domenica 28 dicembre 2014

USA in Cuba : Perro huevero?** / EE.UU. en Cuba : Perro huevero?*



El periodista estadounidense Tracey Eaton reveló en su blog Along the Malecón que el Departamento de Estado de Estados Unidos anunció este miércoles 24 de diciembre que está buscando organizaciones estadounidenses o basadas en el extranjero interesadas en programas que “promuevan los derechos civiles, políticos y laborales en Cuba” para adjudicarles hasta $ 11 millones en subvenciones que van desde $ 500.000 a $ 2 millones cada una.
Los interesados en ayudar a Washington en Cuba deben presentar los proyectos antes del 5 de febrero.
El Presidente Barack Obama en una Declaración emitida con posterioridad a los acuerdos con Cuba del 17 de diciembre dijo:
“These changes don’t constitute a reward or a concession to Cuba. We are making them because it will spur change among the people of Cuba, and that is our main objective.” *
Pareciera que quieren cambiar a Cuba sin cambiar ellos sus antiguas aspiraciones, serían como el perro huevero, aunque le quemen el hocico. Una pena si los escándalos de USAID pronto se vuelven los del Departamento de Estado.


USA in Cuba : Perro huevero? **

Il giornalista Statunitense Tracey Eaton ha rivelato nel suo
blog Along the Malecón che il dipartimento di stato degli Stati Uniti che da mercoledì 24 dicembre  sta cercando organizzazioni Statunitensi  o basate all'estero interessate in programmi che "promuovano i diritti civili, politici e lavorativi in Cuba” per aggiudicare a loro fino a $11 milioni in sovvenzioni che vanno da $500.000 a $2 milioni ognuna.
Gli interessati ad aiutare a Washington in Cuba devono presentare i progetti prima del 5 di febbraio.
Il Presidente Barack Obama in una dichiarazione emessa posteriormente agli  accordi con Cuba(  acuerdos con Cuba del 17 de diciembre ) ha detto :
" Questi cambi non costituiscono una ricompensa o una concessione a Cuba. Noi stiamo facendoli perché spronerà cambio fra le persone di Cuba, e quello è il nostro obiettivo principale."
Sembrerebbe che vogliano cambiare a Cuba senza cambiare essi le loro antiche aspirazioni, sarebbero come el perro huevero benché gli brucino il muso. Una pena se gli scandali di USAID presto diventano quelli del Dipartimento di Stato.

**Detto cubano che significa …..persone che rubavano una volta e continuavano a farlo anche dopo la condanna imposta, …uomo che è infedele alla moglie e non gli promette mai ma esserlo…..

*Este refrán se le atribuye a criollos cubanos desde la colonización, dicen que los usaban los dueños de esclavos para sancionar o rebautizar a los esclavos opuestos a la sumisión del amo, a sea a la rebeldía de volverse agresivo o escapar cuantas veces tuviera oportunidad. Con el paso del tiempo se le espetaba a aquellas personas que delinquían por mas de una ocasión: Ejemplos sobran. A las personas que robaban una vez y después seguían haciéndolo cuando cumplían la condena impuesta, al hombre que le es infiel a la esposa, este le promete nunca mas serlo, cuando se calma la situación el vuelve a sus andanzas, y así repetidamente a todas aquellas cosas que después de pedir disculpa o cumplir condenas volvemos a realizar.

mercoledì 24 dicembre 2014

Pensa agli altri / Piensa en los demás - di Mahmoud Darwish




 Grazie ai compagni Alfredo Viloria ,1° segretario ambasciata del Venezuela in italia e Yousef SALMAN, Delegato della Mezza Luna Rossa Palestinese in Italia...

Buon Natale e Felice Anno Nuovo.
Pace per la Terra della Pace: la Palestina.
Per una Palestina libera, laica e democratica.

Per un mondo diverso, più giusto e più civile.

عيد ميلاد مجيد وعام جديد ملؤه الخير واليمن والبركة وكل عام وأنتم عائلتي وأصدقائي وشعبي بألف خير أعاده الله على الوطن منعم بالحريه والاستقلال



Pensa agli altri

Mahmoud Darwish

Mentre prepari la tua colazione, pensa agli altri, non dimenticare il cibo delle colombe.

