sabato 16 aprile 2016

Dichiarazione di Solidarietà con il Popolo Venezuelano /Declaración de Solidaridad con el Pueblo Venezolano/Solidarity Declaration with the Venezuelan People



19 aprile, giornata di azione mondiale di solidarietá con il Venezuela

I partiti comunisti, operai e rivoluzionari del mondo manifestano il loro assoluto appoggio e solidarietá col POPOLO VENEZUELANO, col Governo del Presidente Costituzionale Nicolás Maduro, col Partito Comunista del Venezuela e il Comitato di Solidarietá Internazionale (COSI) organizzazione membro del Comitato Esecutivo del Consiglio Mondiale della Pace (WPC) vittime di una abominevole e nuova scalata ingerente dall'imperialismo degli Stati Uniti, che é il preludio ad una dichiarazione di guerra.

L' "ordine esecutivo" rinnovato il 3 marzo di quest'anno dal presidente Barack Hussein Obama, che si estende e espande le possibili azioni del maggiore Stato aggressore della sovranità e l'autodeterminazione dei popoli contro il processo politico e sociale in Venezuela, in cui si dichiara una "Emergenza Nazionale" contro una presunta "minaccia insolita e straordinaria alla sicurezza nazionale e la politica estera degli Stati Uniti".

Questa dichiarazione rappresenta un atto di provocazione e interferenza contro il Diritto Internazionale, i diritti umani, e la pace della Repubblica Bolivariana del Venezuela e di tutta l'America Latina e Caraibi.

Dichiariamo che queste azioni, in generale, hanno lo scopo di destabilizzare i progressi popolari in America Latina e dei Caraibi, in particolare il processo di cambiamento in Venezuela, al fine di ristabilire l'egemonia e il controllo geostrategico degli Stati Uniti.

In una nuova escalation internazionale dei settori della boghesia venezuelana consegnata agli interessi dell' imperialismo, e di concerto con i suoi alleati della estrema destra internazionale, tre giorni dopo la firma di Obama, si sono presentati 26 ex presidenti latino-americani e uno spagnolo per richiedere all'Organizzazione degli Stati Americani (OEA) di punire la nostra nazione senza che abbia avuto una frattura costituzionale che permetta di farlo.

Mentre i nostri popoli aspirano a costruire una via sovrana e indipendente di sviluppo, l'imperialismo invece si fa promotore e realizzatore di colpi di stato, occupazioni militari nonchè della violazione costante dei diritti umani.

Nel 2015, il VENEZUELA, insieme agli altri popoli del SUD AMERICA E CARAIBI, hanno fatto si che tali Zone geografiche rifiutassero totalmente l'utilizzo di armi nucleari quindi esigendo il ritiro delle basi militari statunitensi. I territori succitati sono stati dichiarati quali ZONE DI PACE.

Gli Stati Uniti hanno invece circondato i nostri popoli con armi di distruzione di massa: 74 basi militari statunitensi puntano gli armamenti contro l'America Latina e i Caraibi.

Tredice di queste basi circondano il Venezuela. Miliardi di dollari prodotto del commercio di droga nonchè delle finanze statunitensi vengono dirottati a finanziare organizzazioni come USAID e NED atte a promuovere gruppi neofascisti contro i governi democratici e popolari come quello del Venezuela.

Simón Bolívar aveva avvertito (5 agosto 1829) quando scrisse una lettera al ministro Patrick Campbell incaricato d'affari di sua Maestá Britannica negli Stati Uniti: "Gli Stati Uniti sembrano destinati dalla Provvidenza ad affliggere l'America con la miseria nel nome della Libertá".

Mentre il governo degli USA e gli alleati della NATO favoriscono l'assoluta mancanza di lavoro, i licenziamenti e precarietá nei diritti fondamentali dell'uomo, portando i cittadini alla miseria e la morte; in risposta alla crisi del sistema capitalista mondiale, in Venezuela si è promossa l'affermazione dei diritti politici, sociali ed economici di quella maggioranza storicamente esclusa.

In base a questi punti i partiti comunisti, degli operai, rivoluzionari, movimenti sociali, sottoscriviamo:

- La nostra piena e attiva solidarietà col POPOLO VENEZUELANO, col Governo del Presidente Costituzionale Nicolás Maduro, il Partito Comunista dal Venezuela, il Comitato di Solidarietá internazionle (COSI) organizzazione membro del Comitato Esecutivo del Consiglio Mondiale della Pace (WPC) vittime di una nuova e pericolosa aggresività da parte del governo degli Stati Uniti.

- Esigiamo l'abrogazione del decreto infame e interventista firmato dal presidente Barack Hussein Obama contro la Repubblica Bolivariana del Venezuela.

- Chiamiamo a partecipare ad una "Giornata di Azione globale fissata per il 19 aprile, in solidarieta con il Venezuela".

- Convocare i movimenti e le organizzazioni che riuniscono e rappresentano la classe operaia in modo che durante il giorno del Primo maggio dimostrano la loro solidarietà con il Venezuela.

- Rifiutare nei Parlamenti del mondo le azioni contro il Venezuela, in rispetto del suo diritto all'autodeterminazione.

- Denunciare e rifiutare l'azione terrorista concertata da un gruppo di 26 ex presidenti latinoamericani e uno spagnolo di estrema destra, che hanno richiesto all'OEA l'applicazione della Carta Interamericana, contro la volontà del popolo venezuelano.

COMMUNIST PARTY OF ALBANIA
GERMAN COMMUNIST PARTY
COMMUNIST PARTY OF ARGENTINA
ALGERIAN PARTY FOR DEMOCRACY AND SOCIALISM
COMMUNIST PARTY OF AUSTRALIA
COMMUNIST PARTY OF BOHEMIA AND MORAVIA
COMMUNIST PARTY OF THE PEOPLE OF SPAIN
PHILIPPINE COMMUNIST PARTY [PKP-1930]
REVOLUTIONARY COMMUNIST PARTY (FRANCE)
COMMUNIST PARTY OF GREECE
GUATEMALAN LABOR PARTY
TUDEH PARTY OF IRAN
NEW COMMUNIST PARTY OF THE NETHERLANDS
LEBANESE COMMUNIST PARTY
COMMUNIST PARTY OF MEXICO
COMMUNIST PARTY OF PAKISTAN
COMMUNIST PARTY OF THE RUSSIAN FEDERATION
PARTY OF COMMUNISTS OF SERBIA
SUDANESE COMMUNIST PARTY
SOUTH AFRICAN COMMUNIST PARTY
COMMUNIST PARTY OF URUGUAY
LEFT LIBERATION FRONT - FRENTE AMPLIO (URUGUAY)





Declaración de Solidaridad con el Pueblo Venezolano:

