo, non rappresentano per nulla l'opinione dei popoli della UE, che hanno storicamente sempre mantenuto relazioni con il Venezuela.
Inoltre, il Governo della Repubblica Bolivariana del Venezuela, considera che tali dichiarazioni, non solo sono da considerarsi interventiste e profondamente irrispettose, ma contraddicono apertamente tutti gli organismi internazionali che hanno in maniera esplicita manifestato il riconoscimento proprio degli enormi passi avanti realizzati dal Venezuela in differenti aree, nonché la posizione favorevole di tali organismi che si materializza con l'ampio appoggio ottenuto nelle votazioni in diverse istanze internazionali.
Il Governo del Venezuela, nella fedele applicazione della Costituzione della Repubblica Bolivariana del Venezuela, promulgata nel 1999, promuove il protagonismo democratico e partecipativo di tutta la società sulla base dell'uguaglianza e della giustizia, garantendo inoltre l'autonomia di tutti i poteri e ribadisce, allo stesso tempo, la sua disposizione nel mantenere il dialogo tra tutti i settori del Paese.

Infine, il Governo della Repubblica Bolivariana del Venezuela, desidera reiterare il senso di amicizia e di profondo affetto per i Popoli d'Europa, che la Patria di Bolívar ha sempre fraternamente accolto.

Envía Maduro carta a Los Cinco/Maduro invia lettera ad I Cinque



Maduro  invia lettera ad I Cinque 

Non si piegarono Mai davanti all'accanimento dell'impero e affrontaron con ammirabile coraggio a tutte le difficoltà e tutte le contrarietà..

Gerardo, Ramón, Tony, René e Fernando: oggi rivendichiamo in voi la lotta di tutti i paesi che non desistono dal suo impegno per essere liberi...

E so che dal cielo... il Comandante Chávez celebra con noi.


Envía Maduro carta a Los Cinco
Nunca se doblegaron ante la saña del imperio y le hicieron frente con admirable coraje a todas las dificultades y a todas las adversidades...

Gerardo, Ramón, Tony, René y Fernando: hoy reivindicamos en ustedes la lucha de todos los pueblos que no cejan en su empeño por ser libres...

Y se que desde el cielo... el Comandante Chávez celebra con nosotros...







sabato 20 dicembre 2014

Noi comunisti del nuovo millennio : "Il linguaggio per raggiungere le masse" da Resistenze




Doménec Merino*tintaroja.es
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare


Quando noi comunisti interveniamo su un fronte di massa - ad esempio, in un centro di lavoro, in una scuola, in un quartiere popolare... - lo facciamo partendo da una premessa iniziale: l'essere sociale determina la coscienza sociale. In altre parole: siamo il prodotto della società nella quale nasciamo, viviamo e ci sviluppiamo.

La conseguenza diretta di questo fatto, la cui comprensione e accettazione consideriamo tanto importante, è che la classe operaia, nonostante sia tale, nel capitalismo esiste nelle condizioni che gli impone il sistema politico-economico nel quale vive. Il carattere fondamentale di questo sistema è che è basato sulla divisione della società in classi: una che si appropria dell'immensa maggioranza della ricchezza, la borghesia, e la usa per controllare il potere politico, ma anche altri mezzi che le permettono di riprodurre le proprie idee.

Di conseguenza, gli operai nel nostro paese generalmente non pensano come lavoratori, bensì strutturano i propri pensieri nel modo che la borghesia gli ha insegnato attraverso l'educazione, i libri e la televisione. Il ruolo del Partito comunista è opporre il proprio messaggio politico, i propri obiettivi e la propria strategia a questi schemi che si sono generalizzati nella società a causa della posizione dominante della borghesia, quindi anche delle sue idee.

Da ciò deriva l'importanza fondamentale che noi comunisti attribuiamo ai nostri obiettivi politici e alla nostra strategia. I nostri principi li abbiamo elaborati mediante lo studio scientifico della società, usando il marxismo-leninismo come strumento, e l'unico elemento capace di corroborare i nostri postulati è la realtà pratica. Il più puro metodo scientifico. Non è il numero di persone che appoggiano le nostre idee ciò che gli conferisce validità.

Una volta constatata la veridicità, o possibile veridicità di ciò che difendiamo, l'unico - seppur titanico - compito che abbiamo davanti è convincere la gente - gli operai, gli studenti, i lavoratori autonomi... - della giustezza delle nostre parole.

Per questo non possiamo rinunciare ai nostri postulati, "ni un tantito asì", come direbbe il Che Guevara. Perché sono giusti, o crediamo che la pratica dimostri che lo sono. Non stiamo parlando di elementi negoziabili, ai quali rinunciamo o che adottiamo a seconda di quanto ci convenga; ciò cui facciamo riferimento è la nostra missione storica: trasmettere le nostre conclusioni alla classe operaia affinché inizi a pensare ai suoi interessi oggettivi e smetta di difendere quelli del nemico di classe.

