giovedì 13 aprile 2017

Il Pentagono ha addestrato i "ribelli" di Al Qaeda in Siria all'uso di armi chimiche



Michel Chossudovsky | globalresearch.ca
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

07/04/2017
I media occidentali confutano le loro stesse bugie

Non solo confermano che il Pentagono ha sinora addestrato i terroristi nell'uso di armi chimiche, ma riconoscono anche l'esistenza di un neppure così segreto piano sostenuto dagli USA per lanciare un attacco con armi chimiche in Siria e addebitarlo al regime di Assad.

Il London Daily Mail in un articolo del 2013 confemava l'esistenza di un progetto anglo-americano, appoggiato dalla Casa Bianca (con il sostegno del Qatar) per lanciare un attacco con armi chimiche sulla Siria ed addossare la colpa su Bashar al-Assad.

Aggiornamento; 8 aprile 2017. La decisione di Trump di bombardare la base aerea siriana come rappresaglia all'asserito uso di armi chimiche da parte di Assad sul suo stesso popolo conferma che lo scenario d'operazione sotto falsa bandiera dell'attacco con armi chimiche è ancora "sul tavolo".

La nostra analisi (che include una grande mole di pezzi investigativi di Global research) conferma inequivocabilmente che Trump sta mentendo, i media occidentali stanno mentendo e molti degli alleati americani stanno mentendo.

Il seguente articolo del Mail Online è stato pubblicato e successivamente rimosso. Notate il discorso contraddittorio:

"Obama ha inviato un avvertimento al Presidente siriano Bashar al-Assad, La Casa Bianca ha dato luce verde all'attacco con armi chimiche".

Questo pezzo del Mail Online, pubblicato nel gennaio 2013 è stato successivamente rimosso da Mail Online. Per ulteriori dettagli vai a questo link.


L'addestramento dei "ribelli" (alias i terroristi di Al Qaeda) da parte del Pentagono nell'uso delle armi chimiche. 

La CNN accusa Bashar al-Assad di uccidere il suo stesso popolo mentre riconosce anche che i "ribelli" non solo sono in possesso di armi chimiche, ma che questi "terroristi moderati" affiliati ad Al Nusra sono addestrati nell'uso delle armi chimiche da esperti sotto contratto del Pentagono.

In una logica contorta, il mandato del Pentagono era quello di assicurare che i ribelli allineati con Al Qaeda non acquisissero od usassero armi di distruzione di massa, addestrandoli attualmente all'uso di armi chimiche (suona contraddittorio):

"L'addestramento [nell'uso di armi chimiche] che ha luogo in Giordania e Turchia, riguarda il modo di monitorare e mettere in sicurezza scorte nonché maneggiare armi, siti e materiali, secondo le fonti. Alcuni dei contractors sono sul terreno siriano che lavorano con i ribelli per monitorare alcuni siti, secondo uno dei funzionari. La nazionalità degli addestratori non è stata rivelata, sebbene gli ufficiali si guardavano dal dare per scontato che fossero tutti americani.(CNN, 9 dicembre 2012)





L'articolo qui sopra della giornalista Elise Labott (relegata alla status di blog CNN), vincitrice del Premio CNN confuta le numerose accuse della CNN dirette contro Bashar al-Assad.

Chi sta portando avanti l'addestramento dei terroristi nell'uso delle armi chimiche? Direttamente dalla fonte: la CNN



Fonti: l'aiuto coperto degli USA nell'addestramento dei ribelli nel mettere in sicurezza le armi chimiche.

E questi sono gli stessi terroristi (addestrati dal Pentagono) che sono l'asserito bersaglio della campagna di bombardamenti finalizzati al controterrorismo di Washington iniziata da Obama nell'Agosto 2014:

"Lo schema del Pentagono stabilito nel 2012 consiste nell'equipaggiare ed addestrare ribelli di Al Qaeda nell'uso di armi chimiche, col supporto di contractors militari ingaggiati dal Pentagono, e quindi nel ritenere il governo siriano responsabile per l'uso di armi di distruzione di massa contro il popolo siriano.

Quello che si sta rivelando è uno scenario diabolico - che è parte integrale della pianificazione militare - vale a dire una situazione dove i terroristi dell'opposizione supportati dai contractors occidentali della difesa sono attualmente in possesso di armi chimiche.

