Ecuador: Lenin Moreno e la CIA contro Andres Arauz
Si avvicina il secondo
turno delle elezioni ecuadoriane tra il candidato della rivoluzione cittadina
pro-Correa Arauz e il banchiere Lasso, e le cose accelerano sull’asse formato
da Lenin Moreno e gli Stati Uniti, coi servizi di intelligence in prima linea.
Recentemente si è svolto un incontro segreto nelle Isole Galapagos tra il
governo ecuadoriano e quello statunitense. Da parte ecuadoriana partecipavano
il presidente Lenin Moreno, la vicepresidente María Alejandra Muñoz e il
segretario generale del gabinetto di presidenza Jorge Wated; da parte degli
Stati Uniti, il loro ambasciatore Michael Fitzpatrick e alti ufficiali
statunitensi. In tale incontro, Moreno ringraziava gli Stati Uniti per il
sostegno dato dall’ambasciata degli Stati Uniti a Quito, per sottoporre al
poligrafo tutti i funzionari governativi e diplomatici ecuadoriani a Washington
che potrebbero aver fatto trapelare le informazioni rese pubbliche il 4
febbraio sui piani di destabilizzazione per impedire la vittoria dei
sostenitori di Andrés Arauz e Correa. Allo stesso modo, il segretario di
gabinetto Jorge Wated fu incaricato di monitorare le e-mail e gli account sui
social media di tutti i funzionari del Carondelet, il palazzo del governo
ecuadoriano. Da parte sua, l’ambasciatore Fitzpatrick consegnava a Lenin Moreno
un rapporto segreto che dà ad Andrés Arauz un vantaggio di 20 punti sul
banchiere Lasso, sulla base dell’analisi delle agenzie di intelligence
statunitensi. Fu anche deciso di rimuovere il ministro degli Esteri Luis
Gallegos dal gabinetto, poiché si opponeva agli ordini di Moreno-Fitzpatrick di
intensificare il conflitto diplomatico con Buenos Aires. Gallegos avrebbe
dovuto redigere una nota di protesta all’omologo argentino per le dichiarazioni
di Alberto Fernández su Lenin Moreno. Ma il vero obiettivo era mettere a dura
prova i rapporti tra Ecuador e Argentina, per le simpatie che Rafael Correa e
Andrés Arauz hanno per Alberto e Cristina Fernández. Inoltre, su sollecitazione
di diversi senatori statunitensi, a Lenin Moreno fu chiesto di sbarazzarsi
dell’ex Segretario della Presidenza Juan Sebastián Roldan per aver consentito
la vittoria di Arauz al primo turno e non aver attuato le misure concordate col
governo colombiano per collegare Correa ai Guerriglieri del ELN.
Da parte sua, l’ex-ministro del governo María Paula Romo insisteva per
preparare la partenza di Moreno, utilizzando una presunta condizione cardiaca
come giustificazione, per poi annunciarne dagli Stati Uniti le dimissioni. Da
settimane ormai, nelle prime ore del mattino, è in atto al Carondelet
l’evacuazione di informazioni riservate e denaro di Moreno e famiglia, nonché
la distruzione di informazioni sensibili dai funzionari di fiducia dell’attuale
governo. È nella stessa Carondelet che l’ambasciatore nordamericano Fitzpatrick
ha un ufficio permanente, molto vicino all’ufficio presidenziale. Ed è proprio
in questi corridoi che, visto l’imminente deterioramento della situazione
nazionale, si pensa che a guidare il Paese sia un Comitato di crisi composto da
María Paula Romo, vicepresidente María Alejandra Vicuña, OAS e ambasciatore
Fitzpatrick. Continuano anche gli incontri tramite Zoom guidati da Romo per
analizzare la situazione nel Paese. Partecipano Lenin Moreno, i senatori degli
Stati Uniti Marco Rubio e Robert “Bob” Menendez e la funzionaria del
dipartimento di Stato Martha Constanza Youth.
Sempre a marzo si ebbero incontri con dirigenti dei media pubblici e privati e
membri della Segreteria per la Comunicazione (SECOM). L’obiettivo era elaborare
una strategia mediatica per il secondo turno elettorale, con istruzioni per
creare una campagna mediatica nazionale che riduca l’accesso ai sostenitori di
Correa. Le accuse principali sono che Arauz trasformerà l’Ecuador in un nuovo
Venezuela, il finanziamento della campagna di Correa da parte dei guerriglieri
colombiani e sua presunta corruzione. A tal fine, arruolavano 250000 falsi
account twitter. In modo complementare, Lenin Moreno analizzava con Drug
Enforcement Agency (DEA) e Polizia Nazionale come collegare le attività di
traffico aereo e marittimo della droga, recentemente rilevate ai confini
dell’Ecuador con la Colombia, con la campagna di Arauz. Questo coll’obiettivo
di contestare le elezioni e impedire che si svolgano l’11 aprile. Un’altra
strada esplorata in questi giorni da Lenin Moreno, in collaborazione con la
coordinatrice nazionale del movimento Pachakutik, Cecilia Velázquez, è
utilizzare manifestazioni e richiesta presentata al Tribunale delle
controversie elettorali per impedire la vittoria del Correismo. Fu anche fatto
un appello affinché questo movimento voti nullo al secondo turno l’11 aprile,
sebbene nel Pachakutik ci siano membri che non condividono le posizioni da
mercenario di Yaku Pérez, rifiutando l’alleanza Yaku Pérez-Lasso-Moreno, e in
particolare tra Yaku e l’ambasciata degli Stati Uniti, e preferiscono sostenere
Andrés Arauz. Nelle scorse ore la nazionalità shuar (provincia di Sucumbíos)
decise di sostenere la lista guidata da Arauz.
