Cuba
55 anni di rivoluzione :
Internazionalismo
dell' Alta Maremma Toscana,
perchè la nostra solidarietà con Cuba non si
fermerà??
Aqui’ no se rinde nadie“ Camilo Cienfuegos”
A
90 miglia dalle coste della Florida esiste un paese che 55 anni fa
decise di non essere più il cortile di casa degli Stati Uniti,
adesso è abitato da un popolo fiero che con una Rivoluzione
straordinaria ha lottato e cacciato un regime fascista asservito agli
interessi del governo Nordamericano, un popolo che ha instaurato un
proprio governo ed una propria democrazia.
Questo
paese rimane un esempio Rivoluzionario che ancora fa tremare i
governi reazionari e sfruttatori della terra, oggi con al fianco
altri paesi latino americani legati all'ALBA (alleanza Bolivariana
per le Americhe), Cuba continua ad essere la speranza per un'altro modo di vivere, finalmente libero dal dominio e dalla disumananità dell' imperialismo capitalista.
Nonostante
che nei 55 anni di Rivoluzione il gigante USA abbia sottoposto Cuba
ad ogni sorta di pressione economica come il Bloqueo, aggressioni
politico - militari, attentati terroristici, provocato epidemie,
infestazioni di ampi territori con virus, batteri..., capaci di
distruggere vite umane e interi settori agro-zootecnici… e
nonostante che tali atti criminali yankees abbiano provocato 3478
morti e 2099 invalidi permanenti.. il popolo Cubano mai si è reso
disponibile a rinunciare alla sua indipendenza, alla sua libertà,
alla sua dignità.
L'internazionalismo
militante dell'alta Maremma Toscana, con l'ormai trentenne
CSIAM (centro di solidarietà internazionalista alta Maremma ), con gli
amici di Cuba gruppo “Italo Calvino” (Villetta per Cuba), con il
C.lo Bolivariano “Alessio Martelli”, con le sezioni locali del
PRC E PCL ,continueranno a difendere e sostenere il primo paese
dell'America Latina che ha sconfitto l'analfabetismo, il primo paese
dove l'età media della vita e l'indice di mortalità infantile hanno
raggiunto risultati che sono invidiati anche dalle maggiori
potenze occidentali, il paese che al primo posto della Rivoluzione ha messo
l'assistenza sanitaria, e l'educazione..
Cuba,
indipendente e socialista, anche se non è il paradiso come qualcuno
afferma, continua a ricercare aggiustamenti per proseguire nel suo
processo rivoluzionario iniziato 55 fa,
per noi resistenti della alta Maremma è una luce da seguire, una
valida alternativa al nostro sistema capitalista che allo stato
attuale significa solo :
Guerra,disoccupazione, salari da fame, cassa
integrazione, privatizzazione dei beni pubblici, tagli
all'educazione, alla sanità e servizi sociali, tagli alle pensioni,
guerra agli immigrati,...
Viva
Cuba !!
Viva
la rivoluzione Cubana !!
By
sandino
DA
UN DISCORSO DEL 2010 PRONUNCIATO DAL GENERALE DELL’ESERCITO RAÚL CASTRO RUZ
IL GIORNO DELLE VITTIME DEL TERRORISMO DI STATO.
Familiari
delle vittime del Terrorismo di Stato contro Cuba,
Compagne
e compagni: ...
…....73
persone innocenti: 11 cittadini della Guyana, 5 della Repubblica
Democratica Popolare di Corea e 57 cubani furono assassinati in pieno
volo, a causa dell’esplosione di una bomba in un aereo della Cubana
de Aviación, appena decollato dalle Barbados. Tra queste persone
c’erano 24 giovani della squadra giovanile di scherma che avevano
vinto tutte le medaglie d’oro del Quarto Campionato Centroamericano
e dei Caraibi, svoltosi in Venezuela.
Per
il popolo di Cuba, che dal trionfo della Rivoluzione è stato
bersaglio del Terrorismo di Stato, le dolorose perdite subite quel
giorno si sono aggiunte, con grande indignazione, alle numerose
vittime per cui oggi reclamiamo giustizia.
