MANIFESTO: i cittadini e i popoli del mondo chiedono l’eliminazione del blocco imposto a Cuba dagli Stati Uniti
In questi momenti in cui tutti viviamo sotto la minaccia del CORONAVIRUS,
sentiamo la necessità di unirci per garantire il valore supremo della vita. Non
possiamo rimanere in silenzio quando un popolo è privato ad opera di altri
delle condizioni necessarie per garantire la vita.
Era nascosto e sepolto, ma ora salta in primo piano alla coscienza
mondiale l'ingiustizia dell'embargo imposto dagli Stati Uniti a Cuba e la
illimitata solidarietà del popolo cubano oltre ogni confine.
Da sessant’anni Cuba vive sotto il peso di un embargo (blocco)
imposto dagli Stati Uniti.
La geografia e la storia, e la vicinanza tesse tra i due paesi
legami politici, economici e sociali senza per questo che Cuba diventasse mai
territorio degli Stati Uniti. E lo mostrò, consapevole della sua sovranità,
quando decise di difendere il suo territorio proprio contro gli Stati Uniti
attraverso un processo rivoluzionario che illuminò e permeò la coscienza di
tanti altri popoli della Terra, specialmente in America Latina.
A partire dall'ottobre del 1960, dopo il Trionfo della Rivoluzione,
Cuba subì un blocco che nel 1962 fu quasi totale. Della sua gravità è segno
evidente il fatto che il 73% delle esportazioni cubane erano verso gli Stati
Uniti e il 70% delle importazioni provenivano da essi.
Successivamente, gli Stati Uniti hanno presero provvedimenti contro
la Rivoluzione: l'invasione mercenaria dell'aprile 1961, il congelamento di
tutti i beni dell'Isola negli Stati Uniti, il divieto di transazioni
commerciali e di esportazione, sanzioni a imprese straniere che effettuano
transazioni con proprietà americane nazionalizzate da Cuba, divieto di entrare
negli Stati Uniti per le navi che toccano il porto cubano, revoca di qualsiasi
tentativo di avvicinamento e nuove restrizioni da parte di Donald Trump nel
2017, azioni legali contro compagnie con attività commerciali a Cuba, divieto
di viaggiare a Cuba, divieto di accesso ai medicinali e tecnologie sanitarie,
ritiro del personale diplomatico, ecc.
Le perdite e i danni subiti ammontano, secondo calcoli ufficiali, a
oltre 922 miliardi di dollari. L'embargo – classificato come il più lungo e
crudele nella storia moderna – è stato affrontato dalla maggioranza dei cubani
sottoposti a un’aggressione che viola i diritti umani.
L’obiettivo del blocco
La logica alla base del blocco fu ben spiegata il 6 aprile del 1960
da Lester D. Mallory, Vice Segretario di Stato aggiunto per gli Affari
Interamericani, in un memorandum segreto del Dipartimento di Stato
declassificato nel 1991, incluso a pagina 885 del Volume VI del Rapporto
del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti dal 1958 al 1960 che, in
parole povere, dice:
“La maggior parte dei cubani sostiene Castro... l'unico modo
prevedibile per sottrargli il sostegno è attraverso il disincanto e lo
scontento che deriverebbero da disordini materiali e difficoltà... tutti i mezzi
possibili devono essere rapidamente usati per indebolire la vita economica di
Cuba... Una linea di azione che, essendo la più efficace e discreta possibile,
realizzerà i maggiori progressi privando Cuba di denaro e forniture, riducendo
le sue risorse finanziarie e i salari reali e causando fame, disperazione e
conseguente rovesciamento del governo”.
Una dichiarazione raffinata e crudele per il suo duplice obiettivo
di provocare fame e miseria al popolo cubano e di scaricare le cause delle sue
sventure sull’inefficienza del governo cubano e non sulle "sanzioni"
di Washington, e che rivela l'eccezionale eroismo della Rivoluzione e
l'arroganza dell'immorale dominio nordamericano.
Le Nazioni Unite e i leader mondiali condannano
il blocco
Le Nazioni Unite, con la speranza di non ricadere mai più nella
follia di una nuova guerra, nel 1945 approvò: “Scopo delle Nazioni Unite è
promuovere relazioni amichevoli tra le nazioni basate sul principio della
parità dei diritti e dell'autodeterminazione dei popoli, e di prendere le
misure appropriate per rafforzare la pace universale” (Carta delle Nazioni
Unite, Cap. I, Art. 1).
“L'Organizzazione si basa sul principio dell'uguaglianza sovrana di
tutti i suoi membri”(Carta idelle Nazioni Unite, Cap. 1 articolo 2).
In questo senso, e sulla base dei suoi principi di uguaglianza
sovrana degli Stati, nel non intervento e ingerenza negli affari interni, le
Nazioni Unite si sono pronunciate 23 volte con un voto schiacciante contro il
blocco, con il seguente risultato nel 2019: su 193 paesi, 187 contro il blocco;
2 a favore (Stati Uniti e Israele) e 2 astensioni.
Alla stessa stregua, capi religiosi come Papa Giovanni Paolo II, lo
hanno condannato due volte; il patriarca ortodosso Bartolomeo lo ha definito un
"errore storico" e altri leader anche degli stessi Stati Uniti hanno
espresso opposizione contro di esso.
Di fronte a questa situazione, noi che promuoviamo questo Manifesto,
chiediamo ai cittadini di tutto il mondo di firmarlo sollecitando la revoca del
blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti a Cuba.
Come fare
Come fare
Per supportarlo, inviare nome, cognome e nazionalità via e-mail
all’indirizzo: camunamdi@gmail.com o tramite whatsapp al numero 0034
618268963;
* Sarà creato un registro aggiornato delle persone che supportano
l’appello, ovviamente nel rispetto della riservatezza, dall'editoriale Nueva
Utopía in collaborazione con l'ONG Camunamdi. (CIVG/GM- Granma Int
Tratto :