Questo non è un addestramento dei ribelli nella non proliferazione. Mentre il Presidente Obama dice che "sarete ritenuti responsabili", se userete (intendendo il governo siriano) armi chimiche, ciò che è contemplato come parte dell'operazione coperta è il possesso di armi chimiche da parte dei terroristi supportati da USA e NATO, vale a dire "dai nostri" operativi affiliati di Al Qaeda, incluso il Fronte di Al Nusra che costituisce il più attivo gruppo di combattimento finanziato ed addestrato dall'Occidente, largamente integrato da mercenari stranieri. In un amaro risvolto, Jabat al Nusra, una risorsa dell'intelligence, supportato dagli USA, è stato recentemente messo sull'elenco delle organizzazioni terroristiche del Dipartimento di Stato.

L'Occidente afferma che viene in soccorso del popolo siriano, le cui vite sono presumibilmente minacciate da Bashar al-Assad.

La verità della questione sta nel fatto che l'alleanza militare occidentale non solo sta supportando i terroristi, incluso il fronte di Al Nusra, ma sta anche rendendo disponibili armi chimiche alle sue vicine forze ribelli "di opposizione".

La fase successiva di questo diabolico scenario è che le armi chimiche nelle mani degli operativi di Al Qaeda saranno usate sui civili, il che potrebbe portare un'intera nazione dentro un disastro umanitario. La questione ulteriore è: chi è una minaccia per il popolo siriano? Il governo siriano di Bashar al-Assad o l'alleanza militare tra USA, NATO e Israele che sta reclutando forze terroristiche "di opposizione" che vengono attualmente addestrate nell'uso di armi chimiche?" (Michel Chossudovsky, 8 maggio 2013, minor edit)





lunedì 10 aprile 2017

Decreto Minniti: dietro la “sicurezza” ci sono le misure antioperaie


Il decreto legge n. 14, febbraio 2017, sulla sicurezza e il decoro urbano a firma del Ministro dell’Interno Minniti (PD), è in queste settimane fortemente criticato perché razzista e mirante a colpire in generale il disagio sociale. Esso ha però anche un carattere più squisitamente antioperaio, comprendendo in particolare misure repressive e di limitazione delle lotte e degli scioperi.
Si prevede infatti la sanzione amministrativa pecuniaria contro chi limita il libero accesso e fruizione delle infrastrutture ferroviarie, aeroportuali, e di trasporto pubblico, in violazione dei divieti di stazionamento o di occupazione di spazi (in sostanza i blocchi durante gli scioperi) con ordine di allontanamento entro 48 ore, e in caso di reiterazione, il divieto di accesso all’area interessata per un periodo da 6 mesi ai 2 anni.
Soprattutto si prevede la possibilità di arresto in "flagranza differita" (per i soli reati in cui l’arresto è obbligatorio) in caso di reati e violenze commessi alle persone o alle cose durante manifestazioni pubbliche riprese da telecamere o foto (l’identificazione deve avvenire entro 48 ore dal fatto, permettendo così un largo periodo di isolamento), e si rafforza la repressione contro l’occupazione di immobili.
Ancora una volta il governo e le istituzioni borghesi dietro il pretesto della lotta alla criminalità e al degrado, per il diritto alla sicurezza (che per primi negano) criminalizzano e colpiscono le lotte operaie e delle masse impoverite.
La sicurezza e il decoro delle nostre città non possono essere tutelate da chi ha fino ad oggi garantito solo miseria e massacro sociale, condizioni di vita penose per milioni di persone, degrado e malaffare, e in particolare ha assicurato l’impunità ai banditi antisociali. Costoro sono i rappresentanti di un sistema marcio e criminale, sempre più autore di furti antipopolari, guerre di rapina e corruzione dilagante.
Noi comunisti sosteniamo che solo nel socialismo le grandi masse potranno avere un’esistenza dignitosa e sicura, a partire dal diritto al lavoro.
Nell’immediato occorre una vasta agitazione per la difesa delle agibilità democratiche, del diritto di sciopero e di manifestazione.

Da Scintilla n. 79, aprile 2017

Link foto :