La strategia dei comunisti è, pertanto, assolutamente rigida. Non c'è 15-M, PODEMOS o movimenti indipendentisti che, per grandi che siano, possano persuaderci a smettere di difendere ciò che crediamo giusto per la classe operaia e ciò che riteniamo oggettivamente vero.

Da qui discende l'importanza delle categorie che usiamo. Le parole che usiamo nel nostro discorso politico non sono un capriccio passeggero, ne tantomeno una moda: sono le più adatte a descrivere fedelmente un concetto politico che vogliamo trasmettere con precisione. A volte possiamo cercarne di equivalenti, ma non sempre. Possiamo usare, in maniera alternativa, "borghesia" e "imprenditori e banchieri", ma non useremo mai la parola "casta", anche se in questo momento è un termine che gode di molta popolarità. Non lo facciamo semplicemente perché non significa la stessa cosa. La borghesia è una classe sociale; "casta" è una parola ambigua, associata a un gruppo di persone "parassita" di un sistema che potrebbe, secondo questa accezione, essere buono. La parola "casta" va a braccetto con la convinzione che il problema fondamentale del nostro tempo sia legato alla corruzione nella politica; questo è qualcosa che i riformisti, ma anche i fascisti, hanno difeso per molto tempo, e che mantiene intatto lo scheletro del capitalismo.

Siamo molto coscienti che quando andiamo in una scuola o in una fabbrica, a uno studente o a un operaio i nostri concetti risulteranno oscuri. E' per questo che dobbiamo sviluppare, e lo faremo, una grande flessibilità tattica che accompagni il nostro rigore strategico. Poiché se c'è qualcosa che caratterizza il comunista, oltre alla sua fermezza di principi, è la sua capacità di adattamento al contesto e la sua capacità di comunicare con la gente. Prima che militanti siamo operai, studenti, lavoratori autonomi o contadini e, in tutti i casi, conosciamo la problematica, il linguaggio e la coscienza della gente che ci circonda.

Questo non deve costituire una scusa per rinunciare alle nostre categorie. Al contrario, deve essere un incentivo a saperle spiegare efficacemente, in modo che quando parliamo di "plusvalore" possiamo far capire all'operaio a cosa ci riferiamo, comparando la ricchezza dell'imprenditore con la sua e riflettendo sull'origine della prima.

Siamo flessibili nella tattica e anche riguardo al mezzo che usiamo per trasmettere le nostre idee; ma rigidi, inamovibili e semplicemente intransigenti in ciò che vogliamo trasmettere: i nostri principi, le nostre idee, che non sono altro che quelle della classe operaia.

La nostra flessibilità nella tattica fa sì che possiamo usare gli uni o gli altri mezzi per esprimere le nostre idee - a livello di estetica dei manifesti, per esempio, o di uso del linguaggio generico. Ciò che facciamo, in questo caso, verrà definito dalle esigenze della lotta di classe, e terremo conto del fatto che è ciò che ci permette di avvicinarci con più facilità alla classe operaia in ogni luogo e momento concreto, ma sempre tenendo ben presente che vogliamo dire alcune cose e non altre, che vogliamo parlare di abbattimento del capitalismo e non di sua gestione, che andiamo contro la borghesia e il suo sistema, non solamente contro i politici o i corrotti. In definitiva: noi comunisti siamo chiari e fermi, ma anche capaci di adattarci alle circostanze.

(*) vicedirettore di Tinta Roja

http://www.resistenze.org/sito/re00.htm
Immagine inserita da amministratore Blog corrente

domenica 21 settembre 2014

Castiglion della Pescaia (GR) 20/09/014 : militanti antifascisti e internazionalisti ricordano lo scrittore Partigiano "Italo Calvino".



Il 20 settembre 2014  presso il cimitero di Castiglion della Pescaia (GR) in alta  Maremma Toscana : una delegazione rappresentante  Rifondazione Comunista di Piombino, Campiglia M.ma, Follonica, Castiglion della Pescaia, gli Amici di Cuba  gruppo“ Italo Calvino” il Circolo Bolivariano “Alessio Martelli” Piombino, il Movimento alta Maremma libertà per i Cinque Eroi  cubani, con l’adesione di ANPI  di Piombino e Follonica e con la presenza del Presidente del consiglio Comunale di Castiglion della Pescaia, ha ricordato lo scrittore “ Resistente “Italo Calvino e i valori della Resistenza a cui era legato e conosciuto come il partigiano   “Santiago”, alcuni attimi prima della commemorazione con un veloce scambio di idee sono state gettate le basi per organizzare iniziative concrete in occasione del 30° anniversario del morte nel 2015,  iniziative che dovranno venire alla luce con la partecipazione dell’amministrazione Comunale di Castiglion della Pescaia  (GR) e  l’ambasciata di Cuba in Italia, non deve essere  mai dimenticato che Calvino nacque a Cuba a Santiago de Las Vegas a l’Avana,  Il governo Cubano  è un sostenitore della figura e del pensiero di Italo Calvino, tanto che  il 2013 è stato  a lui dedicato , ...infatti è stato ricordato  nelle scuole e in numerose iniziative in tutta l’isola caraibica. Ricordare Calvino vuol dire salvaguardare la memoria storica  e diffondere i valori della Resistenza, la unica  forma positiva che durante la seconda guerra mondiale riuscì a ridare un poco di dignità a una Italia complice nella morte di più di 50.000.000 di persone.

