martedì 14 febbraio 2012

Aggressione USA:"Rapporti di Alan Gross"dimostrano la sua colpevolezza/“Reportes de Alan Gross” prueban su culpabilidad




"Rapporti di Alan Gross"dimostrano la sua colpevolezza

Una sintesi del dispaccio dell'agenzia AP con un'analisi dei rapporti dello statunitense Alan Gross, condannato a quindici anni di carcere a Cuba, rivela la sua azione sotto copertura al servizio del governo USA e la violazione cosciente delle leggi cubane.


Pezzo per pezzo, in zaini e cartelle, lo statunitense Alan Gross ha fatto in modo d'introdurre computer, telefoni cellulari, dischi rigidi e attrezzature per telecomunicazioni a Cuba. L'articolo più sensibile, secondo i rapporti ufficiali dei viaggi del contractor USA, é stato l'ultimo: un "chip" informatico per i telefoni cellulari che, secondo gli esperti, è spesso usato dalla CIA e il Pentagono per evitare la rilevazione elettronica dei segnali telefonici.
L'operazione è stata finanziata dall'Agenzia per lo Sviluppo Internazionale, USAID, l'agenzia governativa USA fondata nel 1961 per fornire assistenza economica, umanitaria e di sviluppo, in tutto il mondo, a sostegno degli obiettivi della politica estera degli Stati Uniti. Gross, tuttavia, si identificò come membro di un gruppo umanitario ebraico e non come un rappresentante del governo di Washington.
Durante il processo, Gross si é dichiarato uno "stupido innocente" che è stato ingannato. Ma le sue relazioni di viaggio indicano che egli sapeva che le sue attività erano illegali e che temeva le conseguenze, tra cui l'espulsione dal paese.
Uno dei documenti affermava che uno dei leader comunitari "rese assolutamente chiaro che stiamo giocando con il fuoco
In un'altra occasione Gross ha detto: "Senza dubbio, questo è un affare molto rischioso".
E infine: "La scoperta del segnale satellitare sarebbe qualcosa di catastrofico".
Il caso ha aggravato le tensioni tra Stati Uniti e Cuba, ormai pluridecennali, ha suscitato inquietudini circa tali programmi di assistenza per lo sviluppo, e se le attività sotto copertura devono essere territorio esclusivo degli agenti dei servizi segreti.
L'impresa di Gross, JBDC Inc., che é specializzata nello stabilire connessioni internet in luoghi remoti come Iraq e Afghanistan, era stata contrattata dalla Development Associates International Inc. (DAI) di Bethesda, Maryland, che aveva ottenuto un contratto multimilionario con l'USAID per ciò che AP denomina come rompere il blocco informativo imposto dal governo cubano mediante "innovazioni tecnologiche quali connessioni telefoniche, internet satellitare e telefonia mobile".
Funzionari dell'USAID controllarono i rapporti ufficiali dei viaggi di Gross e furono regolarmente posti a conoscenza del processo, ha detto il portavoce della DAI Steven O'Connor. Le relazioni sono state fornite alla AP da una persona a conoscenza del caso che ha richiesto l'anonimato a causa della delicatezza delle informazioni.
Le relazioni riguardano quattro visite in un periodo di cinque mesi nel 2009. Un altro rapporto, redatto da un rappresentante della società di Gross, copre il suo quinto e ultimo viaggio, che si é concluso con il suo arresto il 3 dicembre 2009.
Nel loro insieme, i documenti rivelano tutti gli sforzi compiuti da Gross per eludere i rilevamenti da parte delle autorità cubane.
Per evitare i registri aeroportuali, Gross ha chiesto l'aiuto di altri ebrei USA per poter portare apparecchiature elettroniche, pezzo per pezzo. Ha istruito i suoi aiutanti perché mettessero le attrezzature, alcune delle quali sono vietate a Cuba, nel bagaglio a mano invece del bagaglio di carico.
In un'occasione ha viaggiato in auto, per 7 ore, per evitare di dover passare attraverso la sicurezza dell'aeroporto.
