“Il mondo sosterrebbe le
Forze Armate in Venezuela se decidessero di proteggere la loro gente e
ripristinare la democrazia eliminando un dittatore”, scrisse il senatore Marco
Rubio il 9 febbraio 2018. Otto giorni prima, l’ex-segretario del dipartimento
di Stato, Rex Tillerson, suggerì all’Università di Austin, in Texas, che
l’esercito venezuelano prendesse in mano la situazione nel Paese. “Nella storia
del Venezuela e, di fatto, di altri Paesi dell’America Latina, è spesso
l’esercito a occuparsene, quando le cose vanno molto male e quando i capi
militari capiscono che non possono più servire il popolo, s’incaricano della
transizione pacifica”, aveva detto Tillerson il giorno prima di iniziare un
tour in America Latina. Poi, ancora una volta, gli Stati Uniti negarono di
conoscere un piano militare per rovesciare il Presidente Nicolás Maduro proprio
nel contesto dello smantellamento della cellula armata di Óscar Pérez, ispirato
da motivi politici e religiosi evangelici, e sostenuto dai portavoce
anti-Chavez di Miami e Florida.
La richiesta per un nuovo colpo di Stato
Ancora una volta, Bloomberg pubblicava la storia dell’ex colonnello Oswaldo
García Palomo, che affermava di chiedere il sostegno dei “governi amici” per un
nuovo golpe contro il Presidente Maduro. Dopo l’omicidio fallito, Miraflores
avvertì che García Palomo continuava coi piani insurrezionali dopo aver partecipato
alla cosiddetta “Operazione Costituzione” e al tentativo di assassinare il
presidente coi droni esplosivi d’agosto. “I nostri colleghi in Venezuela
dovrebbero sapere che lavoriamo ogni giorno per unire le forze internazionali e
nazionali ed eliminare il governo usando le armi in modo che il Paese non
continui a sanguinare e morire”, disse l’ex- colonnello che mira al modo ideale
per installare un consiglio di transizione con guida civile per chiamare le
elezioni come Tillerson disse pubblicamente a febbraio. Su questo, Garcia
Palomo riconosceva di avere contatti coi capi dell’opposizione e consultazioni
sui prossimi piani. Secondo il rapporto firmato da Andy Rosati ed Ezra Fieser,
l’ex-membro della Guardia Nazionale Bolivariana aveva deciso di alzare il
proprio profilo per scuotere l’opinione pubblica su ciò che considera “banda
criminale, non governo”. In un recente video, Garcia Palomo esortava le Forze
Armate Nazionali Bolivariane ad “assumersi la responsabilità di propria
famiglia, dio, legge, Paese e resto del mondo”, ripetendo la stessa diatriba
politica religiosa con cui l’ex-pilota Oscar Perez era solito invocare il
rovesciamento di Maduro. D’altra parte, l’ex-colonnello non negava di essere il
collegamento dei gruppi dissidenti in Venezuela coi governi di Colombia e Stati
Uniti, come denunciò ad agosto il presidente in una conferenza stampa sui
collegamenti internazionali delle persone coinvolte nel fallito omicidio.
L’ex-colonnello ammise di lavorare in modo che i “governi amici” aiutino i golpisti
a realizzare i loro piani.
Cospirazioni vecchie e nuove con connessioni internazionali
Garcia Palomo riconosceva che la cosiddetta “Operazione Costituzione” è fallita
perché il suo gruppo fu “infiltrato” dalle agenzie di sicurezza statali per
impedire la rivolta militare. L’operazione consisteva nell’assediare Caracas,
occupare importanti strutture militari e logistiche, come aeroporti, basi e
ministeri, e catturare Maduro, insieme ai leader civili-militari di alto rango,
da giudicare a livello internazionale alla vigilia delle elezioni presidenziali
del 20 maggio. Secondo Bloomberg, dopo il fallito omicidio, il gruppo di Garcia
Palomo si incontrò in Colombia con la cellula che cercò di assassinare il
Presidente Maduro con due droni. Sebbene l’ex colonnello lo neghi, le indagini
delle agenzie di sicurezza statali sostengono che anche lui ne fosse coinvolto.
Dopo tale attentato, Maduro espresse in una conferenza stampa ad agosto che
Garcia Palomo ancora “cerca di reclutare soldati per le sue avventure criminali
e fasciste” viaggiando in diversi Paesi della regione. Secondo il rapporto,
l’ex-colonnello persino attraversò il confine tra Colombia e Venezuela per
partecipare alla prima delle operazioni, così come la famiglia lasciava il
Paese con l’aiuto del governo dell’ex-presidente Juan Manuel Santos. Il ruolo
della Colombia, insieme agli Stati Uniti, così come riconosciuto, è fin troppo
evidente dato che García Palomo organizzò i suoi piani golpistici dal Paese
vicino dopo essere diventato un latitante per la partecipazione all’attentato a
Fort Paramacay, Valencia, realizzato da un gruppo di ex-soldati legati
all’ex-capitano Juan Carlos Caguaripano e ad Óscar Pérez, ex-ispettore del
Corpo investigativo scientifico, criminale e forense.
