sabato 18 agosto 2012

Correa conferma decisione sovrana dell'Ecuador in caso di Assange - ALBA potrebbe elevare all’ONU ed all’OSA dibattito sull'asilo politico - Organizzazione dei giuristi negli USA appoggia asilo di Assange in Ecuador

Correa conferma decisione sovrana dell'Ecuador in caso di Assange 

 

Quito, 17 ago (Prensa Latina) Il presidente dell'Ecuador, Rafael Correa, ha confermato che la decisione di concedere asilo al fondatore di WikiLeaks, Julian Assange, è stata presa in maniera sovrana.
Dopo quasi due mesi di analisi delle basi giuridiche, sovranamente il Governo ha deciso di concedergli l'asilo, sottolineò il capo di Stato in un’intervista con la stampa a Loja. 
Correa ha detto che Assange potrebbe rimanere indefinitamente nell'ambasciata ecuadoriana a Londra dove si trova dal passato 19 giugno, perché il governo britannico si rifiuta di dargli il salvacondotto. 
Il fattore fondamentale per il quale è stato concesso l'asilo diplomatico al signore Julian Assange è perché non si è garantita la sua non estradizione ad un terzo paese, e non è stato per tentare di interrompere le investigazioni della giustizia svedese su un supposto delitto, ha enfatizzato Correa. 
Il suo Governo non ha negato mai investigazioni su Assange per i supposti delitti sessuali che gli sono attribuiti in Svezia, non ci sono garanzie che non lo possano estradare, e poi non è neanche accusato, appena lo stanno investigando, ha messo in chiaro Correa.
Ha ricordato perfino che il l Governo ecuadoriano ha offerto le agevolazioni al pubblico ministero svedese affinché entrasse all'Ambasciata a Londra e lo l'interrogasse, ma le autorità giudiziali del paese scandinavo hanno rifiutato.
Ieri, giovedì, il Governo dell'Ecuador ha concesso asilo ad Assange, che per avere rivelato documenti diplomatici di vari paesi, tra questi Stati Uniti, potrebbe essere giudicato da tribunali speciali e militari negli stessi USA, e correrebbe il rischio di essere condannato alla pena di morte, spiegò il governante.
Attraverso WikiLeaks, il giornalista ed informatico australiano ha reso pubbliche, tra altri temi, le infrazioni della chiamata guerra contro il terrorismo intrapresa dal governo degli Stati Uniti ed i suoi alleati.
L'attacco aereo a Baghdad del 12 luglio 2007, Diari della Guerra dell'Afghanistan ed i Registri della Guerra dell'Iraq, sono alcuni delle rivelazioni che espongono delitti commessi dal Pentagono. 
Tra altre molte minacce ricevute dall'australiano dopo le sue filtrazioni, Sarah Palin, del Partito Repubblicano degli Stati Uniti, ha chiesto attraverso la sua pagina in Facebook all'amministrazione di Barack Obama che catturasse Assange poiché deve avere la stessa urgenza che perseguire Al Qaeda ed i leader talebani.