Nel suo ultimo viaggio, ha portato una carta "discreta" SIM - card elettronica d'identificazione del sottoscrittore - progettata per evitare che la trasmissione via telefono satellitare sia rilevata.
Il tipo di carta SIM che Gross portava non si vende sul mercato e viene fornita solo ai governi, secondo un funzionario della compagnia di telefonia satellitare e un ex funzionario dell'intelligence USA che ha usato questo tipo di chip. I funzionari, che hanno parlato a condizione dell'anonimato, a causa della sensibilità delle informazioni, hanno detto che i chip sono di solito forniti al Dipartimento della Difesa e alla CIA ma possono anche essere ottenuti dal Dipartimento di Stato, che sovrintende all'USAID.
Chiesto su come Gross ha ottenuto la scheda, il portavoce dell'USAID, Drew Bailey, ha solo detto che l'agenzia non ha svolto alcun ruolo nell'aiutare Gross a ottenere le attrezzature. "Siamo una agenzia di sviluppo, non una agenzia di intelligence" ha detto.
Il governo cubano considera tutte le attività di "promozione della democrazia" ​​svolte dall'USAID come illegali e una minaccia alla sicurezza nazionale. AP cita coloro che sostengono che le azioni dell'USAID non solo mettono in pericolo i contractor come Gross ma tutti i lavoratori dell'assistenza degli Stati Uniti, compresi quelli che non sono coinvolti in attività segrete.
"Accade con troppa frequenza che la gente dell'USAID è percepita come agenti segreti" ha detto Philip Giraldi, un ex ufficiale della CIA. "Questo pregiudica l'USAID, pregiudica la CIA e pregiudica qualsiasi altra agenzia di intelligence che deve operare sotto il radar".
Anche prima di consegnare la scheda SIM, Gross ha riconosciuto, nel suo rapporto, che l'uso di telefoni con connessioni satellitari ad Internet sarebbe "problematico se si dovesse scoprire". Era cosciente che le autorità stavano usando sofisticate apparecchiature di rilevamento e relazionò aver visto dipendenti della società statale cubana di telecomunicazioni realizzare un controllo il giorno prima di stabilire un'operazione senza fili Wi-Fi.
Anche se il governo degli Stati Uniti delinea in termini generali gli obiettivi dei suoi programmi di assistenza nei documenti accessibili al pubblico, i programmi non potrebbero funzionare a Cuba in un modo che non fosse segreto, perché qui sono considerati illegali. Per motivi di sicurezza, le agenzie statunitensi hanno rifiutato di fornire dettagli operativi, incluso alle commissioni del Congresso che monitorano questi programmi.
Il National Security Act degli Stati Uniti definisce "segreta" qualsiasi attività del governo destinata ad influenzare le condizioni di un altro paese "in modo tale che la partecipazione del Governo degli Stati Uniti non sia evidente o riconosciuta pubblicamente".
L'attività dell'USAID per promuovere la democrazia a Cuba è stata stimolata da un forte incremento dei finanziamenti sotto l'amministrazione Bush ed in una nuova strategia che mira a fornire tecnologie di comunicazione ai cubani. I finanziamenti statunitensi per programmi relativi a Cuba è aumentato da 3,5 milioni di $ nel 2000 a 45 milioni nel 2008. Attualmente ammontano a 20 milioni di $.
Gross ha ricevuto mezzo milione di dollari come sub contractor dell'USAID, secondo fonti statunitensi che hanno conoscenza del contratto e che hanno chiesto l'anonimato perché non avevano l'autorizzazione a parlare del caso.
Funzionari degli Stati Uniti insistono che il lavoro di Gross non era sovversivo perché cercava solo dare accesso a Internet alla comunità ebraica non ai dissidenti. I leader ebrei dicono che non erano a conoscenza dei legami di Gross con il governo degli Stati Uniti e che già avevano accesso a Internet, anche se limitato. L' USAID non ha chiarito perché credeva che la comunità ebraica cubana necessitasse una tecnologia tanto sofisticata.
