domenica 17 marzo 2013

Dame in Bianco : Berta Soler “Alla ricerca di più soldi”/Yoani Sanchez :”Le nuove linee guida della CIA”


Dame in Bianco : Berta Soler
Alla ricerca di più soldi”

17-3-13 - Arthur Gonzalez 

Il giorno in cui le autorità competenti cubane decidano di dare piena applicazione al codice penale, come avviene in altri paesi, vedremo molti dei principali salariati di Washington seduti sul banco degli imputati per i reati di false accuse, calunnie e simili.

Una delle prime sarebbe l'ignorante e maleducata Berta Soler, che si é auto titolata presidente  delle cosiddette
Dame in Bianco, senza essere eletta da alcuna riunione del gruppuscolo, ma che ha usurpato la carica in seguito alla morte della sua presidente Laura Pollan, con l'obiettivo di appropriarsi di gran parte del denaro che ricevono dagli Stati Uniti, ambendo l'acquisto di una casa in un quartiere residenziale di L'Avana e abbandonare il quartiere popolare dove vive.

E' proprio questa ignorante ed arrogante signora quella che fin dal suo arrivo in terra di Spagna si é proiettata per ciò che è, una persona con incontinenza verbale per diffamare ed emettere false accuse, su fatti di cui non ha alcuna prova, ma lo fa per ingraziarsi i leader della estrema destra spagnola, diplomatici dell'ambasciata degli Stati Uniti a Madrid e, naturalmente, i suoi sponsor a Miami come Laly Sampedro, responsabile delle finanze per fornire denaro a Berta e ai suoi seguaci.

Quindi, Berta Soler ha realizzato dichiarazioni ingiuriose all'agenzia EFE, lo scorso 11 marzo, in cui ha detto che "si é intensificata la repressione e il regime agisce impunemente per le strade, ci colpisce, ci trascina, ci porta in prigione".

Se qualcuno sa esattamente la falsità di queste dichiarazioni e non mi lascerà mentire, é proprio l'agenzia EFE perché i loro corrispondenti a L'Avana sanno che Berta mente costantemente al fine di seguire le istruzioni che le inviano da Miami, poiché la osservano sfilare domenica dopo domenica, provocatoriamente, per un viale centrale senza essere disturbata da nessuno, diciamo meglio ignorata persino dagli stessi diplomatici nord americani stanchi di sprecare il loro tempo libero, per vederla passeggiare senza il minimo contrattempo. I mercoledì di ogni settimana si riunisce in quella che fu la casa di Laura per eseguire una sorta di tribunale disciplinare in cui con la sua abitudinaria rozzezza insulta, offende e contesta la mancata partecipazione dei suoi seguaci alle attività che organizza, espellendo quelle che le si oppongono; qualcosa di cui non parla ma lo fanno, ad alta voce, le persone maltrattate quando lasciano la casa.

A proposito di quanto detto di "colpi e trascinamento" delle Dame in Bianco, sarà che Berta ha osservato come agisce la polizia spagnola che sì trascina, colpisce e imprigiona molte persone che scendono in strada a protestare contro i criminali tagli imposti dal governo del Partito Popolare, o è che per dipingere le sue delizie a Donna Esperanza Aguirre si sta mostrando tanto coraggioso ed aggressiva, qualcosa che non fa a Cuba neppure per caso?

Coloro che sono confusi dalla manipolazione mediatica che fanno i nord americani e i loro principali alleati in Europa, in relazione alle Dame in Bianco, ora potranno trarre le proprie conclusioni ad ascoltare le parole della grossolana ed incolta Berta sulla morte del presidente Rafael Chavez Frías, quando ha affermato all'agenzia EFE che "noi non ci rallegriamo della morte di Chavez, ma neppure abbiamo il perché rammaricarci".

