lunedì 11 marzo 2013

Aumentano i sospetti sulla morte di Chavez-Aumentan las sospechas sobre la muerte de Chávez


 
Aumentano i sospetti sulla morte di Chavez

Aumentano i sospetti che gli Stati Uniti abbiano un ruolo chiave nella morte di Chavez

10-03-2013 - di Antonio Raul Capote

"Sarebbe strano che avessero sviluppato una tecnologia per
indurre il cancro e nessuno lo sappia fino ad ora e lo si scopra
nei prossimi 50 anni?" ha detto lo stesso Chavez nel 2011.
Come dirigenti ed esperti ritengono che "l'impero" lo abbia avvelenato, documenti declassificati ricordano che gli USA studiarono il modo per uccidere i leader della Guerra Fredda.
Il presidente della Bolivia, Evo Morales, ha detto, questo sabato, che Chavez potrebbe essere stato avvelenato da "l'impero" come parte di una strategia per "sconfiggere i Governi che sono contro il capitalismo".
"L'impero ha tutti gli strumenti per pianificare le azioni, per abbattere governi e leader dei movimenti sociali che sono contro il capitalismo" ha detto Morales, l'ultimo uomo politico ad esprimere chiaramente che gli USA potrebbero stare dietro la morte del leader venezuelano.
Anche questa settimana l'avvocata e scrittrice Eva Golinger ha insistito in RT che ci sono prove concrete che gli Stati Uniti contano sulla tecnologia necessaria per aver potuto attentare alla vita di Chavez.
Anche gruppi per i diritti civili negli Stati Uniti hanno presentato, qualche giorno fa, una richiesta sulla base della Legge per la Libertà d'Informazione, chiedendo i dati collegati ai piani per avvelenare o assassinare il leader recentemente scomparso.
Gli USA, dietro un arma di attacco "sovversivo"
Secondo un'informazione declassificata ottenuta dall'agenzia AP, nel 2007, l'esercito USA ha studiato la possibilità di utilizzare veleni radioattivi per assassinare "persone importanti" della Guerra Fredda, come capi militari o civili.
Tra i suoi piani s'includeva quello di lavorare alla creazione di un "arma di attacco sovversivo ad individui o piccoli gruppi".
Uno dei testi pubblicati allora, risalente al 1948, sottolineava anche che un attacco letale contro una persona utilizzando materiale radioattivo doveva essere fatto con discrezione, cioè in modo che fosse impossibile rintracciare il coinvolgimento del Governo degli Stati Uniti. "L'origine della munizione, il fatto che un attacco è stato fatto, e il tipo di attacco non deve essere determinabile, se possibile" afferma il documento. "La munizione deve essere discreta e facilmente trasportabile" ha aggiunto. "Questo tipo di munizioni si proponeva ad uso di agenti segreti o unità sovversive per attacchi letali contro piccoli gruppi di persone importanti, come ad esempio durante le riunioni dei leader civili o militari" assicuravano i documenti.
Nel 1976, il presidente Gerald R. Ford firmò un ordine esecutivo per vietare esplicitamente l'assassinio di personalità straniere da parte di agenti del Governo degli Stati Uniti. Lo fece in risposta alle rivelazioni che la CIA aveva progettato, nella decade del 60, l'assassinio del presidente cubano Fidel Castro, anche per avvelenamento.
I documenti non forniscono prove se gli Stati Uniti usarono davvero un'arma radiologica per assassinare persone di alto rango o anche se in realtà giunsero a crearla. Tuttavia, gli esperti insistono sul fatto che gli Stati Uniti potrebbe essere dietro il cancro che ha ucciso Chavez.
Nel frattempo, il Governo venezuelano ha anche chiesto un'indagine sulle circostanze della malattia di Chavez ed in particolare sul fatto che sia stato  avvelenato o deliberatamente esposto a elementi che causano il cancro.
Aumentan las sospechas sobre la muerte de Chávez
 Aumentan las sospechas de que EE.UU. tuvo un papel clave en la muerte de Chávez
“¿Sería extraño que hubieran desarrollado una tecnología para inducir el cáncer y nadie lo sepa hasta ahora y se descubra esto dentro de 50 años?”, dijo el propio Chávez en 2011.
Mientras líderes y expertos creen que “el imperio” lo envenenó, documentos desclasificados recuerdan que el país estudió cómo matar a líderes de la Guerra Fría.
El mandatario de Bolivia, Evo Morales, afirmó este sábado que Chávez pudo ser envenenado por “el imperio” como parte de una estrategia para “derrotar Gobiernos que están contra el capitalismo”.
“El imperio tiene todos los instrumentos para planificar acciones, para derrotar Gobiernos y líderes de movimientos sociales que están contra el capitalismo”, señaló Morales, el último político en dejar de manifiesto que EE.UU. podría estar detrás del fallecimiento del líder venezolano.
También esta semana la abogada y escritora Eva Golinger insistió en RT en que existen evidencias concretas de que EE.UU. cuenta con la tecnología necesaria para haber podido atentar contra la vida de Chávez.
Incluso grupos de derechos civiles en EE.UU. presentaron hace unos días una solicitud, amparándose en la Ley de Libertad de Información, demandando datos vinculados con los planes de envenenar o asesinar al líder recientemente fallecido.

EE.UU, detrás de un arma de ataque “subversivo”

De acuerdo con información desclasificada obtenida por la agencia AP en 2007, el Ejército de EE.UU. estudió la posibilidad de utilizar venenos radioactivos para asesinar a “personas importantes” de la Guerra Fría, como líderes militares o civiles.
Entre sus planes se incluía el de trabajar en la creación de un “arma de ataque subversivo de individuos o grupos pequeños”.
Uno de los textos publicados entonces, que databa de 1948, destacaba además que un ataque letal contra una persona utilizando material radiactivo se debería hacer discretamente, es decir, de modo que fuera imposible rastrear la participación del Gobierno de EE.UU. “El origen de la munición, el hecho de que un ataque se ha hecho, y el tipo de ataque no debe ser determinable, si es posible”, afirmaba el documento. “La munición debe ser discreta y fácilmente transportable”, agregaba.
“Esta clase de municiones se proponía para el uso de agentes secretos o unidades subversivas en ataques letales contra grupos pequeños de individuos importantes, por ejemplo durante las reuniones de líderes civiles o militares”, aseguraban los documentos.
En 1976, el presidente Gerald R. Ford firmó una orden ejecutiva para prohibir explícitamente el asesinato de personalidades extranjeras por parte de agentes del Gobierno de EE.UU. Lo hizo en respuesta a las revelaciones de que la CIA había planeado en la década de 1960 el asesinato del presidente cubano Fidel Castro, incluso por envenenamiento.
Los documentos no aportan pruebas sobre si EE.UU. realmente usó un arma radiológica para asesinar a individuos de alto rango o incluso si de hecho la llegaron a crear. Sin embargo, los expertos insisten en que EE.UU. podría estar detrás del cáncer que acabó con la vida de Chávez.
Por su parte, el Gobierno venezolano también ha pedido una investigación sobre las circunstancias de la enfermedad de Chávez y específicamente sobre si fue envenenado o deliberadamente expuesto a los elementos causantes del cáncer.

Tomado de: RT

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