L’11 aprile è in gioco il futuro dell’Ecuador: da una parte, il banchiere
Lasso, sostenuto da Lenin Moreno, ambasciata nordamericana e burocrazia di
destra; dall’altra Andrés Arauz e un progetto di giustizia sociale basato sulla
rivoluzione cittadina promossa da Rafael Correa. Una volta sconfitto il golpe
in Bolivia, è tempo che l’Ecuador si unisca alla nuova fase di cambiamento
epocale e al nuovo ciclo progressista guidato dall’Argentina di Alberto e
Cristina Fernández de Kirchner e dal Messico di López Obrador.
Traduzione di Alessandro Lattanzio
Tratto da :
http://aurorasito.altervista.org/?p=16301
Ecuador: Lenin Moreno and the CIA against
Andres Arauz
Recently, a secret
meeting took place in the Galapagos Islands between the Ecuadorian and US
governments. On the Ecuadorian side, President Lenin Moreno, Vice President
María Alejandra Muñoz, and the Secretary-General of the Cabinet of the
Presidency Jorge Wated took part; on the US side, its Ambassador Michael
Fitzpatrick and senior US military commanders.
In this meeting, Moreno
thanked the United States for the support given by the US Embassy in Quito, to
submit to polygraph all his government officials and Ecuadorian diplomats in
Washington who may have leaked the information we made public on February 4
about the destabilizing plans to prevent the victory of Andrés Arauz and
Correa’s supporters.
Likewise, Cabinet
Secretary Jorge Wated was instructed to monitor the email and social media
accounts of all officials in the Carondelet, the Ecuadorian government palace.
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Colombian Smear Campaign Rocked Ecuador’s Presidential Election
For his part, Ambassador
Fitzpatrick gave Lenin Moreno a secret report that gives Andrés Arauz a
20-point lead over banker Lasso, based on analysis by US intelligence agencies.
It was also agreed to
remove Foreign Minister Luis Gallegos from the Cabinet, as he opposed
Moreno-Fitzpatrick’s orders to escalate the diplomatic conflict with Buenos
Aires. Gallegos was supposed to draft a note of protest to his Argentine
counterpart over Alberto Fernández’s statements about Lenin Moreno. But the
real objective was to strain relations between Ecuador and Argentina, due to
the sympathies that both Rafael Correa and Andrés Arauz have for Alberto and
Cristina Fernández.
Also, at the urging of
several US senators, Lenin Moreno was asked to get rid of former Secretary of
the Presidency Juan Sebastián Roldan for allowing Arauz’s victory in the first
round and not implementing all the measures agreed with the Colombian
government to link Correa with the ELN guerrillas.
For her part, former
Minister of Government María Paula Romo insists on preparing Moreno’s
departure, using an alleged heart condition as a justification, in order to
later announce from the US, Moreno’s resignation.
For weeks now, in the
early hours of the morning, the evacuation of classified information and money
belonging to Moreno and his family has been taking place in the Carondelet, as
well as the destruction of sensitive information by trusted officials of the
current government.
It is in the Carondelet
itself where US Ambassador Fitzpatrick has a permanent office, very close to
the presidential office. And it is in these corridors where, given the imminent
deterioration of the national situation, a Crisis Committee is being considered
to lead the country, made up of María Paula Romo herself, Vice President María
Alejandra Vicuña, the OAS, and Ambassador Fitzpatrick.
Meetings also continue to
be held via Zoom led by Romo to analyze the situation in the country. Lenin
Moreno, US Senators Marco Rubio, and Robert “Bob” Menendez, and State
Department official Martha Constanza Youth are taking part.
Also in March, meetings
were held with public and private media executives and members of the
Communications Secretariat (SECOM). The objective was to draw up a media
strategy for the second round of elections, with instructions to create a
national media campaign that would reduce the chances of Correa’s supporters.
The main accusations are that Arauz will turn Ecuador into a new Venezuela, the
financing of the Correa campaign by Colombian guerrillas, and the alleged
corruption of the Correa campaign. To this end, they hired 250,000 fake Twitter
accounts.
In a complementary
manner, Lenin Moreno analyzed with the Drug Enforcement Agency (DEA) and the
National Police how to link aerial and maritime drug trafficking activities,
recently detected on Ecuador’s borders with Colombia, with Arauz’s campaign.
This with the aim of challenging the elections and preventing the April 11
election to take place.
Another avenue explored
these days by Lenin Moreno, in conjunction with the national coordinator of the
Pachakutik movement, Cecilia Velázquez, is to use the demonstrations and the
request presented to the Electoral Disputes Tribunal to prevent the victory of
Correism.
A call was also made for
this movement to vote null and void in the second round on April 11, although
within Pachakutik there are members who do not share Yaku Pérez’s mercenary
positions, reject the Yaku Pérez-Lasso-Moreno alliance, especially the alliance
between Yaku and the US Embassy, and prefer to support Andrés Arauz. In recent
hours the Shuar nationality (Sucumbíos province) has decided to support list 1
headed by Arauz.
On April 11, the future
of Ecuador is at stake: on one side, the banker Lasso, supported by Lenin
Moreno, the US Embassy, and the right-wing indigenous bureaucracy; on the
other, Andrés Arauz and a project of social justice based on the citizens’
revolution promoted by Rafael Correa.
Once the coup d’état in
Bolivia has been defeated, it is time for Ecuador to rejoin this new phase of
epochal change, and the new progressive cycle led by the Argentina of Alberto
and Cristina Fernández de Kirchner, and the Mexico of López Obrador.
https://orinocotribune.com/ecuador-lenin-moreno-and-the-cia-against-andres-arauz/
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