lunedì 16 aprile 2012

Terrorismo USA : La NED e l'uso di Internet contro la Rivoluzione cubana/La NED y el uso de Internet contra la Revolución cubana



15.04.2012 - Luis Miguel Rosales
Elemento chiave della guerra economica degli Stati Uniti contro Cuba é il divieto stabilito che l'isola non acceda a molti dei servizi forniti da Internet.
Allo stesso tempo, ci sono molte limitazioni per le comunicazioni telefoniche tra i due paesi e che impediscono che imprese statunitensi interessate ad investire nel settore delle telecomunicazioni si vedano impedite nel farlo, nonostante che l'amministrazione Obama abbia adottato alcuni elementi di flessibilità in questo senso.
Cuba si vede anche impossibilitata ad accedere alle nuove tecnologie dell'informatica e le comunicazioni a causa delle stesse norme del blocco, tenendo in considerazione che la maggior parte di queste tecnologie sono di origine statunitense.
E' pubblicamente noto che alcune società statunitensi di telecomunicazioni sono interessate ad investire sull'isola, come AT & T, Verizon Communications e Nokia (1), e addirittura hanno richiesto all'amministrazione Obama di intervenire nei termini di consentire le operazioni a Cuba, ma non sono in grado di soddisfare questi interessi a causa del blocco.
Tra altri motivi è proibito l'accesso di Cuba a queste tecnologie per uno tanto stupido e incoerente come l'eventuale possibilità che Cuba la usi per sviluppare una guerra asimmetrica contro gli Stati Uniti.
Tuttavia é veramente una guerra in Internet quella che stanno sviluppando gli USA contro Cuba. Con molto cinismo, e al di fuori delle leggi del blocco, il governo degli Stati Uniti puntano ad utilizzare queste nuove tecnologie per promuovere la sovversione a Cuba, facilitando il loro accesso ai settori che puntano all'abbattimento della Rivoluzione cubana.
La fornitura di sofisticate apparecchiature di telecomunicazione ai membri della controrivoluzione interna, come ad esempio BGAN, telefoni satellitari, cellulari di ultima generazione, attrezzature per videoriprese, PC e laptop, programmi di crittografia tra altre risorse, come pure finanziamenti e la consulenza ai "dissidenti" per imparare a utilizzare questa apparecchiatura, è stata una costante dei piani dell'Amministrazione USA.
L'uso efficace dei social network attraverso Internet per promuovere i processi della "primavera araba", ha incentivato i piani volti a promuovere un processo simile a Cuba attraverso Internet e ICT.
Tali piani sono in gestazione da tempo e abbondanti fondi provenienti dal contribuente USA vengono assegnati ad essi. E' ovvio che i programmi non raccolgono esplicitamente le finalità e sono generalmente nascosti sotto ricorrenti consegne, come "libero accesso all'informazione" o "liberare l'accesso a Internet" fallaci di un forte cinismo se consideriamo le misure risultanti dal blocco che incidono sulla possibilità che Cuba, come ogni altro paese del mondo, abbia accesso, senza restrizioni, a Internet e alle nuove tecnologie per l'utilizzo non solo nell'accesso alle informazioni ma in settori chiave per il benessere della popolazione come sono la salute e l'istruzione.
L'utilizzo del cyberspazio per promuovere la controrivoluzione cubana è ampiamente discusso e progettato da varie agenzie ed istituzioni degli Stati Uniti che promuovono la sovversione a Cuba.
Uno di queste é Fondazione Nazionale per la Democrazia (NED, il suo acronimo in inglese). Nella sua Strategia del 2007, era già configurato che l'istituzione avrebbe appoggiato l'accesso a Internet nei "paesi autoritari", in cui ci comprendono. Inoltre riconosce che, in passato, la NED ha fornito si suoi "beneficiari di aiuti" l'accesso alle ultime tecnologie delle comunicazioni, permettendo loro di fare un "uso creativo" di Internet, e-mail e sms. il tutto senza dimenticare i vecchi metodi come video e CD.
Proponeva inoltre di rendere più agevole una maggiore comunicazione e interazione tra i gruppi controrivoluzionari, attraverso l'uso crescente di Internet e telefoni cellulari.
