Cuba è da sempre in prima linea per la costruzione di un
mondo più giusto e in cui i popoli vivano in pace e nella reciproca
cooperazione solidale. Dal 22 al 25 novembre del 2015, si terrà a Guantanamo il
IV Convegno Internazionale per la Pace e la chiusura di tutte le basi militari
collocate in Paesi esteri. Vi hanno aderito il coordinamento toscano
dell’associazione di amicizia Italia-Cuba e i circoli di Roma e Tuscia,
organizzando una staffetta ciclistica che dalla base USA di Camp Darby, in
Toscana, raggiungerà Guantanamo all’apertura dei lavori congressuali. La
staffetta partirà venerdì 23 ottobre, alle ore 10:30, davanti ai cancelli di
Camp Darby e giungerà, domenica 25 ottobre, a Roma pronta per volare a Cuba e
riprendere con le tappe isolane fino alla destinazione, Guantanamo. Troviamo
doveroso allargare il fronte di adesione alla staffetta ciclistica, proprio per
supporto a tutto quello che Cuba è e fa per i popoli del mondo.
Cuba: per l’addio alle armi nucleari. Il 26 settembre
2013, su richiesta di Cuba, si è tenuta l’Assemblea ONU per discutere la
risoluzione presentata dall’isola per il disarmo nucleare. La richiesta era
stata largamente appoggiata, con nessun voto contrario e con l’astensione degli
Stati Uniti, Israele, Francia e Regno Unito. Nonostante le difficoltà, la
risoluzione è stata adottata e largamente condivisa da 165 Paesi in tutto il
mondo. Informazioni varie sono reperibili
all’indirizzo http://www.5av.it/le-storie-quotidiane/90-cubadossier/3219-cuba-e-per-laddio-alle-armi-nucleari.html
e recentemente un’ulteriore esortazione al disarmo nucleare
http://it.granma.cu/mundo/2015-10-01/bruno-rodriguez-incita-nella-onualleliminazione-dell-armi-nucleari
Cuba prosegue la Rivoluzione Bolivariana. Nella Carta
della CELAC (Comunità di Stati Latinoamericani e dei Caraibi) i principi
fondamentali dell’accordo ALBA (Alleanza Bolivariana per le Americhe) sono in
pieno ripresi. Cuba promuove la risoluzione pacifica per le controversie fra
gli stati, come auspicato da Simon Bolivar a metà dell’800. Si trova così una
piena continuità con la Rivoluzione Bolivariana e col suo spirito di
cooperazione fra i popoli. Per approfondire le risoluzioni approvate durante il
II summit della CELAC, tenutosi all’Avana il 28-29 gennaio 2014 http://www.sinistra.ch/?p=3323
e per i più temerari ecco il documento conclusivo
dell’incontro
Cuba promuove attivamente la Pace in America Latina. Dopo
40 anni e 200.000 morti, grazie a Cuba si sono svolti all’Avana, dal 2012 in
poi, incontri guidati da Raul Castro per avviare un percorso di pacificazione
della storica battaglia sostenuta dai guerriglieri delle FARC, in difesa delle
classi subalterne colombiane e il Governo di Juan Manuel Santos. A breve
dovrebbe giungere la firma congiunta degli accordi, che risolverebbe una lunga
e sanguinosa controversia che ha ampiamente afflitto il popolo colombiano e
tutto questo grazie all’impegno concreto cubano. Informazioni nell’articolo:
Cuba e gli interventi umanitari. A differenza di quello
che ormai la NATO ci ha abituato a credere dopo la Libia e l’ex Jugoslavia,
Cuba ridefinisce il significato di intervento umanitario. Infatti l’Isola ha
inviato più di 50.000 operatori sanitari cubani che sono in servizio in 68
nazioni e più di 325 mila cooperanti hanno lavorato in 158 paesi. Non solo nel
campo sanitario, ma anche nel campo della cultura e della diffusione dei
saperi, grazie al programma “Yes, I can”, 9 milioni e 376 mila persone si sono
alfabetizzate in 30 stati e più di 68 mila studenti stranieri, provenienti da
157 paesi, possono vantare di aver studiato e conseguito la laurea
nell’università cubana, senza sostenere alcuna spesa. Per portare un esempio
concreto dei numeri sopra riportati vi invitiamo a leggere
http://it.granma.cu/mundo/2015-09-25/il-presidente-correa-ringrazia-per-la-cooperazione-de-medicicubani
e
Proprio la Brigata medica cubana Henry Reeve è stata
proposta dai sindacati norvegesi per l’assegnazione del premio Nobel per la
pace, visto il recente impegno in Sierra Leone, Guinea e Liberia nella
battaglia contro l’Ebola.
Cuba è per il rispetto e la difesa dei diritti umani.
Sull’isola cubana si violano i diritti umani, si pratica la tortura e si
continuano a perpetrare abusi e violenze. Tutto questo accade, ma all’interno
della ormai tristemente famosa base statunitense di Guantanamo. Proprio per questo, una delle condizioni sine
qua non per l’avanzamento delle trattative di normalizzazione dei rapporti tra
USA e Cuba è la richiesta dell’immediata chiusura del centro di tortura di
Guantanamo e la restituzione dell’area al popolo cubano. Alcune testimonianze di detenuti della
prigione guantanamera.
Cuba e l’autodeterminazione dei popoli. La chiusura delle
basi militari straniere all’estero è fondamentale per liberare i Paesi da
condizionamenti armati esterni. Cuba lotta contro l’ingiusto blocco statunitense
che ha provocato solo dramma e dolore al popolo cubano, per
l’autodeterminazione di tutti i popoli e per la libertà di tutti i prigionieri
politici detenuti nelle carceri dell’ultimo impero del mondo. Lotte condotte
non solo per il popolo cubano ma per l’intera Umanità.
Per aderire e/o patrocinare la staffetta ciclistica
contattare Roberto via mail all’indirizzo aroberto.nannetti@libero.it o al
numero di telefono 3311327944
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