*****
Ecco "Oltre il ponte", un canto scritto da Calvino e musicato da Sergio Liberovici mezzo secolo fa, nel 1959.

Per Calvino è  un tentativo di tramandare alle nuove generazioni la speranza di un «avvenire più umano, e più giusto, più libero e lieto» lo rende più che mai attuale. Nelle parole di “oltre il ponte” Calvino rievoca il tempo della Resistenza, del suo impegno e quello di tanti giovani per liberare il proprio Paese dal nazifascismo, con la nostalgia dolce-amara dell’ingenuo manicheismo tipico dei giovani.

Oltre il Ponte

O ragazza dalle guance di pesca
o ragazza dalle guance d’aurora
io spero che a narrarti riesca
la mia vita all’età che tu hai ora.
Coprifuoco, la truppa tedesca
la città dominava, siam pronti:
chi non vuole chinare la testa
con noi prenda la strada dei monti.

Avevamo vent’anni e oltre il ponte
oltre il ponte ch’è in mano nemica
vedevam l’altra riva, la vita
tutto il bene del mondo oltre il ponte.
Tutto il male avevamo di fronte
tutto il bene avevamo nel cuore
a vent’anni la vita è oltre il ponte
oltre il fuoco comincia l’amore.

Silenziosa suglia aghi di pino
su spinosi ricci di castagna
una squadra nel buio mattino
discendeva l’oscura montagna.
La speranza era nostra compagna
a assaltar caposaldi nemici
conquistandoci l’armi in battaglia
scalzi e laceri eppure felici.

Avevamo vent’anni e oltre il ponte
oltre il ponte ch’è in mano nemica
vedevam l’altra riva, la vita
tutto il bene del mondo oltre il ponte.
Tutto il male avevamo di fronte
tutto il bene avevamo nel cuore
a vent’anni la vita è oltre il ponte
oltre il fuoco comincia l’amore.






Foto della iniziativa del 20/09/2014












Foto PRC Piombino, PRC Follonica



mercoledì 10 settembre 2014

La musica è un mezzo necessario per la causa dei Cinque !! / Gianluca Quaglierini: per Cuba, per i Cinque, per la pace - Gianluca Quaglierini: por Cuba, por los Cinco, por la paz Ida Garberi


Bruce Springsteen, quando ancora non si faceva coinvolgere nelle campagne elettorali dai suoi loschi amici candidati del partito democratico del suo paese, vedi : Kerry o Obama, era un caposaldo nella aggregazione giovanile e non solo, nei suoi concerti lui denunciava il malessere della società Statunitense e del pianeta, Bruce, nel 1987 dopo aver ascoltato il brano di Sting “ They dance Alone” (canzone che parlava del Cile e dell'Argentina, delle donne di Plaza de Mayo che a Buenos Aires ballavano sole perchè i loro uomini erano stati fatti sparire da un regime fascista sanguinario, fratello di quello di Pinochet che in Cile l’11 settembre 1973 prese il potere  con un Golpe come di consuetudine made in USA, …un 11 settembre molto in anticipo a quello che oggi ricordano tutti.)…affermò pubblicamente "ho imparato di più da una canzone di tre minuti di tutto quello che ho imparato a scuola”