Alla domanda se tali programmi avevano lo scopo di rovesciare il governo cubano, Lopes ha detto: "per l'USAID, i nostri programmi per fomentare la democrazia a Cuba non sono per un cambio di regime in particolare. Cioè é decisione del popolo cubano, e crediamo che meriti di avere questa opzione".
Altri dissentono.
"Naturalmente, si tratta di un'attività segreta" ha detto Robert Pastor, consigliere per gli affari latino-americani durante l'amministrazione di Jimmy Carter e attualmente direttore del Centro per la Democrazia e le Elezioni alla American University di Washington. "Si tratta di cercare un cambio di regime".
Oriundo del Potomac, Maryland, Gross era un uomo socievole di 62 anni, circa due metri (sei piedi) di altezza e 113 chili (250 libbre). Era inconfondibile. Aveva comprato un programma Rosetta Stone di apprendimento delle lingue per migliorare il suo spagnolo e aveva poca conoscenza di Cuba. Ma sapeva molto sulla tecnologia. La sua azienda era specializzata nell'installazione di apparecchiature di comunicazione in località remote del mondo.
Il primo viaggio di Gross per il DAI, che si è concluso nell'aprile del 2009, fu incentrato sull'introduzione di attrezzature sull'isola e stabilire il primo di tre centri con accesso illimitato a Internet per la piccola comunità ebraica a Cuba, che ammonta a circa 1500 persone.
Per introdurre le apparecchiature, Gross si rivolse a gruppi umanitari USA che compivano missioni nell'isola. Ha viaggiato con questi gruppi e ha chiesto a diversi individui che portassero le parti, secondo le relazioni di viaggio.
Tre persone che conoscevano le mansioni di Gross hanno detto che lui disse ai suoi contatti in Cuba che era lì rappresentando una organizzazione ebraica, non il governo degli Stati Uniti. USAID dice che ora chiede alle persone che svolgono la loro missione di rivelare il finanziamento da parte del governo degli Stati Uniti alle persone che ricevono l'aiuto, se richiesto.
Uno dei rapporti di Gross sembra indicare che egli si è presentato come membro di uno di questi gruppi e che ha viaggiato con loro in modo che potesse intercedere con le autorità cubane se fossero sorti sospetti.
I suoi aiutanti dovevano portare i dispositivi separati nel loro bagaglio a mano. Così, ha scritto Gross, ogni questione potrebbe essere risolta nel processo a raggi X alla postazione di sicurezza e non nel settore delle dogane. Il materiale era poi consegnato a Gross nel suo albergo a L'Avana, secondo i rapporti di viaggio.
Da molto tempo l'USAID ha chiesto a dei visitatori di Cuba che introducano materiale proibito sull'isola, come libri e radio a onde corte, hanno detto funzionari USA a conoscenza del programma. E funzionari USAID hanno ammesso in interpellanze parlamentari che hanno impiegato contractor per portare programmi software che permettano inviare materiale criptato per internet, secondo i partecipanti alle riunione.
Un allarme suonò in uno dei viaggi di Gross quando uno dei suoi accompagnatori cercò di uscire dal terminal dell'aeroporto; il passeggero aveva posto il pezzo - un artefatto che può estendere la portata di una rete wireless - nel suo bagaglio imbarcato.
Gross intervenne, assicurando che il dispositivo era per uso personale e non era un disco rigido del computer o una radio.
Secondo i rapporti dei viaggi, i funzionari doganali cercarono di incassare il 100% del valore dell'oggetto, come dazio, ma Gross contrattò un pò e gli fu permesso di lasciare l'aeroporto con il dispositivo.
"Quel giorno, valse più essere fortunati che intelligenti" ha scritto Gross.
Gran parte delle attrezzature che Gross ha portato è legale in Cuba, ma il volume di carico avrebbe potuto dare, alle autorità cubane, un indizio su ciò che era l'intenzione dello statunitense.
