Perdona loro Signore, non sanno ciò che fanno
15 marzo 2012 - Iroel Sanchez http://lapupilainsomne.jovenclub.cu/
Vedendo la performance degli individui che a Cuba ricevono ordini e denaro dal governo degli Stati Uniti per destabilizzare la situazione nell'isola, dà l'impressione che coloro che li dirigono sono agenti del governo cubano o agiscono con una stupidità tale che finiscono per pregiudicare gli obiettivi per cui gli Stati Uniti destinano, ogni anno, oltre venti milioni di dollari.
Il fatto che alcune di queste persone si siano introdotte in una chiesa cattolica e cercano di rimanere lì contro la volontà della Chiesa, alla vigilia della visita di Papa Benedetto XVI a Cuba, è un enorme errore che non farà se non discreditare, ancor più, tra i credenti i minuscoli gruppi al servizio della campagna di Washington contro l'isola e rafforzare le relazioni delle istituzioni religiose con il governo cubano.
La dichiarazione da parte delle autorità ecclesiastiche cubane al riguardo non può essere più chiara: "Si tratta d’una strategia preparata e coordinata da gruppi in varie regioni del paese. Non è un fatto fortuito ma ben pensato, apparentemente con il proposito di creare situazioni critiche durante la visita del Papa Benedetto XVI. Abbiamo ricevuto la comunicazioni che altri gruppi e persone dissidenti sono state invitate ad occupare chiese in altre diocesi, ma che non lo hanno voluto fare perchè lo considerano ‘un atteggiamento irrispettoso verso la chiesa’ aggiungendo che "Per questo ogni azione che vuole trasformare la chiesa in un luogo di dimostrazione politica pubblica senza riconoscere l’autorità del sacerdote o il diritto della maggioranza che va lì in cerca di pace spirituale e dello spazio per l’orazione, è certamente un’azione illegittima e irresponsabile".
Nessuno statista che si consideri come tale si lascia manipolare così maldestramente. Il risultato di questa strategia per fare pressioni sul Papa durante il suo viaggio a Cuba sarà simile a quello ottenuto da chi ha cercato di molestare la presidentessa brasiliana durante la sua recente visita all'isola. Dilma Rousseff ha rifiutato l'uso politico della questione dei diritti umani e ha ricordato il 'tetto di vetro' che hanno coloro che pretendono giudicare Cuba alludendo esplicitamente al carcere senza legge che gli Stati Uniti gestiscono in territorio cubano - occupato illegalmente - in Guantanamo.
A peggiorare le cose, il tentativo di costruire un falso martirologio intorno ad un invito a viaggiare in Brasile per la sempre più screditata blogger Yoani Sanchez, si é convertito in un boomerang quando poco dopo - e grazie alla vasta promozione che della signora Sanchez ha fatto la stampa oligarchica del Brasile - il paese sudamericano é stato il luogo dove maggior diffusione ha avuto la dimostrazione della natura fraudolenta della "popolarità" di questo personaggio nel social network Twitter realizzata dal quotidiano messicano La Jornada.
Non bisogna essere un indovino per sapere che lo stesso succederà con coloro che tentano di creare situazioni imbarazzanti per Papa Benedetto XVI durante la sua visita a Cuba. Forse, per loro, vale come anello al dito la frase che Gesù dedicò a coloro che lo colpivano nella sua crocifissione: "Signore perdona loro, perché non sanno ciò che fanno".
Perdónalos señor, no saben lo que hacen
Iroel Sánchez
Viendo el desempeño de los individuos que en Cuba reciben órdenes y dinero del gobierno norteamericano para desestabilizar la situación en la Isla, da la impresión de que quienes los dirigen son agentes del gobierno cubano o actúan con una torpeza tal que terminan perjudicando los objetivos para los que Estados Unidos destina cada año más de veinte millones de dólares.
El hecho de que varias de estas personas se haya introducido en un templo católico e intenten permanecer allí en contra de la voluntad de la Iglesia, en vísperas de la visita del Papa Benedicto XVI a Cuba, es un enorme disparate que no hará sino desacreditar aún más entre los creyentes a los minúsculos grupos al servicio de las capañas de Washington contra la Isla y fortalecer las relaciones de las instituciones religiosas con el gobierno cubano.
La declaración realizada por las autoridades eclesiásticas cubanas al respecto no puede ser más clara: “Se trata de una estrategia preparada y coordinada por grupos en varias regiones del país. No es un hecho fortuito, sino bien pensado y al parecer con el propósito de crear situaciones críticas a medida que se acerca la visita del Papa Benedicto XVI a Cuba. Hemos recibido comunicación de que otros grupos y personas disidentes fueron convocados a ocupar templos en otras diócesis pero se negaron a hacerlo por considerarlo “una actitud irrespetuosa hacia la Iglesia””, añadiendo que “todo acto que pretenda convertir el templo en lugar de demostración política pública, desconociendo la autoridad del sacerdote, o el derecho de la mayoría que va allí en busca de la paz espiritual y el espacio para la oración, es ciertamente un acto ilegítimo e irresponsable”.