L’origine
del fenomeno risale al 1959, quando la nascente Rivoluzione adottava
le prime misure a beneficio della popolazione.
Già
nel marzo del 1960, il presidente Eisenhower approvò un programma di
attività segrete contro l’Isola, declassificato qualche anno fa.
La CIA assumeva il ruolo principale nella pianificazione, logistica,
reclutamento e addestramento di mercenari per compiere azioni
terroristiche con il sostegno del governo di quel paese.
Incendi,
bombardamenti, sabotaggi di ogni tipo,
sequestri di aerei, di navi e
di cittadini cubani, attentati contro le nostre sedi ed assassini di
diplomatici, mitragliamenti contro decine d’installazioni,
molteplici tentativi per uccidere i principali leader della
Rivoluzione, in particolare, centinaia di piani ed azioni per
attentare alla vita del Comandante in Capo.
Quest’anno
commemoreremo i 50 anni del brutale sabotaggio nel porto dell’Avana
ai danni del piroscafo francese “La Coubre”, ideato con
l’intenzione di provocare lo scoppio di due cariche esplosive e
moltiplicare così il numero di vittime. Questo crimine causò la
morte di 101 persone e centinaia di feriti, compresi i membri
dell’equipaggio francese.
Di
fronte ad ogni nuova aggressione, la Rivoluzione si
rafforzava e si radicalizzava a tutti i livelli. Il consolidamento
del processo rivoluzionario costrinse i terroristi della CIA ed i
loro capi, le cui attività pretendevano di provocare il panico e la
demoralizzazione tra la popolazione, a progettare un piano per
invadere Cuba e la creazione in Florida del più grande centro
d’intelligence fuori dalla sua sede principale di Langley.
L’aggressione
di Playa Girón provocò la morte di 176 compatrioti ed un saldo di
50 invalidi, il cui sacrificio rese possibile che i nostri furiosi
combattenti sgominassero l’invasione in meno di 72 ore,
impedendo così il trasferimento nel nostro territorio di un governo
fantoccio, protetto dalla CIA in una base militare della Florida e
pronto a chiedere l’intervento degli Stati Uniti con la complicità
dell’OSA.
Il
neoeletto presidente Kennedy, che ereditò il piano d’invasione del
precedente governo e ne approvò l’esecuzione, non si rassegnava al
fatto d’essere il responsabile del suo strepitoso fallimento ed
ordinò l’Operazione Mangusta, che comprendeva 33 missioni: dai
piani per uccidere i leader della Rivoluzione alle azioni
terroristiche contro obbiettivi socioeconomici, fino all’introduzione
di armi ed agenti con finalità sovversive e di spionaggio.
Dalla
sua approvazione, fino al gennaio del 1963, sono state effettuate
contro Cuba 5.780 azioni terroristiche, tra cui 716 rilevanti
sabotaggi contro installazioni industriali.
In
questo contesto, organizzazioni terroriste con sede negli Stati
Uniti, finanziate e protette dalla CIA, furono le antesignane dei
sequestri aerei e dell’impiego degli aerei civili nelle azioni
belliche contro Cuba.
Simili
azioni non tardarono molto a ritorcersi contro di loro, provocando
un’ondata mondiale di sequestri aerei che stimolò l’utilizzo di
questi metodi da parte del terrorismo internazionale e che si risolse
solo grazie ala decisione unilaterale del governo cubano d’iniziare
a consegnare i sequestratori.
Dopo
l’assassinio di Kennedy, il suo successore, Lyndon Johnson,
proseguì i piani terroristici contro l’Isola. Tra il 1959 ed il
1965, la CIA organizzò e rifornì dal
territorio nordamericano un totale di 229 bande armate, con 3.995
mercenari in tutto il paese, che provocarono la morte di 549 persone,
tra combattenti, contadini e alfabetizzatori, oltre a migliaia di
feriti e centinaia d’invalidi.
Dall’allora,
aumentarono il numero delle azioni terroristiche contro le sedi
diplomatiche, gli uffici ed i funzionari cubani all’estero,
causando la morte d’illustri compagni e molteplici perdite
materiali.
