mercoledì 23 maggio 2012

BOYCOT BACARDI !! : Storia di pirateria,crimini e atti di terrorismo contro Cuba e non solo.


BOYCOT BACARDI!!!!

Compagni, associazioni, partiti di sinistra,..boicottiamo Bacardi, diffondete : Tutti debbono sapere che quando bevono il rum Bacardi, stanno consumando il prodotto di un'organizzazione criminale"

 

Ecco sotto una documentazione di repertorio datata e recente, per comprendere le motivazioni sul perchè dobbiamo boicottare Bacardi.

 

Bacardi: Storia di pirateria e terrorismo

La storia del clan Bacardi è storia di successi economici perseguiti senza scrupoli e senza alcun interesse per le ricadute sull'economia nazionale del paese d'origine, Cuba, delle scelte imprenditoriali. Niente di particolarmente "atipico", quindi. Ma dal 1960 (nazionalizzazioni operate a Cuba dal nuovo Governo) comincia una storia molto più scandalosa: il fiancheggiamento, l'organizzazione, il finanziamento di gran parte del terrorismo che ha insanguinato Cuba, e non solo. Ecco, in estrema sintesi, la ingloriosa cronologia:


1°)  Aquisto, seguito in prima persona da pepin Bosch, di un vecchio B-26 che avrebbe dovuto bombardare le raffinerie di petrolio cubano(operazione fallita solo per uno scoop del New York Times) con il compito dichiarato di preparare un secondo sbarco a Cuba, Pepin Bosch promuove nel 1964 l'organizzazione della "Rappresentanza Cubana dell'esilio" (RECE) il cui capo militare designato era un ex ufficiale dell'esercito di Batista, uomo della CIA, nonché vice comandante della spedizione della Baia dei Porci. Come scrive l'insospettabile Alvaro Vargas Llosa nel libro "L'esilio indomabile", commissionatogli nel 1998 dalla FNCA (Fondazione Nazionale Cubano-americana, fondata nel 1981), la Bacardi finanziava la RECE con 10.000 dollari al mese e versava ad ognuno dei suoi sei dirigenti uno "stipendio" mensile di 600 dollari. Per largo tempo fu capo delle operazioni di aggressione della RECE Luis Posada Carriles, uno dei più sanguinari terroristi del mondo occidentale, recentemente arrestato a Panamà (novembre 2000), dove stava preparando un attentato a Fidel Castro.


2°) L'autorità che ispirava Pepìn Bosch, in quanto rappresentante della prestigiosa Bacardì, fu di grande aiuto nell'impresa di unificare i vari gruppuscoli controrivoluzionari: a partire da quest'unità d'azione "prese il via un movimento di infiltrazioni e attacchi armati all'Isola... Avevano barche, scafi rapidi di 25 piedi. .."

    3°) Un documento desecretato nel 1998 negli USA attesta che un complotto per assassinare Castro e Guevara (1964) coinvolgeva elementi della mafia statunitense ed era finanziato per una somma di 100.000 dollari da Pepìn Bosch, della Bacardì.

    4°) La RECE tentò di stabilire contatti con vari Governi latino americani, alla ricerca di legittimazione politica: dai militari golpisti in Brasile (1964) fino al Cile di Pinochet che venne decorato della Medaglia della Libertà da parte dell'Associazione dei Veterani della Baia dei Porci. Il dittatore ebbe modo di contraccambiare stabilendo particolari relazioni con alcuni dei terroristi cubani oltre che fornendo armi, copertura, addestramento, esplosivi. Fra i suoi beneficiati anche il noto terrorista Orlando Bosch, appartenente alla RECE, cui Pinochet affida il compito di consigliere della polizia politica cilena.

    5°)Ottobre 1976 -esplode un aereo della Cubana de Aviacion (73 morti), imbottito di dinamite da Orlando Bosch e Luis Posada Carriles (uomini della RECE), poi arrestati, processati e incarcerati dalla magistratura venezuelana.