19 DE ABRIL DÍA DE ACCIÓN MUNDIAL DE SOLIDARIDAD CON VENEZUELA

Firmatari in calce | solidnet.org

Los Partidos Comunistas, Obreros y Revolucionarios del mundo, manifestamos nuestro contundente apoyo, firme solidaridad y pleno respaldo al PUEBLO VENEZOLANO, al Gobierno del Presidente Constitucional Nicolás Maduro Moros, al Partido Comunista de Venezuela, y al Comité de Solidaridad Internacional (COSI) organización miembro del Secretariado Ejecutivo del Consejo Mundial de la Paz (CMP), víctimas de una abominable y nueva escalada injerencista por parte del imperialismo norteamericano que constituye el preludio a una declaración de guerra.
La “Orden Ejecutiva” renovada el 03 de marzo del presente año por el presidente Barack Hussein Obama de EEUU, que extiende y amplía las posibles acciones del mayor Estado agresor de la soberanía y autodeterminación de los pueblos contra el proceso político-social en Venezuela, en la que se declara una “Emergencia Nacional” contra una supuesta “amenaza inusual y extraordinaria a la seguridad nacional y política exterior de Estados Unidos”.
Esta acción representa un acto de provocación e injerencia que atenta contra el Derecho Internacional, los Derechos Humanos y la Paz de la República Bolivariana de Venezuela, así como la de toda la región Latinoamericana y Caribeña.
Denunciamos que dichas acciones están orientadas a desestabilizar los avances populares especialmente en Venezuela, y contra el proceso de cambios que vive toda la región de Latinoamérica y el Caribe, en un intento por recomponer la hegemonía imperialista y el control geoestratégico de los EEUU.
En una nueva escalada internacional de los sectores de la burguesía venezolana entregados a los intereses del imperialismo, y concertada con sus aliados de la ultraderecha internacional, tres días después de la acción de Obama, se presentan 26 ex presidentes latinoamericanos y uno español solicitando la aplicación perversa del mecanismo de la Organización de Estados Americanos (OEA), para sancionar a nuestra Nación sin ocurrir ruptura del hilo constitucional que lo avale.
Mientras que nuestros pueblos anhelan construir un camino de desarrollo soberano e independiente, de justicia social y paz; contrariamente, el imperialismo es el promotor y ejecutor de golpes de Estado, ocupaciones militares sangrientas y el mayor violador de los Derechos Humanos.
En 2015, VENEZUELA promovió, junto a los pueblos de la región, la declaración de todaLATINOAMÉRICA Y EL CARIBE como ZONA DE PAZ, rechazando el uso de armas nucleares y exigiendo el retiro de las Bases militares norteamericanas.
Actualmente, los Estados Unidos tienen rodeados con 74 bases militares a toda Latinoamérica y el Caribe, y sus armas de destrucción masiva apuntan contra los procesos de soberanía y autodeterminación de nuestros pueblos.
Trece de estas bases rodean Venezuela. Miles de millones de dólares del narcotráfico y de las finanzas norteamericanas son desviados para financiar a organizaciones como la Agencia de los Estados Unidos para el Desarrollo Internacional (USAID) y la Fundación Nacional para la Democracia (NED), que fomentan y organizan grupos neofascistas desestabilizadores de gobiernos democráticos y populares como el gobierno constitucional de la República Bolivariana de Venezuela.
Ya lo advertía el Libertador Simón Bolívar, un 5 de agosto de 1829, cuando afirmó en carta dirigida alMinistro Encargado de Negocios de su Majestad Británica en los Estados Unidos, Patricio Campbell:“los Estados Unidos que parecen destinados por la Providencia para plagar la América de miserias a nombre de la Libertad”.
Mientras el gobierno de Obama y sus aliados de la OTAN favorecen la desregularización del empleo, los despidos masivos y la precarización de los derechos fundamentales, llevando a sus ciudadanos al borde de la miseria y la muerte, como respuesta a la crisis del sistema capitalista mundial, en Venezuela se ha logrado la reivindicación de los derechos políticos, sociales y económicos de los trabajadores, de la clase obrera y de las mayorías populares históricamente excluidas.
Con base en estos considerandos, los Partidos Comunistas, Obreros, Revolucionarios, movimientos sociales y personalidades, abajo firmantes acordamos:
- Expresar nuestra plena y activa solidaridad al PUEBLO VENEZOLANO, al Gobierno del Presidente Constitucional Nicolás Maduro Moros, al Partido Comunista de Venezuela, y al Comité de Solidaridad Internacional (COSI) organización miembro del Comité Ejecutivo del Consejo Mundial de la Paz (CMP), víctimas de una nueva y más peligrosa agresión por parte del gobierno de los Estados Unidos.
- Exigir la derogación del nuevo, infame e injerencista decreto firmado por el presidente Barack Hussein Obama contra la República Bolivariana de Venezuela.
- Sumarnos, como ya lo hicimos el año pasado a la convocatoria conjunta y declarar el 19 de Abril como “Día de Acción Mundial de Solidaridad con el Pueblo de Venezuela”.
- Convocar a los movimientos sociales y organizaciones que aglutinan y representan a la clase obrera y al pueblo trabajador, para que durante las Jornadas del 1º de Mayo demuestren su solidaridad militante con Venezuela.
- Promover en todos los parlamentos del mundo, las mociones y acciones dirigidas al rechazo contundente de las acciones injerencistas contra Venezuela y su legítimo derecho de autodeterminación y soberanía.
- Denunciar y rechazar la acción terrorista concertada por un grupo de 26 ex presidentes latinoamericanos y uno español de ultraderecha, que le solicitaron a la Organización de Estados Americanos (OEA) la aplicación de la inadmisible Carta Interamericana en contra de la voluntad del pueblo de Venezuela.



Solidarity Declaration with the Venezuelan People:

APRIL 19TH – WORLD DAY OF SOLIDARITY WITH VENEZUELA [En, Es, It, Fr]

The Communist, Revolutionary and Workers Parties of the world, express our strong support and firm solidarity to the VENEZUELAN PEOPLE, the Government of the Constitutional President Nicolas Maduro Moros, the Communist Party of Venezuela, and the Committee of International Solidarity (COSI), member of the Executive Committee of the World Peace Council (WPC), victims of an abominable and new interventionist escalation by the US imperialism which means the prelude to a declaration of war.
The "Executive Order" was renewed on March 3rd, 2016 by the President of the United States, Barack Hussein Obama, which extends and expands the possible actions of the major State aggressor on sovereignty and self-determination of peoples, against the political and social process in Venezuela, in which a "national emergency" against an alleged "unusual and extraordinary threat to national security and foreign policy of the US" is declared.
This action represents an act of provocation and interference that violates International Law, Human Rights and Peace of the BolivarianRepublic of Venezuela and the entire Latin American and Caribbean region.
We denounce such actions are aimed at destabilizing popular developments especially in Venezuela, and against the process of changes affecting the entire region of Latin America and the Caribbean, attempting to reconstruct the imperialist hegemony and the US geostrategic control.
In a new international escalation of the Venezuelan bourgeoisie subdued by the interests of imperialism, and agreed with its allies in the international extreme right, three days after Obama’s actions, one Spanish and 26 Latin American former presidents appeared requesting the perverse application of one mechanism by the Organization of American States (OAS) to punish our Nation without a justified breaking of constitutional order.
While our people yearn for building a sovereign and independent way of development, social justice and peace; imperialism, aversely is the promoter and implementer of coups d’états, bloody military occupations, and the greatest violator of Human Rights.
In 2015, VENEZUELA promoted along with the peoples of the region, the declaration of all LATIN AMERICA AND THE CARIBBEAN as a ZONE OF PEACE, rejecting the use of nuclear weapons and demanding the withdrawal of US military bases.
Currently, the United States has surrounded 74 military bases throughout Latin America and the Caribbean, and its weapons of mass destruction aimed against the processes of sovereignty and self determination of our peoples.
Thirteen of these surround Venezuela. Billions of Dollars from drug trafficking and US finances are diverted to fund organizations such as the United States Agency for International Development (USAID) and the National Endowment for Democracy (NED), which promote and organize the neo-fascist groups, destabilizing democratic and popular governments as the constitutional government of the BolivarianRepublicof Venezuela.
The Libertador Simon Bolivar already warned, on August 5th, 1829, when he stated in a letter to the Minister Chargé d'Affaires of Her Britannic Majesty in the United States, Patrick Campbell: "The United States seems destined by Providence to plague America with misery in the name of Freedom".
While the Obama’s administration and its NATO allies favor deregulation of employment, massive layoffs and precarization of fundamental rights, leading to its citizens to the brink of misery and death, as response to the crisis of the world capitalist system, in Venezuela the claim of political, social and economic rights of the working class and historically excluded popular majorities, have been achieved.
Based on these recitals, the undersigned Communist, Workers, Revolutionaries Parties, social movements and personalities, agree:
- Express our full and active solidarity to the Venezuelan People, the Government of the Constitutional President Nicolas Maduro Moros, the Communist Party of Venezuela, and the Committee of Solidarity International (COSI) member of the Executive Committee of the World Peace Council (WPC), victims of a new and more dangerous aggression by the government of the United States.
- Demand the repeal of the new, infamous and interventionist decree signed by President Barack Hussein Obama against the BolivarianRepublic of Venezuela.
- To join, as we did last year, the joint call and declare April 19th as "World Day of Solidarity with the People of Venezuela".
- Convene social movements and organizations that bring together and represent the working class and working people, so that they show their militant solidarity with Venezuela during the activities to celebrate the International Workers’ Day on May 1st.
- Promote in all parliaments of the world, motions and actions aimed to the forceful rejection of interventionist actions against Venezuelaand its legitimate right to self-determination and sovereignty.
- To denounce and reject the concerted terrorist action by a group of one Spanish and 26 Latin American extreme right former presidents, who requested the Organization of American States (OAS) the application of the impermissible Inter-American Charter against the will of the people of Venezuela .


COMMUNIST PARTY OF ALBANIA
GERMAN COMMUNIST PARTY
COMMUNIST PARTY OF ARGENTINA
ALGERIAN PARTY FOR DEMOCRACY AND SOCIALISM
COMMUNIST PARTY OF AUSTRALIA
PARTY OF LABOUR OF AUSTRIA
WORKER'S PARTY OF BELGIUM
BRAZILIAN COMMUNIST PARTY
COMMUNIST PARTY OF BRAZIL
COMMUNIST PARTY OF BOHEMIA AND MORAVIA
AKEL
COMMUNIST PART IN DENMARK
COMMUNIST PARTY OF THE PEOPLE OF SPAIN
COMMUNIST PARTY OF SPAIN
COMMUNISTS OF CATALONIA
PHILIPPINE COMMUNIST PARTY [PKP-1930]
FRENCH COMMUNIST PARTY
COMMUNIST PARTY OF GREECE
HUNGARIAN WORKERS PARTY
COMMUNIST PARTY OF INDIA
COMMUNIST PARTY OF INDIA [MARXIST]
COMMUNIST PARTY OF BRITAIN
IRAQI COMMUNIST PARTY
TUDEH PARTY OF IRAN
WORKERS PARTY OF IRELAND
COMMUNIST REFUNDATION PARTY
NEW COMMUNIST PARTY OF THE NETHERLANDS
LEBANESE COMMUNIST PARTY
COMMUNIST PARTY OF LUXEMBOURG
COMMUNIST PARTY OF MALTA
COMMUNIST PARTY OF MEXICO
POPULAR SOCIALIST PARTY OF MEXICO
POPULAR SOCIALIST PARTY, MEXICO
COMMUNIST PARTY OF PAKISTAN
PERUVIAN COMMUNIST PARTY
PORTUGUESE COMMUNIST PARTY
COMMUNIST PARTY OF THE RUSSIAN FEDERATION
NEW COMMUNIST PARTY OF YUGOSLAVIA
PARTY OF COMMUNISTS OF SERBIA
SUDANESE COMMUNIST PARTY
SOUTH AFRICAN COMMUNIST PARTY
COMMUNIST PARTY OF SWEDEN
COMMUNIST PARTY OF URUGUAY

