domenica 6 settembre 2015

Cuba, parliamo di Santeria



 
 santa clara 17 agosto 2015  rito per il giorno di Elegguà che apre le strade.

Vivere nei quartieri popolari a Cuba e non avere contatti con la Santeria è praticamente impossibile, nella maggioranza delle case si trova sempre un angolo sacro grande o piccolo  che sia, in cui si rende omaggio al proprio Santo, anche i cubani scettici e non credenti difficilmente si permettono di attaccare chi pratica la Santeria,  per una forma di rispetto o forse anche per  paure personali, a Santa Clara dopo aver conosciuto e instaurato un rapporto  amichevole con una vecchia Santera (che mi ha confermato che sono un figlio di  Changò), il 17 agosto mi ha invitato a partecipare al rituale per giorno di Elegguà , mi sono trovato in una casa piena di gente, tanti giovani, medici e anche politici, ..si è ballato, cantato su ritmi tribali e percussioni…come già mi era capitato in passato ho visto cose che evito di scrivere,…..una cosa però voglio dirla durante il lungo rituale la Santera  è entrata in una sorta di trance e successivamente mi ha comunicato che il Santo aveva deciso  che il bellissimo dolce artigianale che avevo  portato  per compartire con tutti doveva essere gettato in strada in mezzo ad un incrocio di 4 strade con un rito speciale (così è stato)….. un comune turista raramente potrà vivere tali rituali che avvengono in gruppi già amalgamati che praticano nel tempo. La Santeria  a Cuba si tocca ovunque nella vita quotidiana, pensate che solo anche aprire una bottiglia di rum ha un suo rito, la si deve aprire in un angolo di casa versare un poco di contenuto mentre si chiedono benefici o aiuto al  proprio Santo.

                                     Sandino

la stanza dei riti  dei Santi in Maleza Santa Clara


Nel lontano luglio 1995 per la rivista Moncada dell’associazione amicizia Italia Cuba Jesus Toledo scrisse un documento in merito alla Santeria che ripropongo :


“Durante la colonizzazione del Nuovo Mondo la pressione sulle popolazioni locali spesso ridotte in schiavitù fu molto forte. A Cuba i conquistatori spagnoli utilizzarono gli indigeni per il duro lavoro nelle piantagioni, al quale queste popolazioni non erano abituate, vivendo di caccia, pesca e raccolta di frutta selvatica. Infatti, dopo pochi anni di questo sfruttamento la popolazione locale si estinse, per malattie portate dagli spagnoli o addirittura per suicidio da soffocamento al quale gli indigeni erano spinti dal lavoro opprimente.  Questa situazione e l’enorme sviluppo della coltivazione della canna da zucchero (tipica nel Nuovo Mondo), accelerò l’importazione a Cuba di schiavi africani. Gli schiavi arrivarono a Cuba soprattutto dall’Africa, tropicale :Nigeria, Dahomey, Costa D’Oro, Costa D’Avorio. Tutti questi  uomini e donne formarono un coagulo di differenti culture che avevano però in comune la stessa cultura e lingua chiamata YORUBA. Gli africani a Cuba furono costretti ad accettare la religione cattolica degli spagnoli. Per continuare a praticare la loro religione animista mescolarono i loro DEI con i Santi cattolici imposti. Questa sovrapposizione prese il nome di sincretismo (letteralmente fusione di elementi mitologici culturali e dottrinari di varie religioni anche in forme incoerenti). Il culto religioso che si forma tra le diverse divinità del pantheon Yoruba e quello cattolico è conosciuto come Regola di Osha o Santeria. Ciascuno degli Dei africani ORISHA, ha un equivalente nella religione cattolica. Attraverso una consultazione divinatoria gli iniziati della Santeria sapranno quale è il loro Orisha protettore, il quale sarà considerato come un vero e proprio padre-madre-a seconda se l’Orisha è maschile o femminile. Dobbiamo dire che ci sono molti santi nel pantheon afro-cubano, alcuni hanno perso nel tempo la loro importanza ma ce ne sono altri che sono riconosciuti fondamentali. Le storie degli Orisha si intrecciano fra di loro come in una epopea poetica, dove risaltano incanti, gli incantesimi, le massime ed i principi etici. Ciascun Orisha ha una peculiarità e vive la sua vita leggendaria in accordo con essa. Nella gerarchia degli Orishas troviamo come primo OLOFI, che per i cubani credenti esprime la idea di Dio. Egli è il creatore e ordinatore di tutte le forze che governano l’universo. Gli segue OBATALA’ che è stato comandato da Olofi per creare il genere umano. Obatalà è la divinità pura per eccellenza. Signore di tutto quello che è bianco, delle teste e dei pensieri. Nel cattolicesimo  si identifica con la “Vergine della Merced” la cui immagine si trova in una stupenda chiesa dell’Avana. Nella mitologiqa dei Santeros cubani Obatalà ha 4 figli  :ELEGGUA’, OGGUN , CHANGO’ed ORULA. Elegguà è la divinità che si presenta sotto forma di bambino, e da una testa di pietra con occhi a conchiglia. Nelle preghiere rituali e nelle feste viene sempre omaggiato per primo in quanto possiede le chiavi del destino, aprendo le porte della felicità e alle disgrazie. Il Santo  cattolico equivalente è Sant’ Antonio da Padova. Oggun è il signore dei minerali e della foresta. E’ violento e astuto. Lo si rappresenta con una caldaia piena di attrezzi di ferro. Oggun nel cattolicesimo è San Pietro. Changò è il Dio del fuoco, dei lampi, del tuono e della guerra, ma bugiardo, donnaiolo, litigioso e giocatore. Nelle feste rituali è riconosciuto come Re delle percussioni e dei balli. Chango esprime la forza brutale maschile e quando balla sbarra gli occhi, tira fuori la lingua per dimostrare che la ha di fuoco, agitando in alto la sua ascia sacra. Nel cattolicesimo si riconosce in Santa Barbara. L’ultimo figlio di Obatalà è Orula il quale detiene il potere dell’arte divinatoria ed è anche guaritore. Solo gli uomini possono essere prescelti per dedicare la loro vita a questo Orisha e vengono chiamati BABALAO. I Babalao formano la casta sacerdotale più alta nella Santeria . Sono rispettati da tutti e la loro funzione è quella di leggere l’oracolo di IFA a tutti coloro che lo consulteranno. L’oracolo di Ifa è un complesso di profezie che consta di 4096 leggende, concepite come allegorie alle situazioni che si possono presentare nella vita. Il Babalao le conosce tutte a memoria e nella predizione si basa sulla comparazione degli avvenimenti comuni ad ogni essere umano. Rivela il futuro e interpreta il presente con le esperienze acquisite in passato.