    6°) 1981- nasce ufficialmente la FNCA, Fondazione Nazionale Cubano-Americana, dietro impulso dell'Amministrazione Reagan e ad opera di vari dirigenti e azionisti della Bacardì (insieme a emissari della CIA). La FNCA nasce per ripulire l'immagine dei controrivoIuzionari cubani dalla cattiva fama causata dall'attività terroristica e dalle relazioni con il traffico di droga: si costituisce infatti come associazione senza fini di lucro, esente da imposte, con motivazioni "scientifiche, educative e caritatevoli". Il suo primo presidente è un ex membro dell'organizzazione terrorista Abdala (Frank Calzon). Vari azionisti della Bacardì sono nel Consiglio direttivo della FNCA, dove esercitano un gran potere. Nessun'altro nucleo imprenditoriale o clan familiare ha mai avuto una rappresentanza così larga, costante e determinante all'interno di questa formazione dell'estrema destra. Dunque questi stessi azionisti sono fra i maggiori responsabili e complici delle attività legali e di quelle clandestine svolte dal 1981 in poi dalla FNCA. Tra gli altri ricordiamo Pepìn Bosch (già più volte citato), che anche dopo aver lasciato la presidenza della Bacardì (1976) ha continuato ad occupare il suo posto eminente nella FNCA fino alla morte (1994).

    7°) "Guerra sporca" contro il Governo sandinista del Nicaragua - la FNCA ha un ruolo determinante e orgogliosamente rivendicato: "la nostra attiva partecipazione nel conflitto centro-americano... riguarda tutta una gamma di attività.. ." (comunicato a pagamento su EI Miami Herald del 20.5.86).

    8°) Scandalo Iran-Contrasgate- è totalmente coinvolto Posada Carriles, il terrorista evaso dal carcere venezuelano dove scontava la pena per aver fatto esplodere un aereo cubano: per l'organizzazione della sua evasione si dovettero sborsare 28.600 dollari, raccolti dai dirigenti della FNCA. Ne EI Salvador dove teneva la sua base riceveva mensilmente denaro dalla FNCA, come dichiara in un'intervista egli stesso. Potevano gli azionisti della Bacardì, potentemente presenti nella direzione della stessa FNCA, ignorare che la loro organizzazione finanziava un evaso, noto terrorista?

    9°) Guerra civile in Angola- ritroviamo l'impegno della FNCA e di Bacardì in primo piano. Il ruolo assegnato loro dalla politica estera USA fu quello di collaborare al successo dell'immagine costruita a tavolino per la UNITA di Savimbi e di organizzare e sostenere economicamente i comitati di appoggio (centinaia di migliaia di dollari, in gran parte sborsati dal magnate della Bacardì, Pepìn Bosch). Anche qui, "I'autodenuncia" della FNCA, e degli azionisti Bacardì in essa militanti, è chiara: "i nostri legami con Savimbi e con I'UNITA, la sua visita negli USA e l'aiuto materiale che oggi sta ricevendo da questo Paese, dimostrano l'efficacia dell'attività svolta dalla FNCA per informare e educare in modo adeguato l'opinione pubblica statunitense" (annuncio pubblicato da EI Miami Herald del 20.5.1986)

    10°) 1991- la FNCA s'incontra con il Ministro degli Esteri della Russia, da cui ottiene l'impegno a ridurre le relazioni con Cuba. La riunione, ripresa ampiamente da stampa e televisioni, si conclude con brindisi, mentre troneggia in bella vista davanti alle telecamere una cassa di Bacardi. Un documento inviato a tutti i dirigenti della FNCA, in cui si traccia la linea d'azione a fronte dell'inevitabile, vicina caduta del Governo a Cuba, conclude con una perentoria dichiarazione: "Non tremeremo davanti a niente e nessuno, non lo desideriamo ma se deve scorrere il sangue, scorrerà.". Nel direttivo della FNCA si trovavano, fra gli altri, Jose Bacardì, Manuel Cutillas, Clara Maria Del Valle, tutti azionisti e dirigenti della Bacardì.

    11°) Al momento della crisi de "los balseros" (emigrazione di cubani senza visto d'ingresso verso la Florida, attirati da una legge USA che offre ai cubani,ed esclusivamente a loro, la residenza negli USA qualora riescano a toccarne il suolo in qualsiasi modo), Clinton accetta il colloquio con il Governo cubano. Per protesta la FNCA organizza uno "sciopero patriottico", rivendica tolleranza verso le azioni militari compiute contro Cuba e l'abbandono dell'impegno assunto con la ex URSS di non invadere l'Isola. Alla convocazione dello sciopero, l'assistente del presidente di Bacardì Imports (Rodolfo Ruiz) dichiara: "sosterremo qualsiasi azione risultasse necessaria". Migliaia di manifestanti vengono trasportati da Miami a Washington e anche la neo-costituita Bacardì-Martini collabora mettendo a disposizione alcuni autobus. Nasce l'organizzazione "Hermanos al rescate" con il caritatevole fine dichiarato di rilevare con speciali voli aerei le imbarcazioni di fortuna cubane nello stretto della Florida: il fondatore è il cubano-statunitense Jose Basulto, mercenario nell'invasione della Baia dei Porci, uomo della CIA e della Contras nicaraguense. Bacardì patrocina una grande raccolta di fondi in suo aiuto (vengono raccolti 72.937 dollari) cui aderisce tra gli altri anche la famosa cantante di salsa Gloria Estefan (figlia di una guardia del corpo di Batista) e suo marito, appartenenti entrambi al clan Bacardì.