Other Parties

COMMUNIST PARTY CONGOLAIS
FORCE OF THE REVOLUTION
REVOLUTIONARY COMMUNIST PARTY (FRANCE)
COMMUNIST RENAISSANCE POLE IN FRANCE
LEFT PARTY (FRANCE)
GUATEMALAN LABOR PARTY
SOCIAL UNITY CENTRE OF INDIA (COMMUNIST)
COMMUNIST PARTY MARTINIQUAIS
GALICIAN PEOPLE'S UNION
LEFT LIBERATION FRONT - FRENTE AMPLIO (URUGUAY)

SOCIAL ORGANIZATIONS AND NETWORKS

FRANCIA
ARGENTINOS POR LA VICTORIA,
CERCLE BOLIVARIEN DE PARIS,
COLLECTIF COMMUNISTE POLEX,
COMITÉ D’INFORMATION SUR L’AMÉRIQUE LATINE DE NANTERRE,
COMITÉ VALMY,
COORDINATION POPULAIRE COLOMBIENNE PARIS,
FRANCE CUBA,

SUIZA

1. ALBA – SUIZA

ALEMANIA

1. EIN-WELT-HAUS
2. CUBA SI

3. VENEZUELA AVANZA


lunedì 11 aprile 2016

Ambasciata del Venezuela in Italia :osservazioni sul disegno di legge sull' amnistia / Observaciones sobre el proyecto de ley de amnistia en Venezuela


 Legge sull'Amnistia  e alcune considerazioni fatte dal Capo Missione del Venezuela in Italia  : Ambasciatore Julian Isaías Rodríguez Diaz.
Ley de  amnistía y algunas consideraciones hechas por el Jefe Misión de Venezuela en Italia:    Embajador Julián Isaías Rodríguez Diaz

IL DISEGNO DI LEGGE SULLA AMNISTIA DEL PARLAMENTO VENEZUELANO

1. L’amnistia, dal punto di vista etimologico, riguarda  l’amnesia, la dimenticanza. In materia di delitti, l’amnistia è un modo per dimenticare i reati mediante un perdono collettivo. L’amnistia è un atto sostanzialmente politico che spetta al Potere Legislativo (Art. 187, paragrafo 5 della Costituzione della Repubblica Bolivariana del Venezuela e Art. 104 del Codice Penale venezuelano).
2. L’amnistia deroga in modo retroattivo le norme penali per un determinato periodo di tempo. Di conseguenza: a) Estingue l’azione e la responsabilità penale, con i relativi effetti, durante quel periodo di tempo b) Mette fine alle condanne ed agli effetti penali ad esse relativi c) Permette che tali condanne non vengano considerate in relazione alla recidività penale, mentre non sospende la responsabilità civile in cui gli autori dei reati siano incorsi.
3. In Venezuela l’attuale Disegno di Legge di Amnistia deve obbligatoriamente considerare due leggi anteriori in materia di amnistia, promulgate nel corso degli ultimi 16 anni, ossia la Legge di Amnistia approvata il 17 aprile 2000 e il Decreto Legge sull’Amnistia del dicembre del 2007.
4. La Legge di Amnistia del 2000 ha riguardato i soggetti “processati, condannati o perseguiti per aver commesso, a scopo politico, delitti politici o reati connessi a tutti i delitti di carattere politico commessi fino al 31 dicembre del 1992; attraverso il Decreto Legge di Amnistia del 2007, sono stati perdonati sia i fatti delittuosi legati al Colpo di Stato del 2002 sia quelli accaduti nel quadro dello sciopero petrolifero che ci fu lo stesso anno, oltre a tutti i fatti accaduti fino al 2 dicembre del 2007.
5. In questo senso, il primo errore del Disegno di Legge di Amnistia dell’attuale Parlamento Venezuelano è quello di retro attivare i suoi effetti al 2000. Se amnistia significa dimenticare i fatti commessi, non ci può essere perdono senza un previo riconoscimento pubblico dei fatti delittuosi in cui si è incorsi.
6. Nello specifico, essendo un atto di carattere politico e di perdono pubblico, in ogni processo destinato a creare una Legge di Amnistia è necessario promuovere un dibattito sull’impunità, dibattito che tali leggi portano con se a livello implicito. Quando il dibattito non viene promosso, può accadere quanto successo a) con la Legge di Amnistia in Spagna (1977) b) con la Legge di Amnistia in Cile (1978) che, dopo 38 anni,è stata dichiarata, dalla Corte Internazionale per i Diritti Umani, violatoria della Convenzione Americana sui Diritti Umani e c) con la Legge del Punto Finale de1986 e dell’ Obbedienza Dovuta del 1987, che furono derogate in Argentina.
7. Secondo la prospettiva dei Diritti Umani, le leggi di amnistia rappresentano  "strumenti che ostacolano il giudizio e propiziano l’impunità". Paradossalmente, ciò contraddice il proposito che, dal punto di vista politico, incoraggia e anima ogni proposta di amnistia. L’amnistia non deve essere mai strumentalizzata per fini che non siano propri di tale istituto.Tali interessi potrebbero generare l’impunità di delitti che contraddicono la natura stessa dell’amnistia.
8. Di questi tempi, quando la delinquenza comune si mischia agli atti e ai fatti politici,e molti dirigenti politici mirano a far scomparire i propri atti di corruzione facendo un uso illegittimo di alcune istituzioni,è necessario rimanere in allerta di fronte ad amnistie che possono non avere i requisiti o, peggio ancora, possono includere reati che non sono propri della loro natura.
9. Infatti, non possono essere oggetto di amnistia i crimini di guerra, i crimini di lesa umanità, i reati che rappresentano gravi violazioni dei diritti umani.Nel caso del Venezuela, tali reati restano espressamente esclusi dall’ amnistia e indulto in virtù dell’articolo  29 della Costituzione.
10. D’altra parte, non può esistere amnistia per favorire l’impunità di omicidi, per la corruzione amministrativa commessa da funzionari pubblici o per fatti collegati a reati che riguardano droga e narcotraffico, esclusi dall’amnistia in virtù dell’Art. 271 della Costituzione.
11.   Il parlamento venezuelano promuove l’amnistia attraverso l’elemento della “riconciliazione nazionale”. Leggendo il testo, tuttavia, incappiamo in più di cinquanta tipi di reati connessi o derivanti a truffe immobiliari, sabotaggio elettrico, accaparramento e speculazione di alimenti, medicine, vendita di prodotti scaduti, uso di armi da fuoco ed  esplosivi, omicidi, reati per droga, danni al trasporto pubblico e alla proprietà privata, blocco di strade, vie,  autostrade, finanziamento al terrorismo, reati che sono contrari ad una vera "riconciliazione nazionale"
12. Prova di questo, è un’Organizzazione per la difesa dei diritti umani in Venezuela che non ha mostrato di identificarsi con il governo venezuelano. L’opinione di tale organizzazione (conosciuta attraverso dichiarazioni rilasciate su alcuni mezzi di comunicazione)è che il Disegno di Legge di Amnistia attualmente in discussione nel Parlamento venezuelano non debba includere soggetti che abbiano commesso gravi violazioni dei diritti umani o risultino indagati direttamente per omicidi, anche quando gli stessi siano stati commessi in occasione di proteste o per scopi politici.
13. Occorre notare che questo Disegno, o eventualmente, questa Legge di Amnistia  discussa, approvata o da approvare nel Parlamento venezuelano può lasciare in libertà centinaia di persone che hanno commesso alcuni o diversi dei reati anteriormente segnalati in un arco di tempo di circa 17 anni, ovviando inoltre le altre amnistie legislative che hanno perdonato sia reati politici sia reati commessi attraverso atti o fatti politici di attivisti e/o dirigenti politici.

