Vivere
nei quartieri popolari a Cuba e non avere contatti con la Santeria è
praticamente impossibile, nella maggioranza delle case si trova sempre un
angolo sacro grande o piccolo che sia, in cui si rende omaggio al proprio Santo, anche i
cubani scettici e non credenti difficilmente si permettono di attaccare chi
pratica la Santeria, per una forma di
rispetto o forse anche per paure personali, a Santa Clara dopo aver conosciuto e
instaurato un rapporto amichevole con una vecchia Santera (che mi ha confermato che sono
un figlio di Changò), il 17 agosto mi ha
invitato a partecipare al rituale per giorno di Elegguà , mi sono trovato in
una casa piena di gente, tanti giovani, medici e anche politici, ..si è ballato,
cantato su ritmi tribali e percussioni…come già mi era capitato in passato ho
visto cose che evito di scrivere,…..una cosa però voglio dirla durante il lungo
rituale la Santera è entrata in una sorta di trance e successivamente mi ha comunicato che il Santo
aveva deciso che il bellissimo dolce
artigianale che avevo portato per compartire con tutti doveva essere gettato
in strada in mezzo ad un incrocio di 4 strade con un rito speciale (così è
stato)….. un comune turista raramente potrà vivere tali rituali che avvengono
in gruppi già amalgamati che praticano nel tempo. La Santeria a Cuba si tocca ovunque nella vita
quotidiana, pensate che solo anche aprire una bottiglia di rum ha un suo rito,
la si deve aprire in un angolo di casa versare un poco di contenuto mentre si
chiedono benefici o aiuto al proprio Santo.
Nel
lontano luglio 1995 per la rivista Moncada dell’associazione amicizia Italia
Cuba Jesus Toledo scrisse un documento in merito alla Santeria che ripropongo :
“Durante
la colonizzazione del Nuovo Mondo la pressione sulle popolazioni locali spesso
ridotte in schiavitù fu molto forte. A Cuba i conquistatori spagnoli
utilizzarono gli indigeni per il duro lavoro nelle piantagioni, al quale queste
popolazioni non erano abituate, vivendo di caccia, pesca e raccolta di frutta
selvatica. Infatti, dopo pochi anni di questo sfruttamento la popolazione
locale si estinse, per malattie portate dagli spagnoli o addirittura per
suicidio da soffocamento al quale gli indigeni erano spinti dal lavoro
opprimente. Questa situazione e l’enorme
sviluppo della coltivazione della canna da zucchero (tipica nel Nuovo Mondo),
accelerò l’importazione a Cuba di schiavi africani. Gli schiavi arrivarono a Cuba
soprattutto dall’Africa, tropicale :Nigeria, Dahomey, Costa D’Oro, Costa
D’Avorio. Tutti questi uomini e donne
formarono un coagulo di differenti culture che avevano però in comune la stessa
cultura e lingua chiamata YORUBA. Gli africani a Cuba furono costretti ad
accettare la religione cattolica degli spagnoli. Per continuare a praticare la
loro religione animista mescolarono i loro DEI con i Santi cattolici imposti.
Questa sovrapposizione prese il nome di sincretismo (letteralmente fusione di
elementi mitologici culturali e dottrinari di varie religioni anche in forme
incoerenti). Il culto religioso che si forma tra le diverse divinità del
pantheon Yoruba e quello cattolico è conosciuto come Regola di Osha o Santeria.
Ciascuno degli Dei africani ORISHA, ha un equivalente nella religione
cattolica. Attraverso una consultazione divinatoria gli iniziati della Santeria
sapranno quale è il loro Orisha protettore, il quale sarà considerato come un
vero e proprio padre-madre-a seconda se l’Orisha è maschile o femminile. Dobbiamo
dire che ci sono molti santi nel pantheon afro-cubano, alcuni hanno perso nel
tempo la loro importanza ma ce ne sono altri che sono riconosciuti
fondamentali. Le storie degli Orisha si intrecciano fra di loro come in una
epopea poetica, dove risaltano incanti, gli incantesimi, le massime ed i
principi etici. Ciascun Orisha ha una peculiarità e vive la sua vita
leggendaria in accordo con essa. Nella gerarchia degli Orishas troviamo come
primo OLOFI, che per i cubani credenti esprime la idea di Dio. Egli è il
creatore e ordinatore di tutte le forze che governano l’universo. Gli segue
OBATALA’ che è stato comandato da Olofi per creare il genere umano. Obatalà è
la divinità pura per eccellenza. Signore di tutto quello che è bianco, delle
teste e dei pensieri. Nel cattolicesimo
si identifica con la “Vergine della Merced” la cui immagine si trova in
una stupenda chiesa dell’Avana. Nella mitologiqa dei Santeros cubani Obatalà ha
4 figli :ELEGGUA’, OGGUN , CHANGO’ed
ORULA. Elegguà è la divinità che si presenta sotto forma di bambino, e da una
testa di pietra con occhi a conchiglia. Nelle preghiere rituali e nelle feste
viene sempre omaggiato per primo in quanto possiede le chiavi del destino,
aprendo le porte della felicità e alle disgrazie. Il Santo cattolico equivalente è Sant’ Antonio da
Padova. Oggun è il signore dei minerali e della foresta. E’ violento e astuto.