    12°) 1992- il senatore Robert Torricelli, la cui campagna elettorale era stata finanziata dalla FNCA, sottoscrive la prima legge di inasprimento delle misure già vigenti di blocco a Cuba, legge che proibisce alle sussidiarie degli USA, in qualsiasi parte del mondo, di acquistare, vendere e investire a Cuba e che sarà fonte del primo serio contrasto fra Usa da un lato e Unione Europea più Canada dall'altro.

    13°) 1996- una seconda legge, che porta il nome dei senatori Helms e Burton, vecchie conoscenze della FNCA, delinea il processo "di transizione" verso la democrazia a Cuba, condizione per arrivare ad un accordo con il Governo cubano, cui non dovrebbero più partecipare né Fidel né Raul Castro, in quanto la legge lo PROIBISCE ( ! ! ) Prevede assurdamente il diritto per gli antichi proprietari a Cuba di terre, imprese e case, cittadini statunitensi o naturalizzati, di citare in giudizio qualsiasi imprenditore di qualsiasi paese che "traffichi" con queste proprietà. Come vedremo poi, la legge Helms-Burton pare fatta apposta per il clan Bacardì. ..e infatti nel Congresso USA il nomignolo affibbiatole era proprio "Progetto di Legge Bacardi".

    14°) Dal 1990 la FNCA crea una sezione paramilitare che riunisce diversi capetti e mercenari con lunga storia alle spalle di aggressioni a Cuba. Si susseguono attentati contro cabaret e hotel, avvelenamento di capi bovini, incendio di campi di canna da zucchero, sbarchi armati con assassinio di militari e pescatori incontrati casualmente. ..Vengono più volte bloccati carichi di esplosivo che si cercava d'introdurre nell'Isola.

    15°) 1997- la FNCA organizza e finanzia (attraverso il terrorista già sopra citato Posada Carriles) una serie di attentati a hotel e ristoranti della capitale cubana, con l'obbiettivo di stroncare l'industria del turismo e di conseguenza togliere all'economia dell'Isola una fonte di introito di valuta divenuta importante. Molti ordigni vengono scoperti e disattivati in tempo utile, ma fra le esplosioni comunque prodottesi, la più drammatica è quella in cui perde la vita un giovane turista italiano (Fabio Di Celmo) ed altri restano feriti. Il commento di Posada Carriles, riportato in un'intervista, fu che "l'italiano si trovava nel luogo sbagliato e nel momento sbagliato". A quella data, lo ricordiamo, la Bacardì già aveva acquisito la Martini&Rossi, impresa italiana. L'assassinio di un italiano non fu però motivo in Italia, stranamente, di spiegazione e approfondimento degli obbiettivi del terrorismo, di denuncia degli autori e dei finanziatori di questa ondata di bombe e di tutti gli altri attentati compiuti e sventati negli anni precedenti. La FNCA rese pubblico un proclama in appoggio alla campagna di bombe del 1997: la firma apposta in calce era di Clara Maria Del Valle (figlia di un mercenario dello sbarco alla Baia dei Porci), vice-presidente della FNCA e azionista della Bacardì.
CUBA: la guerra occulta del Ron Bacardí