Ningún estadista que se estime en calidad de tal se deja manipular tan torpemente. El resultado de esta estrategia para presionar al Sumo Pontífice durante su viaje a Cuba será similar al obtenido por quienes intentaron acosar a la presidenta brasileña en su reciente visita a la Isla. Ante ello, Dilma Rouseff rechazó la utilización política del tema de los derechos humanos, recordó el tejado de vidrio que tienen quienes pretenden juzgar a Cuba y aludió explicitamente al penal sin ley que mantiene EE.UU. en el territorio cubano que ocupa ilegalmente en Guantánamo.
Para colmo, el intento de construir un falso martirologio alrededor de una invitación para viajar a Brasil de la cada vez más desprestigiada bloguera Yoani Sánchez, se convirtió en un boomerang cuando poco después -y gracias a la abundante promoción que de la señora Sánchez hiciera la prensa oligárquica brasileña- el país suramericano fue el lugar donde mayor difusión tuvo la demostración del carácter fraudulento de la “popularidad” de este personaje en la red social Twitter realizada por el diario mexicano La Jornada.
No hay que ser adivino para saber que lo mismo sucederá con quienes intenten crear situaciones embarazosas para el Papa Benedicto XVI durante su visita a Cuba. Tal vez, a ellos, les venga como anillo al dedo aquella frase que dedicó Jesús a quienes atizaban su crucifixión: “Perdónalos señor, no saben lo que hacen”.
Chi incontrerà il Papa Benedetto XVI durante il suo viaggio a Cuba?
14 marzo 2012 - M. Fernandez Martinez è un giornalista cubano residente a Miami. Il suo blog: Cuba, la isla infinita
La prossima visita di Papa Benedetto XVI a Cuba, dal 26 marzo, è una delle preoccupazioni più immediate che hanno i leader del geriatrico esilio cubano di Miami, anche sotto la visiera dell'USAID, CIA, Dipartimento di Stato e quanti enti federale degli Stati Uniti continuano a sognare di recuperare il potere perduto oltre 50 anni fa nell'isola
Anche i loro condottieri nell'isola caraibica sono preoccupati, poiché é in gioco la paga di aprile. Non riescono a "mobilitare" le masse popolari in modo che il Santo Padre arrivi in un Caribe in subbuglio e furioso, come uno specchio delle recenti rivolte che hanno scosso il Nord Africa e il Vicino Oriente.
Armati dei più sofisticati mezzi tecnologici e utilizzando i social network, l'orda di mercenari sparsi nei punti chiave della geografia cubana, cercano senza successo di compiere pienamente gli ultimi ordini ricevuti nella Sezione di Interessi degli Stati Uniti a L'Avana (SINA). Erodere la tranquillità civica, scuotere l'opinione pubblica e "convincere" il mondo che si vive nel mezzo di una situazione insostenibile. Questa è la missione dei "pacifici" difensori dei diritti umani.
La blogger Yoani Sanchez, uno dei pezzi chiave in questa operazione di destabilizzazione, da diversi giorni inonda la rete con i suoi "innocui" messaggi via Twitter. Il suo messaggio ripetuto di: #Cuba Twitter, i cellulari, i blog e i social network ci aiuteranno a riportare dalla strada la visita di #PapaCuba @news_va_es, avverte che sono già pronti gli stipendiati della SINA per fare la loro "propria" copertura, con sicuri spazi sulla stampa mainstream.
Solo un breve campione dei suoi ultimi tweet: #cuba Penso che il #PapaCuba troverà un popolo affogato nei problemi materiali, nella mancanza di aspettative e assenza di #DDHH (diritti umani ndt); o qualcosa del genere: #cuba Continuiamo prigionieri nella mancanza di connettività. Secondo #RSF sotto un governo "nemico di Internet" - gli errori di ortografia sono della "filologa" multi premiata, non del redattore - che dimostra che lo scenario disegnato per questa nuova campagna mediatica contro il governo e il popolo cubano, è progettato e ha luce verde da Washington.
Per questa macabra e sleale impresa, Yoani non è sola. Si é unito a lei anche lo scioperante professionista Guillermo "Coco" Fariñas, un esperto nel fare lunghi digiuni che gli hanno consentito di uscire dalla difficile situazione economica in cui viveva, essendo allergico al lavoro onesto, e tra l'altro, a saltare dal provincialismo anonimo alla ribalta dei premi manipolati con la forza del denaro sporco.
