martedì 21 aprile 2020

Il popolo cubano è oggetto del blocco più lungo e crudele della storia moderna


MANIFESTO: i cittadini e i popoli del mondo chiedono l’eliminazione del blocco imposto a Cuba dagli Stati Uniti

In questi momenti in cui tutti viviamo sotto la minaccia del CORONAVIRUS, sentiamo la necessità di unirci per garantire il valore supremo della vita. Non possiamo rimanere in silenzio quando un popolo è privato ad opera di altri delle condizioni necessarie per garantire la vita.
Era nascosto e sepolto, ma ora salta in primo piano alla coscienza mondiale l'ingiustizia dell'embargo imposto dagli Stati Uniti a Cuba e la illimitata solidarietà del popolo cubano oltre ogni confine.
Da sessant’anni Cuba vive sotto il peso di un embargo (blocco) imposto dagli Stati Uniti.
La geografia e la storia, e la vicinanza tesse tra i due paesi legami politici, economici e sociali senza per questo che Cuba diventasse mai territorio degli Stati Uniti. E lo mostrò, consapevole della sua sovranità, quando decise di difendere il suo territorio proprio contro gli Stati Uniti attraverso un processo rivoluzionario che illuminò e permeò la coscienza di tanti altri popoli della Terra, specialmente in America Latina.
A partire dall'ottobre del 1960, dopo il Trionfo della Rivoluzione, Cuba subì un blocco che nel 1962 fu quasi totale. Della sua gravità è segno evidente il fatto che il 73% delle esportazioni cubane erano verso gli Stati Uniti e il 70% delle importazioni provenivano da essi.
Successivamente, gli Stati Uniti hanno presero provvedimenti contro la Rivoluzione: l'invasione mercenaria dell'aprile 1961, il congelamento di tutti i beni dell'Isola negli Stati Uniti, il divieto di transazioni commerciali e di esportazione, sanzioni a imprese straniere che effettuano transazioni con proprietà americane nazionalizzate da Cuba, divieto di entrare negli Stati Uniti per le navi che toccano il porto cubano, revoca di qualsiasi tentativo di avvicinamento e nuove restrizioni da parte di Donald Trump nel 2017, azioni legali contro compagnie con attività commerciali a Cuba, divieto di viaggiare a Cuba, divieto di accesso ai medicinali e tecnologie sanitarie, ritiro del personale diplomatico, ecc.
Le perdite e i danni subiti ammontano, secondo calcoli ufficiali, a oltre 922 miliardi di dollari. L'embargo – classificato come il più lungo e crudele nella storia moderna – è stato affrontato dalla maggioranza dei cubani sottoposti a un’aggressione che viola i diritti umani.
L’obiettivo del blocco
La logica alla base del blocco fu ben spiegata il 6 aprile del 1960 da Lester D. Mallory, Vice Segretario di Stato aggiunto per gli Affari Interamericani, in un memorandum segreto del Dipartimento di Stato declassificato nel 1991, incluso a pagina 885 del Volume VI del Rapporto del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti dal 1958 al 1960 che, in parole povere, dice:
“La maggior parte dei cubani sostiene Castro... l'unico modo prevedibile per sottrargli il sostegno è attraverso il disincanto e lo scontento che deriverebbero da disordini materiali e difficoltà... tutti i mezzi possibili devono essere rapidamente usati per indebolire la vita economica di Cuba... Una linea di azione che, essendo la più efficace e discreta possibile, realizzerà i maggiori progressi privando Cuba di denaro e forniture, riducendo le sue risorse finanziarie e i salari reali e causando fame, disperazione e conseguente rovesciamento del governo”.
Una dichiarazione raffinata e crudele per il suo duplice obiettivo di provocare fame e miseria al popolo cubano e di scaricare le cause delle sue sventure sull’inefficienza del governo cubano e non sulle "sanzioni" di Washington, e che rivela l'eccezionale eroismo della Rivoluzione e l'arroganza dell'immorale dominio nordamericano.
Le Nazioni Unite e i leader mondiali condannano il blocco
Le Nazioni Unite, con la speranza di non ricadere mai più nella follia di una nuova guerra, nel 1945 approvò: “Scopo delle Nazioni Unite è promuovere relazioni amichevoli tra le nazioni basate sul principio della parità dei diritti e dell'autodeterminazione dei popoli, e di prendere le misure appropriate per rafforzare la pace universale” (Carta delle Nazioni Unite, Cap. I, Art. 1).
“L'Organizzazione si basa sul principio dell'uguaglianza sovrana di tutti i suoi membri”(Carta idelle Nazioni Unite, Cap. 1 articolo 2).
In questo senso, e sulla base dei suoi principi di uguaglianza sovrana degli Stati, nel non intervento e ingerenza negli affari interni, le Nazioni Unite si sono pronunciate 23 volte con un voto schiacciante contro il blocco, con il seguente risultato nel 2019: su 193 paesi, 187 contro il blocco; 2 a favore (Stati Uniti e Israele) e 2 astensioni.
Alla stessa stregua, capi religiosi come Papa Giovanni Paolo II, lo hanno condannato due volte; il patriarca ortodosso Bartolomeo lo ha definito un "errore storico" e altri leader anche degli stessi Stati Uniti hanno espresso opposizione contro di esso.
Di fronte a questa situazione, noi che promuoviamo questo Manifesto, chiediamo ai cittadini di tutto il mondo di firmarlo sollecitando la revoca del blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti a Cuba.
Come fare
Per supportarlo, inviare nome, cognome e nazionalità via e-mail all’indirizzo: camunamdi@gmail.com o tramite whatsapp al numero 0034 618268963;
* Sarà creato un registro aggiornato delle persone che supportano l’appello, ovviamente nel rispetto della riservatezza, dall'editoriale Nueva Utopía in collaborazione con l'ONG Camunamdi. (CIVG/GM- Granma Int