Ig/otf
 ALBA potrebbe elevare all’ONU ed all’OSA dibattito sull'asilo politico

Quito, 17 ago (Prensa Latina) Il segretario esecutivo dell'Alleanza Bolivariana per i Popoli della Nostra America (ALBA), Rodolfo Sanz,ha affermato oggi che questo organismo potrebbe elevare il dibattito sull'asilo politico nell'ONU e l'Organizzazione degli Stati Americani (OSA).
Sicuramente ci sarà un dibattito nel seno dell'ALBA sulla validità di questa figura dell'asilo e la posizione dei paesi sviluppati di fronte al diritto internazionale, ha detto Sanz a Prensa Latina in questa capitale. 
Queste dichiarazioni si producono a poche ore della convocazione straordinaria dei Cancellieri dell'ALBA, sollecitata dall'Ecuador per ottenere un posizione comune davanti alle minacce britanniche di entrare nella sua ambasciata di Londra per arrestare Julian Assange ed il suo rifiuto a concedergli il permesso per abbandonare questo paese.
Ha esposto che il Regno Unito dovrebbe accettare la decisione ecuadoriana e non continuare con la sua posizione di rifiuto del permesso per Assange per uscire da questo paese e dall'ambasciata a Londra, dove rimane dal 19 giugno di questo anno.
Il dirigente dell'ALBA ha manifestato che con la pretesa intenzione del Regno Unito di entrare nell'ambasciata dell'Ecuador per arrestare il giornalista australiano, questo Stato ignora la Convenzione di Vienna del 1961 sulle relazioni diplomatiche ed altri punti riferiti al tema.
Ha segnalato che le autorità inglesi dovrebbero valutare in primo luogo quali sono le altre implicazioni in materia del diritto internazionale prima di applicare le loro proprie leggi, ignorando gli accordi universali sul tema.
Sanz ha precisato che i cancellieri dei paesi integranti dell'ALBA hanno confermato per domani la loro partecipazione in questo forum, previsto alla 18:00 ora locale nelle installazioni del Governo di Guayaquil, capoluogo della provincia ecuadoriana di Guayas. 
Delimitò anche che domenica si riuniranno con simile proposito in quella stessa città i cancellieri dell'Unione delle Nazioni Sud-Americane (UNASUR), a cui Ecuador reclama una posizione comune in questo caso.
Entrambe le sessioni straordinarie sono state sollecitate dal cancelliere Ricardo Patiño agli effetti di trovare appoggio in una risposta energica della regione davanti alla posizione della Gran Bretagna nel caso di Assange.
L'Ecuador ha considerato che esistono indizi di una persecuzione politica contro questo cittadino e ha stimato le circostanze ed il pericolo per la sua vita se fosse estradato da Londra in Svezia, come l'eventualità del suo invio negli Stati Uniti, per essere giudicato per spionaggio. 
Ig/yp

 Organizzazione dei giuristi negli USA appoggia asilo di Assange in Ecuador

Washington, 17 ago (Prensa Latina) Il Centro dei Diritti Costituzionali (CCR) degli Stati Uniti ha difeso la determinazione del governo dell'Ecuador di concedere protezione diplomatica a Julian Assange, fondatore di WikiLeaks che si trova rifugiato da giugno nell'ambasciata ecuadoriana a Londra.
Questo Centro è quello che difende Assange negli Stati Uniti. 
Vincent Warren, direttore esecutivo di questa organizzazione non governativa statunitense, riconobbe in un comunicato consegnato alla stampa che l'azione dell'Ecuador offre protezione ad un giornalista ed editore che affronta una persecuzione da parte di Washington. 
Nel comunicato del CCR, risalta che concedere asilo è un atto umanitario e l'Assemblea Generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite dichiarò in forma unanime che non deve interpretarsi come un gesto ostile da parte di altri paesi. 
Il documento del CCR aggiunge che l'organizzazione di giuristi è profondamente preoccupata per le testimonianze che assicurano che le autorità britanniche minacciarono di irrompere nell'Ambasciata ecuadoriana ed arrestare il fondatore di Wikileaks, fatto che suppone una chiara violazione della Convenzione di Vienna. 
L'avvocato Warren che dirige l'ONG con sede nella città di New York e che è stata fondata nel 1966 da un gruppo di avvocati del movimento dei diritti civili, ha fatto un appello al governo di Londra affinché confermi immediatamente ed in maniera esplicita che onorerà i suoi compromessi internazionali e diplomatici. 
 

domenica 5 agosto 2012

Le lezioni di Taranto e di Palermo - comunicato Nuovo PCI del 4 agosto 2012


Le lezioni di Taranto e di Palermo

Comunicato CC 29/12 - 4 agosto 2012


Lavoro, sicurezza e salute per i lavoratori e per tutta la popolazione, salvaguardia dell’ambiente sono valori non solo compatibili ma connessi tra loro e con tutti gli altri diritti dei lavoratori e delle masse popolari! È impossibile difenderne uno se si lasciano in mano ai capitalisti gli altri! Peggioramento delle pensioni, abolizione dell’articolo 18, riduzione dei servizi, inquinamento e licenziamenti vanno di pari passo! Che gli operai dell’ILVA e tutte le masse popolari di Taranto e provincia si organizzino per difendere tutti i loro interessi e si uniscano alla lotta per costituire il Governo di Blocco Popolare!

