domenica 15 febbraio 2015

"I MARTEDÌ SANGUINANTI DI BARACK OBAMA" /“LOS MARTES SANGRIENTOS DE BARACK OBAMA”



“Ormai tutto il Mondo lo sa  ma ricordare fa bene “

Tutti i martedì, dopo colazione, che possiamo supporre sia una  religiosa scodella di cereali con rondelle croccanti di lardo, il Premio Nobel della Pace Barack Obama si riunisce nel suo ufficio della casa Bianca con il  suo circolo di consulenti in materia di sicurezza internazionale, per decidere quali devono essere i leader terroristi da sterminare nella settimana ,dal cielo con le bombe dei droni nordamericani - aeroplani teleguidati, il feticcio militare indiscusso dell'era Obama - che sorvolano vari paesi del Medio Oriente. Roberto Montoya, editorialista di Sguardi al Sud in Spagna, racconta con molti dettagli questo  rituale che sintetizza lo spirito liquido delle guerre pulite ed intelligenti dislocate da Washington nel suo recente libro edito Droni, i sicari robot di Barack Obama : "La meccanica di quelle riunioni consiste che i principali responsabili dell' Intelligenza degli Stati Uniti apportano alla riunione la loro 'kill list', una serie di dossiers con la scheda individuale di distinti personaggi considerati i più pericolosi per la sicurezza nazionale. E con questi dati, il Presidente  emette il suo verdetto. O da la luce verde per l’esecuzione  o posticipa o  scarta. Una routine che è così  già da anni." Però, molte volte, come documentò l'organizzazione WikiLeaks nelle  sue  prime  grandi decodificazioni (quello che valse l'esilio forzato dell'attivista Julián Assange nell'ambasciata dell'Ecuador a Londra,) la guerra pulita di Obama si sporca le mani. La guerra pulita di Obama si sporca le mani. Le bombe, o il fuoco di mitragliatrice aperto da un elicottero di assalto, cadono nel lato sbagliato e finiscono bagnando  di sangue un matrimonio nell’'interno dell'Afghanistan, polverizzano un'officina di auto  nelle strade del centro di Bagdad o liquidano un bambino siriano che non  ha potuto  correre il sufficientemente rapido. Danni colaterali, loro così li chiamano

“Ya todo el Mundo lo sabe pero recordar hace bien”


“LOS MARTES SANGRIENTOS DE BARACK OBAMA” 

Todos los martes, luego de desayunar, podemos suponer, su religioso tazón de cereales con rodajas crocantes de tocino, el Premio Nobel de la Paz Barack Obama reúne en su despacho de la Casa Blanca a su círculo áulico de asesores en materia de seguridad internacional para determinar cuáles deben ser los líderes terroristas a exterminar esa semana desde el cielo con las bombas de los drones norteamericanos –aviones teledirigidos, el fetiche militar indiscutido de la era Obama– que sobrevuelan varios países de Medio Oriente. Roberto Montoya, columnista de Miradas al Sur en España, cuenta con muchos detalles ese ritual que sintetiza el espíritu líquido de las guerras limpias e inteligentes desplegadas por Washington en su reciente libro publicado Drones, los sicarios robóticos de Barack Obama: “La mecánica de esas reuniones consiste en que los principales responsables de Inteligencia de Estados Unidos aportan a esa reunión su ‘kill list’, una serie de dossiers con la ficha individual de distintos personajes considerados de los más peligrosos para la seguridad nacional. Y con esos datos, el presidente emite su veredicto. Se da luz verde a su ejecución o se posterga o se descarta. Una rutina que ya lleva años”. Pero, muchas veces, como documentó la organización WikiLeaks en sus primeras grandes filtraciones (lo que valió el exilio forzado del activista Julian Assange en la embajada de Ecuador en Londres), la guerra limpia de Obama se ensucia las manos. Las bombas, o el fuego de ametralladora abierto desde un helicóptero de asalto, caen en el lado equivocado y terminan bañando de sangre un casamiento en el interior de Afganistán, pulverizan un taller de autos en las calles céntricas de Bagdad o liquidan a un niño sirio que no pudo correr lo suficientemente rápido. Daños colaterales, como le llaman.



Traduzione di Sandino scusare eventuali errori

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