Mentre fai le tue guerre, pensa agli altri, non dimenticare coloro che chiedono la pace.

Mentre paghi la bolletta dell’acqua, pensa agli altri, coloro che mungono le nuvole.

Mentre stai per tornare a casa, casa tua, pensa agli altri, non dimenticare i popoli delle tende.

Mentre dormi contando i pianeti, pensa agli altri, coloro che non trovano un posto dove dormire.

Mentre liberi te stesso con le metafore, pensa agli altri, coloro che hanno perso il diritto di esprimersi.

Mentre pensi agli altri, quelli lontani, pensa a te stesso, e di’: magari fossi una candela in mezzo al buio.




Gracias a los buenos oficios de los compañeros Alfredo Viloria 1° segretario embajada de Venezuela en Italia Yousef SALMAN, Delegato della Mezza Luna Rossa Palestinese in Italia...

Piensa en los demás
Mahmoud Darwish
(traducción libérrima del italiano hecha por el remitente)

Mientras preparas tu desayuno, piensa en los demás, no te olvides de la comida de palomas.

Mientras haces tus guerras, piensa en los demás, no te olvides de los que luchan por la paz.

Mientras pagas el recibo del agua, piensa en los demás, en aquellos que deben ordeñar las nubes.

Mientras estás de vuelta a casa, tu casa querida, piensa en los demás, no te olvides de la gente 
que vive en carpas

Mientras duermes contando los planetas, piensa en los demás, en los que no pueden encontrar un lugar para dormir.

Mientras te desahogas con metáforas, piensa en los demás, los que han perdido el derecho a 
expresarse.

Mientras piensas en los demás, aquellos que están lejos, piensa en tí mismo, y di: ojalà fuese yo una vela en la oscuridad.


Chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso (E. Che Guevara)
من يناضل يمكن أن يخسر، ولكن من لا يناضل فقد خسر مسبقا
Chi salva la vita di un bambino salva il mondo intero


lunedì 22 dicembre 2014

COMUNICATO STAMPA :Il Governo Bolivariano rifiuta la risoluzione del Parlamento Europeo

 


UFFICIO STAMPA – AMBASCIATA DELLA REPUBBLICA BOLIVARIANA
DEL VENEZUELA IN ITALIA

06.8079797 / 06.8079464 / 3408971781 embve.roma-prensa@mppre.gob.ve



Il Governo Bolivariano rifiuta la risoluzione del Parlamento Europeo

La Repubblica Bolivariana del Venezuela, attraverso il Ministero del Potere Popolare per le Relazioni Estere, esprime il suo più profondo rifiuto rispetto alla Risoluzione del Parlamento Europeo, allo stesso modo rifiuta le insolenti dichiarazioni della Alta Rappresentante della Unione Europea, Federica Mogherini, che hanno avuto luogo il 18 ed il 19 dicembre del 2014, rispettivamente, considerando che rappresentano un attentato alla sovranità e alle istituzioni democratiche del Governo Bolivariano.
Per il Governo Bolivariano risulta preoccupante che il Parlamento Europeo nonché la Alta Rappresentante della UE, devino l'attenzione dalla grave crisi economica che colpisce i paesi membri dell'Unione Europea, prodotto dei tagli in materia sociale, e dalla conseguente povertà strutturale alla quale sono costretti i suoi Popoli, concentrando i loro sforzi nello screditare le conquiste della Rivoluzione Bolivariana.
Le dichiarazioni della Alta Rappresentante, nonché la Risoluzione del Parlamento Europeo, non rappresentano per nulla l'opinione dei popoli della UE, che hanno storicamente sempre mantenuto relazioni con il Venezuela.
Inoltre, il Governo della Repubblica Bolivariana del Venezuela, considera che tali dichiarazioni, non solo sono da considerarsi interventiste e profondamente irrispettose, ma contraddicono apertamente tutti gli organismi internazionali che hanno in maniera esplicita manifestato il riconoscimento proprio degli enormi passi avanti realizzati dal Venezuela in differenti aree, nonché la posizione favorevole di tali organismi che si materializza con l'ampio appoggio ottenuto nelle votazioni in diverse istanze internazionali.
Il Governo del Venezuela, nella fedele applicazione della Costituzione della Repubblica Bolivariana del Venezuela, promulgata nel 1999, promuove il protagonismo democratico e partecipativo di tutta la società sulla base dell'uguaglianza e della giustizia, garantendo inoltre l'autonomia di tutti i poteri e ribadisce, allo stesso tempo, la sua disposizione nel mantenere il dialogo tra tutti i settori del Paese.