In questi giorni nel nostro paese sono successi alcuni fatti su cui è bene che rifletta ogni comunista, ogni operaio avanzato, ogni esponente avanzato delle masse popolari. Perché in ognuno di questi fatti si riflette la situazione generale del nostro paese, la situazione generale delle masse popolari del nostro paese. Riflettere con cura su di essi e sul loro insieme aiuta a orientarsi sul da farsi, mille volte più delle chiacchiere, dei discorsi, delle interviste e dei blog dei personaggi famosi e autorevoli. Un personaggio famoso è anche autorevole se non altro perché quello che dice lo ascoltano in molti: ma proprio perché autorevole, è responsabile non solo di quello che ha fatto, ma anche di quello che non ha fatto e poteva fare. Quando in una situazione di sommovimento popolare uno di loro giura e fa promesse, bisogna sempre chiedersi cosa ha fatto e non ha fatto finora.
Di fatti come quelli richiamati qui appresso ne succedono in realtà ogni giorno. Ma i fatti di questi giorni su cui a nome del CC del (n)PCI richiamo l’attenzione, hanno di particolare che i portavoce della stessa classe dominante, sia pure per motivi e con ruoli diversi, li hanno messi al centro dell’attenzione: quindi “tutti” li conoscono.
Un Giudice delle Indagini Preliminari di Taranto, Patrizia Todisco, giovedì 26 luglio ha ordinato il sequestro dei principali impianti dell’ILVA e l’arresto (in realtà il confino nelle loro lussuose abitazioni) del proprietario Emilio Riva e di alcuni dirigenti dello stabilimento che da circa 50 anni avvelena la popolazione della provincia di Taranto, ha causato migliaia di malati e di morti e ha prodotto grandi profitti. Perché la Todisco lo ha finalmente fatto, perché lo ha fatto solo ora, perché è stata così tenera e piena di riguardi con noti stragisti, perché solo ora la magistratura interviene contro un’attività criminale e omicida che dura da 50 anni alla luce del sole, tutto questo fa parte della natura della Repubblica Pontificia: i ricchi sono chiamati a rispondere dei loro crimini, se mai lo sono, solo quando si acuiscono i contrasti ai vertici della Repubblica Pontificia. Questo è un momento di crisi politica acuta. I vertici devono trovare una soluzione politica, perché la giunta Monti-Napolitano traballa. Per la stessa ragione se la protesta generale scatenata dal provvedimento della Todisco dovesse arrestarsi, lo scandalo dell’ILVA che avvelena un’intera provincia rientrerà nel silenzio appena i vertici della Repubblica Pontificia avranno trovato un accordo sia pure provvisorio.
Lo stesso giovedì 26 luglio esecutori ignoti hanno eliminato Loris D’Ambrosio, il consigliere giuridico del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (sarebbe più esatto dire del figurante presidente della Repubblica, perché l’effettivo capo dello Stato sta in Vaticano, è Benedetto XVI con la sua Corte). “Eliminato? - insorgeranno alcuni lettori - Su quali basi voi potete affermarlo?”. E noi diciamo: “Vi pare normale che una personalità coinvolta in uno scandalo muoia di colpo, come Sindona e altri prima di lui, e che nessuna commissione indipendente dai possibili mandanti e zelanti celebratori dei funerali, faccia l’autopsia e certifichi le condizioni della sua repentina dipartita nel bel mezzo di uno scandalo di cui era diventato protagonista in quanto portavoce di Napolitano? Non vi dice niente che sulle cause della morte improvvisa dell’incauto consigliere di Napolitano, concordino senza batter ciglia tante personalità del regime (terza repubblica? seconda repubblica? zeppa di “misteri analoghi” era anche quella che ora i gazzettieri del regime chiamano prima repubblica mentre proprio decretandone la fine ne archiviano i misteri e i suoi protagonisti diventano protagonisti delle nuove repubbliche)? Non vi dice niente tanto unanime zelo nell’esaltare le virtù del defunto e rapidamente archiviare il caso, mentre parte per il Guatemala (per un anno, poi si vedrà) Antonio Ingroia, il pubblico ministero di Palermo che aveva creato lo scandalo mettendo in piazza il ruolo di Napolitano nel depistare le indagini sugli attentati che all’inizio degli anni ’90 portarono il governo della banda Berlusconi a prendere il posto dei governi del CAF, mandando a monte l’operazione Agnelli-Scalfari-Occhetto?”.