Un
11 settembre, del 1980 però, il terrorista d’origine cubana
Eduardo Arocena, membro dell’organizzazione terroristica “Omega
7” uccise Félix García Rodríguez, funzionario della missione
cubana presso l’ONU.
Il
5 maggio di quell’anno rimasero intrappolati dal fuoco terrorista
570 bambini e 156 lavoratori dell’asilo Le Van Tan, che si
salvarono grazie al veloce ed eroico intervento delle forze
specializzate ed alla solidarietà della popolazione.
Un’altra
modalità del Terrorismo di Stato contro Cuba è stata inoltre la
guerra biologica sviluppata dalle successive amministrazioni
nordamericane, con l’introduzione nel territorio nazionale di
malattie che hanno colpito in modo significativo la salute del nostro
popolo. Nel 1981, agenti al servizio del governo degli Stati Uniti
propagarono l’epidemia di dengue emorragica che causò la morte di
158 persone, di queste, 101 erano bambini.
In
uguale misura, furono introdotte diverse sostanze nocive per
provocare danni nel settore agricolo e zootecnico, causando perdite
incalcolabili nella produzione alimentare per la popolazione ed in
importanti voci dell’esportazione nazionale.
Alla
maggior parte di questi atti, parteciparono,
direttamente o
indirettamente, i servizi segreti statunitensi, specialmente la CIA,
quasi sempre sotto il manto delle organizzazioni controrivoluzionarie
cubane. È impossibile riassumere in un solo intervento
l’interminabile catena di piani, azioni ed attacchi terroristici
orditi contro il nostro paese. Ciononostante, l’elenco dei
responsabili di questi crimini, è molto corto, perché continuano ad
essere gli stessi.
Oggi
ci ritroviamo qui proprio per rendere omaggio ai 3.478 cubani che
sono morti ed ai 2.099 che sono rimasti per sempre invalidi per colpa
degli atti terroristici commessi per mezzo secolo contro la nostra
Patria, un totale di 5.577 vittime. I martiri delle Barbados fanno
parte del lungo elenco dei caduti che non dimentichiamo, né
dimenticheremo mai.
Orlando
Bosch e Luis Posada Carriles, autori del crimine delle Barbados e di
tanti altri contro Cuba, hanno vissuto e risiedono ancora impunemente
a Miami. Il primo, grazie al perdono esecutivo dell’allora
presidente George Bush (padre), direttore della CIA quando i loro
agenti sabotarono l’aereo cubano, mentre il secondo, protetto da
Bush (figlio), aspetta in libertà l’udienza di un giudizio per
cause minori e non, come dovuto, per le molteplici imputazioni per
terrorismo internazionale.
Fino
a poco fa, questi gruppi proclamavano pubblicamente i loro crimini ed
annunciavano con cinismo nuovi atti terroristici.
Se
non fosse prevalsa l’impunità, si sarebbe evitato che negli anni
novanta si producessero 68 atti terroristici contro Cuba e non
dovremmo lamentare la morte all’Avana del giovane italiano Fabio di
Celmo, durante l’ondata d’attentati terroristici contro le
istallazioni turistiche del 1997.
Le
rivelatrici dichiarazioni del terrorista reo confesso Chávez Abarca,
diffuse dalla televisione cubana il 27 e 28 settembre scorsi, che fu
arrestato dalle autorità venezuelane, quando si preparava per
attentare alla stabilità di questo fraterno paese e di altre nazioni
latinoamericane, confermano dettagli sui nuovi percorsi del terrore
internazionale ed apportano evidenze irrifiutabili sulla colpevolezza
di Posada Carriles e dei suoi sostenitori negli Stati Uniti.
Malgrado
tutti questi crimini, Cuba ha mantenuto sempre un impegno esemplare
nella lotta contro il terrorismo e ha ratificato la condanna di tutti
gli atti di questa natura, in tutte le loro forme e manifestazioni.
Il
nostro paese ha sottoscritto i 13 accordi internazionali esistenti in
materia e rispetta rigorosamente gli impegni e gli obblighi emessi
nelle risoluzioni dell’Assemblea Generale e del Consiglio di
Sicurezza delle Nazioni Unite. Non possiede, né ha intenzione di
possedere, armi di sterminio di massa di nessun tipo e rispetta i
suoi obblighi in base agli strumenti internazionali vigenti
riguardanti le armi nucleari, chimiche e biologiche.