Il movimento alta Maremma libertà per i Cinque eroi Cubani per far conoscere il caso  dei Cinque oltre le tradizionali forme di diffusione, ha inserito come prioritario il coinvolgimento di musicisti Rock, reggae, ska, hip hop, classica,…è dimostrato che un musicista, un gruppo ,
arrivano dove altri non possono arrivare, sia cantando una canzone sul tema in questione, sia parlandone anche per solo uno due minuti, di solito grande o piccola che sia i musicisti hanno una platea con cui comunicare e far giungere messaggi.
Nell’alta Maremma combattente, terra di Briganti, di
Resistenza e con una bella storia Rossa alle spalle  per fortuna non  ancora cancellata come in altri territori, due band che hanno un loro circuito, un loro seguito sono diventate solidali alla causa, per adesso ”Animali domestici group” e “Settima Onda” è già nell’aria che presto ne arriveranno altre, gli “Animali Domestici”  ha inizio estate 2014  hanno scritto il bellissimo testo della canzone “i cinque” che viene cantato regolarmente nei concerti e presto sarà anche
inciso,  la voce del gruppo Gianluca Quaglierini  nonché membro del coordinamento Maremmano per i Cinque, è stato oggetto di una bella intervista curata dalla giornalista di Prensa latina Ida Garberi che è stata pubblicata il 18 agosto 2014 in Cubadebate, in un passato recente due formazioni militanti di passaggio in alta
Maremma per concerti “Red Ska” e “Radici nel cemento”  ben conosciute  in Italia  e che sapevano poco nulla sulla storia delle  ingiustizie USA contro  Antonio ,Gerardo, Ramon, Fernando,Renè, si resero
subito  disponibili a sostenere attivamente  la Causa, però a queste band  dovevano essere vicini le associazioni amiche di Cuba dell’Emilia e di Roma.

                                                                       

 By Sandino




2012 Cantante del gruppo Red ska con compagni  maremmani

Radici nel cemento 2013 Pinetina Riotorto



Da Cubadebate 18 agosto 2014 testo integrale :

Gianluca Quaglierini: per Cuba, per i Cinque, per la pace

“Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti”.
                                                            Antonio Gramsci
Nei miei cammini della solidarietà, è bello molte volte conoscere persone con cui condividere le speranze, con cui cercare di costruire un mondo migliore, nel nostro piccolo. Non mi ricordo quanti anni sono passati dalla prima volta che mi ha contattato, durante un suo viaggio a Cuba, Maurizio “Sandino” Cerboneschi, però da subito l’ho sentito come un fratello di lotte. Grazie a lui ed al suo lavoro instancabile, sono potuta entrare in contatto con altri militanti del “Movimento Alta Maremma Libertad por los Cinco”, e tra questi con Gianluca Quaglierini in particolare.
Ho conosciuto Gianluca qui a Cuba nel novembre del 2013 quando è venuto in viaggio con un gruppo di solidari internazionalisti, principalmente per partecipare al IX Colloquio Internazionale per la Libertà dei Cinque ed ho deciso di fargli alcune domande proprio adesso che con il suo gruppo musicale “Animali Domestici” ha scritto una canzone per i Cinque cubani.
1) Da dove nasce l’amore per Cuba?
“L’amore per Cuba è nato in maniera quasi naturale appena ho cominciato ad interessarmi di politica. Diritto all’istruzione per tutti, diritto alla sanità per tutti, tutela dei bambini: quello che stanno distruggendo in Italia, Cuba continua a sostenerlo e soprattutto a realizzarlo giorno dopo giorno. Mi piacerebbe pensare a Cuba senza bloqueo, ad una Cuba che possa avere a disposizione i mezzi che hanno altri paesi: allora la speranza di un mondo migliore si potrebbe davvero realizzare.
2) Non hai paura che schierarti a favore di Cuba oggi in Italia sia fuori moda anche nella sinistra?
Io non ritengo assolutamente fuori moda schierarsi a favore di Cuba oggi, bensì lo ritengo assolutamente indispensabile e necessario. E questo mi viene ancora più naturale pensarlo oggi mentre ti rispondo, giorno dell’88° compleanno del comandante Fidel.
3) Come e dove hai conosciuto la campagna per i Cinque cubani?
La campagna per la liberazione dei 5 eroi cubani l’ho conosciuta grazie a Maurizio Cerboneschi, un vero compagno, un internazionalista a 360°, un militante comunista di esperienza trentennale. Ne discutevamo durante le riunioni e la questione mi ha appassionato sempre di più, fino a che nel novembre 2013 ho partecipato al IX Colloquio Internazionale per la Libertà dei Cinque, che si è tenuto ad Holguin. E’ stata un’esperienza fantastica. Molti sono stati i momenti in cui anche le lacrime hanno preso il sopravvento. Sai che ci sono andato in viaggio di nozze? E’ stato un po’ come riconoscere questa causa anche come una mia battaglia alla quale ho voluto donare un passaggio fondamentale della mia vita privata. A marzo poi sono andato a Londra per partecipare all’incontro dell’International Commission of Inquiry into the Case of the Five. Ho imparato molto anche in quell’occasione, che affrontava la questione da un punto di vista più tecnico.
4) Come è stato il tuo viaggio a Cuba? Lo consideri un’esperienza soddisfacente?
Non mi vorrei ripetere, ma nel mio viaggio a Cuba ho potuto conoscere una realtà di cui avevo solo sentito parlare. Ho provato a presentarmi con occhio molto critico perché comunque i commenti che mi erano giunti erano venuti da parte di compagni e compagne. Quindi, diciamo, un po’ di parte… Ho potuto vedere una realtà dove una madre non sgrida mai suo figlio, dove i bambini sono felici e sorridenti, dove il rispetto per la donna è altissimo e soprattutto dove la solidarietà e l’umanità sono cardini fondanti. Tutte cose che in Italia sono finite, sempre che mai siano esistite. Quanto sopra mi è capitato di vederlo in tutti i luoghi che ho visitato: Holguin, Cienfuegos, Trinidad, L’Avana, Artemisa, Santa Clara. Quindi non era dovuto al luogo in cui mi trovavo ma ad un sistema culturale in essere. Ho capito che la speranza di un mondo migliore è possibile, è realizzabile: perché esiste già. Si chiama Cuba.