A Taranto, di fronte all’esplodere della protesta universale delle vittime dell’avvelenamento di regime, i tre capi dei sindacati di regime Susanna Camusso, Raffaele Bonanni, Luigi Angeletti hanno cercato di imporsi come portavoce della protesta degli operai dell’ILVA e delle masse popolari di Taranto, per neutralizzarla e incanalarla nel nulla degli anni passati, quando i tre e i loro predecessori non si interessavano delle attività criminali dei padroni dell’ILVA e dei loro protettori. “Ma come fate a essere sicuri che il loro proposito è neutralizzare e incanalare?”. Vi diciamo: “Si sono accorti dell’avvelenamento dell’ambiente solo ora grazie alla decisione di Patrizia Todisco? Eppure sono dirigenti di sindacati che da sempre percepiscono quote mensili dai lavoratori dell’ILVA!”. Vero invece è che i vertici della Repubblica Pontificia devono distruggere ogni autorevolezza delle organizzazioni sindacali non complici, mostrando che sono impotenti e inconcludenti. Se dallo scontro alla FIAT di Pomigliano nel 2010 la FIOM era uscita in forze, dallo scandalo ILVA esce ridimensionata.
Il ministro dell’Ambiente del governo Monti-Napolitano, Corrado Clini, fa stanziare dal governo centinaia di milioni di euro con cui giura che ora saranno bonificati gli impianti dell’ILVA che come direttore generale del Ministero dell’Ambiente per dieci anni proprio lui ha assistito perché producessero veleni per i lavoratori e per il resto delle masse popolari di Taranto e grandi profitti per Riva & C. Se la protesta delle masse popolari di Taranto dovesse arrestarsi, i milioni certamente defluiranno dalle casse dello Stato ma per finire nei conti correnti di qualche personalità, come è successo con i miliardi della Protezione Civile e dell’Ambiente negli anni passati.
Inutile quindi la sentenza di Patrizia Todisco? Tutt’altro, ma solo perché ha scatenato la grande mobilitazione popolare di questi giorni. Questo è il vero passo avanti fatto, su cui sta a noi comunisti, agli operai avanzati e agli altri esponenti avanzati delle masse popolari costruire il passo successivo. Sta a noi approfittare della sua operazione. Dipende da noi il seguito che essa avrà.
Non importa quali siano state le motivazioni della Todisco. Del resto non è dato sapere perché un magistrato ha finalmente posto il problema dello sterminio non dichiarato in atto da decenni a Taranto. Come non è dato sapere perché Antonio Ingroia a vent’anni di distanza dai fatti ha messo in piazza il ruolo di Napolitano nello scontro sanguinoso e criminale avvenuto all’inizio degli anni ’90 ai vertici della Repubblica Pontificia. Rientra nei segreti della Repubblica Pontificia che chiariremo quando l’avremo eliminata. Il ruolo di ogni individuo, perché proprio l’individuo tal dei tali esercita quel ruolo, è il risultato della sua formazione e della sua storia. Ma quale sia il ruolo di cui la società (la sua classe dominante) ha bisogno e che il tal dei tali svolge, è definito dalla storia della società. Ora la crisi politica è tale che la Corte Pontificia ha nominato un governo di chierichetti, mancate suore e banchieri di fiducia. Il cardinal Bagnasco li ha riuniti l’ottobre scorso in tutta fretta a Todi alcuni giorni prima di far dare le dimissioni alla banda Berlusconi, per mettere insieme la nuova squadra di governo. Ma la Giunta Monti-Napolitano traballa già e i vertici della Repubblica Pontificia litigano alla ricerca di una soluzione più stabile.
La lezione di tutti i fatti citati è semplice anche se per applicarla occorrono molta determinazione e molto coraggio. O prendiamo noi l’iniziativa e diamo una svolta al corso delle cose, o al massimo il cambiamento sarà che cambieranno gli individui che eserciteranno lo stesso ruolo di carnefici delle masse popolari e anche la mobilitazione delle masse popolari resterà un’arma nelle loro mani.
