In
Bangladesh gli operai del tessile finalmente autorizzati a costituire
i sindacati: una vittoria nel sangue
Il
disastro umano ha rivelato l'ipocrisia dei paesi occidentali e delle
loro multinazionali, per i quali la libertà si limita alla libertà
d'impresa e si arresta alle porte della libertà di espressione, di
manifestazione, di organizzazione sindacale.
L'ultimo
macabro bilancio delle vittime conta 1.127 morti: la catastrofe
umanitaria vissuta in Bangladesh ha rivelato le condizioni di moderna
schiavitù degli operai del Bangladesh, che con la Cina, sono
"l'opificio del mondo" nel settore tessile. Il disastro ha
commosso i lavoratori di tutto il mondo e ha fatto infuriare i
lavoratori locali che ora chiedono non solo forti standard di
sicurezza, ma anche l'esproprio dei datori di lavoro e, infine, la
libertà di organizzazione sindacale.
Le
grandi imprese occidentali come Benetton, H&M e Carrefour hanno
scelto il Bangladesh come terra di elezione per due motivi: i costi
di manodopera sono i più bassi del mondo (1 $ al giorno) e il
governo fornisce un ambiente favorevole alle imprese.
Favorevole
alle imprese, significa bassa imposizione fiscale, decontribuzione
sui salari, nessun diritto del lavoro vincolante e soprattutto
repressione di qualsiasi movimento operaio organizzato.
In
Bangladesh, la repressione del movimento sindacale è costante: il
diritto di sciopero non è riconosciuto nei "servizi
essenziali", la sindacalizzazione è impossibile nel settore
pubblico e limitata nel privato al riconoscimento dell'organizzazione
sindacale da parte delle autorità.
Nel
settore tessile, la situazione è ancora più semplificata: il
diritto alla libertà di associazione è semplicemente negato.
La
presenza di un'organizzazione probabilmente avrebbe, secondo molte
voci concordanti, contribuito a difendere la sicurezza sul posto di
lavoro, consentito il diritto di astensione dei lavoratori in
condizioni di lavoro sempre più pericoloso, come quelle osservate
prima del disastro.
La
portata della decisione adottata il 13 maggio non va sopravvalutata,
ma vale il suo significato simbolico: i 4 milioni di lavoratori del
tessile si vedono finalmente riconosciuto il diritto di
organizzazione sindacale senza la preventiva autorizzazione del
datore di lavoro.
Tuttavia,
questa misura si inscrive nella volontà di far scendere la pressione
in un momento in cui cresce la collera degli operai. Allo stesso
tempo, il governo ha annunciato la chiusura di 18 fabbriche per
motivi di sicurezza.
Questa
misura non deve sollevare alcuna illusione. Il diritto di sciopero e
i diritti sindacali avrebbero dovuto essere già riconosciuti
legalmente, ma contraddetti in pratica dalla compiacenza dello Stato
con le multinazionali: infatti le limitazioni alla loro applicazione
li rendendo inoperanti.
Ciò
che il disastro rivela, che l'annuncio dei mass media rende evidente,
è che la globalizzazione capitalistica è pronta in nome del
profitto a distruggere i salari, i diritti sociali, i servizi
pubblici per dei lavoratori supersfruttati, fino a sacrificare i
diritti umani e le vite dei lavoratori della periferia.
Ricordiamo
una citazione dal Capitale (capitolo XXXI), ripresa da un economista
inglese del XIX secolo, di tragica attualità:
"Il
capitale aborre la mancanza di profitto o il profitto molto esiguo,
come la natura aborre il vuoto. Quando c'è un profitto
proporzionato, il capitale diventa audace. Garantitegli il dieci per
cento, e lo si può impiegare dappertutto; il venti per cento, - e
diventa vivace; il cinquanta per cento, e diventa veramente
temerario; per il cento per cento si mette sotto i piedi tutte le
leggi umane; dategli il trecento per cento, e non ci sarà nessun
crimine che esso non arrischi commettere".
Identificare
il tasso di profitto delle
multinazionali del tessile significa
capire fino a che punto queste ultime siano disposte a spingersi nei
delitti e nell'orrore umano.
Di
fronte a questi crimini, l'indignazione umana è solo una prima presa
di coscienza: deve condurre a un'azione politica rivoluzionaria per
rovesciare questo sistema iniquo.
foto inserite tratte da internet
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