5) Credi che possa esistere concretamente il comunismo? Se sì, per te cosa significa questa parola?
Ovviamente credo che il Comunismo possa esistere concretamente, anzi la sua esistenza è necessaria e ritengo sia l’unica alternativa a questo sistema economico fondato sul capitalismo. Il Comunismo significa giustizia sociale, significa abolire lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, significa avere tutti, avere il necessario.
6) Ti consideri comunista?
Mi considero comunista? Ritengo di sì, perlomeno provo ad applicare i suoi principi nella mia vita privata e nella mia attività politica: vita privata ed attività politica che, ti ricordo, affronto in un paese fortemente capitalista.
7) Cosa rappresenta per te partecipare nel progetto di Rifondazione Comunista?

Credo che Rifondazione Comunista sia l’unico mezzo aggregante per realizzare ciò in cui credo e per ottenere un cambiamento nel paese in cui vivo. Sono stati commessi degli errori negli anni scorsi, errori di cui forse ancora ne stiamo pagando il prezzo. Ma non ho mai visto un compagno di Rifondazione Comunista arricchirsi con la politica: semmai è successo il contrario. E gli errori in buona fede li compie anche una moglie, un marito od un figlio.
8) Cosa fai nella vita?
Io lavoro a Piombino e mi occupo di logistica e di organizzazione dei trasporti alla S.O.L. (Società Ossigeno Liquido), un’azienda che produce gas tecnici per industrie ed ospedali. E’ un’azienda dell’indotto della Lucchini e la situazione ultimamente non è affatto semplice perché le Acciaierie Lucchini sono state commissariate in quanto ne è stato decretato il fallimento; tra Lucchini ed indotto lavorano (lavoravano) quasi 5.000 persone. Anche questo è un regalo del capitalismo: un’ulteriore dimostrazione che il capitalismo buono non esiste.
soundcheck del pomeriggio 29 agosto,
9) Come è nato il gruppo Animali Domestici?
Il gruppo musicale “Animali Domestici” è nato all’inizio del 2012. Ho sempre avuto questa passione e dopo aver frequentato un corso di percussioni col maestro senegalese Ismaila Mbaye ho coinvolto alcuni miei amici. Giulio Passarini (il primo con cui ho parlato e pensato questo gruppo) alla chitarra elettrica, Patrizio Santi alla chitarra acustica ed elettrica, il Cacio al basso elettrico, Christian Spinelli alla batteria ed Egizia Marchetti alla chitarra jazz (quando non ci abbandona temporaneamente per andare a cercare fortuna per il mondo). Diciamo che ho realizzato un sogno della mia vita: poter cantare su un palco.
10) Da dove viene l’esigenza di cantare una canzone sui Cinque?
Un giorno di giugno 2014, sulla spiaggia di Follonica, mi sono trovato a pensare alla causa dei Cinque ed ho scritto su carta quello che girava nella mia mente e ne ho parlato subito con Maurizio. Volevo raccontare a più persone possibili la storia di questi 5 uomini. Il portare questa storia nei luoghi dove suoniamo è un modo per mettere a conoscenza il maggior numero di persone possibili di ciò che è accaduto. E nei luoghi dove suoniamo non manca mai la bandiera palestinese. Permettimi un breve ma quanto mai caloroso messaggio di solidarietà alla popolazione di Gaza sottoposta a questo sterminio, questo genocidio, questa pulizia etnica messi in atto dal governo sionista israeliano.