Julián Isaías Rodríguez Díaz

EL PROYECTO DE LEY DE AMNISTIA DEL PARLAMENTO VENEZOLANO

1. La amnistía etimológicamente tiene que ver con la amnesia, con el olvido. En materia de delitos laamnistía es una forma de olvidarlos a través de un perdón colectivo. La amnistía es un acto esencialmente político y compete al Poder Legislativo (Art. 187, numeral 5 de la Constitución de la República Bolivariana de Venezuela y Art. 104 del Código Penal venezolano)
2. La amnistía deroga de manera retroactiva las normas penales para un período de tiempo determinado. En consecuencia: a) extingue la acción y la responsabilidad penal en todos sus efectos durante ese lapso de tiempo b) hace cesar las condenas y sus efectos penales c) no se tienen en cuenta dichas condenas para la reincidencia penal y lo único que no suspende es la   responsabilidad civil en la que hayan incurrido los autores del delito.
3. En Venezuela el actual Proyecto de Ley de Amnistía debe forzosamente considerar dos leyes previas de Amnistía que se promulgaron en los últimos 16 años. Nos referimos a la ley de Amnistíadel 17 de abril de 2000 y el Decreto Ley de Amnistía de diciembre de 2007
4. La ley de amnistía del año 200 protegió a las personas "procesadas, condenadas o perseguidos por cometer, con motivaciones políticas, delitos políticos o conexos con todos delitos de carácter políticos cometidos al 31.12. 1992 y el Decreto Ley de Amnistía de 2007 con el cual se perdonaron los hechos delictivos del golpe de estado de 2002 y los que tuvieron su origen en el marco del paro petrolero del mismo año, más todos los ocurridos hasta el 02 de diciembre de 2007.
5. En este sentido el primer error del Proyecto de Ley de amnistía del actual Parlamento venezolano es que retrotrae sus efectos al año 2000. Si amnistía significa olvidarse de los hechos cometidos mal puede haber perdón sin que  antes no haya existido un reconocimiento público de los hechos delictivos en los cuales se incurrió.
6. Precisamente, por ser un acto de carácter político y de perdón público, en todo proceso destinado a crear una Ley de Amnistía es necesariamente obligado promover un debate sobre la impunidad que dichas leyes llevan implícito. De no haber este debate pudiera ocurrir lo que ha sucedido con a) la Ley de Amnistía en España (1977) b) La Ley de Amnistía de Chile (1978) que después de 38 años la Corte IDH considera violatoria de la Convención Americana sobre DDHH y c) Las leyes de Punto Final de1986 y de Obediencia Debida de1987 que fueron derogadas en Argentina.
7. Desde la perspectiva de los DDHH las leyes de amnistía se consideran como "instrumentos que obstaculizan el juzgamiento y propician la impunidad". Ello, paradójicamente, contraría el propósito que políticamente alienta y anima toda propuesta de amnistía. La amnistía no debe nunca  ser instrumentada por intereses que no sean los propios de esta institución. Tales intereses podrían generar la impunidad de delitos que pudieran contradecir la naturaleza propia de la amnistía.
8. En estos tiempos, cuando el hampa común se mezcla con actos y hechos políticos, y muchos dirigentes políticos pretenden hacer desaparecer sus hechos de corrupción haciendo uso ilegítimo de algunas instituciones, es necesario estar alerta frente a amnistías que pueden no reunir los requisitos o peor aún incorporar a ellas delitos que no son propios de su naturaleza.
9. En efecto, no pueden ser objeto de amnistía los crímenes de guerra, los delitos de lesa humanidad, los delitos que expresan graves violaciones a los derechos humanos. En el caso venezolano estos están expresamente exceptuados de amnistía y de indulto por el artículo 29 de la Constitución venezolana.
10. Por otra parte, no puede haber amnistía para procurar la impunidad de homicidios, corrupción administrativa cometida por funcionario público, ni sobre delitos que tengan conexión con hechos donde estén implicadas las drogas o el narcotráfico. También están excluidos por la Constitución venezolana en su Art. 271.
11.   El parlamento venezolano la sustenta en la figura de la “reconciliación nacional”. Al leerla, sin embargo, encontramos más de cincuenta tipos de delitos vinculados o emanados de estafas inmobiliarias, sabotaje eléctrico,  acaparamiento y especulación de alimentos, medicamentos, venta de productos vencidos, uso de armas de fuego, explosivos, homicidios, delitos de drogas, destrucción de transporte público, daños a la propiedad privada, bloqueo de caminos, calles, auto estradas, financiamiento al terrorismo que contratarías con una verdadera "reconciliación nacional"
12. Provea es una Organización para la defensa de los derechos humanos en Venezuela que no ha dado muestras de identificarse con el gobierno venezolano. Su opinión (la que se conoce a través de declaraciones a los medios de comunicación) es que el Proyecto de Key de Amnistía que actualmente discute el parlamento venezolano no debe abarcar a personas que hayan cometido graves violaciones a los derechos humanos o estén investigadas directamente por homicidios aun cuando los mismos se hayan cometido en el marco de protestas o por motivaciones políticas.
13. Hay que hacer notar que este Proyecto o eventualmente Ley de Amnistía discutido y aprobado o por aprobar por el Parlamento Venezolano puede dejar libres a cientos de personas que han cometido algunos o varios de los delitos anteriormente enunciados durante un período de por lo menos 17 años obviando por lo demás las otras amnistías legislativas que perdonaron bien delitos políticos, bien delitos cometidos en actos políticos o a través de hechos políticos o por activistas y/o dirigentes políticos.

Julián Isaías Rodríguez Díaz



L'ASSEMBLEA NAZIONALE DELLA REPUBBLICA
DEL VENEZUELA

Nell’ esercizio dei poteri conferitigli  dall'art 187, comma 5, della Costituzione della Repubblica Bolivariana del Venezuela.

DECRETA

LEGGE DI AMNISTIA e RICONCILIAZIONE NAZIONALE DELL'OPPOSIZIONE

Capitolo I
Disposizioni generali

Articolo 1. 
La presente Legge si pone l’ obiettivo di  gettare le basi per la riconciliazione nazionale e la pace sociale attraverso l'amnistia dei fatti considerati crimini, reati o infrazioni segnalati nella presente Legge e nelle altre misure in essa contemplate.

Articolo 2. 
E’ concessa la più ampia amnistia per i fatti considerati crimini, reati o infrazioni segnalati nella presente Legge, commessi o che potrebbero essere stati commessi dal 1 ° gennaio 1999 fino all'entrata in vigore della presente Legge, secondo le condizioni in essa disposte.

Articolo 3.  
Restano esclusi dall’amnistia concessa dalla presente Legge i crimini di guerra, i crimini di lesa umanità o i crimini relativi a gravi violazioni dei diritti umani perpetrata da autorità o funzionari pubblici.

Riguardo alle sentenze di condanna già emesse per i casi in cui alti funzionari governativi, compresi quelli che svolgono funzioni politiche, abbiano sostenuto la perpetrazione di crimini di tale natura, tali eccezioni sono applicabili solo quando il dispositivo della sentenza corrispondente abbia fatto espresso riferimento alla commissione dei crimini di cui al paragrafo precedente.

Capitolo II
Dei fatti relativi a manifestazioni, idee, informazioni o dichiarazioni a scopo politico

Articolo 4.E’ concessa amnistia per i fatti considerati crimini o reati di seguito elencati, quando siano stati commessi o possano essere stati commessi in occasione della partecipazione a manifestazioni o proteste o riunioni svoltesi a scopo politico, o per l’ organizzazione o convocazione delle stesse; per l'espressione di idee o la diffusione di informazioni a scopo politico; o per la realizzazione o la promozione di azioni, proclami, accordi politici o dichiarazioni che si ritenga siano stati volti a sovvertire l'ordine istituzionale o il governo istituito, accompagnati o meno da azioni ritenute cospirative. In tali circostanze è concessa amnistia per i seguenti reati:

a. Istigazione alla disobbedienza alla Legge, istigazione all'odio e apologia del crimine, di cui all'articolo 285 del Codice Penale;
b. Istigazione a delinquere, punibile ai sensi dell'articolo 283 del Codice Penale;
c. Lesioni, di cui agli articoli 413 e seguenti del Codice Penale, quando non si tratti dei casi che di lesioni dolose gravi o molto gravi ai sensi degli articoli 414 e 415 del Codice Penale;
d. Violenza o resistenza alle autorità, ai sensi degli articoli 215-221 del Codice Penale e disobbedienza alle autorità, di cui all'articolo 483 del Codice Penale;
e. Diffusione del panico o mantenimento della paura nella comunità attraverso la divulgazione di informazioni false di cui all'articolo 296-A del Codice Penale;
f.   Complotto, tipizzato agli articoli 286 - 292 del Codice Penale;
g. Ostacolare strade pubbliche con l’ obiettivo di favorire il pericolo di un incidente e altri crimini di cui all'articolo 357 del Codice Penale;
h. Danni ai sistemi di trasporto, ai servizi pubblici, informatici o di comunicazione, di cui  all'articolo 360 del Codice Penale;
i.    Distruzione o danneggiamento di strade e opere destinate alla comunicazione pubblica, ai sensi dell'articolo 362 del Codice Penale;
j.    Danni alla proprietà,tipizzati agli articoli 473, 474 e 479 del Codice Penale;
k. Associazione per delinquere, di cui all'articolo 37 della Legge Organica contro la Criminalità Organizzata e il Finanziamento del Terrorismo;
l.    Importazione, fabbricazione,  possesso, detenzione, fornitura o occultamento di dispositivi esplosivi o incendiari, di cui agli articoli 296 e 297 del Codice Penale;
m.             Disturbo della quiete pubblica, tipizzata all'articolo 506 del Codice Penale;
n. Oltraggio a pubblico ufficiale, nelle sue varie forme, previsto agli articoli 222 - 224 del Codice Penale;
o. Uso di minori nella commissione dei crimini punibili ai sensi dell'articolo 264 della Legge Organica sulla  Protezione dei Minori e degli Adolescenti;
p. Incendio e altri reati di pericolo pubblico, nelle loro varie forme, di cui agli articoli 343, 346, 347, 349, 350, 351, 352, 353, 354 e 356 del Codice Penale;
q. Tradimento alla patria e altri crimini contro di essa, di cui agli articoli 128, 129, 132, 134, 140, 141 e 163 del Codice Penale;
r.    Rivolta e altri reati ai sensi dell'articolo 143 del Codice Penale;
s. Disubbidienza, rivolta civile, tradimento alla patria, ribellione militare, istigazione alla rivolta militare, sommossa, falso allarme, attacco e oltraggio a pubblico ufficiale, divulgazione di segreti militari, infrazioni al decoro militare, uso improprio di distintivi e titoli militari, sottrazione di effetti appartenenti alla forza armata, ai sensi degli articoli 412,486, 464, 476, 481, 497, 500, 501, 502, 550, 565, 566 e 570, rispettivamente, del Codice Organico di Giustizia Militare;
t.   Rifiuto di servizi legalmente dovuti, punibili ai sensi dell'articolo 238 del Codice Penale;
u. Occultamento, di cui agli articoli 254 - 257 del Codice Penale;
v. Porto illecito e uso improprio di armi da fuoco, ai sensi degli articoli 272 - 277 e 281 del Codice Penale, o possesso illecito di armi da fuoco, porto illecito di armi da fuoco e porto di armi da fuoco in luoghi pubblici, ai sensi degli articoli 111, 112 e 113, rispettivamente, della Leggesul Disarmo e il Controllo di Armi e Munizioni;
w.              Danni ad impianti del Sistema Elettrico Nazionale, di cui all'articolo 107 della Legge Organica sul Servizio Elettrico, e
x. Altri reati correlati o che risultino strettamente correlati a quelli anteriormente segnalati.