Nella lista del suo quarto viaggio, in "Attrezzatura totale" dice che aveva 12 iPod, 11 telefoni BlackBerry Curve, 3 MacBook, 6 dischi esterni da 500-gigabyte, tre telefoni satellitari via Internet noti come BGANs, tre router, tre controlli, 18 moduli wireless, 13 chiavette di memoria, 3 telefoni per far chiamate su Internet e vari interruttori. Alcuni pezzi, come ad esempio le apparecchiature di rete e per le comunicazioni satellitari sono espressamente vietate a Cuba.
Gross ha scritto che mise i BGANs in uno zaino. Aveva aspirato ad ingannare gli agenti doganali mettendo del nastro adesivo sopra la marca delle attrezzature: "Hughes" il produttore e "Inmarsat" la società che fornisce servizi di comunicazione satellitare tramite Internet.
I BGANs erano cruciali perché non solo facilitano l'accesso a Internet via satellite ma hanno anche un segnale che può servire più utenti in modalità wireless. Il vantaggio di ciò è che la comunicazione va direttamente al satellite, senza passare per i server controllati dal governo
C'era sempre la possibilità di essere scoperti.
L'anno scorso, la Commissione per le Relazioni Estere del Senato ha chiesto circa la possibilità che missioni clandestine vengano utilizzate in alcuni programmi umanitari degli Stati Uniti e che le autorità cubane abbiano infiltrato alcuni di essi.
"La possibile infiltrazione da parte dei servizi di controspionaggio è un rischio conosciuto a Cuba" ha affermato il Dipartimento di Stato in una risposta scritta alle domande della AP. "Coloro che svolgono i nostri compiti sono coscienti di tale rischio".
Il primo viaggio di Gross a Cuba si concluse agli inizi di aprile 2009 con la creazione di un centro di comunicazioni a L'Avana.
Ritornò poco dopo, rimase circa 10 giorni, mentre si stabiliva un altro centro a Santiago, la seconda città più grande di Cuba.
Nel suo terzo viaggio, di due settimane e avvenuto nel giugno 2009, Gross si è recato in una città nel centro dell'isola, Camaguey, secondo un funzionario del governo degli Stati Uniti. Ha affittato una macchina a L'Avana e guidato per sette ore, invece di dover sottoporsi a controlli in aeroporto.
Gross ha scritto che i BGANs non dovevano essere utilizzati di fuori de L'Avana, dove ci sono abbastanza radio e onde radio per nascondere le emissioni.
La relazione per il quarto viaggio di Gross, che si é concluso in agosto, è stata catalogato come finale e sintetizzata i suoi risultati: la creazione di reti wireless in tre comunità, circa 325 utenti, "le comunicazioni da e verso gli Stati Uniti sono migliorate e si stanno utilizzando in maniera regolare". Ancora una volta si arriva alla conclusione che "è una missione molto rischiosa".
A Gross non sarebbe accaduto nulla se non si fosse fermato lì.
Ma alla fine del novembre 2009, è ritornato a Cuba per la quinta volta. Questa volta non è ritornato. E' stato arrestato 11 giorni dopo.
Una relazione supplementare è stata scritta, in seguito, su carta intestata della società di Gross. E' stata preparata con l'assistenza del DAI, la società che ha inviato Gross a Cuba, al fine di soddisfare il requisito contrattuale di fornire una sintesi del suo lavoro, di annullare tutte le fatture pertinenti, secondo i funzionari che conoscono il documento .
La relazione afferma che Gross desiderava migliorare la sicurezza nel centro di comunicazioni installato a L'Avana mediante l'installazione di "una sim card alternativa" nell'apparecchiatura satellitare.
La scheda avrebbe consentito che il segnale del BGAN passasse inosservato al trasmettersi al satellite, rendendo difficile il rilevamento del dispositivo.
Il documento conclude che la sicurezza del sito è stata consolidata.
Non è chiaro come il DAI ha confermato il lavoro di Gross per la relazione finale benché un documento, anch'esso su carta intestata della società di Gross, afferma che un rappresentante di Gross ha contattato la comunità ebraica cubana cinque volte dopo il suo arresto.