Gli operai più avanzati dell’ILVA e delle altre aziende di Taranto devono organizzarsi e devono spingere gli elementi più avanzati delle masse popolari di Taranto e provincia a organizzarsi. Devono unirsi alle altre Organizzazioni Operaie e Popolari e mobilitarsi in tutta Italia per imporre ai vertici della Repubblica Pontificia un proprio governo d’emergenza, il Governo di Blocco Popolare. Organizzarsi e mobilitarsi per costituire il GBP è anche la forma più efficace di protesta e di pressione perché le autorità della Repubblica Pontificia, i Corradi Clini e le Patrizie Todisco di turno, le Susanne Camusso e le altre autorità complici o succubi, facciano il massimo di cui sono capaci per far fronte alla situazione, benché sia contro la loro natura di servitori e ingranaggi del regime. Chi crede che lo faranno anche se non sono incalzati dalle proteste e dalla minaccia del GBP, si illude. Se la protesta si interrompe, i provvedimenti di questi giorni diventeranno carta straccia. Saranno serviti solo a portare un po’ più di soldi pubblici nelle tasche di Riva, dei politicanti, delle autorità e dei sindacalisti complici. Parimenti si illude chi spera che sia pure incalzata, questa gente vada lontano. Cercherà di fare il meno possibile, mentre per porre fine al marasma attuale, occorrono provvedimenti combinati su vari terreni e prolungati nel tempo. Se ci accontentiamo di richieste, petizioni e proteste, ci ritroveremo come da 32 anni in qua ci ritroviamo ogni 2 agosto a Bologna a deplorare la strage e chiedere giustizia e verità, magari con la partecipazione del Napolitano o della Cancellieri di turno che largheggeranno in promesse e giuramenti.
Certamente è possibile combinare il lavoro industriale con la sicurezza, l’igiene e la conservazione dell’ambiente. Ha torto che spiega che per evitare l’inquinamento, bisogna delocalizzare altrove gli impianti industriali e ritornare all’agricoltura primitiva. Ma non è possibile combinare il lavoro industriale, la sicurezza, l’igiene e la conservazione dell’ambiente con il capitalismo. Diritti e dignità dei lavoratori non sono compatibili con il capitalismo. È di tutta evidenza, a Taranto e in mille altri posti. Non è neanche possibile far sparire di colpo il disastro in cui la Repubblica Pontificia ci ha messo. Chi lo promette, è un imbroglione. Ma gli operai e le masse popolari organizzate, le OO e OP unite possono avviare e portare a compimento il risanamento. Se la protesta di questi giorni diventa un movimento che si dà un obiettivo politico proprio, la costituzione del Governo di Blocco Popolare, e si prolunga nel tempo fino a realizzarlo, allora la combinazione di fattori che ha portato alla protesta di questi giorni avrà impresso effettivamente una svolta alla storia del nostro paese e con questo anche alla storia delle masse popolari di Taranto e provincia. Questa è la sola vera via d’uscita e sta tutta e solo nelle mani di noi comunisti, degli operai avanzati e degli altri esponenti avanzati delle masse popolari.
Non dare tregua alla Giunta Monti-Napolitano che traballa!
Rompere con le istituzioni e le imposizioni degli inquinatori, degli speculatori, degli uomini della finanza, dei banchieri e delle istituzioni della Repubblica Pontificia e dell’UE! Con la mobilitazione, con le proteste, con le nostre iniziative impediamo alla destra moderata (PD) e alla destra sindacale (Camusso) di collaborare con il governo Monti! Impediamo alle amministrazioni locali di sottomettersi al
Patto di Stabilità e alla Giunta Monti-Napolitano! È legittimo solo quello che è conforme agli interessi delle masse popolari!
Abolire il Debito Pubblico! Rimettere in moto l’economia nazionale! Dalla Puglia alla Valle di Susa, alla Sicilia, alla Sardegna;
da Palermo, a Taranto, a Napoli, a Roma, a Milano;
da un capo all’altro del paese un solo grido:
Governo di Blocco Popolare!
Sono le masse popolari che organizzandosi fanno la loro storia!
Chi ha una concezione comunista del mondo è in prima fila alla loro testa! Formare Organizzazioni Operaie in ogni azienda e Organizzazioni Popolari
in ogni zona e quartiere!
Costituire clandestinamente Comitati del Partito comunista in ogni azienda
e in ogni centro abitato!
Fare di ogni lotta una scuola di comunismo!
(nuovo)Partito comunista italiano
e.mail: lavocenpci40@yahoo.com
Immagine Ilva Taranto inserita da autore Blog