11) Vuoi mandare un messaggio ai Cinque ed a Cuba?
Questa è la domanda più difficile che potevi farmi. Ai Cinque posso trasmettere, per quel poco che mi compete, la solidarietà forte di un movimento internazionale che non trascurerà mai questa vicenda, fino a che tutti e Cinque non potranno riabbracciare le loro madri, mogli o figli. Ho conosciuto molte delegazioni ad Holguin e Londra: posso dire che la voce della solidarietà non si fermerà mai. Siamo con voi e sappiamo che voi lo sentite, che sentite questa spinta che aprirà le porte della vostra libertà. Al governo cubano ed al popolo cubano chiedo umilmente di continuare su questa strada per dare una speranza al resto del mondo che crede ancora in un futuro migliore, solidale, dove la giustizia sociale possa trionfare.
Concludo rispondendo alla tua domanda: le mie radici di sinistra. Mio padre era un operaio siderurgico iscritto al PCI, uno di quelli che le ferie gli servivano per andare ad aiutare il partito, mentre mia madre era casalinga. Un giorno da piccolo chiesi a mio padre: “perché voti Partito Comunista?” e lui rispose “perchè è dalla parte dei più deboli, non sta coi padroni e perché dice che tutti devono essere trattati alla stessa maniera”. Queste parole le ho ascoltate a 12 anni, questo è stato il primo insegnamento dei miei genitori.
Comunque ho cominciato tardi ad interessarmi di politica (sia a livello di partito sia a livello di associazionismo) e se oggi sono riuscito a realizzare quel poco che ho fatto lo devo soprattutto a mia moglie Milena, la mia guida politica, la mia inseparabile anima gemella”.
 
serata  del 29 agosto 2014 pinetina Riotorto
Mando un abbraccio forte e ringrazio Gianluca e tutti i partecipanti al Coordinamento e concludo la chiacchierata pubblicando il testo della canzone: Cinque Eroi

C’è  una terra nel Caribe dal sapor di libertà
Cinque uomini difendono la storia che sarà
son partiti con coraggio son partiti all’arrembaggio
con la stella rossa in cuore per difendere l’onore.

Dalla Patria di Fidel di Camilo e di Raul
Hasta siempre Comandante e pugno sempre in su
C’è un nemico terrorista, non ci perde mai di vista
un albergo han bombardato e Di Celmo hanno ammazzato

Han deciso e sono andati, a Miami infiltrati
Per sconfiggere il nemico, io compagno te lo dico
Noi dobbiamo tutti quanti, non avere mai rimpianti
Per urlare ad alta voce, contro quel nemico atroce.

Libertad para los Cinco
Libertad para los Cinco
Libertad para los Cinco
Un dos tre quatro Cinco heroes

Un processo un pò sommario, hanno scritto su un diario
testimoni improvvisati dall’accusa indottrinati
sono stati condannati e poi dopo incarcerati
dallo yanqui americano, per i Cinque alzo la mano.

Due di loro son tornati a abbracciare la famiglia
gli altri sempre son ingabbiati, questo non ci meraviglia
la giustizia americana sembra una tartaruga
ciò non vale per Carriles, lui non deve andare in fuga.

Solidarietà mondiale, non è mai venuta meno
libertad para los Cinco noi per sempre chiederemo
Per Antonio, per Gerardo, per Ramon e le famiglie
grideremo con Renè con Fernando e con le figlie :

Libertad para los Cinco
Libertad para los Cinco
Libertad para los Cinco
Un dos tre quatro Cinco heroes
il link della canzone su youtube




Ida Garberi*


"Odio los indiferentes. Creo que vivir quiere decir ser
 partisanos. Quien viva verdaderamente no puede 
dejar de ser ciudadano y partisano. La indiferencia 
es acidia, es parasitismo, es cobardía, no es vida. 
Por tanto odio los indiferentes.

Antonio Gramsci 


En mis caminos de la solidaridad, muchas veces es 
lindo conocer a personas con quien compartir las 
esperanzas, con quien tratar de construir un mundo 
cuantos años pasaron desde la primera vez que me 
contactó, antes de viajar a Cuba, Maurizio Sandino 
Cerboneschi, pero desde el primer momento que lo 
conocí, sabía que era un hermano de luchas. Gracias 
a él y a su trabajo incansable, pude ponerme en 
contacto con otros militantes del " Movimento Alta 
Maremma Libertad por los Cinco", y entre ellos 
estaba Gianluca Quaglierini. 

Gianluca lo conocí en Cuba en noviembre del 2013, 
cuando vino con un grupo de solidarios 
internacionalistas, para participar en el IX Coloquio 
Internacional por la Libertad de los Cinco y decidí 
hacerle algunas preguntas, justo ahora que con su 
grupo musical "Animali Domestici" escribió una
canción por los Cinco cubanos. 


1) ¿De dónde nace el amor por Cuba?  

El amor por Cuba nació de manera casi natural
cuando empecé a interesarme en la política. Derecho
a la instrucción para todos, derecho a la salud para
todos, tutela de los niños: son los valores que están
perdidos en  Italia, Cuba sigue defendiéndolos y 
sobre todo lo logra día tras día. Me gustaría pensar 
en Cuba sin bloqueo, en una Cuba que pueda tener a
disposición los medios que tienen otros países: 
entonces la esperanza de un mundo mejor se podría 
realizar de veras. 