In una dichiarazione durante il suo processo, Gross si è dichiarato non colpevole e si è scusato.
"Non ho mai fatto, né lo farei né lo farò, personalmente o professionalmente, per minare un governo" ha detto. "Mi pento profondamente per essere uno sciocco innocente, fui ingannato, mi usarono".
In un'intervista con l'AP, sua moglie, Judy, ha accusato la DAI, la società che ha inviato Gross a Cuba, per non avergli detto tutta la verità sui rischi. Il portavoce della DAI, O'Connor, ha detto in una dichiarazione che Gross "progettò, propose e realizzò questo compito" per la compagnia.




Reportes de Alan Gross” prueban su culpabilidad

Un resumen del despacho de la agencia AP con un análisis de los reportes del estadounidense Alan Gross -condenado a quince años de privación de libertad en Cuba- que revela su actuación encubierta al servicio del gobierno norteamericano y su violación consciente de las leyes cubanas.

Pieza por pieza, en mochilas y maletines, el estadounidense Alan Gross se aseguró de introducir computadoras, teléfonos celulares, discos duros y equipos de telecomunicaciones en Cuba. El artículo más sensible, según los reportes oficiales de los viajes del contratista estadounidense, fue el último: un “chip” informático para teléfonos móviles que, según expertos, suele ser usado por la CIA y el Pentágono para evitar la detección electrónica de señales telefónicas.
El operativo fue financiado por la Agencia de Desarrollo Internacional, conocida como USAID por sus siglas en inglés, la entidad del gobierno estadounidense fundada en 1961 para proveer asistencia económica, humanitaria y de desarrollo alrededor del mundo en apoyo a los objetivos de la política exterior estadounidense. Gross, sin embargo, se identificó como miembro de un grupo judío humanitario y no como un representante del gobierno de Washington.
Durante el juicio, Gross se declaró un “tonto inocente” que fue engañado. Pero los reportes de su viaje indican que él sabía que sus actividades eran ilegales y que temía las consecuencias, incluyendo la posible expulsión del país.
Uno de los documentos afirma que uno de los líderes comunitarios “dejó absolutamente claro que estamos ‘jugando con fuego”’.
En otra ocasión Gross comentó: “No cabe duda, esto es un asunto muy riesgoso”.
Y, finalmente: “La detección de señales de satélite sería algo catastrófico”.
El caso ha agravado las tensiones entre Estados Unidos y Cuba, que ya llevan décadas, ha suscitado inquietudes sobre esos programas de asistencia para el desarrollo, y sobre si las actividades encubiertas deben ser territorio exclusivo de los agentes de inteligencia.
La empresa de Gross, JBDC Inc., que se especializa en establecer conexiones de internet en lugares remotos como Irak y Afganistán, había sido contratada por Development Associates International Inc. (DAI) de Bethesda, Maryland, que había logrado un contrato multimillonario con USAID para lo que AP denomina romper el bloqueo informativo impuesto por el gobierno cubano mediante “innovaciones tecnológicas como conexiones telefónicas, internet por satélite y telefonía celular”.
Funcionarios de USAID revisaron los reportes oficiales de los viajes de Gross y fueron enterados periódicamente sobre el proceso, dijo el portavoz de DAI Steven O’Connor. Los reportes fueron suministrados a la AP por una persona enterada del caso que pidió no ser identificada debido a la sensibilidad de la información.
Los reportes abarcan cuatro visitas en un período de cinco meses en 2009. Otro reporte, redactado por un representante de la empresa de Gross, cubría su quinto y último viaje, que culminó con su arresto el 3 de diciembre de 2009.
En su conjunto, los documentos revelan todos los esfuerzos de Gross para evadir la detección de las autoridades cubanas.
A fin de evitar los registros aeroportuarios, Gross reclutó la ayuda de otros judíos estadounidenses para poder traer los equipos electrónicos, pieza por pieza. Dio instrucciones a sus ayudantes para que metieran los equipos, algunos de los cuales están prohibidos en Cuba, en el equipaje de mano en vez del equipaje de carga.