Articolo 5.
L’amnistia contemplata all’articolo precedente non si estende ai soggetti responsabili dei reati di omicidio doloso, in una qualsiasi delle sue forme, o di lesioni gravi. Inoltre non include i reati che siano stati perpetrati da componenti degli organi di sicurezza dello Stato durante lo svolgimento di manifestazioni o dimostrazioni, fatto salvo quanto disposto all'articolo 10 della presente Legge.
Vengono inclusi nella amnistia di cui all'articolo 4 i casi in cui il Pubblico Ministero, nel corso delle indagini sui fatti, prima dell'entrata in vigore della presente Legge, abbia intrapreso un’azione penale senza includere esplicitamente i crimini di omicidio colposo o di lesioni dolose gravi o molto gravi.

Articolo 6
Ai fini della presente Legge si intende che uno scopo politico o movente politico viene perseguito quando le proteste, manifestazioni o raduni in luoghi pubblici o privati, le idee o informazioni divulgate,gli accordi o dichiarazioni rilasciati siano diretti a protestare contro una misura adottata dal governo nazionale o da altre autorità, contro le omissioni in cui abbiano incorso nello svolgimento delle proprie funzioni, contro la politica generale sviluppata dall'Esecutivo Nazionale o altro enti pubblici, o quando abbiano espresso un rifiuto globale del governo nazionale o richiesto un cambiamento politico.

Articolo 7.
L'amnistia di cui all'articolo 4 della presente Legge comprende in particolare i crimini o reati ivi menzionati, in tutte le forme di responsabilità e partecipazione, che si ritiene siano stati commessi durante gli eventi di seguito segnalati, senza pregiudizio di altrimenti che non siano espressamente previsti nella presente Legge:
a. Le proteste e le manifestazioni accadute tra il 2003 e il 2004, in occasione della promozione e realizzazione del referendum di revoca  presidenziale del 2004.
b. Le proteste e le manifestazioni che hanno avuto luogo presso la sede delle ambasciate di Colombia e Spagna a Caracas, nel mese di febbraio 2003.
c. Le proteste e le manifestazioni che hanno avuto luogo nel 2006, in occasione delle elezioni presidenziali.
d. Le proteste e le manifestazioni universitarie realizzate nello Stato Merida nel maggio 2006.
e. Le proteste e le manifestazioni che hanno avuto luogo nel 2007, in occasione della revoca o mancato rinnovo della concessione per l'uso dello spettro radioelettrico al canale di televisione Radio Caracas Televisión, e la proposta di riforma costituzionale sottoposta nello stesso anno a referendum approvativo.
f.   Le proteste e le manifestazioni, così come i conflitti, che si sono conclusi con la detenzione e il licenziamento di molti lavoratori e impiegati del Distretto Metropolitano di Caracas nel 2009.
g. La partecipazione, organizzazione, convocazione, il coordinamento o direzione della manifestazione contro la Legge Organica sull'Istruzione, svoltasi nella città di Caracas il 22 agosto 2009, o la partecipazione in genere a qualsiasi protesta o dimostrazione, su tutto il territorio della Repubblica, contro la discussione o l'approvazione della Legge Organica, nel 2009.
h. Le proteste e le manifestazioni che hanno avuto luogo di fronte Circuito Giudiziario Penale dello Stato di Barinas, nel 2011.
i.    Le proteste e le manifestazioni che hanno avuto luogo nel 2013, in occasione delle elezioni presidenziali.
j.    Le proteste e le manifestazioni e gli eventi ad esse correlati accaduti nell’anno 2014, in particolare quelli di seguito indicati:

1 Le proteste che hanno avuto luogo nel mese di gennaio, nel contesto della celebrazione della "Serie dei Caraibi", nello Stato Nueva Esparta.
2 Le proteste e manifestazioni iniziate a partire dal 4 febbraio nello Stato Tachira.
3 Le proteste e le manifestazioni iniziate a partire dal 5 febbraio nello Stato Merida.
4 La manifestazione realizzata il 12 febbraio verso la sede della Procura Generale della Repubblica, nel Parco Carabobo, zona Candelaria, nella città di Caracas, così come la manifestazione e la concentrazione di persone in quella zona, e nelle zone limitrofe, sia in termini di studenti, manifestanti e leader politici cui ne viene attribuita l’organizzazione sia in termini di persone che hanno partecipato alla marcia, alla manifestazione ed alla concentrazione.
5 Le manifestazioni dei giorni 19 e 20 febbraio, nei pressi dell'Università Rafael Belloso Chacín (URBE), situata in zona La Trinidad, città di Maracaibo, Stato Zulia.
6 I fatti accaduti nel mese di marzo relativi alle manifestazioni di quel periodo, per i quali siano stati indagati, processati o sottoposti a qualsiasi procedimento membri del personale militare o civili, o siano stati imputati, accusati o condannati per il presunto legame con il possesso e il traffico di armi ed esplosivi.
7 Le manifestazioni avvenute il 21 marzo 2014, lungo la Avenida Bolivar, di fronte al Complesso Fieristico di Maracay, Stato Aragua.
8 I fatti legati alle riunioni svoltesi presso la sede del Ministero del Potere Popolare per la Difesa, nella città di Caracas, e nella città di Maracay – Stato Aragua, durante il mese di marzo.
9 La manifestazione avvenuta nel mese di aprile a Caracas, presso lo svincolo di Santa Fe.
10 I fatti accaduti nel mese di aprile, legati alla presunta consegna di denaro per il finanziamento di proteste e manifestazioni che si sarebbero svolte a Caracas, nelle zone di Santa Fe, Prados del Este e Altamira.
11 Le manifestazioni avvenute nel mese di maggio nella città di Maracaibo – Stato Zulia, nella Plaza "Astolfo Romero" e nelle sue adiacenze.
12. Le manifestazioni e le proteste avvenute dal mese di gennaio fino aa tutto il giorno  31 dicembre, nello Stato Carabobo.
13 I fatti accaduti nei mesi di febbraio, marzo, aprile, maggio e giugno legati alle proteste nella città di San Felipe, nello Stato Yaracuy.
14 I fatti relativi alle manifestazioni del 4 aprile presso l’ Urbanizzazione Montalban di Caracas.
15 I fatti relativi a presunte riunioni svoltesi nel mese di aprile nella Plaza Altamira e nelle sue adiacenze, presso il Municipio Chacao di Caracas, in cui diversi cittadini avrebbero discusso la realizzazione di azioni volte a sovvertire l'ordine pubblico.
16 La convocazione e la realizzazione, nei mesi di febbraio, marzo, aprile, maggio e giugno di mobilitazioni di studenti e società civile, nel Municipio Chacao di Caracas.
17 I fatti all’ origine o che sono stati usati per giustificare le incursioni realizzate nel Comune di Chacao-Stato Miranda, durante le quali sarebbero stati sequestrati materiali e denaro presuntamente serviti a finanziare le proteste.
18 I fatti accaduti l’ 11 giugno in prossimità della Quattordicesima Brigata Corazzata dell'Esercito Bolivariano del Venezuela, ubicata tra l’ Avenida Los Leonese l’ Avenida Venezuela, nella città di Barquisimeto, Stato Lara.
19 I fatti accaduti il 12 settembre in prossimità dell’ Avenida de Bracamonte, nella città di Barquisimeto, Stato Lara.
20 I fatti all’ origine o che sono stati usati per giustificare l’incursione residenziale e l'arresto di numerosi cittadini nel complesso residenziale Sebucán della città di Caracas, nel mese di maggio.
21 Le dichiarazioni rilasciate pubblicamente nei mesi di febbraio e marzo nello Stato Tachira, nel contesto delle proteste e delle manifestazioni in corso in quello Stato, per esprimere critiche al regime politico o alle autorità costituite, o il rifiuto delle sue politiche, considerate dalle autorità di procedura penale come presunti atti di disconoscimento del governo.
22 I fatti relativi ai presunti documenti di identità degli stranieri di partecipare alle proteste e manifestazioni in stato di Tachira.
23 I fatti all’ origine o che sono stati usati per giustificare gli arresti di massa e lo smantellamento degli accampamenti di cittadini installati in tutto il paese,durante il mese di maggio.

