Datagate, il volo di Morales "dirottato" a Vienna. Presidente
furioso: "Non sono un criminale"
Il ministro degli Esteri boliviano, David Choquehuanca, ha riunito una
conferenza stampa di emergenza per denunciare quella che ha definito
"un'ingiustizia nata da sospetti senza fondamento", negando che
Edward Snowden si trovi a bordo dell'aereo con il quale il presidente Evo
Morales stava rientrando nel suo Paese. Choquehuanca ha raccontato che circa
mezz'ora prima di arrivare a Lisbona per uno scalo tecnico sul volo Mosca-La
Paz, le autorità portoghesi hanno segnalato all'equipaggio che avevano revocato
il suo permesso di atterrare nell'aeroporto della Capitale. Poco dopo, ha
aggiunto, anche le autorità francesi hanno comunicato ai responsabili del volo
una decisione analoga, obbligando l'aereo a volare fino a Vienna, dove
finalmente è potuto atterrare. La polizia dell'aeroporto di Vienna, in
mattinata, ha perquisito l'aereo di Morales e non ha trovato traccia a bordo
dell'ex analista della Cia. Dopo oltre dieci ore a bordo del suo aereo, Morales
si è chiesto - visibilmente stanco - se fosse stato sequestrato o arrestato.
Poi ha dato sfogo a una durissima reazione: "Non sono un criminale"
ha sbottato il presidente boliviano.
L'ambasciatore boliviano presso le Nazioni Unite, Sacha Llorenti, ha detto
oggi che il suo Paese ha presentato una denuncia al segretario generale
dell'Onu, Ban Ki-moon, perché il presidente Evo Morales è stato vittima di
"un atto di agressione" da parte di vari paesi europei e che "la
vita del presidente, della sua delegazione e dell'equipaggio è stata messa in
pericolo". "Denunciamo dinanzi alla comunità internazionale un
atteggiamento non amichevole e di palese aggressione'' da parte di Francia e
Portogallo nei confronti di Evo Morales: l'aver negato l'accesso all'aereo
presidenziale costituisce una ''violazione della Convenzione di Vienna'', ha
ribadito l'ambasciatore boliviano a Roma Antolin Ayaviri Gomez. ''Non c'è giustificazione. Non soltanto
il popolo boliviano, ma tutti sono dispiaciuti di quanto accaduto'' che
testimonia ''ciò che l'imperialismo fa con i popoli''. Così anche il
vicepresidente boliviano, Alvaro Garcia Linera, che ha denunciato il sequestro
di Evo Morales "da parte dell'imperialismo in Europa".
Kirchner: ''Tutti pazzi''. "Sono tutti pazzi": con queste parole
la presidente argentina, Cristina Fernandez de Kirchner, ha criticato la
vicenda sul suo account Twitter. ''Sono tutti pazzi, ed è un giudizio
definitivo. I capi di Stato e il loro aereo godono di una immunità totale, non
è possibile questo grado di impunità'', ha scritto Kirchner.
Il divieto di entrare nel proprio spazio aereo di Francia e Portogallo al
volo con il presidente boliviano Evo Morales, per il timore cha a bordo ci
fosse Edward Snowden, ha subito suscitato le reazioni della Bolivia, oltre al
Venezuela e all'Ecuador. La Paz e Caracas hanno chiesto una riunione di urgenza
dell'Unasur, il gruppo regionale sudamericano creato anni fa dal Hugo Chavez.
Su Twitter il ministro degli Esteri dell'Ecuador, Ricardo Patino, scrive:
"Ho appena parlato con il ministro degli esteri del Perù, Eda Rivas. Il
Perù (presidente pro tempore dell'Unione delle nazioni sudamericane, ndr) ha
chiesto ai paesi dell'Unasur la disponibilità per una riunione urgente dei
presidenti domattina". Qualche ora fa, il presidente del Venezuela Nicolas
Maduro (che su Twitter ha manifestato il proprio appoggio al collega boliviano,
affermando che ''sono state violate tutte le immunità internazionali che
proteggono i capi di Stato'' a causa dell' ''ossessione imperiale''), aveva
detto che Snowden deve essere "protetto", ricordando che si tratta di
un giovane "che ha osato dire delle verità sul tentativo dell'impero
americano di controllare il mondo".
da Liberazione on lone in data:03/07/2013
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