En una oportunidad, viajó en automóvil siete horas para no tener que pasar por la seguridad del aeropuerto.
En su último viaje, trajo una “discreta” tarjeta SIM — tarjeta electrónica de identificación de subscriptor — diseñada para evitar que una transmisión por teléfono satelital sea detectada.
El tipo de tarjeta SIM que llevaba Gross no se vende en el mercado y se facilita sólo a gobiernos, según un funcionario de una compañía de telefonía satelital y un ex funcionario de inteligencia estadounidense que ha utilizado ese tipo de chip. Los funcionarios, que hablaron a condición de anonimato debido a la sensibilidad de la información, dijeron que los chips usualmente son suministrados al Departamento de Defensa y a la CIA, pero pueden también ser obtenidos por el Departamento de Estado, que supervisa a USAID.
Preguntado sobre cómo Gross obtuvo la tarjeta, el vocero de USAID Drew Bailey solamente dijo que la agencia no desempeñó rol alguno en ayudar a Gross a obtener sus equipos. “Somos una agencia de desarrollo, no una agencia de inteligencia”, dijo.
El gobierno cubano considera todas las actividades de “promoción de la democracia” desempeñadas por USAID como ilegales y una amenaza a la seguridad nacional. AP cita a quienes afirman que las acciones de USAID no sólo pone en peligro a contratistas como Gross sino a todos los trabajadores de asistencia de Estados Unidos, inclusive aquellos que no están involucrados en actividades secretas.
Ocurre con demasiada frecuencia que la gente de USAID es percibida como agentes de inteligencia”, comentó Philip Giraldi, un ex oficial de la CIA. “Eso perjudica a USAID, perjudica a la CIA y perjudica a cualquier otra agencia de inteligencia que debe operar debajo del radar”.
Aun antes de entregar la tarjeta SIM, Gross reconoció en su reporte que el uso de teléfonos con conexión satelital de internet sería “problemático si se llegase a descubrir”. Estaba consciente de que las autoridades estaban usando sofisticados equipos de detección y relató haber visto a empleados de la empresa estatal cubana de telecomunicaciones realizando un registro el día anterior al que debía establecer una operación inalámbrica Wi-Fi.
Aunque el gobierno estadounidense delinea en términos generales los objetivos de sus programas de asistencia en documentos públicamente disponibles, los programas no podrían funcionar en Cuba de una manera que no sea secreta, pues allí son considerados ilegales. Por razones de seguridad, las agencias estadounidenses se han negado a suministrar detalles operativos, incluso a comités del Congreso que monitorean esos programas.
La Ley de Seguridad Nacional de Estados Unidos define “encubierto” como toda actividad del gobierno destinada a influenciar las condiciones en otro país “de tal manera que la participación del Gobierno de los Estados Unidos no sea aparente o públicamente reconocida”.
La actividad de USAID para la promoción de la democracia en Cuba fue estimulada por un fuerte aumento de la financiación bajo la administración Bush, y en una nueva estrategia que busca facilitarle tecnología de comunicaciones a los cubanos. El financiamiento estadounidense para programas relativos a Cuba aumentó de 3,5 millones de dólares en 2000 a 45 millones en el 2008. Actualmente ascienden a 20 millones de dólares.
Gross recibió medio millón de dólares como subcontratista de USAID, según fuentes estadounidenses conocedoras del contrato y que pidieron permanecer en el anonimato porque no tenían autorización para hablar del caso.
Funcionarios estadounidenses insisten en que el trabajo de Gross no era subversivo porque sólo buscaba dar acceso a la internet a la comunidad judía, no a los disidentes. Los líderes judíos dicen que no estaban al tanto de los vínculos de Gross con el gobierno estadounidense y que ya tenían acceso a la internet, aunque limitado. USAID no ha aclarado porque creía que la comunidad judía cubana necesitaba una tecnología tan sofisticada.