Infine, il Governo della Repubblica Bolivariana del Venezuela, desidera reiterare il senso di amicizia e di profondo affetto per i Popoli d'Europa, che la Patria di Bolívar ha sempre fraternamente accolto.

Envía Maduro carta a Los Cinco/Maduro invia lettera ad I Cinque



Maduro  invia lettera ad I Cinque 

Non si piegarono Mai davanti all'accanimento dell'impero e affrontaron con ammirabile coraggio a tutte le difficoltà e tutte le contrarietà..

Gerardo, Ramón, Tony, René e Fernando: oggi rivendichiamo in voi la lotta di tutti i paesi che non desistono dal suo impegno per essere liberi...

E so che dal cielo... il Comandante Chávez celebra con noi.


Envía Maduro carta a Los Cinco
Nunca se doblegaron ante la saña del imperio y le hicieron frente con admirable coraje a todas las dificultades y a todas las adversidades...

Gerardo, Ramón, Tony, René y Fernando: hoy reivindicamos en ustedes la lucha de todos los pueblos que no cejan en su empeño por ser libres...

Y se que desde el cielo... el Comandante Chávez celebra con nosotros...







sabato 20 dicembre 2014

Noi comunisti del nuovo millennio : "Il linguaggio per raggiungere le masse" da Resistenze




Doménec Merino*tintaroja.es
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare


Quando noi comunisti interveniamo su un fronte di massa - ad esempio, in un centro di lavoro, in una scuola, in un quartiere popolare... - lo facciamo partendo da una premessa iniziale: l'essere sociale determina la coscienza sociale. In altre parole: siamo il prodotto della società nella quale nasciamo, viviamo e ci sviluppiamo.

La conseguenza diretta di questo fatto, la cui comprensione e accettazione consideriamo tanto importante, è che la classe operaia, nonostante sia tale, nel capitalismo esiste nelle condizioni che gli impone il sistema politico-economico nel quale vive. Il carattere fondamentale di questo sistema è che è basato sulla divisione della società in classi: una che si appropria dell'immensa maggioranza della ricchezza, la borghesia, e la usa per controllare il potere politico, ma anche altri mezzi che le permettono di riprodurre le proprie idee.

Di conseguenza, gli operai nel nostro paese generalmente non pensano come lavoratori, bensì strutturano i propri pensieri nel modo che la borghesia gli ha insegnato attraverso l'educazione, i libri e la televisione. Il ruolo del Partito comunista è opporre il proprio messaggio politico, i propri obiettivi e la propria strategia a questi schemi che si sono generalizzati nella società a causa della posizione dominante della borghesia, quindi anche delle sue idee.

Da ciò deriva l'importanza fondamentale che noi comunisti attribuiamo ai nostri obiettivi politici e alla nostra strategia. I nostri principi li abbiamo elaborati mediante lo studio scientifico della società, usando il marxismo-leninismo come strumento, e l'unico elemento capace di corroborare i nostri postulati è la realtà pratica. Il più puro metodo scientifico. Non è il numero di persone che appoggiano le nostre idee ciò che gli conferisce validità.

Una volta constatata la veridicità, o possibile veridicità di ciò che difendiamo, l'unico - seppur titanico - compito che abbiamo davanti è convincere la gente - gli operai, gli studenti, i lavoratori autonomi... - della giustezza delle nostre parole.