Prologo di JAMES PETRAS  Professore d'Etica Politica dell'Università di Binghamton - New York.
Questa è la storia delle strette relazioni esistenti tra i principali dirigenti e gli azionisti della società "Rum Bacardí", l'organizzazione d' estrema destra Fondazione Nazionale Cubano Americana -FNCA-, e l'Agenzia Centrale di Spionaggio (CIA). In questa storia troviamo una quantità di dettagli che spiegano come la Bacardí è servita da condotto per i fondi della CIA che erano destinati ai mercenari paramilitari in Nicaragua, in Angola e ai controrivoluzionari cubani. Questo lavoro è molto più di una successione di notizie su una compagnia multinazionale, che aziona in assoluta impunità contro popoli che lottano disperatamente per conquistare una vita migliore. Nel libro si pongono sul tavolo le questioni fondamentali sulle relazioni tra le multinazionali e le politiche imperialiste e l'utilizzo strumentale dello stato da parte di queste imprese private per servire il terrorismo diretto dallo Stato stesso. Lo studio di Hernando Calvo sostiene che le multinazionali non sono semplicemente entità economiche che operano per la propria espansione commerciale, ma divengono entità politiche utilizzate dallo Stato che così si garantisce attività illegali. La Bacardí dimostra che, assieme alla Fondazione cubano - americana, impone la propria influenza diretta sulla politica degli Stati Uniti verso Cuba e l 'autore chiede tra l'altro: com'è possibile che funzionari di imprese straniere non statunitensi - che agiscono per le proprie sante ideologie - possono fare politica alle spalle dei cittadini statunitensi e contro gli interessi di costoro? Perché la Bacardí realmente non è un'impresa statunitense, ma, nonostante ciò, controlla legislatori degli Stati Uniti, compra il voto dei candidati alla Casa Bianca, e consegna fondi per promuovere attività paramilitari che violano le leggi di questo paese. La Fondazione Nazionale Cubano - Americana e la Bacardí sono strettamente vincolate poiché, come rappresentanti chiave della multinazionale del rum, fanno parte della giunta amministrativa della FNCA. Le politiche Bacardí - FNCA sono un ostacolo centrale per qualsiasi genere d'avvicinamento tra gli Stati Uniti e Cuba. Il fatto che il Presidente della Camera del Commercio statunitense, che è la più importante associazione degli U.S.A. a questo livello, abbia richiesto che si ristabiliscano le relazioni economiche con Cuba, come una priorità indispensabile, ci dimostra che la Bacardí e la FNCA rappresentano in questa nazione interessi commerciali sempre più isolati. Quindi perché a Washington si seguono le politiche estremiste della coppia Bacardí - FNCA? Calvo Ospina ci offre la lettura di piste molto chiare che aiutano a scoprire perché un gruppo numericamente insignificante di esiliati cubani, concentrati nella città di Miami in Florida, può esercitare un'influenza così forte. Questi potenti estremisti di destra apportano il quindici per cento dei fondi per la campagna elettorale del Congresso. Un fatto ancora più importante: i terroristi cubani, che hanno vincoli con la FNCA e la Bacardí, hanno svolto un ruolo di prim'ordine nelle operazioni clandestine di guerra sporca nelle zone scelte da Washington per la loro importanza strategica. Washington non è disposta a rinnegare gli esiliati terroristi che hanno fondato e diretto i Contras, in Nicaragua, che hanno appoggiato i mercenari dell'UNITA in Angola, che hanno addestrato gli squadroni della morte in El Salvador o che hanno preparato la terribile polizia politica in Cile. Gli esiliati cubani, come i terroristi clandestini, hanno rappresentato e rappresentano una forza strategica. Mentre giorno dopo giorno aumenta il numero di imprese e di agricoltori statunitensi che esigono, gridando, che Washington tolga la barriera commerciale con Cuba, le amministrazioni statunitensi si sforzano di evitare di inimicarsi il figliolo prodigo, appartenente all'ala dell'estrema destra degli esiliati cubani. L'autore di questo libro sottolinea l'elemento ideologico terrorista della politica statunitense e il ruolo chiave che gli esiliati cubani e la Bacardí giocano nel praticarlo. Resta da vedere, in questo nuovo periodo di post - guerra fredda, un periodo nel quale si sta intensificando la battaglia economica, se Washington opterà per la Bacardí o per la Camera del Commercio degli Stati Uniti

