Eurostop
esprime soddisfazione per l’ottima riuscita della manifestazione del 25 marzo
contro il vertice dell’Unione Europea, manifestazione promossa a movimenti
territoriali e studenti in lotta. Per la prima volta nel paese è emersa chiara
e forte la posizione di chi ritiene ormai irriformabile e regressiva la gabbia
costituita da Unione Europea, moneta unica e Nato. Se c’è una possibilità di
cambiamento politico, sociale, democratico, essa non può che darsi fuori da
questa gabbia.
La
manifestazione è riuscita nei numeri (più degli ottomila accreditatici in
precedenza dai media) e nei contenuti nonostante un apparato mediatico e
poliziesco che hanno cercato di fargli il vuoto intorno.
La
demonizzazione preventiva della manifestazione non ha impedito a migliaia di lavoratori
e lavoratrici, attivisti politici e sociali, occupanti di case e gente dei
territori di scendere in piazza evitando tutte le trappole allestite per poter
procedere alla criminalizzazione di una opzione politica che sgombra il campo
dalle illusioni “unioniste” nella sinistra e alle strumentalizzazioni della
destra. La manifestazione è riuscita nei suoi obiettivi, a tal punto da
aver innescato una campagna di occultamento – costringendo i mass media a
correre ai ripari – successivo a quella della demonizzazione preventiva che in
qualche modo aveva dovuto dare visibilità agli obiettivi di Eurostop. Nei
servizi del giorno dopo è stata cancellata ogni immagine o riferimento ad
Eurostop. Nei prossimi giorni torneremo nel quartiere di Testaccio con una assemblea
popolare che denunci il clima intimidatorio costruito sabato e renda esplicite
agli abitanti del quartiere gli obiettivi di una manifestazione che si è voluta
criminalizzare.
Eurostop
intende esprimere pubblicamente e incondizionatamente solidarietà con gli
attivisti fermati nella mattinata del 25 marzo mentre cercavano di raggiungere
in pullman la manifestazione. Con motivi pretestuosi sono stati rinchiusi tutto
il giorno nel centro stranieri della polizia a Tor Cervara e poi espulsi con
fogli di via. Una dimostrazione in più della incostituzionalità dei
provvedimenti di polizia preventiva, oggi utilizzati a piene mani contro
attivisti politici e sociali, e sistematizzati da un decreto incostituzionale
come il decreto Minniti.
La
lotta contro il decreto Minniti, le misure preventiva di polizia e la
repressione entra a far pienamente parte del programma di azione di
Eurostop dei prossimi mesi. I mass media cantano le lodi alla capacità di
gestione del ministro Minniti, ma sabato in piazza in almeno due momenti (in
Piazza Bocca della Verità e su Lungotevere Aventino) abbiamo assistito a
decisioni degli apparati di ordine pubblico che avrebbero potuto scatenare – e
del tutto gratuitamente – incidenti gravissimi. Solo la maturità dei
manifestanti è riuscita ad evitare il peggio.
Infine,
ma non certo per importanza, il vertice dei capi di stato dell’Unione Europea a
Roma ha confermato le peggiori previsioni che Eurostop aveva anticipato già
alla vigilia. La ratifica dell’aumento delle spese militari in nome della
Difesa comune e di una Unione Europea a più velocità, conferma il progetto di
fare intorno al nucleo duro delle principali potenze europee un nuovo polo
imperialista dentro la competizione globale in corso. Il governo italiano vuole
portare il paese dentro questo nucleo duro costringendo i lavoratori, i settori
popolari, i disoccupati a nuove lacrime e sangue per rispettare i diktat
europei – e della Germania soprattutto – e destinare maggiori risorse alle
spese militari, alle banche e alle multinazionali. Una prospettiva
inaccettabile che conferma le ragioni dell’Ital/Exit e di Eurostop ed esplicita
il contrasto insanabile tra i Trattati europei e l’assetto Costituzionale del
nostro paese come abbiamo chiaramente denunciato con l’assemblea del 23 marzo,
alla vigilia della manifestazione.
Con
la proposta di Eurostop i lavoratori e i disoccupati, i pensionati e i
piccoli esercenti, i settori sociali impoveriti dalla crisi e dalle misure
antipopolari imposte dalla Ue, potranno vedere in campo una prospettiva
politica di cambiamento, di conflitto, di resistenza e di rappresentanza fino
ad oggi inesistente.
Ringraziamo
tutte e tutti i partecipanti e tutte le organizzazioni e i movimenti che hanno
contribuito la riuscita della manifestazione.
Sandino e Cremaschi |
Foto di Maurizio Sandino, blogger presente alla manifestazione perquisito insieme ad altri compagni dalla polizia in borghese appena arrivati a Piazza porta San Paolo.