Articolo 8 
É concessa amnistia per i fatti considerati reati di diffamazione o ingiuria, in qualsiasi forma, ai sensi degli articoli 442-445 del Codice Penale, e a quelli considerati come reati di offesa al Presidente della Repubblica o ad altri funzionari pubblici, ai sensi degli articoli 147 e 148 del Codice Penale, che siano stati commessi o possano essere stati commessi da qualsiasi cittadino, che si tratti di dirigenti politici, giornalisti, direttori o editori di mezzi di comunicazione o membri dei loro consigli direttivi, case editrici o redazioni, o di qualsiasi altra persona,quando le espressioni considerate diffamatorie, ingiuriose od offensive siano state manifestate nel contesto di critiche alle autorità o ai funzionari di qualsiasi potere statale,  o della diffusione o riproduzione di informazioni relative a condotte punibili presumibilmente perpetrate da essi.

Articolo 9. 
La presente amnistía include anche i reati segnalati nella presente Legge quando si ritenga siano stati commessi attraverso  la diffusione di immagini, messaggi o espressioni per mezzo delle reti social o qualsiasi altro mezzo di divulgazione.

Articolo 10.- E’ concessa amnistia per i crimini o reati, anche diversi rispetto a quelli contemplati all’Articolo 4 della presente Legge, vincolati ai fatti contrari alla pace e all’ordine pubblico, accaduti tra il giorno  11 e 14 aprile del 2002, qualora tali crimini o reati non siano stati
coperti dal Decreto con rango, valore e forza di Legge Speciale sull’Amnistia , pubblicata nella Gazzetta Ufficiale straordinaria N° 5870 del 31 dicembre 2007.

Articolo 11.
E’ concessa amnistia per i crimini o delitti, anche diversi rispetto a quelli contemplati all’ articolo 4 della presente Legge, commessi o che potrebbero essere stati commessi in occasione dello sciopero nazionale e petrolifero dichiarati o e messo in atto dalla fine del 2002 fino ai primi mesi 2003, qualora tali crimini o reati non siano stati
coperti dal Decreto con rango, valore e forza di Legge Speciale sulla Amnistia , pubblicata nella Gazzetta Ufficiale straordinaria N° 5870 del 31 dicembre 2007.

Articolo 12.
E’ concessa amnistia per i fatti relativi alle 
dichiarazioni rilasciate da alcuni dirigenti politici il 23 
gennaio 2014 e i giorni seguenti,attraverso alcuni mezzi 
di comunicazione e reti sociali, nel contesto della proposta 
chiamata "La Salida " .

Articolo 13.
E’ concessa amnistia per i fatti relativi all' "Accordo Nazionale per la Transizione " firmato da diversi dirigenti politici il giorno 11 febbraio 2015,  con l’appello pubblico a firmarlo e sostenerlo. 

Articolo 14.
E’ concessa amnistia per i fatti considerati 
non rispettosi del mandato costituzionale di cui all’ articolo 
31 della Legge Organica sulla Protezione dei Diritti e delle 
Garanzie Costituzionali, quando i fatti corrispondenti siano
collegati agli scopi o alle circostanze di cui all’Articolo 6 
della presente legge .

Articolo 15.
E’ concessa amnistia per i fatti considerati terrorismo individuale ai sensi dell’Articolo 52 della Legge Organica contro la Criminalità Organizzata e il Finanziamento del Terrorismo, commessi nel corso del 2014, connessi alla pianificazione degli atti finalizzati all’evasione o fuga di soggetti privati della libertà per i supposti segnalati nella presente Legge di Amnistia, sempre che non sia stata violata la vita o l’integrità fisica delle persone.

E’ concessa inoltre amnistia per i fatti considerati reati ai sensi  dell’Articolo 52 della Legge Organica contro la Criminalità Organizzata e il Finanziamento del Terrorismo, quando le azioni presuntamente punibili siano state realizzate in occasione delle proteste o delle manifestazioni occorse nel 2014,sempre che non sia stata violata la vita o l’integrità fisica delle persone.

Capitolo III
Dei fatti relativi ai processi o sentenze penali che abbiano minato la fiducia nella amministrazione imparziale della giustizia

Articolo 16.
Oltre ai fatti punibili previsti al Capitolo anteriore, è concessa amnistía per i reati previsti dal Codice Penale e dal Decreto con rango, valore e forza di Legge di Riforma della Legge contro la Corruzione, e altre leggi in materia penale, nel caso in cui il procedimento penale contro il presunto responsabile si sia prodotto in circostanze che abbiano minato la fiducia nella amministrazione imparziale della giustizia. Resta inteso che la fiducia nella amministrazione imparziale della giustizia viene minata quando un funzionario di qualsiasi organo del Potere Pubblico viene imputato o accusato penalmente per via di una decisione adottata in adempimento delle sue funzioni, a seguito di una dichiarazione, esortazione o richiesta realizzata pubblicamente da parte di qualche alta carica degli organi di rango costituzionale con funzioni politiche, in cui si renda necessaria la detenzione o condanna del funzionario.

Restano esclusi dalla amnistia prevista in questo articolo i reati di omicidio doloso, in qualsiasi sua forma; lesioni dolose gravi o molto gravi; la violenza; i reati contro la libertà, integrità e l’incolumità sessuale di bambini, bambine e adolescenti; se questo; traffico di droga in quantità superiore; peculato, tipizzato agli Articoli 54 - 56 del Decreto con rango, valore e forza di Legge di Riforma della Legge contro la Corruzione, e Corruzione, tipizzato agli Articoli 63 - 65 del medesimo Decreto Legge, sempre quando l’accusa o condanna corrispondente sia riferita all’effettivo ottenimento di un beneficio economico per il soggetto accusato o condannato.

Articolo 17.- Oltre ai reati previsti al Capitolo anteriore, è concessa l’amnistia per i reati previsti dal Codice Penale e dal Decreto con rango, valore e forza di Legge di Riforma della Legge contro la Corruzione, e altre leggi in materia penale, quando l’accusa contro un Deputato dell’Assemblea Nazionale, come presunto responsabile di reato o infrazione,si sia prodotta in circostanze che abbiano minato la fiducia nella amministrazione imparziale della giustizia.

Ai fini della presente disposizione, resta inteso che non vi sia stata amministrazione imparziale della giustizia quando le indagini o procedimenti penali nei confronti di un Deputato sono state avviati o riattivati dopo il 26 settembre 2010 , su richiesta delle autorità direttive o di qualsiasi comitato dell'Assemblea Nazionale, o della maggioranza di governo di tale organo deliberante, sempre che ciò abbia portato alla revoca della sua immunità,al suo allontanamento forzato dell'Assemblea Nazionale e dall'inabilitazione politica, senza che sia stata dettata una sentenza di condanna in primo grado entro il 31 dicembre 2015.


La fiducia nella amministrazione imparziale della giustizia si considera minata quando un Deputato, alle condizioni segnalate, abbia dovuto rinunciare al suo seggio per evitare la revoca dell’ immunità e le altre conseguenze menzionate, o quando il processo penale abbia sofferto un’alterazione in pregiudizio dell’imputato o accusato, attraverso l’annullamento 
del giudizio o altre misure simili, a seguito della sua nomina a Deputato come risultato delle elezioni parlamentari del 26 settembre 2010, senza che sia stata dettata una sentenza di condanna in primo grado entro il 31 dicembre 2015.In questi casi vigono le medesime eccezioni stabilite all’articolo anteriore.

Articolo 18. 
Oltre ai reati previsti al Capitolo anteriore, viene concessa inoltre amnistía per i reati previsti nel Codice Penale nel Decreto con rango, valore e forza di Legge di Riforma della Legge contro la Corruzione, e altre leggi in materia penale,quando il procedimento penale contro un dirigente politico dell’opposizione o contro soggetti che abbiano mantenuto posizioni critiche verso il governo nazionale, si sia prodotto in circostanze che abbiano minato la fiducia nella amministrazione imparziale della giustizia, in virtù dell’applicazione discriminatoria delle norme penali processuali o sostantive.

Ai fini della presente disposizione, resta inteso che si verifica discriminazione nella applicazione della legge penale quando l’indagine o il processo penale si siano prolungati per un tempo eccessivo o ingiustificatamente lungo, senza che sia stata dettata una sentenza di condanna definitiva, o quando per via altri fattori o circostanze si può concludere che vi sia stata discriminazione durante il processo penale o a causa della condanna.
In questi casi vigono le medesime eccezioni stabilite all’articolo 16 della presente Legge.

Articolo 19.
Viene concessa aministia per i fatti accaduti a partire dal 2011 fino all’entrata in vigore della presente Legge di Amnistia, che abbiano originato l’indagine, processo, detenzione o condanna di dirigente, impiegati o rappresentati delle imprese di produzione, commercializzazione o distribuzione di medicine, alimenti o bibite, beni considerati di prima necessità, o altri beni simili, estendendosi inoltre ad altre persone fisiche, nel caso in cui l’accusa si sia prodotta in circostanze che abbiano minato la fiducia nell’amministrazione imparziale della giustizia.
Agli effetti della presente disposizione, resta inteso che non vi sia stata un’amministrazione imparziale della giustizia quando l’indagine o il processo penale siano stati avviati a seguito di una dichiarazione, esortazione o richiesta effettuata pubblicamente da qualche alta autorità degli organi costituzionali con funzioni politiche, in cui si renda necessaria la detenzione, incarcerazione o condanna di un soggetto ritenuto presunto responsabile dei reati di speculazione, boicottaggio, alterazione fraudolenta, condizionamento delle vendite,vendita di alimenti scaduti e accaparramento, previsti nella Legge Organica sul Giusto Prezzo o nelle rispettive leggi vigenti al momento dell’occorrenza dei fatti.