Evidentemente lei non sa che il Principe delle Asturie in persona, ha partecipato ai funerali per dar incoraggiamento alla famiglia del presidente e esprimere il dolore della Spagna per la sua morte. Poi si dichiararono cristiani e vanno a messa la domenica quando non si rammaricano della perdita di un essere umano credente e praticante della religione cattolica, è per questo motivo che il Santo Padre Benedetto XVI, ha rifiutato riceverle, perché come uomo saggio ha compreso la bassa risma e assenza di convinzioni di queste donne che hanno come unico obiettivo di ottenere più soldi per continuare a vivere senza lavorare, cosa che solo possono fare a Cuba.

En busca de más dinero.

Arthur Gónzalez

El día que las autoridades competentes cubanas se decidan a hacer cumplir a cabalidad el código penal, como se hace en otros países del mundo, veremos a muchos de los principales asalariados de Washington sentados en el banquillo de los acusados por el delito de acusaciones falsas, calumnias y otros similares.
Una de las primeras sería la inculta y grosera Berta Soler, quien se auto tituló presidenta de las llamadas Damas de Blanco, sin ser elegida en ninguna reunión del grupúsculo, sino que usurpó el cargo a raíz de la muerte de su presidenta Laura Pollán, con el objetivo de apropiarse de gran parte del dinero que reciben desde los EE.UU., al ambicionar la compra de una vivienda en un barrio residencial de la Habana y dejar atrás el barrio obrero donde reside.
Es precisamente esta inculta y arrogante señora la que desde su arribo a tierras españolas se ha proyectado como lo que es, una persona con incontinencia verbal para difamar y emitir acusaciones falsas, sobre hechos de los que no tiene la menor prueba, pero lo hace para agradar a dirigentes de la ultraderecha española, funcionarios diplomáticos de la embajada norteamericana en Madrid y por supuesto a sus patrocinadores en Miami como Laly Sanpedro, encargada de las finanzas para suministrarle dinero a Berta y sus secuaces.
Así las cosas, Berta Soler realizó injuriosas declaraciones a la agencia EFE el pasado 11 de marzo, en las que afirmó que “se ha recrudecido la represión y el régimen actúa impunemente en las calles, nos golpea, nos arrastra, nos lleva al calabozo”.
Si alguien conoce perfectamente lo falso de estas declaraciones y no me dejará mentir, es precisamente la agencia EFE, porque sus corresponsales en la Habana saben que Berta miente constantemente con el propósito de seguir las indicaciones que le envían desde Miami, pues la observan desfilar domingo tras domingo provocativamente por una céntrica avenida habanera sin ser molestada por nadie, digamos más bien ignoradas hasta por los propios diplomáticos norteamericanos cansados de perder su tiempo de descanso, para verlas pasar sin el más mínimo contratiempo. Los miércoles de cada semana se reúne en la que fuera vivienda de Laura para llevar a cabo una especie de tribunal disciplinario donde con su acostumbrada grosería insulta, ofende y cuestiona la no participación de sus secuaces en las actividades que organiza, expulsando a las que se le oponen, algo de lo que no habla pero si lo hacen a voz en cuello al salir del lugar las maltratadas.
Sobre lo dicho de “golpes y arrastres” a las Damas de Blanco, ¿será que Berta observó como actúa la policía española que sí arrastra, golpea y encarcela a cuanta persona salga a las calles a protestar por los criminales recortes impuesto por el gobierno del Partido Popular, o es que para pintarle monerías a doña Esperanza Aguirre se está mostrando tan valiente y agresiva, algo que no hace en Cuba ni por casualidad?
Los que estaban confundidos por la manipulación mediática que hacen los norteamericanos y sus principales aliados en Europa, en relación a las Damas de Blanco, ahora podrán sacar sus propias conclusiones al escuchar las palabras de la grosera e inculta Berta sobre la muerte del presidente Rafael Chávez Frías, cuando afirmó a la agencia EFE que “nosotras no nos alegramos de la muerte de Chávez pero tampoco tenemos porque lamentarnos”.
Evidentemente ella no conoce que el príncipe de Asturias en persona, asistió a los funerales para dar aliento a la familia del mandatario y expresar el pesar de España por su muerte. Después se dicen cristianas y van a misa los domingos cuando no se lamentan de la pérdida de un ser humano creyente y practicante de la religión católica, es por esa razón que el santo padre Benedicto XVI, no aceptó recibirlas, pues como hombre sabio comprendió la baja calaña y ausencia de convicciones de estas mujeres que tienen como único objetivo obtener más dinero para continuar viviendo sin trabajar, algo que solo pueden hacer en Cuba.