2) ¿No tienes miedo que alinearte hoy a favor de
 Cuba en Italia esté fuera de moda, también en la
 izquierda? 

Yo no creo absolutamente que esté fuera de moda 
alinearse hoy a favor de Cuba, sino lo creo 
absolutamente indispensable y necesario. Y más aún
hoy mientras te contesto, en el día del cumpleaños 
88 del comandante Fidel. 

3) ¿Cómo y dónde conociste la campaña por los
 Cinco cubanos? 

La campaña por la liberación de los 5 héroes cubanos
la conocí gracias a Maurizio Cerboneschi, un 
verdadero compañero, un internacionalista al ciento
por ciento, un militante comunista desde hace 
treinta años. Hablamos del tema durante 
las reuniones y la cuestión siempre me apasionó 
mucho, hasta que en noviembre de 2013 participé en
el IX Coloquio Internacional por la Libertad de los 
Cinco, que se hizo en Holguín. Fue una experiencia 
fantástica. En muchos momentos, tengo que 
confesar que las lágrimas tomaron la ventaja. ¿Sabes
 que allí estuve de luna de miel? Fue algo... Como 
reconocer también que esta causa es mía, es una 
lucha que es parte fundamental de mi vida privada.
En marzo, fui a Londres para participar en el 
encuentro internacional “Commission of Inquiry into 
the Case of the Five”. En esta ocasión pude aprender 
mucho, porque afrontó la cuestión de un punto de 
vista más técnico. 

4) ¿Cómo fue tu viaje a Cuba? ¿Lo consideras una
 experiencia satisfactoria? 

No quiero repetirme, pero en mi viaje a Cuba pude
conocer una realidad de la que sólo había escuchado 
hablar. Quise ver todo con ojos muy críticos, porque 
las referencias que tenía eran de compañeros y 
compañeras comprometid@s. Pude ver una realidad
dónde una madre no regaña nunca a su hijo, dónde 
los niños son felices y sonrientes, dónde el respeto 
por la mujer es muy fuerte y sobre todo dónde la 
solidaridad y la humanidad son articulaciones 
fundamentales. Todo esto, en Italia se perdió, si 
alguna vez existió. Estas cosas lindas pude verlas en 
todos los lugares que visité: Holguín, Cienfuegos, 
Trinidad, La Habana, Artemisa, Santa Clara. Esto 
significa que no depende del lugar donde me 
encontraba si no de un sistema cultural que existe. 
Tuve la esperanza que un mundo mejor es posible, 
es realizable: porque ya existe. Se llama Cuba. 


5) ¿Crees que pueda existir concretamente el 
Comunismo? ¿Si sí, que significa esta palabra para
 ti? 

Obviamente, creo que el Comunismo puede existir
concretamente, más bien su existencia es necesaria
y creo que es la única alternativa al sistema 
económico basado en el capitalismo. El Comunismo
significa justicia social, significa abolir la explotación
del hombre por el hombre, significa que todos 
tienen, pero solo lo necesario. 

6) ¿Te consideras comunista? 

¿Me considero comunista? Creo que sí, busco aplicar 
sus principios en mi vida privada y en mi actividad 
política: vida privada y actividad política que, te 
recuerdo, se desarrollan en un país fuertemente 
capitalista. 

7) ¿Que representa para ti participar en el proyecto 
de Rifondazione Comunista? 

Creo que Rifondazione Comunista es la única manera
de agrupar para realizar lo que creo y para conseguir
un cambio en el país en que vivo. Se cometieron 
errores en los años pasados, errores de los que 
todavía estamos pagando el precio. Pero no vi nunca 
a un compañero de Rifondazione 
Comunista enriquecerse con la política: si acaso, 
sucedió lo contrario. 

8) ¿Qué haces en la vida? 

Yo trabajo en Piombino y me ocupo de la logística y 
de la organización de los transportes de S.O.L. 
(Sociedad Oxígeno Líquido), una empresa que 
produce gases técnicos por industrias y hospitales. 
Es una empresa de Lucchini y la situación 
últimamente no es para nada simple porque las 
Acererías Lucchini fueron intervenidas, porque están
en quiebra; en esta situación están casi 5.000 
personas.También éste es un regalo del capitalismo: 
una ulterior demostración que el capitalismo bueno 
no existe. 

9) ¿Como nació el grupo musical “Animali 
Domestici”? 