Il "Coco", che recentemente si mette le camicie per apparire nelle foto sui giornali, nella sua demenziale audacia protagonista - cosa che ha portato gravi conflitti con altri "leader" dissidenti che hanno visto tremare le loro quote da parte dell'esperto in carnevaleschi scioperi - si é preso l'attribuzione di "organizzare" la visita del Papa, chiedendo cinque azioni a Benedetto XVI durante la sua permanenza sull'isola. E come se fosse poco per questo multi impiegato - dice di essere giornalista, psicologo, bibliotecario, e quanto aiuti a far crescere il suo discutibile curriculum vitae - ha avuto l'audacia di parlare a nome di "tutti i cubani", anche se a malapena lo riconoscono nel quartiere santaclareño dove riposa nel suo abituale vagabondare.
Le Dame in Bianco - con le tasche piene di verdi dollari dollari USA - non poteva mancare nella prima trincea anticubana e al loro capitana, Berta Soler, che deve ancora risolvere la crisi post veglia funebre con i dolenti della defunta Laura Pollan e continua la controversia delle migliaia di dollari "mancanti" dalle casse delle signore di strada, si pongono come sofferenti e maltrattate e pregano il Papa, che presti attenzione alla sua comitiva, con gladioli inclusi, anche per un minuto.
Sebbene le pretese della Signora Soler è "esporre la situazione critica dei prigionieri politici nell'isola" chiede solo il minuto necessario perché i flash risuonino e la sua immagine appaia ripetuta centinaia di volte sui giornali destinati a denigrare e mentire sulla realtà cubana. Questo è il lavoro di queste signore e senza alcun dubbio lo sanno fare molto bene.
La cosa triste di questa storia è che questa truppa pagata e finanziata dalle terre del nord, non sa a quale menzogna far ricorso per ottenere l'attenzione delle autorità ecclesiastiche, sia sull'isola che in Vaticano, e come annunciano i pronostici, ancora una volta rimarranno nella categoria degli inadempienti nell'emulazione, senza raggiungere l'ambito premio di Mercenari d'Avanguardia.
Mentre Yoani, Fariñas, le Dame in Bianco e il resto della malconci salariati della SINA si disperano davanti all'impotenza del non riconoscimento, Cuba e il suo popolo, riceverà il prossimo lunedì 26, con affetto e rispetto, Papa Benedetto XVI, Sommo Pontefice della Chiesa Cattolica e Capo di Stato della Santa Sede, come ospite del Governo e della Conferenza dei Vescovi Cattolici di Cuba, come reso noto in un recente editoriale pubblicato dal quotidiano Granma.
Il nostro paese sarà onorato di accogliere Sua Santità con ospitalità e mostrargli il patriottismo, la cultura e la vocazione solidale e umanista dei cubani, in cui si sostentano la storia e l'unità della Nazione.
Questa visita del Papa a Cuba e Messico, sarà un riconoscimento della dignità dell'America Latina, da dove Benedetto XVI abbraccerà tutto il continente americano, ha detto questo lunedì nella capitale azteca il Padre Federico Lombardi, portavoce della Santa Sede, e se di dignità si tratta, allora vedremo alcuni nomi scomparire, di fronte alla voce di un popolo povero, ma onesto, che sa ricevere con affetto i suoi ospiti.
¿A quién visitará el Papa Benedicto XVI durante su viaje a Cuba?
Miguel Fernández Martínez*
La próxima visita del Papa Benedicto XVI a Cuba, a partir del 26 de marzo, es una de las preocupaciones más inmediatas que tienen los líderes del geríatrico exilio cubano de Miami, aún bajo la visera de la USAID, la CIA, el Departamento de Estado y cuanta institución federal norteamericana siga soñando con recuperar el poder perdido hace más de cincuenta años en la Isla.
También sus condotieros dentro de la ínsula caribeña están preocupados, pues la paga de abril está en juego. No consiguen “movilizar” las masas populares para que el Santo Padre llegue a un Caribe revuelto y furioso, como espejo de las recientes revueltas que conmovieron al Norte africano y al Cercano Oriente.
Armados de los más sofisticados medios tecnológicos y haciendo uso de las redes sociales, la caterva de mercenarios diseminados en puntos claves de la geografía cubana, tratan infructuosamente de cumplir a cabalidad las últimas órdenes recibidas en la Sección de Intereses de Estados Unidos en La Habana (SINA). Erosionar la tranquilidad ciudadana, convulsionar a la ciudadanía y “convencer” al mundo, que se vive en medio de una situación insostenible. Esa es la misión de los “pacíficos” defensores de los derechos humanos.