Articolo 20.-E’ concessa amnistia per il reato di finanziamento al  terrorismo, previsto all’articolo 53 della Legge Organica contro la Criminalità Organizzata e il Finanziamento al Terrorismo, nel caso in cui l’indagine o  il procedimento penale siano stati avviati a seguito di una dichiarazione, esortazione o richiesta effettuata pubblicamente da qualche alta autorità degli organi costituzionali con funzioni politiche, in cui si renda necessaria la detenzione, incarcerazione o condanna di un soggetto, sempre quando a causa dei fatti considerati reati non sia stata vulnerata la vita o integrità fisica delle persone.

Articolo 21.
Ai fini della verifica della sussistenza delle
circostanze che minano la fiducia nell’amministrazione imparziale della giustizia o che, in particolare, rappresentino una discriminazione nell'applicazione del diritto penale, il giudice competente deve tenere in particolare considerazione in fatto che l'imputato, giudicato 
o condannato sia stato escluso dalla lista o dalle banche dati delle persone ricercate dalla Organizzazione internazionale della Polizia Criminale (INTERPOL), o che la Commissione 
o la Corte Interamericana dei Diritti Umani, il Comitato per i Diritti Umani previsto dal Patto internazionale sui Diritti Civili e Politici, o i Comitati, le Commissioni, Relatori speciali o Gruppi di lavoro del sistema delle Nazioni Unite abbiano dichiarato la violazione dei diritti dell’imputato, processato o condannato durante lo sviluppo del processo penale corrispondente o che il presunto responsabile sia stato costretto a lasciare il territorio della Repubblica Bolivariana del Venezuela e abbia ottenuto asilo o lo status di rifugiato in un altro paese.


Capitolo IV
Altri reaticompresi nell’Aministia.

Articolo 22.
É concessa amnistia per i reati punibili previsti nel Codice Penale,nel Decreto con Rango, valore e forza di Legge di Riforma della Legge contro la corruzione o la legislazione ad essa anteriore, nella Legge Organica contro la Criminalità Organizzata e il Finanziamento del Terrorismo o nelle altre leggi in materia penale, nel caso in cui nel procedimento penale di dirigenti politici dell’ opposizione, funzionari pubblici o altre persone presuntamente responsabili, che abbiano o meno mantenuto posizioni critiche verso il governo nazionale, si siano verificati uno o più dei seguenti presupposti:
a. Quando le indagini o i processi penali siano stati avviati, riaperti o ripresi a seguito di una dichiarazione, un appello o un richiesta, resi pubblicamente dal Presidente della Repubblica o da altra alta autorità degli organismi di rango costituzionale con funzioni politiche, in cui sia stata esatta,richiesta, o imposta la detenzione o condanna di un dirigente politico di opposizione o di altri soggetti che abbiano mantenuto posizioni critiche nei confronti del governo nazionale, comprese quelle già indagati o imputate.
b. Quando i presunti arricchimenti illeciti che hanno dato origine alla imputazione o alla accusa con fini di procedimento penale contro il dissenso politico, abbiano avuto come supporto l'incostituzionale procedura di verifica patrimoniale da parte del Controllore Generale della Repubblica.
c. Quando l'indagine sia stata avviata in esercizio delle funzioni di rappresentanza indigena, sindacale, lavorativa o professionale.

Articolo 23.
É concessa amnistia per i fatti accaduti a partire dal 2010, che hanno dato origine alle indagini, alla denuncia, all’accusa, all'arresto, al processo o alla condanna, o qualsiasi altra forma di procedimento contro cittadini civili o militari, per la presunta commissione dei reati di divulgazione di segreti politici o militari, o di altri reati punibili contro la sicurezza e l'indipendenza della Nazione, previsti nel Codice Penale e nel Codice Organico di Giustizia militare.

Articolo 24.
É concessa amnistia per i reati di furto di effetti e di beni di proprietà delle Forze Armate Nazionali, abuso di potere e infrazioni al decoro militare, quando il procedimento penale contro il presunto responsabile sia stato sviluppato in violazione della garanzia del giudice naturale.

Ai fini di tale disposizione, resta inteso che la garanzia del  giudice naturale viene violata nel caso in cui civili, compresi soldati in pensione, siano stati perseguiti o condannati dalla giurisdizione militare.

Articolo 25.
É concessa amnistia per i fatti accaduti nel 2010, in relazione alla presunta pianificazione, nello Stato Tachira, di  azioni di sabotaggio o atti presuntamente violenti contro le elezioni parlamentari del 26 settembre.

Articolo 26.
 É concessa amnistia per i fatti accaduti il 28 novembre 2008, che hanno portato all’avvio di  procedimenti penali contro diversi cittadini nella città di San Felipe, Stato Yaracuy, in occasione delle elezioni comunali tenutesi.

Articolo 27.
 É concessa amnistia per i fatti,considerati cospirativi o contrari al potere legittimamente costituito,prodotto di riunioni tenute nel 2010, dentro e fuori dal territorio della Repubblica, con il presunto obiettivo di rovesciare il governo nazionale, in particolare i fatti vincolati alla riunione denominata "Fiesta Mexicana".

Articolo 28.
 É concessa amnistia per i fatti, o altre infrazioni, considerati punibili commessi o presuntamente commessi da avvocati, attivisti o difensori dei diritti umani per la difesa, la rappresentazione, l’assistenza e il sostegno che abbiano fornito ai beneficiari della presente Legge di Amnistia durante i processi o procedimenti corrispondenti.

Articolo 29.
 É concessa amnistia per i reati di evasione e fuga dal carcere, ai sensi degli articoli 258 e 259 del Codice Penale, in relazione a processate o condannate per aver commesso uno dei reati previsti nella presente Legge.

Articolo 30.
 É concessa l'amnistia per i fatti considerati reato di traffico di stupefacenti di minore quantità, di cui agli articoli 149, parte seconda, e 151, parte prima, della Legge Organica sugli Stupefacenti, quando la presunta commissione degli stessi sia stata prodotta in accampamenti o qualsiasi tipo di riunione di manifestanti che abbiano congregato con alcune delle finalità di cui all'articolo 6 della presente Legge.

Articolo 31.
 É concessa l'amnistia per i fatti presuntamente costitutivi di frode, truffa e usura legate ad attività private di costruzione di abitazioni, ove si sia verificata un’azione sproporzionata degli organi amministrativi competenti per la tutela delle persone nell'accesso a beni e servizi, e il Pubblico Ministero e gli organi giurisdizionali abbiano compiuto,  in violazione della presunzione di innocenza,atti di persecuzione e disposto misure di coercizione personale o restrizione della libertà che non siano collegate alla collaborazione degli imputati nello sviluppo delle indagini o del processo.

Articolo 32.
Sono beneficiari della presente Legge i soggetti che siano stati oggetto di indagine, denuncia, accusa o condanna per uno qualsiasi dei fatti di cui agli articoli precedenti, ove il processo avviato a tale effetto si sia basato o abbia considerato la testimonianza o i rapporti forniti da soggetti la cui identità non sia stata espressamente accreditata o le prove ottenute attraverso la registrazione, l'intercettazione o la divulgazione di comunicazioni private, senza previa autorizzazione giudiziaria, se sia stata creata una giurisdizione speciale per la conoscenza dei fatti o siano esistite altre gravi violazioni del giusto processo o atti di persecuzione per motivi politici formalmente riconosciuti da qualsiasi organo del sistema di giustizia o attraverso fatti di comunicazione pubblici e noti.

Capitolo V
Illeciti disciplinari o amministrativi compresi nella amnistia

Articolo 33
L'amnistia decretata dalla presente Legge si estende agli illeciti disciplinari presumibilmente commessi da giudici, pubblici ministeri e altri nell’ esercizio delle loro funzioni, quando nel procedimento corrispondente, o nell'imposizione della sanzione, concorrano circostanze che abbiano minato la fiducia nella applicazione della normativa disciplinare giudiziaria o relativa ai funzionari pubblici, come ad esempio il collegamento della sanzione del funzionario con i casi che possiedono una connotazione politica o l’espressione di idee, da parte di un funzionario, contrarie alla posizione o agli interessi ufficiali.

Articolo 34. 
Ai fini della verifica della sussistenza delle circostanze che abbiano minato la fiducia nella applicazione della normativa disciplinare giudiziaria o relativa ai funzionari pubblici, l'autorità giudiziaria competente dovrà tenere in particolare considerazione la possibilità che la Commissione o la Corte inter-americana dei diritti umani, il Comitato per i diritti umani previsto nel Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici, o i comitati, le commissioni, I relatori speciali o gruppi di lavoro del sistema delle Nazioni Unite abbiano dichiarato la violazione di un diritto in occasione del provvedimento disciplinare corrispondente.