Nel mondo esiste una campagna di boicottaggio del Rum “terrorista “ Bacardi
Compagni , amici di Cuba inglesi, spagnoli, belgi, colombiani,.. da tempo hanno dato il via ad un boicottaggio contro il rum Bacardi, definito come "il prodotto di un'organizzazione criminale".
Il colombiano Hernando Calvo Ospina - autore di un libro sull'impresa Bacardi, testo in vendita anche in Europa ed America Latina - ha reso noti i retroscena di un accordo esistente tra l'impresa Bacardi, la CIA statunitense ed i gruppi anticastristi di Miami. "Bacardi non è cubano né nordamericano, però maneggia le leggi statunitensi a proprio piacimento", così si è espresso uno dei componenti la delegazione colombiana durante un icontro Mondiale dell'Amicizia e Solidarietà con Cuba, che si svolse all'Avana.
Calvo Ospina riferì che prima del trionfo rivoluzionario cubano del 1° gennaio 1959, la Bacardi era registrata come impresa delle Bahamas e che dopo il crollo della dittatura del generale Fulgencio Batista a Cuba, l'impresa ha solo finto di appoggiare le forze ribelli. "Quando la potente borghesia si è resa conto trattarsi di qualcosa di serio, si è spaventata e da quel momento Bacardi ha iniziato a collaborare con la CIA, i gruppi terroristici di Miami e addirittura con Cosa Nostra". Calvo Ospina accennò all'esistenza di documenti statunitensi che proverebbero il finanziamento offerto da Bacardi a Cosa Nostra per l'eliminazione di Fidel Castro e del suo primo vicepresidente, Raul Castro.
Quegli stessi testi, ha commentato, comproverebbero l'acquisto di aerei da utilizzare per aggressioni a Cuba, così come la diretta collaborazione dell'impresa con la CIA, con lo scopo di creare organizzazioni anticubane negli Stati Uniti. Durante gli anni '60, la Bacardi avrebbe finanziato organizzazioni terroristiche e nella decade seguente si sarebbe concentrata sul lavoro politico, creando una lobby anticastrista in territorio statunitense, proseguì il delegato sudamericano.
Tre componenti del direttivo Bacardi avrebbero assunto incarichi di primo piano nella FNCA - Fondazione Nazionale Cubano-Americana, creata dal governo Reagan, ha ricordato e denunciato Calvo Ospina. Dopo aver accusato la Bacardi di essere responsabile dell'ascesa politica di Jorge Mas Canosa,ha aggiunto che la FNCA deve molto all'impresa del rum - la FNCA, non va dimenticato, deve la sua triste notorietà anche ad azioni contro il Nicaragua sandinista ed in Angola. Bacardi, che ha sostenuto finanziariamente, diretto e redatto la Legge Helms-Burton - concepita per inasprire il blocco imposto da Washington a L'Avana da cinquanta anni - oggi sarebbe impegnato nella ricerca di un maggior consenso nel tentativo di rendere ancora più pressante il controllo economico su Cuba, ha aggiunto Calvo Ospina.
Le parole del colombiano, che si sono spinte fino a denunciare l'origine del miele per la produzione del rum Bacardi, hanno finito con lo stimolare anche l'intervento del britannico Steve Wilson, che ha accusato l'impresa di sfruttare i lavoratori di Portorico, Messico e India. Il delegato britannico ha ricordato che la Bacardi ha anche cercato di intentare causa contro Cuba per l'utilizzo del conosciutissimo marchio mondiale Habana Club ed ha esortato agli oltre quattro mila partecipanti all'evento di Solidarietà ad unirsi alla campagna contro l'impresa del rum. "Vi chiedo di fare quanto nelle vostre possibilità per opporvi a Bacardi, uno dei principali ideatori della legge Helms-Burton ed in combutta con alcune organizzazioni terroristiche."Tutti debbono sapere che quando bevono il rum Bacardi, stanno consumando il prodotto di un'organizzazione criminale", ha concluso. Le critiche contro Bacardi hanno anche riguardato parte dei dibattiti della commissione che si interessava del blocco economico statunitense.