Florida,
gruppi irregolari e denunce del Venezuela
Dalla fine delle Guarimbas nel 2017, è sempre più evidente la collocazione
centrale delle cellule armate paramilitari ed irregolari che pretendono di
essere l’avanguardia nel conflitto contro lo Stato venezuelano. Le dichiarazioni
di García Palomo, insieme allo smantellamento del gruppo di Óscar Pérez,
mostrano che tali cellule sono costituite da militari, poliziotti, delinquenti
comuni e membri della cosiddetta “Resistenza”, proclamatasi fondamentalista in
politica e religione similmente ad altre organizzazioni terroristiche nel mondo
impiegate per attaccare gli Stati che si oppongono agli Stati Uniti. Pensate ai
“ribelli” siriani o libici, prima di far parte dello SIIL. La costante
richiesta di Marco Rubio del colpo di Stato militare, come il sostegno a tali
piani della Casa Bianca, dimostra anche il ruolo fondamentale svolto dalla
Florida come base finanziaria, politica e operativa di tali gruppi, noti per
aver ricevuto soldi dai gruppi anti-chavisti in esilio per sviluppare le operazioni
nel paese, specialmente dopo il clamoroso fallimento del colpo di Stato nel
2017. Il governo venezuelano ha ripetutamente affermato che tali gruppi hanno
il sostegno da Colombia e Stati Uniti, come la protezione di Garcia Palomo
mentre cerca altre adesioni ai piani per far deragliare la Costituzione del
Venezuela. Tuttavia, di fronte all’ipotesi del nuovo mandato di Maduro, si
sottolinea l’evidente cartellizzazione tra tali gruppi e le diverse frazioni
antichaviste che aderiscono al pseudo-“ufficio di transizione” che dopo il
colpo di Stato pretenderebbe nuove elezioni. Perciò, coll’elevazione del
profilo pubblico di García Palomo dal media finanziario Bloomberg è più che
evidente che cerchi di fare credere un imminente epilogo del nuovo tentativo di
golpsita. Ciò che viene ripetuto non cessa di essere pericoloso nell’attuale
contesto venezuelano, dove la via della forza sembra l’unica alternativa
lasciata dai fattori sfavorevoli nel Paese divenuto uno Stato difficile da
rioccupare dal 1998.
Traduzione
di Alessandro Lattanzio
Tratto da:
Las confesiones de García Palomo y la agenda
mercenaria contra Venezuela
"El mundo apoyaría a las Fuerzas
Armadas en Venezuela si deciden proteger a su gente y restaurar la democracia
eliminando a un dictador", escribió el senador Marco Rubio el 9 de febrero
de 2018.
Ocho días antes, el ex secretario del
Departamento de Estado, Rex Tillerson, había sugerido en la Universidad de Austin,
Texas, que los militares venezolanos podrían hacerse cargo de la situación en
el país.
"En la historia de Venezuela y, de
hecho, en la historia de otros países de América Latina y América del Sur,
muchas veces los militares son los que se encargan de eso. Cuando las cosas
están muy mal y los líderes militares se dan cuenta de que ya no pueden servir
al pueblo, ellos se encargan de una transición pacífica", afirmórelajado
Tillerson un día antes de comenzar su gira por América Latina.
Luego, una vez más, Estados Unidos
desmintió conocer la existencia de un plan militar para derrocar al presidente
Nicolás Maduro justamente en el contexto de ladesarticulación de la célula
armada de Óscar Pérez, inspirada en motivos políticos y religiosos evangélicos,
y respaldadas por voceros antichavistas desde Miami y Florida.
El llamado a un nuevo golpe de Estado
Este martes, nuevamente, Bloomberg
publicó un reportaje donde el ex coronel Oswaldo García Palomo afirma buscar el
apoyo de "gobiernos amigos" para un nuevo plan golpista contra el
presidente Maduro. Desde el fallido magnicidio, Miraflores había alertado que
García Palomo continuaba con sus planes insurrecionales después de haber
participado de la llamada "Operación Constitución" y el intento de
asesinar al presidente con drones con explosivos en agosto de este año.
"Nuestros colegas en Venezuela
deben saber que estamos trabajando todos los días para unir fuerzas
internacionales y nacionales, y eliminar al gobierno mediante el uso de armas
para que el país no siga sangrando y muriendo", dijo a Bloomberg este ex
coronel que plantea como objetivo ideal de su grupo instalar una junta de
transición con cabeza civil para eventualmente convocar a elecciones de la
misma forma que en febrero Tillerson lo había marcado públicamente. Sobre esto,
García Palomo reconoció tener contactos con líderes opositores y una línea de
consulta sobre próximos planes.