Articolo 35.
L'amnistia decretata dalla presente Legge si estende ai seguenti illeciti amministrativi:
a. Gli atti, fatti od omissioni relative alla gestione finanziaria del settore pubblico, verificatesi tra gli anni 1999 e 2015, in cui non si siano verificati la ricezione, il sequestro o il furto di beni o fondi di pubblici a beneficio privato e che, nei propri termini costitutivi, coincidano o possano coincidere con i presunti generatori di responsabilità amministrativa ai sensi dell'articolo 91 della Legge Organica sul Controllo Generale della Repubblica e sul Sistema Nazionale di Controllo Fiscale, così come nelle disposizioni che contengono gli stessi presupposti della Legge Organica sul Controllo Generale della Repubblica del 1995, abrogata.
b. Le omissioni, inesattezze o violazioni, legate all'obbligo di presentare entro un determinato periodo la denuncia dei redditi prevista dalla Legge Organica sul Controllo Generale della Repubblica e sul Sistema Nazionale di Controllo Fiscale, dal Decreto con rango, valore e forza di Legge di riforma alla Legge contro la corruzione o nella normativa precedente a tale Decreto, che siano avvenute tra il 1999 e il 2015 e siano state sanate in caso di non conformità con l'obbligo di presentare tale dichiarazione.
c. Resta inteso che in caso di atti, fatti od omissioni di cui ai commi precedenti, le sanzioni pecuniarie o l’inabilitazione dall'esercizio delle funzioni pubbliche imposte in base alla Legge Organica sul Controllo Generale della Repubblica e sul Sistema Nazionale di Controllo Fiscale,in base al Decreto con rango, valore e forza di Legge di riforma alla Legge contro la corruzione o alla normativa precedente a tale Decreto, sono nulli a partire dall’ entrata in vigore della presente Legge.

Capitolo VI
Campo di applicazione, effetti e modalità dell’amnistia

Articolo 36. 
L'amnistia concessa per mezzo della presente Legge non è subordinata al fatto che i soggetti considerati autori, istigatori, collaboratori immediati e complici dei reati si trovino o siano già stati in giudizio nei procedimenti penali  corrispondenti.
Solo nei casi di cui agli articoli 17 e 18 della presente Legge, l’organo giudiziario di competenza della verifica dell’ ipotesi di amnistia può tener conto del fatto se l’ imputato o processato sia comparso in giudizio, al fine di valutare la giustificazione del ritardo nello sviluppo del processo penale.

Articolo 37. 
Gli effetti dell’amnistia concessa per mezzo della presente Legge  si estendono a tutti gli autori, istigatori, collaboratori  immediati e  complici dei reati corrispondenti, siano stati o meno imputati, accusati o condannati.

Articolo 38. 
In virtù dell'amnistia concessa per mezzo della presente Legge vengono estinte a pieno titolo le azioni penali derivanti dalla commissione dei crimini o reati in essa contemplati, così come le pene imposte e ancora in corso.
Di conseguenza, cessano le inchieste avviate dal Pubblico Ministero e dal Procuratore Penale Militare e i processi attualmente in corso presso i tribunali penali, siano essi ordinari o speciali, inclusi quelli appartenenti alla giurisdizione militare, esclusivamente riferiti ai reati di cui alla presente Legge. Allo stesso modo, vengono condonate le pene principali e accessorie imposte agli autori e complici degli stessi.

Articolo 39.
Nel caso di processi penali in fase preparatoria, il Pubblico Ministero deve richiedere l’archiviazione del caso della per  estinzione dell'azione penale entro cinque giorni lavorativi successivi all'entrata in vigore della presente Legge. Il tribunale competente deve pronunciarsi entro un periodo non superiore a tre giorni lavorativi a partire dalla richiesta.
Nel caso di processi penali in fase intermedia, in giudizio, in appello o in cassazione, il tribunale deve procedere, d'ufficio, entro un periodo non superiore ai tre giorni lavorativi dalla data di entrata in vigore della presente Legge, a decretare l’archiviazione di tutti i casi in corso relativi ai fatti cui la presente Legge ha concesso amnistia, con tutte le conseguenze relative alla estinzione delle misure di coercizione personale emesse nei processi corrispondenti, compreso il rilascio di coloro che siano stati detenuti.
Nel caso in cui esista una sentenza di condanna definitiva, riferita ai crimini compresi nella amnistia, il relativo giudice dell’esecuzione deve dichiarare l’estinzione della pena attraverso un atto, entro un periodo non superiore a tre giorni lavorativi dalla data di entrata in vigore della presente Legge, e deve ordinare l’ immediata piena libertà del detenuto in questione o il termine della formula alternativa di adempimento della pena rispetto alla privazione della libertà, ove sussista.
In entrambi i casi di cui sopra, i soggetti beneficiari della presente Legge, in qualità di indagati, imputati, accusati o condannati, possono richiedere direttamente al tribunale l’archiviazione del caso per estinzione dell'azione di penale o, ove sussista, l'estinzione della pena. Se l'indagato, imputato o accusato non compare in giudizio, o se il condannato si è sottratto all’adempimento della pena, la richiesta può essere presentata anche da parte del suo rappresentante legale, coniuge o persona con cui mantenga una relazione stabile di fatto, o parenti entro il quarto grado di consanguineità o secondo di affinità.
L’esame della domanda dell’interessato non esclude la responsabilità del giudice per non aver agito di propria iniziativa entro il termine stabilito.
Le decisioni adottate dai giudici competenti sulla verifica delle ipotesi di amnistia possono essere impugnate o appellabili in cassazione, a seconda dei casi.
Il relativo ricorso in appello non sospende gli effetti delle sentenze in cui sia stato constatato che l'imputato o condannato è coperto da amnistia.

Articolo 40 
Gli organi amministrativi, giudiziari, militari o di polizia in possesso di registri o antecedenti relativi ai soggetti beneficiari della presente Legge,hanno l’obbligo di eliminare dai propri archivi i registri e gli antecedenti  ad esse correlati, in relazione ai reati o alle infrazioni previsti nella presente Legge. Nel caso in cui le autorità o i funzionari competenti non realizzino tale operazione in modo opportuno, l’interessato può esigere la medesima dinanzi all’organo competente, in virtù dell'articolo 28 della Costituzione, e in seguito dinanzi al tribunale competente in materia di habeas data, fatte salve le responsabilità in cui tali organi incorrano per via del ritardo o rifiuto.

Articolo 41.
I funzionari del Potere Giudiziario o del Pubblico Ministero che incorrano nel ritardo o nella mancata pronuncia opportuna e motivata, o nel mancato adempimento delle norme stabilite agli articoli precedenti, sono puniti con pena di reclusione da due a cinque anni.
La stessa pena è applicata agli ufficiali di polizia, ai membri delle forze di sicurezza dello Stato, ai membri delle Forze Armate Nazionali e agli agenti del servizio penitenziario che si astengano dall’immediata esecuzione degli ordini di rilascio emessi dalle autorità competenti in virtù presente Legge.

Capitolo VII
Altre misure volte a raggiungere la riconciliazione nazionale

Articolo 42. 
L'amnistia di cui alla presente Legge si estende alle infrazioni o reati presuntamente commessi da parte di dipendenti o lavoratori della Pubblica Amministrazione o Pubblica Amministrazione decentrata di carattere Nazionale, Statale o Municipale, comprese le imprese statali e le relative filiali e ulteriori persone giuridiche legate allo Stato del Venezuela, nel caso in cui il licenziamento, la destituzione o rimozione corrispondente abbia obbedito a ragioni politiche.

Articolo 43. 
Al fine di raggiungere la piena riconciliazione basata sul rispetto e la tutela dei diritti umani, i tribunali e altri organi pubblici hanno l’obbligo di garantire un rigoroso adempimento alle sentenze, misure o decisioni  dettate dagli organismi internazionali di tutela dei diritti umani a partire dall'entrata in vigore della Costituzione della Repubblica Bolivariana del Venezuela, concernenti gli atti o le omissioni dello Stato venezuelano che abbiano prodotto una violazione di tali diritti, in conformità con quanto disposto dai rispettivi trattati, patti o convenzioni  ratificati dallo Stato venezuelano e altri obblighi internazionali della Repubblica.

Articolo 44.
L'Assemblea Nazionale istituisce una Commissione speciale per la Riconciliazione, di composizione plurale, con l’obiettivo di dare seguito all'attuazione della presente Legge,identificare, di concerto con tutti i settori politici e sociali del paese, i principali ostacoli al raggiungimento di una più ampia riconciliazione nazionale, stabilire  le misure necessarie per superare tali ostacoli e formulare, in accordo alle conclusioni ottenute, le relative proposte o raccomandazioni, che saranno sottoposte all'esame della plenaria dell'Assemblea Nazionale nel relativo rapporto, secondo i termini stabiliti nel proprio Regolamento Interno e di Dibattito. La Commissione si impegna a prendere in particolare considerazione il punto di vista delle organizzazioni non governative in difesa dei diritti umani, delle organizzazioni delle vittime di violenza in tutte le sue forme, delle organizzazioni popolari, delle   Università e delle chiese, e inoltre a promuovere, in ciascuno di questi settori sociali,un dibattito sul tema, i cui risultati siano incorporati nella consultazione pubblica.

Capitolo VIII
Disposizioni finali

Articolo 45.
La presente Legge entra in vigore dalla data della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Bolivariana del Venezuela.


Datata, firmata e timbrata nel Palazzo Legislativo Federale, sede dell'Assemblea Nazionale, a Caracas, il _______ giorno del mese di ______ 2016.

Anno 205 ° dall'Indipendenza e 156 ° dalla Federazione.