Altri sistemi divinatori sono:


Il DILOGGUN che viene fatto attraverso l’uso di 16 conchiglie.

Il COCCO, che si effettua mediante la combinazione di 4 pezzi di cocco, ed è senz’altro il metodo più primitivo.


Questi altri due sistemi divinatori vengono usati dai SANTEROS  praticanti, cioè da coloro che hanno ricevuto il Santo (fare Osha) ed approfondiscono lo studio della religione, Nel pantheon degli Orishas  cubani, non manca la presenza femminile. Le due Dee più popolari sono le sorelle YEMAYA’ ed OSHUN. Yemayà è l’austera signora del mare, indomabile e astuta la sua collera a volte è  terribile, però giusta, ma è anche molto materna. Nelle strade dell’Avana è molto comune vedere donne che indossano un vestito azzurro e bianco, che sono i colori di Yemayà, questo in omaggio alla Dea. Tutti gli 8 settembre, si fa una festa e una processione verso la chiesa della “vergine nera di Regla” che è la rappresentazione cattolica di Yemayà. Oshun, invece è la Dea della femminilità, e Signora del fiume, Viene identificata nella cattolica “ Vergine della carità e del rame” che si trova a Santiago di Cuba.

Oshun viene rappresentata da una bellissima mulatta, allegra, simpatica che ride sempre. I suoi balli sono i più belli e sensuali, Ballando muove le braccia come rivoli d’acqua che scendono dalla collina per tuffarsi nel fiume. A differenza della chiesa cattolica che funziona con un potere centralizzato, la Santeria è un culto che si svolge in piccoli templi indipendenti e guidati da un sacerdote il quale attorno a se a un gruppo di credenti. E' comune in questi tempi rendere omaggio o chiedere favori agli Orishas attraverso feste religiose conosciute come BEMBE’. Le feste rituali o Bembè, sono cerimoniali a base di musica, canti e balli, che iniziano nel pomeriggio per terminare a tarda notte. Le danze hanno carattere  a seconda  peculiare a seconda dell’Orisha che viene evocato. I partecipanti durante il ballo imitano i gesti di ciascuna divinità, danzando al ritmo delle percussioni e del canto corale riferito all’Orisha che viene omaggiato. I balli più spettacolari sono quelli dedicati a Changò e ad Oshun, per la loro natura sensuale e bellezza estetica. Molto brevemente abbiamo spalancato la finestra su questo originale universo religioso che rimane nascosto o quasi alle miriadi di turisti che si recano a Cuba, questo anche perché i cubani non vogliono che siano profanate le loro tradizioni.

Con questo viaggio attraverso il mondo degli ORISHAS, non finisce la ricchezza poetica di Cuba, poiché nel seno della mitologia cubana ci sono altre manifestazioni altrettanto belle quali la Regola di Ararà, la Regola di Palo, lo Spiritismo e il culto Abasi (gnagnighismo). La cultura cubana è mulatta per eccellenza, poichè in essa si fondono senza distinzioni, L’Europa bianca, l’Africa nera e animista, l ‘Oriente giallo di Budda e Maometto,

Qua confluiscono i colori più vistosi dell’arcobaleno e tutto è passione e sentimento, mille volte moltiplicato dall’ardente sole dei Caraibi.”

17 agosto  giorno di Elegguà si balla con tipici ritmi tribali