Pernod Ricard continuerà la lotta contro l’usurpazione del nome Havana Club 
Parigi, 5 ago 2011 (Prensa Latina) Il gruppo francese di bibite e liquori Pernod Ricard ha informato che continuerà la sua lotta per ostacolare l'usurpazione del nome del rum cubano Havana Club, da parte della firma Bacardì negli Stati Uniti. Dopo aver conosciuto la controversa decisione della Corte di Appello del terzo circuito degli Stati Uniti, Pernod Ricard Usa si è impegnata a continuare la sua battaglia per evitare lo sfruttamento indebito del nome Havana Club.
In un comunicato consegnato a Prensa Latina, il gigante francese, con un volume di commercio di sette mila 81 milioni di euro nel periodo 2009-2010, si è dispiaciuto che la Corte di Filadelfia non ascolti i sondaggi di opinione.
Interviste realizzate in differenti momenti hanno rivelato che i consumatori considerano un fiasco la commercializzazione di un rum negli Stati Uniti che non riunisce i modelli di qualità del vero Havana Club.
Ian FitzSimons, direttore Giuridico di Pernod Ricard, ha sottolineato che non condivide il giudizio emesso da questa Corte che tollera la circolazione di un rum con etichetta Havana senza vincolo alcuno con Cuba.
Siamo determinati ad insistere nella disputa giudiziale per ottenere una competenza in condizioni reali di uguaglianza nel mercato statunitense, dove il marchio registrato Havana Club risale al 1976”, ha espresso FitzSimons.
La firma francese ha messo in risalto che da 15 anni, milioni di scatole dell'autentico rum cubano sono commercializzate fuori dagli Stati Uniti col nome Havana Club da una joint venture di Pernod Ricard e la Corporacion Cuba Ron.
Non possiamo vendere in territorio statunitense per colpa del bloqueo imposto all'isola su tutti i prodotti cubani, però si commercializza in più di 120 paesi nell'orbe.
L’Organo di Soluzione delle Differenze (OSD) dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) a Ginevra considera dal 2002 inaccettabile la Sezione 211 di Washington che protegge Bacardì nell'usurpazione della marca Havana Club.
Ig/
Difesa Havana Club :Dichiarazione del Ministero delle Relazioni Estere
Il 14 maggio del 2012, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha negato alla compagnia cubana Cubaexport la possibilità di difendere il suo diritto di rinnovare la registrazione della prestigiosa marca Havana Club, presso l’Ufficio delle Marche e dei Brevetti degli Stati Uniti (USPTO), per via dell’ostacolo posto dal rifiuto dell’Ufficio per il Controllo degli Attivi Stranieri (OFAC), appartenente al Dipartimento del Tesoro, di assegnare all’entità di commercio cubana la licenza che le avrebbe permesso di rinnovare la marca registrata in questo paese dal 1976 e sino al 2006.
Il rifiuto è stato stabilito per via della Sezione 211 della Legge Omnibus approvata dal Congresso degli Stati Uniti alla fine del 1998, che proibisce il riconoscimento e il rinnovo di marche associate alle proprietà nazionalizzate dal governo cubano, come risultato delle manovre della mafia anticubana di Miami e dei suoi alleati, dentro il Congresso, come retribuzione ai notevoli contributi finanziari che ricevono dalla compagnia Bacardí, la reale promotrice di queste azioni contro Cubaexport, indirizzate ad usurpare le marche ed i mercati del rum genuinamente e legittimamente cubano.
Dal 1995, Cubaexport, assieme alla compagnia francese Pernod Ricard, distributrice del rum Havana Club, difende il suo diritto di registrare la nota marca e questo ha trovato l’avallo nella decisione del Gruppo per le Soluzioni delle Differenze dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) che ha sentenziato contro gli Stati Uniti ed ha reclamato l’eliminazione della detta Sezione, considerata illegale.
Il Governo degli Stati Uniti è assolutamente responsabile di quanto è accaduto durante il processo giudiziario che ora è giunto al suo ingiusto finale. La OFAC aveva dichiarato che non avrebbe emesso la licenza reclamata dalla spuria Sezione 211 e che avrebbe permesso il rinnovo della marca Havana Club in questo paese, perchè il Dipartimento di Stato aveva ordinato di non farlo, perchè quello non corrispondeva alla politica degli Stati Uniti verso Cuba.
Questa azione costituisce una grave violazione degli impegni degli Stati Uniti in materia di proprietà industriale, che lo obbligano a proteggere le marche delle compagnie e delle istituzioni cubane. Questo litigio e altri processi in corso contro brevetti e marche cubane nelle corti nordamericane hanno posto in evidenza la complicità del governo degli Stati Uniti nella spoliazione dei diritti e delle marche cubane.
Il Ministero delle Relazioni Estere domanda al governo degli Statu Uniti di assegnare immediatamente la licenza che permette alla entità cubana Cubaexport di rinnovare la marca Havana Club.
Cuba ha rispettato invariabilmente, senza la minima discriminazione gli obblighi contratti in virtù degli strumenti giuridici internazionali riferiti alla Proprietà Industriale, e questo ha garantito che più di cinquemila marche e brevetti nordamericane si beneficino e continuino ad avere benefici per la loro registrazione nel nostro paese.
Se il governo degli Stati Uniti non agisce, sarà l’unico responsabile del furto della marca Havana Club al suo legittimo titolare, la compagnia Cubaexport, e di tutte le conseguenza che potranno derivare da questo fatto per la protezione reciproca delle Proprietà Industriali.