Según el reportaje firmado por Andy
Rosati y Ezra Fieser, el ex miembro de la Guardia Nacional Bolivariana decidió
elevar su perfil para agitar la opinión pública ante lo que considera como
"una banda criminal, no un gobierno". En un video reciente, García
Palomo insta a los miembros de la Fuerza Armada Nacional Bolivariana a
"asumir su responsabilidad su familia, dios, la ley, su país y el resto
del mundo", repitiendo la misma diatriba política religiosa que el ex
piloto Óscar Pérez utilizó para llamar al derrocamiento de Maduro.
Por otro lado, el ex coronel no negó que
sea el enlace de los grupos disidentes en Venezuela con los gobiernos de
Colombia y Estados Unidos, como denunció el presidente el pasado mes de agosto
en una conferencia de prensa acerca de las conexiones internacionales de los
involucrados con el fallido magnicidio. El propio ex coronel afirmó, incluso,
que trabaja para que "gobiernos amigos" ayuden a los golpistas a
concretar sus planes.
Viejas y nuevas conspiraciones con
conexiones internacionales
García Palomo reconoció que la
denominada "Operación Constitución" falló porque su grupo fue
"infiltrado" por los organismos de seguridad del Estado que se
anticiparon a la insurrección militar. Esta operación consistía en sitiar
Caracas, apoderarse de instalaciones militares y logísticas claves, como
aeropuertos, bases y ministerios públicos, y capturar a Maduro, junto con altos
mandos del directorio cívico-militar, para que sean juzgados internacionalmente
en las vísperas de las elecciones presidenciales del 20 de mayo.
Según un reportaje de Bloomberg,
posterior al fallido magnicidio, el grupo de García Palomo incluso se reunió en
Colombia con la célula que intentó asesinar al presidente Maduro con dos
drones. Aunque el ex coronel lo niega, las investigaciones de los organismos de
seguridad del Estado sostienen que también estuvo involucrado en este fallido
plan.
Luego de este intento de asesinato,
Maduro expresó en una conferencia de prensa en agosto que García Palomo aún
estaba "tratando de reclutar soldados para sus aventuras criminales y
fascistas" viajando por varios países de la región. De acuerdo al reportaje,
el ex coronel, incluso, atravesó la frontera entre Colombia y Venezuela para
participar en la primera de las operaciones, al igual que su familia que se fue
del país con la ayuda del gobierno del ex presidente Juan Manuel Santos.
El papel de Colombia, junto con Estados
Unidos, además de reconocido, es por demás evidente dado que García Palomo
organizó gran parte de sus planes golpistas desde el país vecino luego de que
se convirtiera en prófugo de la justicia por su participación en el ataque
armado al Fuerte Paramacay, Valencia, realizado por un grupo de ex militares
relacionados con el ex capitán Juan Carlos Caguaripano y Óscar Pérez, ex
inspector del Cuerpo de Investigaciones Científicas, Penales y Criminalísticas.
La Florida, los grupos irregulares y las
denuncias de Venezuela
Desde finales de las guarimbas en 2017,
se hace cada vez más evidente la puesta en el centro de la escena de células
armadas paramilitares e irregulares que pretenden asumir el papel de vanguardia
en el conflicto contra el Estado venezolano. Las declaraciones de García
Palomo, junto con la desarticulación del grupo de Óscar Pérez, muestran que
estas células se encuentran integradas por militares, policías, delincuentes
comunes y miembros de la denominada "Resistencia", entre los que se
pregona un discurso fundamentalista en lo político y lo religioso de una forma
similar a otras organizaciones terroristas a nivel mundial que son empleadas
para atacar a Estados que adversan a Estados Unidos. Piense en los
"rebeldes" sirios o libios, antes de formar parte del Daesh.
Los constantes llamados de Marco Rubio a
un golpe militar, como el apoyo de estos planes por parte de la Casa Blanca,
también evidencia el papel fundamentalque juega la Florida como base
financiera, política y operativa de estos grupos, que según se sabe han
recibido dinero de grupos de antichavistas en el exilio para desarrollar sus
operaciones en el país, sobre todo desde el rotundo fracaso del golpe de color
en 2017.
El gobierno venezolano en reiteradas
oportunidades denunció además que estos grupos cuentan con el respaldo,
principalmente, de Colombia y Estados Unidos, incluso, protegiendo a García
Palomo para que continúe buscando mayores adhesiones a sus planes para
descarrillar el hilo constitucional en Venezuela. Sin embargo, de cara a la
asunción del nuevo mandato de Maduro, destaca la evidente cartelización que
existe entre estos grupos y las distintas fracciones antichavistas en confluir
en una mal llamada "Junta de Transición" que luego de un golpe
convoque a nuevas elecciones.
Por eso, la elevación del perfil público
de García Palomo en un medio financiero como Bloomberg es más que claro que
busca proyectar la percepción de que se acerca un inminente desenlace devenido
de un nuevo intento golpista. Lo que por manido y repetido no deja de ser
peligroso en el actual contexto venezolano, donde la vía de la fuerza parece
ser la única alternativa que le ha quedado a los factores adversos del país
para hacerse de un Estado que se les hace difícil de reconquistar desde 1998
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