Olimpiadi 2012 Il danese Anders Golding, dedica l’argento ai lavoratori dell’Ilva


Austerità, aggiustamento e genocidio sociale


Austerità, aggiustamento e 

genocidio sociale

luglio 2012
 
 Il linguaggio politico & la crisi del debito europea


Il linguaggio politico, è progettato per fare sembrare sincere le menzogne e rispettabile l'omicidio e per dare l'apparenza di solidità al puro vento.-- George Orwell, “La politica e la lingua inglese,” 1946
significato della retorica. Quindi, la retorica ha significato, ma non dalle apparenze.
bisogno di una migliore assistenza sanitaria, proprio il sistema che viene smantellato quando è più necessario. Le persone sono sempre più immerse nei debiti e destinate all'indigenza. L'obiettivo, ci viene raccontato, è di ridurre la spesa pubblica in modo che lo stato possa ridurre il suo deficit (il debito annuo).
Financial Times si è riferito come “altamente sensato”. Nell'aprile del 2010, la Banca dei Regolamenti Internazionali (BRS) – la banca centrale delle banche centrali del mondo – ha richiesto ai paesi europei di iniziare ad implementare misure d'austerità. Nel giugno del 2010, i ministri delle finanze del G20 hanno acconsentito. Era tempo di entrare nell'era dell'austerità! Il cancelliere tedesco Angela Merkel, l'ostetrica europea dell'austerità, ha dato il buon esempio nella UE imponendo misure d'austerità all'interno in Germania. I leader del G20 si sono incontrati ed hanno accettato che il tempo dello stimolo era giunto alla fine ed era imminente il tempo della povertà dell'austerità. Naturalmente ciò è stato appoggiato dal presidente tecnocratico non eletto della Commissione Europea, José Manuel Barroso. Anche il presidente non eletto del Consiglio Europeo, Herman Van Rompuy, ha concordato, spiegando nella sua inesorabile saggezza economica che l'austerità “non ha nessun effetto reale sulla crescita economica”. Anche Jean-Claude Trichet, presidente della Banca Centrale Europea (BCE), è balzato sul treno dell'austerità, scrivendo sul Financial Times che, “ora è il momento di ripristinare la sostenibilità fiscale”. Jaime Caruana, direttore generale della Banca dei Regolamenti Internazionali (BRS), nel giugno del 2011 ha dichiarato che il bisogno di austerità era “più urgente” che mai, mentre il presidente della BRS, Christian Noyer, anche governatore della Banca di Francia (e membro del consiglio di amministrazione della BCE), ha dichiarato che, a parte l'austerità, per la Grecia “non vi è nessuna possibile soluzione.
Barroso e Van Rompuy –sbagliata), che: "Alcune persone temono questa opera sia per smantellare lo stato sociale e la protezione sociale... Niente affatto ... E' per salvare questi aspetti fondamentali del modello europeo... Vogliamo assicurarci che le nostre economie siano sufficientemente competitive per creare posti di lavoro e per sostenere il benessere di tutti i nostri cittadini e questo è quello su cui è il nostro lavoro". Comunque, l'anno seguente, il nuovo presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi (ex governatore della Banca d'Italia), in un'intervista al Wall Street Journal ha dichiarato che, "non vi era nessuna alternativa al consolidamento fiscale", intendendo l'austerità, e che il contratto sociale dell'Europa era "obsoleto" ed il modello sociale era "già morto”. Comunque, ha spiegato Draghi, adesso era necessario promuovere la "crescita", aggiungendo, “ed è per questo che le riforme strutturali sono così importanti”.
sfruttamento. Dopo tutto, niente va meglio con la povertà che lo sfruttamento! Come l'"aggiustamento strutturale" diventa sfruttamento? Ben attraverso la competitività e la crescita, naturalmente! Aggiustamento strutturale significa che lo stato liberalizza l'economia, così tutto viene deregolamentato, tutti i beni statali sono privatizzati, come strade, ospedali, aeroporti, fiumi, sistemi idrici, minerali, risorse, aziende statali, servizi ecc. Questo, come dice il racconto, incoraggerà gli "investimenti" nel paese quando esso "ne ha più bisogno". Questa idea suggerisce che le banche e le società straniere entreranno nel "mercato" e quindi con i loro nuovi investimenti creeranno nuove industrie, impiegheranno gente locale, rianimeranno l'economia e con il "gocciolamento" dalle più produttive e redditizie, tutta la società si eleverà in livelli di vita ed opportunità.