Preguntado sobre si tales programas tenían la intención de derrocar al gobierno cubano, Lopes dijo “para USAID, nuestros programas de fomento a la democracia en Cuba no son sobre cambiar un régimen en particular. Eso es decisión del pueblo cubano, y creemos que ellos merecen tener esa opción”.
Otros discrepan.
Por supuesto, esto es una actividad encubierta”, dijo Robert Pastor, asesor de asuntos latinoamericanos durante el gobierno de Jimmy Carter y actualmente director de Centro para la Democracia y Elecciones de la American University en Washington. “Se trata de buscar un cambio de régimen”.
Oriundo de Potomac, Maryland, Gross era un hombre sociable de 62 años, unos dos metros (seis pies) de alto y de 113 kilos (250 libras). Era inconfundible. Había comprado un programa Rosetta Stone de aprendizaje de idiomas para mejorar su español y poseía escasos conocimientos sobre Cuba. Pero sabía mucho sobre tecnología. Su empresa se especializaba en instalar equipos de comunicación en lugares remotos del mundo.
El primer viaje de Gross para DAI, que concluyó en abril del 2009, se centró en introducir equipos en la isla y establecer el primero de tres centros con acceso irrestricto a la internet para la diminuta comunidad judía de Cuba, que suma unas 1.500 personas.
Para introducir los equipos, Gross recurrió a grupos humanitarios norteamericanos que cumplían misiones en la isla. Viajó con esos grupos y le pidió a distintos individuos que llevaran las piezas, según los reportes de viajes.
Tres personas conocedoras de las tareas de Gross dicen que él le dijo a sus contactos en Cuba que estaba ahí representando a una organización judía, no al gobierno estadounidense. USAID dice que ahora le pide a la gente que realiza sus misiones que revele su financiamiento por parte del gobierno estadounidense a la gente que recibe la ayuda, si le preguntan.
Uno de los reportes de Gross parece indicar que él se presentó como miembro de uno de esos grupos y que viajó con ellos de tal manera que pueda interceder con las autoridades cubanas si surgían suspicacias.
Sus ayudantes debían llevar artefactos separados en su equipaje de mano. De esa manera, escribió Gross, cualquier pregunta podría ser respondida en el proceso de rayos X en el puesto de seguridad, y no en la casilla de aduanas. El material era luego entregado a Gross en su hotel en La Habana, según los reportes de viajes.
Desde hace tiempo USAID ha pedido de los visitantes a Cuba que introduzcan material prohibido en la isla, como libros y radios onda corta, dijeron funcionarios estadounidenses enterados del programa. Y funcionarios de USAID han admitido en interpelaciones legislativas que han empleado a contratistas para llevar programas computacionales que permitan enviar material codificado por internet, según participantes de las reuniones.
Una alarma sonó en uno de los viajes de Gross cuando uno de sus acompañantes intentó salir del terminal aéreo; el acompañante había colocado el artículo — un artefacto que puede extender el rango de una red inalámbrica — en su equipaje de carga.
Gross intervino, asegurando que el artefacto era para su uso personal y que no era un disco duro de computadora ni un radio.
Según los reportes de viajes, los agentes de aduana intentaron cobrar 100% del valor del objeto como arancel, pero Gross logró regatear un poco y se le permitió salir del aeropuerto con el equipo.
Ese día, más valió ser afortunado que inteligente”, escribió Gross.
Gran parte del equipo que Gross traía es legal en Cuba, pero el volumen de la carga podría darle a las autoridades cubanas una pista de cuál era la intención del estadounidense.
En la lista de su cuarto viaje, bajo “Equipo total”, dice que había 12 iPods, 11 teléfonos BlackBerry Curve, tres MacBooks, seis discos externos de 500 gigabytes, tres teléfonos satélites vía internet conocidos como BGANs, tres enrutadores, tres controles, 18 módulos inalámbricos, 13 barras de memoria, tres teléfonos para hacer llamadas por internet y varios interruptores. Algunas piezas, como los equipos para redes y para comunicaciones satelitales, están expresamente prohibidos en Cuba.