Yoani Sanchez :”Le nuove linee guida della CIA”

16-03-2013 - Arthur Gonzalez

Tutto indica che la diplo-blogger ufficiale di Washington, Yoani Sánchez Cordero, ha ricevuto nuove istruzione da parte dei funzionari della CIA che la guidano nella sua carriera di "oppositrice" al governo cubano.
Coloro che hanno letto alcuni testi scritti da ex funzionari della CIA come quelli di William Blue, John Stockwell o Phillip Agee, vedranno che il suo agire è una copia fedele di altri piani della CIA, eseguiti tra il 1960 e il 2009, non c'è quasi nulla di nuovo in campo di manipolazione mediatica e fabbricazione d'immagine.
Da quando è tornata dalla Repubblica Ceca e dalla Spagna, la diplo-blogger sta emettendo segnali della nuova linea di azione impartita per quando ritornerà a Cuba e ha iniziato a fornire informazioni sui suoi progetti immediati, in cui cerca uno scontro più aperto con le autorità cubana, forse  con la promessa di un forte sostegno politico a qualsiasi risposta legale da parte del governo, con il sostegno di alcuni partiti e organizzazioni internazionali di destra.
A questo proposito, ha dichiarato durante una conferenza stampa in Messico, dopo la sua partecipazione alla sessione semestrale  della Società Interamericana della Stampa (SIP), che "ritornava a Cuba per fondare un organo di stampa.
So che è impossibile, che legalmente é impossibile, ma non sarò io che mi pongo i limiti. La vita mi ha insegnato che il muro si abbatte spingendo di fronte al mondo".
La sua nuova provocazione è ormai ben delineata, cercherà di infrangere la legge e poi si presenterà come vittima del regime, con il sostegno orchestrato della CIA. Per caso questo stesso non l'hanno fatto con i colpi di stato che eseguirono per anni in America Latina, gli assassinii di leader politici e altre menzogne progettate dall'Agenzia?
Yoani stessa lo ha detto durante la conferenza stampa assicurando che ha già il sostegno e la protezione delle persone che ha conosciuto nel tour che realizza in America ed Europa. A quali persone si riferisce, ai membri delle organizzazioni che lavorano per la CIA nella Repubblica Ceca e Spagna. Sicuramente si.
Per dare più drammaticità alle sue azioni si è auto definita come un "prodotto del secolo XXI" per la sua "perizia" nell'uso delle tecnologie, ma non ha menzionato il totale appoggio della CIA nel suo progetto di Generazione Y, e la larghezza di banda che possiede, la traduzione immediata in 9 lingue che riceve in forma 'gratuita' da "collaboratori internazionali" ed i mezzi tecnici che le portano sino a casa sua gli emissari della CIA, sotto la copertura di semplici ed innocenti "turisti".
Nella campagna d'immagine fabbricata dai nord americani nella loro guerra psicologica contro Cuba, la diplo-blogger di Washington dice che ha inviato, durante cinque anni, più di 15.000 messaggi sul social network Twitter  nonostante ripeta che "per il suo prezzo Internet è praticamente inaccessibile ai cubani poiché per un'ora in rete la gente deve pagare un terzo o la metà del loro stipendio mensile". Non si accorgere che nel mondo ci sono molte persone intelligenti e che sanno contare? Se è così semplice e lei ha così tanto know-how tecnologico, come può coprire le spese se né lei e né suo marito lavorano?
tecnologici del secolo XXI, o é che hanno un finanziamento degli yankee che le permette di far tutto ciò che vuole fare?
Ognuno tragga le sue conclusioni, io per parte mia faccio presto a trarre le mie. La CIA paga le sue attività, di ciò non ho il minimo dubbio.
Las nuevas orientaciones de la CIA