Per questo non possiamo rinunciare ai nostri postulati, "ni un tantito asì", come direbbe il Che Guevara. Perché sono giusti, o crediamo che la pratica dimostri che lo sono. Non stiamo parlando di elementi negoziabili, ai quali rinunciamo o che adottiamo a seconda di quanto ci convenga; ciò cui facciamo riferimento è la nostra missione storica: trasmettere le nostre conclusioni alla classe operaia affinché inizi a pensare ai suoi interessi oggettivi e smetta di difendere quelli del nemico di classe.

La strategia dei comunisti è, pertanto, assolutamente rigida. Non c'è 15-M, PODEMOS o movimenti indipendentisti che, per grandi che siano, possano persuaderci a smettere di difendere ciò che crediamo giusto per la classe operaia e ciò che riteniamo oggettivamente vero.

Da qui discende l'importanza delle categorie che usiamo. Le parole che usiamo nel nostro discorso politico non sono un capriccio passeggero, ne tantomeno una moda: sono le più adatte a descrivere fedelmente un concetto politico che vogliamo trasmettere con precisione. A volte possiamo cercarne di equivalenti, ma non sempre. Possiamo usare, in maniera alternativa, "borghesia" e "imprenditori e banchieri", ma non useremo mai la parola "casta", anche se in questo momento è un termine che gode di molta popolarità. Non lo facciamo semplicemente perché non significa la stessa cosa. La borghesia è una classe sociale; "casta" è una parola ambigua, associata a un gruppo di persone "parassita" di un sistema che potrebbe, secondo questa accezione, essere buono. La parola "casta" va a braccetto con la convinzione che il problema fondamentale del nostro tempo sia legato alla corruzione nella politica; questo è qualcosa che i riformisti, ma anche i fascisti, hanno difeso per molto tempo, e che mantiene intatto lo scheletro del capitalismo.

Siamo molto coscienti che quando andiamo in una scuola o in una fabbrica, a uno studente o a un operaio i nostri concetti risulteranno oscuri. E' per questo che dobbiamo sviluppare, e lo faremo, una grande flessibilità tattica che accompagni il nostro rigore strategico. Poiché se c'è qualcosa che caratterizza il comunista, oltre alla sua fermezza di principi, è la sua capacità di adattamento al contesto e la sua capacità di comunicare con la gente. Prima che militanti siamo operai, studenti, lavoratori autonomi o contadini e, in tutti i casi, conosciamo la problematica, il linguaggio e la coscienza della gente che ci circonda.

Questo non deve costituire una scusa per rinunciare alle nostre categorie. Al contrario, deve essere un incentivo a saperle spiegare efficacemente, in modo che quando parliamo di "plusvalore" possiamo far capire all'operaio a cosa ci riferiamo, comparando la ricchezza dell'imprenditore con la sua e riflettendo sull'origine della prima.

Siamo flessibili nella tattica e anche riguardo al mezzo che usiamo per trasmettere le nostre idee; ma rigidi, inamovibili e semplicemente intransigenti in ciò che vogliamo trasmettere: i nostri principi, le nostre idee, che non sono altro che quelle della classe operaia.

La nostra flessibilità nella tattica fa sì che possiamo usare gli uni o gli altri mezzi per esprimere le nostre idee - a livello di estetica dei manifesti, per esempio, o di uso del linguaggio generico. Ciò che facciamo, in questo caso, verrà definito dalle esigenze della lotta di classe, e terremo conto del fatto che è ciò che ci permette di avvicinarci con più facilità alla classe operaia in ogni luogo e momento concreto, ma sempre tenendo ben presente che vogliamo dire alcune cose e non altre, che vogliamo parlare di abbattimento del capitalismo e non di sua gestione, che andiamo contro la borghesia e il suo sistema, non solamente contro i politici o i corrotti. In definitiva: noi comunisti siamo chiari e fermi, ma anche capaci di adattarci alle circostanze.

(*) vicedirettore di Tinta Roja

http://www.resistenze.org/sito/re00.htm
Immagine inserita da amministratore Blog corrente