Gross escribió que metió los BGANs en una mochila. Había aspirado a engañar a los agentes de aduana colocando cinta adhesiva encima de las marcas de los equipos: “Hughes”, el fabricante e “Inmarsat”, la empresa que provee el servicio de comunicación satelital vía internet.
Los BGANs eran cruciales porque no solamente facilitan acceso a la internet por satélite sino además una señal que puede servir a varios usuarios de manera inalámbrica. La ventaja de ello es que la comunicación va directamente al satélite, sin pasar por los servidores controlados por el gobierno.

Siempre había la posibilidad de ser descubierto.
El año pasado, el Comité de Relaciones Exteriores del Senado preguntó sobre la posibilidad de que misiones clandestinas estén siendo usadas en algunos de los programas humanitarios estadounidenses, y de que las autoridades cubanas hayan infiltrado algunos de ellos.
La posible infiltración por parte de los servicios de contraespionaje es un riesgo conocido en Cuba”, dijo el Departamento de Estado en una respuesta por escrito a preguntas de la AP. “Quienes desempeñan nuestras labores están conscientes de ese riesgo”.
El primer viaje de Gross a Cuba culminó a comienzos de abril de 2009 con el establecimiento de un centro de comunicaciones en La Habana.
Regresó poco tiempo después, se quedó unos 10 días mientras se establecía otro centro en Santiago, la segunda ciudad más grande de Cuba.
En su tercer viaje, de dos semanas y ocurrido en junio de 2009, Gross viajó a una ciudad en el centro de la isla, Camagüey, según un funcionario del gobierno estadounidense. Alquiló un automóvil en La Habana y manejó por siete horas, en lugar de tener que someterse a revisiones en el aeropuerto.
Gross escribió que los BGANs no debían ser usados fuera de La Habana, donde existen suficientes radios y ondas radiales como para ocultar las emisiones.
El reporte para el cuarto viaje de Gross, que concluyó ese agosto, fue catalogado como el final y resumía sus éxitos: el establecimiento de redes inalámbricas en tres comunidades; unos 325 usuarios; “las comunicaciones desde y hacia Estados Unidos han mejorado y se están usando de una manera regular”. Nuevamente se llega a la conclusión de que “es una misión sumamente riesgosa”.
A Gross no le hubiera ocurrido nada si hubiese parado allí.
Pero a fines de noviembre de 2009, regresó a Cuba por quinta vez. Esta vez no volvió. Fue arrestado 11 días después.
Un reporte adicional fue redactado posteriormente, con membrete de la empresa de Gross. Fue preparado con la asistencia de DAI, la empresa que mandó a Gross a Cuba, con el objetivo de cumplir con el requisito contractual de suministrar un resumen de su trabajo, a fin de cancelar todas las facturas relevantes, de acuerdo con funcionarios conocedores del documento.
El reporte afirma que Gross deseaba mejorar la seguridad en el centro de comunicaciones instalado en La Habana mediante la instalación de “una tarjeta sim alternativa” en el equipo satelital.
La tarjeta permitiría que la señal del BGAN pasara desapercibida al transmitirse al satélite, dificultando la detección del artefacto.
El documento concluye que la seguridad en el lugar fue afianzada.
No queda claro cómo DAI logró confirmar el trabajo de Gross para el reporte final aunque un documento, que también presenta el membrete de la compañía de Gross, establece que un representante de Gross contactó a la comunidad judía cubana cinco veces después de su arresto.
En una declaración durante su juicio, Gross se declaró inocente y ofreció disculpas.
Nunca he hecho algo, ni lo haría ni lo haré, en lo personal o en lo profesional, para socavar a un gobierno”, dijo. “Me arrepiento profundamente por ser un tonto inocente, fui engañado, me usaron”.
En una entrevista con la AP, su esposa, Judy, culpó a DAI, la empresa que envió a Gross a Cuba, por no decirle a él toda la verdad sobre los riesgos. El vocero de DAI O’Connor dijo en una declaración que Gross “diseñó, propuso e implementó esta tarea” para la compañía.



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