Lo si rappresenta con una caldaia piena di attrezzi di ferro. Oggun nel
cattolicesimo è San Pietro. Changò è il Dio del fuoco, dei lampi, del tuono e
della guerra, ma bugiardo, donnaiolo, litigioso e giocatore. Nelle feste
rituali è riconosciuto come Re delle percussioni e dei balli. Chango esprime la
forza brutale maschile e quando balla sbarra gli occhi, tira fuori la lingua
per dimostrare che la ha di fuoco, agitando in alto la sua ascia sacra. Nel
cattolicesimo si riconosce in Santa Barbara. L’ultimo figlio di Obatalà è Orula
il quale detiene il potere dell’arte divinatoria ed è anche guaritore. Solo gli
uomini possono essere prescelti per dedicare la loro vita a questo Orisha e
vengono chiamati BABALAO. I Babalao formano la casta sacerdotale più alta nella
Santeria . Sono rispettati da tutti e la loro funzione è quella di leggere
l’oracolo di IFA a tutti coloro che lo consulteranno. L’oracolo di Ifa è un
complesso di profezie che consta di 4096 leggende, concepite come allegorie
alle situazioni che si possono presentare nella vita. Il Babalao le conosce
tutte a memoria e nella predizione si basa sulla comparazione degli avvenimenti
comuni ad ogni essere umano. Rivela il futuro e interpreta il presente con le
esperienze acquisite in passato.
Altri
sistemi divinatori sono:
1°
Il DILOGGUN che viene fatto attraverso l’uso di 16 conchiglie.
2°
Il COCCO, che si effettua mediante la combinazione di 4 pezzi di cocco, ed è
senz’altro il metodo più primitivo.
Questi
altri due sistemi divinatori vengono usati dai SANTEROS praticanti, cioè da coloro che hanno ricevuto
il Santo (fare Osha) ed approfondiscono lo studio della religione, Nel pantheon
degli Orishas cubani, non manca la
presenza femminile. Le due Dee più popolari sono le sorelle YEMAYA’ ed OSHUN.
Yemayà è l’austera signora del mare, indomabile e astuta la sua collera a volte
è terribile, però giusta, ma è anche
molto materna. Nelle strade dell’Avana è molto comune vedere donne che
indossano un vestito azzurro e bianco, che sono i colori di Yemayà, questo in
omaggio alla Dea. Tutti gli 8 settembre, si fa una festa e una processione verso
la chiesa della “vergine nera di Regla” che è la rappresentazione cattolica di
Yemayà. Oshun, invece è la Dea della femminilità, e Signora del fiume, Viene
identificata nella cattolica “ Vergine della carità e del rame” che si trova a
Santiago di Cuba.
Oshun
viene rappresentata da una bellissima mulatta, allegra, simpatica che ride
sempre. I suoi balli sono i più belli e sensuali, Ballando muove le braccia
come rivoli d’acqua che scendono dalla collina per tuffarsi nel fiume. A
differenza della chiesa cattolica che funziona con un potere centralizzato, la
Santeria è un culto che si svolge in piccoli templi indipendenti e guidati da
un sacerdote il quale attorno a se a un gruppo di credenti. E' comune in questi
tempi rendere omaggio o chiedere favori agli Orishas attraverso feste religiose
conosciute come BEMBE’. Le feste rituali o Bembè, sono cerimoniali a base di
musica, canti e balli, che iniziano nel pomeriggio per terminare a tarda notte.
Le danze hanno carattere a seconda peculiare a seconda dell’Orisha che viene
evocato. I partecipanti durante il ballo imitano i gesti di ciascuna
divinità, danzando al ritmo delle percussioni e del canto corale riferito
all’Orisha che viene omaggiato. I balli più spettacolari sono quelli dedicati a
Changò e ad Oshun, per la loro natura sensuale e bellezza estetica. Molto
brevemente abbiamo spalancato la finestra su questo originale universo
religioso che rimane nascosto o quasi alle miriadi di turisti che si recano a
Cuba, questo anche perché i cubani non vogliono che siano profanate le loro
tradizioni.
Con
questo viaggio attraverso il mondo degli ORISHAS, non finisce la ricchezza
poetica di Cuba, poiché nel seno della mitologia cubana ci sono altre
manifestazioni altrettanto belle quali la Regola di Ararà, la Regola di Palo,
lo Spiritismo e il culto Abasi (gnagnighismo). La cultura cubana è mulatta per
eccellenza, poichè in essa si fondono senza distinzioni, L’Europa bianca,
l’Africa nera e animista, l ‘Oriente giallo di Budda e Maometto,
Qua
confluiscono i colori più vistosi dell’arcobaleno e tutto è passione e
sentimento, mille volte moltiplicato dall’ardente sole dei Caraibi.”
17 agosto giorno di Elegguà si balla con tipici ritmi tribali |
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