Il
territorio cubano non è mai stato utilizzato, né sarà mai
utilizzato per organizzare, finanziare o eseguire atti terroristici
contro nessun paese, compresi gli Stati Uniti.
In
diverse occasioni, le autorità cubane hanno reso noto al governo
degli Stati Uniti la loro disposizione nell’interscambio
d’informazioni riguardanti piani d’attentati ed azioni
terroristiche rivolte contro obbiettivi dei due paesi.
Abbiamo
opportunamente offerto al Governo degli Stati Uniti abbondanti
informazioni sulle attività terroristiche compiute ai danni di Cuba.
Il caso più noto è avvenuto negli anni 1997-1998 quando consegnammo
all’FBI una copiosa evidenza sugli attentati dinamitardi avvenuti
in vari centri turistici cubani, offrendole perfino la possibilità
d’incontrare gli autori di questi fatti, qui detenuti, ed i
testimoni.
Come
unica risposta, l’FBI, in stretti rapporti con l’estrema destra
cubano-americana, promotrice del terrorismo contro l’Isola, ha
concentrato a Miami tutte le sue forze per perseguire e giudicare i
nostri compatrioti Antonio, Fernando, Gerardo, Ramón e René, che il
governo degli Stati Uniti non avrebbe mai dovuto imprigionare.
Oggi,
grazie alla solidarietà internazionale, il mondo intero conosce il
trattamento ingiusto ed inumano nei confronti dei Cinque Eroi che
lottavano per proteggere dal terrorismo i popoli di Cuba e perfino
degli Stati Uniti.
Fino
a quando il Presidente Obama continuerà a non ascoltare il reclamo
internazionale e permetterà che prevalga l’ingiustizia, avendo
nelle sue mani la possibilità d’eliminarla? Fino a quando i nostri
Cinque Eroi rimarranno in carcere?
L’attuale
governo degli Stati Uniti, ratificando recentemente l’arbitrario
inserimento del nostro paese nell’annuale lista del Dipartimento di
Stato sugli “Stati promotori del terrorismo”, oltre l’infame
misura, ha ignorato ancora una volta il record esemplare di Cuba in
questa materia.
Gli
Stati Uniti hanno inoltre disconosciuto la cooperazione ricevuta da
Cuba. In tre occasioni (novembre e dicembre 2001 e marzo 2002), i
nostri rappresentanti hanno proposto alle autorità nordamericane un
progetto per un programma di cooperazione bilaterale per combattere
il terrorismo e nel luglio 2009 abbiamo riconfermato la nostra
disposizione a collaborare in questo campo, senza ricevere nessuna
risposta.
Il
governo cubano sollecita il Presidente Obama ad essere coerente con
il suo impegno nella lotta contro il terrorismo e ad agire con
fermezza, senza doppia morale, contro coloro che dal territorio
nordamericano hanno perpetrato e persistono nel realizzare atti
terroristici contro Cuba. Sarebbe una degna risposta alla lettera
aperta inviatagli dal Comitato dei Familiari delle vittime
dell’esplosione dell’aereo cubano nelle Barbados, pubblicata
oggi.
Non
si deve dimenticare, nemmeno per un istante, che il nostro popolo,
come conseguenza del Terrorismo di Stato, ha accumulato una cifra di
morti e scomparsi superiore a quella causata dagli attentati alle
Torre Gemelle e di Oklahoma City.
Vorrei
concludere il nostro tributo, evocando l’indimenticabile funerale
delle vittime del crimine delle Barbados del 15 ottobre 1976, quando
tutti giurammo di ricordare e condannare per sempre, con
inestinguibile indignazione, quel vile assassinio.
Ripetiamo
oggi la sentenza del compagno Fidel in quell’occasione:
Quando
un popolo energico e virile piange, l’ingiustizia trema!
Saremo
fedeli all’eterna promessa fatta ai caduti!
Gloria
ai nostri eroi e martiri!
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