Nell'aprile dello scorso anno si è svolta in maniera clandestina, come gran parte di ciò che viene fatto contro la Rivoluzione cubana, l'evento "Pensare Cuba" (2). L'agenda pubblica era visibile, ma ciò che si è "cucinato" nell'evento e i piani da lì derivati ​​non sono mai stati pubblicizzati. Anche per poter accedere ai risultati della manifestazione si deve avere una password autorizzata dagli organizzatori (3)
Il 21 marzo 2012 è stato tenuto, presso la sede della ultra-conservatrice Heritage Foundation, con il patrocinio di Google Idee, la tavola rotonda "Cuba ha bisogno di una rivoluzione (tecnologica): come Internet possa scongelare un'isola congelata nel tempo" in cui si é discussa la strategia da seguire per promuovere la controrivoluzione cubana attraverso un maggiore utilizzo di Internet.
Lì si é riunita la crema dei più acerrimi nemici della Rivoluzione cubana: Daniel Fisk, vice presidente dell'International Republican Institute, Roger F. Noriega, membro dell'American Enterprise Institute, Mauricio Claver-Carone, direttore di US-Cuba Democracy PAC, e Carlos Saladrigas, co-presidente del Cuba Study Group, tra altri.
Alcune delle raccomandazioni da lì emanate sono state quelle di ampliare la connessione a Internet che la SINA offre ai controrivoluzionari cubani e "incoraggiare" i paesi alleati degli Stati Uniti a fare lo stesso, esplorare le opzioni che dà la tecnologia super wireless per dar accesso wireless a Internet ai membri della controrivoluzione interna, e aumentare la fornitura di sofisticate apparecchiature di telecomunicazione a questi personaggi così come il sostegno finanziario. E' stata una vera e propria cospirazione dell'ultra destra nord americana e cubano-americana
Ha preso la parola il senatore cubano-americano Marco Rubio, che ha detto che l'accesso a Internet, in modo illimitato, al "popolo cubano" causerebbe la caduta immediata del governo cubano, supportando anche un maggiore utilizzo dei servizi offerti dalla rete della reti per promuovere il rovesciamento della Rivoluzione cubana mentre, al contempo, ha difeso il blocco stabilito contro Cuba. L'inconsistenza di questi signori ha solo una logica: l'interesse a distruggere la nazione cubana. (4)
Rubio, astro nascente del Tea Party non ha spiegato come risolverebbe il fatto che i cubani accedano illimitatamente a Internet pur mantenendo il blocco contro Cuba.
Tuttavia, é apparso chiaro non attraverso la via commerciale, ma per via di forniture clandestine e l' "effetto contagio" che si immagina potrebbe essere realizzato a Cuba, in particolare nella sua gioventù.
Il linguaggio sibillino non può nascondere che non si tratta di rendere più agevole, al popolo cubano, l'accesso illimitato a Internet e ai servizi da esso erogati, per cui sarebbe sufficiente levare il blocco. Si tratta di fornire tale accesso a coloro, dentro Cuba, promuovono il messaggio nord americano e aspirano al rovesciamento della Rivoluzione cubana.
Un altro dei relatori è stato David E. Lowe, Vice Presidente per le Relazioni Governative e Affari Pubblici della NED, che ha suggerito la necessità di incoraggiare l'uso di Internet per promuovere azioni destabilizzanti contro il Governo cubano.
Il suo Intervento alla tavola rotonda è legata alla presentazione, da parte della NED, della sua "Estrategia2012" (5) documento dove si afferma chiaramente che questa istituzione ha tra i suoi principali obiettivi per quest'anno e i successivi "continuare e possibilmente aumentare il suo sostegno ai democratici in paesi come Cuba...", cioè per mantenere ed aumentare il sostegno ai settori controrivoluzionari cubani. Per questo fornirà importanti risorse per aumentare l' "accesso sicuro" a Internet e aumentare le loro competenze nell'utilizzo delle nuove tecnologie dell'informatica e della comunicazione. Il documento sostiene che il mondo è diventato meno democratico, per cui si dovrebbe adottare l'esperienza dei processi di Primavera Araba.
In questa strategia, la NED riconosce che nel suo lavoro per i prossimi anni si troverà ad affrontare diverse "sfide". Una di queste é sostenere i "democratici" in "società altamente repressive" come Cuba!, aiutando "i gruppi pro-democrazia" ad avere un accesso sicuro a Internet, che abbiano la capacità di difendersi dagli attacchi dei "malware" e dalla negazione dei servizi, creazione di reti dove condividere esperienze e tattiche e connetterli con specialisti in tecnologie per soddisfare le loro necessità.
La NED riconosce nel documento che una delle quattro aree di scontro che avranno luogo in futuro è il cyberspazio, e imparando dalle esperienze di Egitto e Tunisia nel 2011, agevolare i settori di opposizione nei paesi i cui governi non sono graditi agli USA. La tecnologia che permette loro di comunicare rapidamente per denunciare le "violazioni dei diritti umani" e "repressioni governative" così come presunti momenti critici.