aggiustamento strutturale competitività della forza lavoro. Posto semplicemente, se meno denaro va al lavoro durante il processo di produzione, quello che viene prodotto in definitiva sarà più conveniente "sul mercato" e così diventerà più allettante per i potenziali compratori. In questo modo, con salari più bassi arrivano profitti maggiori. Lo stesso presidente della BCE Mario Draghi ha enfatizzato che le "riforme strutturali" di cui l'Europa ha bisogno sono "le riforme di mercato dei prodotti e dei servizi" e quindi "la riforma del mercato del lavoro che assume forme diverse in paesi diversi". Ha aggiunto che il punto era "rendere più flessibili ed anche più giusti di quanto lo siano oggi i mercati del lavoro". Non è questo piacevole? Vuole rendere "più giusti" i mercati del lavoro. Quello che questo significa è che, dal momento che alcuni paesi hanno delle protezioni per vari lavoratori, ciò è ingiusto per i lavoratori che non hanno nessuna protezione, perché, come ha spiegato Draghi, "in questi paesi vi è un mercato del lavoro duale: altamente flessibile per la parte giovane della popolazione... [e] altamente inflessibile per la parte protetta della popolazione". Quindi, “al presente i mercati del lavoro sono ingiusti in tale regolazione perché mettono tutto il peso della flessibilità sulla parte giovane della popolazione". Così per rendere "giusti" i mercati del lavoro, tutti dovrebbero essere ugualmente sfruttabili e quindi ugualmente flessibili.
non i loro salari. Questo viene lasciato al "gocciolamento" da coloro i cui salari sono aumentati, le aziende, le banche e gli alti funzionari e dirigenti governativi. Questo perché loro si assumono tutto il rischio (ricordate che non si rischia nulla quando si accetta passivamente che il salario ed il livello di vita siano diminuiti rapidamente), e così loro dovrebbero prendere tutta la ricompensa. E poiché la loro ricompensa è così enorme, grandi avanzi cadranno dalla loro tavola e sul pavimento, per i quali possono lottare gli schiavi salariati di sotto. Secondo le leggi di quello che posso soltanto assumere sia "magico", questo alla fine solleverà gli oppressi
molto a buon prezzo, centesimi di dollaro. Questo perché le grandi società e le banche stanno facendo al governo ed al popolo un favore investendo in un paese che è un grande rischio. Il denaro che lo stato ottiene da queste vendite viene registrato come "entrata" e contribuisce a ridurre il debito annuo (deficit). Comunque, il risultato per il popolo è che hanno luogo licenziamenti di massa, i prezzi dei prodotti aumentano, i costi dei servizi si incrementano e così aumenta la povertà. Ma le privatizzazioni hanno dei benefici, ricordate, essa incoraggia la "competitività". Se tutto viene privatizzato, tutti competerebbero con ciascun altro per produrre i beni migliori ai costi più bassi e tutti possono successivamente prosperare assieme in una società dell'abbondanza.
controllo. Così se l'economia ha bisogno di diventare più competitiva, quello che viene detto realmente è che ha bisogno di trovarsi più sotto controllo e, naturalmente, in mani aziendali e finanziarie private.
rischi in questo intero processo (ricordate: le persone non contano, avevano molto poco con cui cominciare, così perdono molto poco. Loro hanno molto e così molto di più da perdere. Questo è ciò che significa rischio). Se i lavoratori tentano di formare dei sindacati o di organizzarsi e domandare salari più alti, l'impresa può semplicemente minacciare di chiudere lo stabilimento e di trasferire i posti di lavoro in qualche altro posto con una forza lavoro più "flessibile". Oppure l'impresa può semplicemente assumere immigrati locali (o mandarne dentro altri) e pagarli meno per più ore e lasciare i locali senza lavoro. Questa viene chiamata "flessibilità del lavoro". Flessibilità del lavoro si traduce come lavoro a buon mercato per portare tutti giù ad un livello ugualmente basso di standard del lavoratore e, così, incoraggiare l'"utilizzazione", che significa sfruttamento.
nelle EPZ da dove sono poi esportati all'estero, liberi della fastidiosa tassazione e regolamentazione nazionale. In definitiva, le EPZ sono delle mini colonie aziendali. Alla fine del maggio 2012, è stato riportato che la Germaniagli investitori stranieri potrebbero essere attratti in quelle zone attraverso incentivi fiscali e norme più allentate.  Sostanzialmente, sono delle EPZ per l'eurozona. Il piano richiede anche la costituzione di amministrazioni fiduciarie che organizzerebbero la svendita dei beni statali in schemi di privatizzazione massiccia. Inoltre, ciò che è necessario, secondo Berlino, si doveva istituire un "sistema educativo duale, che combina un'istruzione pratica standardizzata in una scuola professionale con un apprendistato nello stesso campo in un'impresa allo scopo di combattere l'alta disoccupazione giovanile". In altre parole, più nessuna istruzione accademica o intellettuale per i giovani, ma piuttosto "professionale" ovvero istruzione orientata al lavoro, per non permettere che le aspettative dei giovani si levino troppo lontano e semplicemente per prepararli ad una vita di 'lavoro' conseguendo le necessarie abilità professionali. E, naturalmente, il piano per la "crescita" della Germania include anche più sforzi nell'istituire la "flessibilità del lavoro", che comprenderebbe "l'allentamento delle misure che rendono difficile licenziare i dipendenti permanenti e creare relazioni di impiego con carichi fiscali e contributi alla sicurezza sociale inferiori". In altre parole, rendere facile licenziare i lavoratori, avere salari più bassi ed eliminare i sussidi.