El grupo musical "Animali Domestici" nació al 
principio de 2012. Siempre tuve esta pasión y 
después de frecuentar un curso de percusión con el 
maestro senegalés Ismaila Mbaye, decidí involucrar 
algunos amigos míos. Giulio Passarini (el primero con
quien hablé y pensé en este grupo) toca la guitarra 
eléctrica, Patrizio Santi toca la guitarra acústica y 
eléctrica, el Cacio toca el bajo eléctrico, Christian 
Spinelli toca la batería y Egizia Marchetti toca la 
guitarra jazz (cuando no nos deja temporalmente 
para ir a buscar suerte por el mundo). Digamos que pude realizar un sueño de mi vida: poder cantar 
sobre una tarima. 

10) ¿De dónde viene la exigencia de cantar una 
canción sobre los Cinco? 

Un día de junio de 2014, en la playa de Follonica,
estaba pensando en la causa de los Cinco y escribí 
en el papel lo que tenía en mi mente y hablé del 
asunto a Maurizio. Lo hice para contar la historia de 
estos 5 hombres a más personas. Llevar esta historia
a los lugares dónde tocamos es un modo de dar a 
conocer esta injusticia. Además, en los lugares dónde
tocamos no falta nunca la bandera palestina. 
Permíteme enviar un breve pero cálido mensaje de 
solidaridad a la población de la Franja de Gaza, 
sometida a este exterminio, a este genocidio, a esta 
limpieza étnica llevada a la práctica por el gobierno
sionista de Israel. 

11) ¿Quieres mandar un mensaje a los Cinco y a 
Cuba? 

Ésta es la pregunta más difícil que pudiste hacerme.
A los Cinco puedo transmitir, según mi pequeño 
espacio, la solidaridad fuerte de un movimiento 
internacional que no abandonará nunca esta causa, 
hasta que todos los Cinco no puedan abrazar a sus
madres, a sus mujeres o a sus hijos.  Conocí muchas 
delegaciones en Holguín y en Londres: puedo decir 
que la voz de la solidaridad no se parará nunca. 
Estamos con ustedes y sabemos que ustedes lo 
saben, que perciben esta fuerza que abrirá las 
puertas de su libertad. Al gobierno cubano y al 
pueblo cubano pido humildemente que perpetúen 
este camino, para seguir dando una esperanza al 
resto del mundo que todavía cree que existe un 
futuro mejor, solidario, dónde la justicia social pueda 
triunfar. 

Concluyo contestando a tu pregunta sobre mis raíces 
de izquierda. Mi padre fue un obrero siderúrgico 
inscrito en el Partido Comunista Italiano, que pasaba 
las vacaciones haciendo trabajo social por el partido, 
mientras mi madre fue ama de casa. Un día, cuando 
era pequeño, le pregunté a mi padre: “¿por qué 
votas por el Partido Comunista?” y me contestó 
"porque está con los más débiles, no está con los 
patrones y por qué dice que todos tienen que ser 
tratados a la misma manera". Estas palabras las 
escuché a los 12 años, fue la primera enseñanza de 
mis padres. 
En todo caso, empecé tarde a interesarme en la 
política y si hoy logré realizar lo poco que hice, se lo
debo sobre todo a mi mujer Milena, mi guía 
política, mi inseparable alma gemela.

Mando un abrazo fuerte y agradezco a Gianluca y a 
todos los participantes de la Coordinación y 
concluyla conversación publicando el texto de la 
canción: 

Cinco Héroes 

Hay una tierra en el Caribe con sabor a libertad 
Cinco hombres que defienden la historia que será 
partieron con ánimo, partieron con coraje
con la estrella roja en el corazón para defender el honor. 

De la Patria de Fidel, de Camilo y Raúl 
Hasta siempre Comandante y el puño siempre arriba  
Hay un hostil terrorista, no nos pierde nunca de vista 
un hotel han bombardeado y a Di Celmo han matado 

Han decidido y han ido, a Miami infiltrados 
Para derrotar al enemigo, yo compañero te lo digo 
Nosotros todos juntos no debemos nunca tener 
remordimiento 
Para gritar en alta voz, contra aquel enemigo hostil y atroz. 

Libertad para los Cinco 
Libertad para los Cinco 
Libertad para los Cinco 
Un dos tres cuatro Cinco héroes 

Un proceso un poco sumario, escribieron sobre un diario 
testigos improvisados por la acusación adoctrinados  
han sido condenados y luego después encarcelados 
para el yanqui americano, por los Cinco levanta la mano. 

Dos de ellos están de vuelta para abrazar la familia 
los otros siempre están enjaulados, este no nos asombra 
la justicia americana parece una tortuga 
esto no vale por Carriles, él no tiene que ir en fuga. 

Solidaridad mundial, no vino nunca menos 
libertad para los Cinco para siempre nosotros pediremos 
Para Antonio, para Gerardo, para Ramón y las familias 
gritaremos con Renè con Fernando y con las hijas: 

Libertad para los Cinco 
Libertad para los Cinco 
Libertad para los Cinco 
Un dos tres cuatro Cinco héroes 



*columnista de Cubainformación





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