Bacardi e la divisione dei poteri
21.05.2012 - Iroel Sanchez (Pubblicato in CubAhora)

Uno dei paradigmi che suole venderci il "quarto potere" - come suole chiamarsi nel capitalismo l'influenza dei mass media - è proprio quello del funzionamento, nei paesi industrializzati, della cosiddetta separazione dei poteri tra l'esecutivo, legislativo e giudiziario.
Quanto successo il 14 maggio scorso con la decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti - potere giudiziario - di negare alla società cubana Cubaexport la possibilità di difendere il suo diritto a rinnovare la registrazione del marchio di rum Havana Club, davanti all'Ufficio di Marche e Brevetti degli USA (USPTO) è un esempio di come - con metodi mafiosi - una potente impresa può imporre la propria volontà concertando decisioni dei famosi tre poteri in suo favore, contro l'interesse nazionale e il diritto internazionale.
Come risultato di pressioni esercitate da parlamentari dell'estrema destra di Miami, finanziati dalla società Bacardí, la principale beneficiaria della decisione della Corte Suprema, alla fine del 1998, il Congresso USA approvò, nella sezione 211 della Legge Omnibus di quell'anno, proibire il riconoscimento e il rinnovamento delle marche associati a proprietà nazionalizzate dal Governo cubano. Questa legge richiede una licenza da parte dell'Ufficio di Controllo degli Attivi Stranieri (OFAC) del Dipartimento del Tesoro per rinnovare le marche cubane in quel paese, qualcosa che nel caso dell' Havana Club si é verifico dal 1976 al 2006, ma che - come ha dichiarato l'OFAC dinnanzi alla Corte Suprema - non approvò perché il Dipartimento di Stato - parte del potere esecutivo - gli ordinò di non farlo con la motivazione che non corrispondeva alla politica degli Stati Uniti verso Cuba.
In termini di diritto internazionale, il Gruppo per le Soluzioni delle Differenze dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) ha condannato gli Stati Uniti e ha chiesto l'eliminazione della sezione 211 che ha considerato illegale. Per quanto riguarda l'interesse nazionale USA la decisione statunitense mette a repentaglio il riconoscimento di più di cinquemila brevetti e marchi USA a Cuba con "conseguenze negative che potrebbero derivare da questo fatto per la reciproca tutela della Proprietà Industriale", secondo quanto dichiarato dal Ministero degli Esteri cubano.
Bacardi è stata segnalata per gli stretti rapporti dei suoi dirigenti e azionisti con l'estremista di destra e terrorista Fondazione Nazionale Cubano Americana (FNCA), che gestisce l'agenda e le priorità dei legislatori cubano-americani nel Congresso USA. Presso la sede della FNCA Barack Obama ha fatto la sua principale dichiarazione sulla politica nei confronti di Cuba durante la sua campagna elettorale.
Il libro del giornalista colombiano Hernando Calvo Ospina "Bacardi: la guerra occulta" documenta i legami della Bacardi con la FNCA, la CIA e il terrorismo a Cuba, Nicaragua e Angola e un documentario basato su questo libro, realizzato da registi tedeschi, ha vinto il terzo premio in un importante Festival a New York. Un altro libro di Calvo Ospina, intitolato "Dissidenti o mercenari?" intervista vari dirigenti della FNCA e stabilisce i loro legami con il terrorismo e la politica USA verso Cuba.
La testimonianza di Calvo Ospina - che é collaboratore di prestigiose testate come Le Monde Diplomatique - di fronte alla stampa USA o i riferimenti alle sue ricerche avrebbe potuto essere utile perché il pubblico USA si consapevolizzasse di come funziona, negli USA, la separazione dei poteri. Ma questa informazione non solo é nascosta, ma in un'altra decisione esecutiva che viola il diritto internazionale, lo scorso 6 maggio l'autore di questa investigazione sulla FNCA e Bacardi gli è stato impedito, da parte di un funzionario diplomatico statunitense, salire su un volo, con destinazione Cuba, della società spagnola Air Europa nell'aeroporto di Madrid, sotto l'insolito pretesto che l'aereo USA avrebbe sorvolato, per qualche minuto, il territorio USA.
Temeva il governo degli Stati Uniti che al giornalista colombiano cadesse uno dei suoi libri sul suolo USA alla vigilia della decisione della Corte Suprema? Io credo di no, ma di certo c'è un corrotto macchinario di violenza, potere politico, soldi e controllo mediatico, il cui potere raggiunge persino la sacrosanta Corte Suprema degli Stati Uniti d'America, il Congresso USA e il Dipartimento di Stato. E benché il cosiddetto Quarto Potere non si accorga, è l'espressione del funzionamento di una mafia che, muovendo denaro e influenze mediatiche politiche, impone decisioni esecutive, legislative e giudiziarie alla società che si vanagloria della sua separazione dei poteri.