Lucas Papademos è stato installato (non eletto) come primo ministro "tecnocratico"della Grecia nel novembre 2011, allo scopo di "aiutare" la Grecia ad intraprendere delle "riforme" imperative. Papademos Federal Reserve Bank di Boston, Jean-Claude Trichet.
Financial Times nel 2005 mentre era vicepresidente della Banca Centrale Europea (BCE), Lucas Papademos ha affermato che il potenziale di "crescita" europea sembrava buono, ma, ha aggiunto: "Vi è il rischio che, a meno che vi siano dei cambiamenti nelle politiche – più riforme nei mercati del lavoro e dei prodotti – come pure nel comportamento degli agenti economici privati, questa scala [di crescita] può dover essere riveduta verso il basso". Ha spiegato che "il modo principale in cui questa crescita potenziale possa aumentare è attraverso politiche che accrescano la crescita della produttività ed aumentino l'utilizzazione del lavoro aumentando le ore medie lavorate ed il tasso di partecipazione del mercato del lavoro e rendendo questo mercato più flessibile ed adattabile. Nel maggio del 2010, il governatore della Banca d'Inghilterra Mervyn King ha dichiarato che l'eurozona aveva bisogno di “riforme strutturali, cambiamenti nei salari e nei prezzi nei paesi che necessitano di ricuperare competitività". Anche l'ex presidente della BCE Jean-Claude Trichet aveva enfatizzato che ciò che era necessario era un programma di austerità fiscale, “accompagnato da riforme strutturali, per promuovere la crescita a lungo termine. In altre parole, ciò che era necessario era l'impoverimento, accompagnato dallo sfruttamento per promuovere i profitti a lungo termine.
(EFSF), il fondo di salvataggio dell'area euro, era diretto da un uomo di nome Klaus Regling. In un articolo che ha scritto per The Banker, Regling allo scopo di incrementare la competitività ed il potenziale di crescita di un paese. In (“austerità”),
Mario Draghi, come presidente della BCE, ha richiesto un "patto per la crescita" (ovvero un "patto per il profitto") per l'Europa, che vada a fianco del "patto fiscale" (ovvero "patto della povertà"). Questo ha raccolto le adesioni del nuovo presidente della Francia Francois Hollande, di Angela Merkel e di José Manuel Barroso. La Merkel nella forma di riforme strutturali
Allandare in default sul proprio debito e per fare ritornare il paese ad un periodo di crescita; e, dall'altra parte, "ristrutturazione" viene utilizzato per descrivere ciò che accade dopo che un paese default siano inflitte più severamente. Proprio il processo che, ci viene raccontato, dobbiamo sopportare per prevenire un default è esattamente lo stesso che dobbiamo subire dopo un default. Così, la combinazione di austerità fiscale ed aggiustamento strutturale è, in realtà, un lento e doloroso default.
austerità e aggiustamento equivale ad un programma e ad un effetto di devastazione sociale. Così, i termini "programma di aggiustamento strutturale", "ristrutturazione" e default” in realtà si traducono in genocidio sociale. Questi tre termini ristrutturato, poiché le classi medie vengono eliminate e spinte nella povertà, i poveri sono resi indigenti e l'elite diventa concentrata ed in controllo totale; il sistema politico ed economico viene aggiustato per adattarsi a questa ristrutturazione e la promessa che è stata raccontata dovunque al popolo, che i suoi leader e la società esistono per servire i suoi interessi, è ciò su cui si va in default. Lo stato non va in default, è il 'contratto sociale' che è andato in default. Proprio come ha dichiarato Mario Draghi al Wall Street Journal, “il modello sociale europeo è già perdutogenocidio sociale.
George Orwell nel suo saggio del 1946, "il linguaggio politico deve consistere in gran parte di eufemismi, di tesi indimostrate e di vaghezza nebulosa assoluta". Ma dietro alle parole che sono utilizzate rimangono l'intenzione ed il significato.
# # # #
Andrew Gavin Marshall è un ricercatore e scrittore indipendente residente a Montreal, Canada, che scrive di numerose questioni sociali, politiche, economiche e storiche. E' inoltre direttore di progetto di The People’s Book Project Presenta inoltre un programma podcast settimanale, Empire, Power, and People,” su BoilingFrogsPost.com.
tratto da :


Andrew Gavin Marshall a scritto il testo

Super Mario Monti e la dittatura dell’austerity in Italia”

Tradotto da Cecilia Pirovano 
info su :
 
Immagini da internet inserite da autore blog