In linea con questa piattaforma i destinatari dei fondi della NED per lavorare contro la Rivoluzione cubana vedranno incrementare il finanziamento per sviluppare azioni dirette a sovvertirla.
Ci saranno un sacco di soldi per promuovere la sovversione contro Cuba.
Il Dipartimento di Stato ha annunciato, il 13 febbraio 2012, che la NED avrebbe ricevuto dal bilancio federale del 2013 un totale di 104 milioni di $. Alcuni, ovviamente, saranno dedicati a progetti contro Cuba. Dallo stesso budget federale, l'USAID riceverà 15 milioni di dollari per promuovere la controrivoluzione cubana. L'USAID destinerà anche fondi alla NED senza dimenticare fondi occulti che gli fornisce la CIA.
La NED ha investito, secondo le informazioni pubbliche che appaiono sul suo sito web, tra il 2006 e il 2010, un totale di 7946650 di dollari per promuovere la controrivoluzione cubana (6), denaro che ha permesso che un gruppo di persone a Cuba e negli Stati Uniti vivano a spese del contribuente USA.
Sarà difficile lottare nel cyberspazio, si sta giocando duro e dobbiamo essere preparati ad affrontare questo nuovo progetto sovversivo. Non tutto è sul tavolo, questo è un nuovo tipo di guerra sporca psicologica che, storicamente, hanno creato i Servizi Speciali degli Stati Uniti, in particolare la CIA, di cui la NED può assicurarsi come la sua principale creazione. Quando di queste azioni si parla pubblicamente, in eventi di taglio accademico, si può supporre la dimensione di ciò che non è stato rivelato.
L'utilizzo del cyberspazio per abbattere la Rivoluzione cubana è un progetto forte che viene discusso apertamente e pubblicamente nel mondo accademico e politico degli Stati Uniti, ma che agisce clandestinamente. Non si tratta solo dell'uso del cyberspazio per sviluppare campagne contro Cuba, confondere l'opinione pubblica con una immagine negativa sulla nostra società. Si tratta di utilizzare i social network a fini provocatori e cercare di provocare il caos nell'isola.
Parlando della visita del Papa l'hanno già provato senza risultati. E' chiaro che Cuba non è il mondo arabo. Tuttavia il denaro assegnato é molto e ogni progetto contro Cuba implica una burocrazia, oltre agli operatori e intermediari, i quali vivono di tale bilancio. Quindi l'ovvio diventa invisibile. 
La NED y el uso de Internet contra la Revolución cubana
Por Luis Miguel Rosales - La Pupila Insomne.
Elemento clave dentro de la guerra económica de EE.UU. contra Cuba es la prohibición establecida para que la Isla no acceda a muchos de los servicios brindados por Internet.
Al mismo tiempo, existen numerosas limitaciones que afectan las comunicaciones telefónicas entre ambos países y que impiden que empresas norteamericanas interesadas en invertir en el sector de las telecomunicaciones se vean imposibilitadas de hacerlo, a pesar de que la Administración Obama aprobó algunas flexibilizaciones en este sentido.
Cuba también se ve imposibilitada a acceder a las nuevas tecnologías de la informática y las comunicaciones debido a las mismas regulaciones del bloqueo, teniendo en cuenta que la mayoría de estas tecnologías son de procedencia norteamericanas.
Es de conocimiento público que varias empresas norteamericanas de las telecomunicaciones están interesadas en realizar inversiones en la Isla, como AT & T, Verizon Communications y Nokia, ( http://www.elnuevoherald.com/2010/09/01/v-fullstory/793983/telefonicas-presionan-para-operar.html#ixzz0yOtsPdoZ ) e incluso le han solicitado al gobierno de Obama intervenir en función de permitir sus operaciones en Cuba, pero ven imposibilitados cumplir estos intereses debido al bloqueo.
Entre otros argumentos, se prohíbe el acceso de Cuba de estas tecnologías bajo uno tan burdo e inconsistente, como la eventual posibilidad de que Cuba las use para desarrollar una guerra asimétrica contra EE.UU.
Sin embargo, es verdaderamente una guerra en Internet lo que viene desarrollando EE.UU. contra Cuba. Con mucho cinismo, y al margen de las leyes del bloqueo, el gobierno de EE.UU. apuesta por utilizar estas nuevas tecnologías para promover la subversión en Cuba, facilitando su acceso a los sectores que apuestan el derrocamiento de la Revolución cubana.