La bloguera Yoani Sánchez, una de las piezas claves en esta operación desestabilizadora, lleva varios días inundando la red con sus “inofensivos” mensajes a través de Twitter. Su mensaje reiterado de: #cuba Twitter, los moviles, los blogs y redes sociales nos ayudaran a reportar desde la calle la vista de #PapaCuba @news_va_es, advierte que ya están listos los asalariados de la SINA para hacer su “propia” cobertura, con espacios asegurados en la gran prensa.
Solo un breve muestrario de sus últimos twitts: #cuba Yo creo que el #PapaCuba encontrara un pueblo ahogado en los problemas materiales, en la falta de expectativas y la ausencia de #DDHH; o algo así como: #cuba Seguimos atrapados en la falta de conectividad. Segun #RSF bajo un gobierno “enemigo de Internet”, -las faltas ortográficas son de la “filóloga” multipremiada, no de este redactor- lo que evidencia que el guión diseñado para esta nueva campaña mediática contra el gobierno y el pueblo cubano, está diseñado y tiene luz verde desde Washington.
Para esta macabra y desleal empresa, Yoani no está sola. También se le ha unido el huelguista profesional Guillermo “Coco” Fariñas, todo un experto en hacer prolongados ayunos, que le han permitido salir de la dificil situación económica en que vivía, por ser alérgico al trabajo honrado, y de paso, saltar del provincianismo anónimo a las candilejas de los premios manipulados con la fuerza del dinero sucio.
El “Coco”, que últimamente se pone camisas para salir en las fotos de los periódicos, en su demencial desfachatez protagónica, -algo que le ha traído serios conflictos con otros “líderes” disidentes que han visto temblar sus mesadas por los ataquitos del experto en carnavalezcas huelgas- se tomó la atribución de “organizar” la visita Papal, exigiéndole cinco acciones a Benedicto XVI durante su estancia en la Isla. Y por si fuera poco para este multiempleado –dice ser periodista, psicólogo, bibliotecario, y cuánto oficio ayude a crecer su cuestionable curriculum vitae-, tuvo la osadía de hablar a nombre de “todos los cubanos”, aún cuando a él apenas lo reconocen en el barrio santaclareño donde descansa su vagancia habitual.
Las Damas de Blanco –con los bolsillos cargados de verdes dólares norteamericanos- tampoco podían faltar en la primera trinchera anticubana y su capitana, Berta Soler, que aún no termina de solucionar las crisis postvelorio con los dolientes de la finada Laura Pollán y continúa la controversia de los miles de dólares “desaparecidos” de las arcas de las callejeras señoras, toma pose de sufrida y maltratada y ruega al Papa, que atienda a su comitiva, con gladiolos incluidos, aunque sea un minuto.
Aunque la pretensión de Madame Soler es “exponer la crítica situación de los presos polìticos en la Isla”, solo pide el minuto necesario para que los flashes resuenen y su imagen salga repetida cientos de veces en los periódicos destinados a denigrar y mentir acerca de la realidad cubana. Ese es el trabajo de estas señoras y sin lugar a dudas, lo saben hacer muy bien.
Lo triste de esta historia es que esta tropilla pagada y financiada desde las tierras del Norte, ya no sabe a qué patraña recurrir para conseguir la atención de las autoridades eclesiales, tanto en la isla como en el Vaticano, y según anuncian los pronósticos, se quedarán una vez más en la categoría de incumplidores en la emulación, sin alcanzar el preciado galardón de Mercenario Vanguardia.
Mientras Yoani, Fariñas, las Damas de Blanco y el resto de la maltrecha nómina de la SINA se desesperan ante la impotencia del no reconocimiento, Cuba y su pueblo, recibirá el próximo lunes 26, con afecto y respeto, al Papa Benedicto XVI, Sumo Pontífice de la Iglesia Católica y Jefe de Estado de la Santa Sede, como invitado del Gobierno y de la Conferencia de Obispos Católicos de Cuba, según dejó conocer un reciente editorial publicado por el diario Granma.
Nuestro país se sentirá honrado en acoger a Su Santidad con hospitalidad y mostrarle el patriotismo, cultura y vocación solidaria y humanista de los cubanos, en que se sustentan la historia y la unidad de la Nación.
Esta visita papal a Cuba y México, será un reconocimiento a la dignidad de América Latina, desde donde Benedicto XVI abrazará a todo el continente americano, declaró este lunes en la capital azteca el padre Federico Lombardi, vocero de la Santa Sede, y si de dignidad se trata, entonces veremos algunos nombres desaparecer, ante la voz de un pueblo pobre, pero honrado, que sabe recibir con afecto a sus invitados.
*Miguel Fernández es periodista cubano residente en Miami. Su blog: Cuba, la isla infinita
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