Bacardí y la división de poderes
Iroel Sánchez
Uno de los paradigmas que suele vendernos el “Cuarto poder” -como suele denominarse en el capitalismo a la influencia de los grandes medios de comunicación- es precisamente el del funcionamiento en los países industrializados de la llamada división de poderes entre el llamado ejecutivo, legislativo y judicial.
Lo ocurrido el pasado 14 de mayo con la decisión de la Corte Suprema de Estados Unidos -poder judicial- de denegar a la compañía cubana Cubaexport la posibilidad de defender su derecho de renovar el registro de la marca de ron Havana Club, ante la Oficina de Marcas y Patentes de los Estados Unidos (USPTO) es una muestra de cómo -con métodos mafiosos- una poderosa empresa puede imponer su voluntad concertando decisiones de los famosos tres poderes a su favor, en contra del interés nacional y el derecho internacional.
Como resultado del cabildeo de legisladores de la ultraderecha de Miami, financiados por la empresa Bacardí, principal beneficiaria de la decisión de la Corte Suprema, a fines de 1998, el Congreso de los Estados Unido aprobó en la sección 211 de la Ley Ómnibus de ese año prohibir el reconocimiento y renovación de marcas asociadas a propiedades nacionalizadas por el Gobierno cubano. Esta ley exige una licencia de la Oficina de Control de Activos Extranjeros (OFAC) del Departamento del Tesoro para renovar marcas cubanas en ese país, algo que en el caso de Havana Club ocurrió desde 1976 hasta 2006 pero que -como declaró la OFAC ante la Corte Suprema- dejó de aprobar porque el Departamento de Estado -parte del poder ejecutivo- le ordenó no hacerlo con el argumento de que no se correspondería con la política de EE.UU. hacia Cuba.
En términos de derecho internacional, el Panel de Solución de Diferencias de la Organización Mundial del Comercio (OMC) falló contra los Estados Unidos y reclamó la eliminación de la sección 211 que consideró ilegal. En cuanto al interés nacional norteamericano la decisión estadounidense pone en riesgo el reconocimiento de más de cinco mil marcas y patentes norteamericanas en Cuba con “consecuencias negativas que pudieran derivarse de este hecho para la protección recíproca de la Propiedad Industrial”, según declaró la cancillería cubana.
Bacardí ha sido señalada por las estrechas relaciones de sus ejecutivos y accionistas con la ultraderechista y terrorista Fundación Nacional Cubanoamericana (FNCA) que maneja la agenda y prioridades de los legisladores cubanoamericanos en el Congreso norteamericano. En la sede de la FNCA realizó Barack Obama su principal pronunciamiento sobre la política hacia Cuba durante su campaña electoral.
El libro del periodista colombiano Hernando Calvo Ospina Bacardí: la guerra oculta documenta los lazos de Bacardí con la FNCA, la CIA y el terrorismo en Cuba, Nicaragua y Angola y un documental basado en ese libro, realizado por cineastas alemanes, ganó el tercer premio en un importante Festival en New York. Otro libro de Calvo Ospina, titulado ¿Disidentes o mercenarios? entrevista a varios dirigentes de la FNCA y establece sus vínculos con el terrorismo y la política norteamericana hacia Cuba.
El testimonio de Calvo Ospina -quien es colaborador de prestigiosas publicaciones como Le Monde Diplomatique- ante la prensa norteamericana o la referencias a sus investigaciones pudieran haber sido útiles para que el público estadounidense se enterara de cómo funciona en su país la división de poderes. Pero esa información no sólo es ocultada, sino que en otra decisión ejecutiva, violatoria del derecho internacional, el pasado 6 de mayo al autor de esas investigaciones sobre la FNCA y Bacardí se le impidió por un funcionario diplomático de Estados Unidos abordar un vuelo con destino a Cuba de la empresa española Air Europa en el aeropuerto de Madrid, bajo el insólito pretexto de que el avión sobrevolaría por unos minutos territorio norteamericano.
¿Temería el gobierno estadounidense que al periodista colombiano se le cayera uno de sus libros sobre el suelo de EE.UU. en vísperas de la decisión de la Corte Suprema? No lo creo, pero lo cierto es que hay una corrupta maquinaria de violencia, poder político, dinero y control mediático, cuyo poder llega hasta la sacrosanta Corte Suprema de los Estados Unidos de América, el Congreso de ese país y el Departamento de Estado. Y aunque el llamado Cuarto poder no se entere, es la expresión del funcionamiento de una mafia que, moviendo dinero e influencias mediáticas y políticas, impone decisiones ejecutivas, legislativas y judiciales a la sociedad que se vanagloria de su división de poderes. (Publicado en CubAhora)

dossier da documenti tratti da :

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