El abastecimiento de equipos de telecomunicaciones sofisticados a miembros de la contrarrevolución interna, tales como BGAN, teléfonos satelitales, celulares de última generación, equipos de filmaciones, PC´s y laptops, programas de encriptación de comunicaciones entre otros recursos, además de los financieros y el asesoramiento a los “disidentes” para que aprendan a utilizar estos equipos, ha sido una constante en los planes dela Administración norteamericana.
La utilización exitosa de las redes sociales a través de Internet para promover los procesos de la “Primavera Árabe”, ha incentivado los planes para promover un proceso semejante en Cuba a través de Internet y las TI´s.
Tales planes se vienen fraguando desde hace tiempo y abundantes fondos provenientes del contribuyente norteamericano se destinan para ello. Es obvio que los programas no recogen explícitamente los propósitos y generalmente se encubren bajo recurrentes consignas tales como “liberar el acceso a la información” o “liberar el acceso a Internet” falacias de un fuerte cinismo si consideramos las medidas derivadas del bloqueo que inciden sobre la posibilidad de que Cuba, como cualquier país del mundo tenga un acceso sin restricciones a Internet y a las nuevas tecnologías, para su uso no solo en el acceso a la información, sino en sectores medulares para el bienestar de la población como son la salud y la educación.
El uso del ciberespacio para promover la contrarrevolución cubana es ampliamente debatido y planificado por las distintas agencias e instituciones norteamericanas que promueven la subversión en Cuba.
Una de estas esla FundaciónNacionalparala Democracia(NED, por sus siglas en inglés). En su Estrategia del 2007, habían dejado ya plasmado que la institución apoyaría el acceso a Internet en los “países autoritarios”, bolso en el que nos incluyen. Asimismo, reconoce que en el pasadola NED había facilitado a sus “receptores de ayuda” el acceso a las últimas tecnologías de las comunicaciones, permitiéndoles que hicieran un “uso creativo” dela Internet, los correos electrónicos y la mensajería de textos. Todo sin olvidar métodos más antiguos como videos y CD´s.
Proponía además facilitar mayor comunicación e interacción entre entre los grupos contrarrevolucionarios, a través del uso creciente de la Internet y los teléfonos celulares.
En abril del año pasado se desarrolló de manera clandestina, como mucho de lo que se hace contra la Revolucióncubana, el evento “Pensar Cuba” ( https://lapupilainsomne.wordpress.com/2011/04/09/cumbre-en-panama-para-ciberguerra-contra-cuba-hacia-nuevos-fracasos/ ). La agenda pública estaba a la vista, pero lo que se “cocinó” en el evento y los planes que de allí se derivaron nunca fueron puestos a la publicidad. Incluso, para poder acceder a los resultados del evento hay que contar con una contraseña autorizada por los organizadores (http://cambiosencuba.blogspot.com/2011/04/think-cuba-un-evento-encriptado.html ).
El 21 de marzo de 2012 se desarrolló en la sede de la ultraconservadora Heritage Foundation, con el copatrocinio de Google Ideas, la mesa redonda “Cuba necesita una revolución (tecnológica): cómo Internet puede descongelar una isla congelada en el tiempo”, en la cual se debatió la estrategia a seguir para promover la contrarrevolución cubana a través de un mayor uso de Internet.
Se reunió allí la flor y nata de los enemigos más recalcitrantes de la Revolucióncubana: Daniel Fisk, vicepresidente del Instituto Republicano Internacional; Roger F. Noriega, miembro del Instituto de Empresas Americanas; Mauricio Claver-Carone, Director de U.S.-Cuba Democracy PAC; y Carlos Saladrigas, co-presidente del Cuba Study Group, entre otros.
Algunas de las recomendaciones de allí emanadas fueron ampliar la conexión a Internet que le proporcionala SINA a los contrarrevolucionarios cubanos y “alentar” a países aliados de EE.UU. a hacer lo mismo, explorar las opciones que da la tecnología súper Wifi para dar acceso a Internet inalámbrico a miembros de la contrarrevolución interna, e incrementar la entrega de equipos sofisticados de telecomunicaciones a estos personajes, así como apoyo financiero. Fue una verdadera conspiración de la ultraderecha norteamericana y cubano-americana
Hizo uso de la palabra el senador cubano-americano Marco Rubio, quien expresó que el acceso a Internet de manera ilimitada por la “población cubana” provocaría la caída inmediata del gobierno cubano, apoyando también que se incrementara el uso de los servicios que brinda la red de redes para promover el derrocamiento de la Revolución cubana, al tiempo que defendió el bloqueo establecido contra Cuba. La inconsistencia de estos señores solo tiene una lógica: el interés por destruir a la nación cubana. ( http://www.kansascity.com/2012/03/21/3505403/internet-could-lead-to-regime.html











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