Arthur Gónzalez

Toda hace indicar que la diplobloguera oficialista de Washington Yoani Sánchez Cordero ha recibido nuevas orientaciones de los oficiales de la CIA que la guían en su carrera como “opositora” al gobierno cubano. Quienes hayan leído algunos textos escritos por ex oficiales de la CIA como los de William Blue, John Stockwell o Phillip Agee, verá que su actuación es copia fiel de otros planes de la CIA ejecutados entre 1960 y el 2009, casi no hay nada nuevo en materia de manipulación mediática y fabricación de imagen.
Desde su regreso de la Republica Checa y de España, la diplobloguera está emitiendo señales de la nueva línea de acción impartida para cuando retorne a Cuba y ha empezado a brindar informaciones de sus planes inmediatos, en los que busca una confrontación más abierta con las autoridades cubanas, quizás por la promesa de un fuerte apoyo político a cualquier respuesta legal por parte del gobierno, con el respaldo algunos partidos y organizaciones internacionales de derecha.
En este sentido, declaró durante una rueda de prensa celebrada en México, posterior a su participación en la sesión semestral de la Sociedad Interamericana de Prensa (SIP), que “regresaba a Cuba a fundar un medio de prensa. Sé que es imposible, que legalmente es imposible, pero no seré yo quien me ponga los límites. La vida me ha enseñado que el muro se tumba empujando de cara al mundo”.
Su nueva provocación está ya bien delineada, buscará violar la ley y después se presentará como víctima del régimen con el apoyo orquestado de la CIA. ¿A caso eso mismo no lo han hecho hasta con los golpes de estado que ejecutaron durante años en América latina, los asesinatos de dirigentes políticos y otras patrañas diseñadas por la Agencia?
Yoani misma lo dijo en esa rueda de prensa, al asegurar que ya cuenta con el respaldo y protección de la gente que ha conocido en la gira que realiza por América y Europa. ¿A qué gente se refiere, a los miembros de las organizaciones que trabajan para la CIA en Chequia y España. Seguramente si.
Para darle más dramatismo a sus actos se autodefinió como un “producto del siglo XXI” por su “pericia” en el uso de las tecnologías, pero omitió referirse al apoyo total de la CIA en su proyecto Generación Y, al ancho de banda que posee, a la traducción inmediata a 9 idiomas que recibe de forma “gratuita” por “colaboradores internacionales” y a los medios técnicos que le llevan hasta su casa emisarios de la CIA, bajo la cobertura de simples e inocentes “turistas”.
En la campaña de imagen fabricada por los norteamericanos en su guerra sicológica contra Cuba, la diplobloguera de Washington asegura que ha enviado más de 15 mil mensajes en la red social Twitter durante cinco años, a pesar de repetir que “por su precio actualmente Internet es prácticamente inaccesible para los cubanos ya que por una hora a la red la gente tiene que pagar un tercio o la mitad de su salario mensual”. ¿No se dará cuenta que en el mundo hay muchas personas inteligentes y que saben contar? Si esto es así de simple y ella tiene tanta pericia tecnológica, ¿cómo puede sufragar sus gastos si ella ni su esposo trabajan?
¿Serán magos, además de productos tecnológicos del siglo XXI, o es que tienen un financiamiento de los yanquis que les permite hacer todo lo que asegura hacer?
Cada uno que saque sus propias conclusiones, yo por mi parte hace rato que saque las mías. La CIA paga sus actividades, de eso no me cabe la menor duda.

Tratto da :

alcune foto inserite da internet da autore blog

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