  
Tratto :

domenica 19 aprile 2020

Come e' la guerra contro il Venezuela?


Il governo degli Stati Uniti rivendica apertamente il diritto ad aggredire il Venezuela. Tuttavia, tale finalità confessa, non rivela tutti i dettagli dell'aggressione, alcuni dei quali si pubblicano a contagocce nei bollettini militari. Ed altri...non saranno più classificati come segreti negli anni che verranno.
Com'e' la gestazione dell'assedio contro il Venezuela? Il Maggiore Generale Pascualino Angiolillo Fernández, da tempo sistematizza l'insieme delle teorie e dottrine di guerra non convenzionale che il governo degli Stati Uniti conduce in forma semplice o come combinazione, provvisoria o permanente, per giustificare le aggressioni contro il nostro paese. Riveliamo dunque le 10 teorie di guerra non convenzionale che stanno applicando contro la nazione venezuelana.

1-   La Teoria della Intelligenza Strategica per la Politica Estera

nordamericana, sviluppata nel testo dallo stesso nome dal teorico e agente della CIA Sherman Kent, nel 1949. Questa teoria fomenta l'uso di armi non convenzionali nelle guerre future, sottolineando due cose: “debilitare la volontaà e la capacità di resistenza del nemico e consolidare la propria volontà e capacità per vincere”

2.- La Teoría degli Stati Cattivi, Fuorilegge o Canaglia

Cerca la demonizzazione dei governi “ostili”, etichettandoli come regimi autoritari, inclini al caos, violatori dei diritti umani, che minacciano la pace mondiale, propiziano il terrorismo o producono armi di distruzione massiva. E' stato il filosofo nordamericano John Rawls, che nella sua “Teoría della Giustizia”, stabilì i postulati di questa tesi, poi propagandata da Reagan, e che Bush banalizzo' nel 2002 con il concetto di Asse del Male per designare all'Iraq, Irán e Corea del Nord.

3.- La Teoría della Legìttima Difesa

Gli Stati Uniti hanno convertito questa dottrina in una giustificazione per i suoi interventi militari, specialmente dopo gli attacchi dell'11 di settembre, con l'accusa ad Al Qaeda e al regime afgano di essere responsabili di quell'attentato, e cosi' scatenare l'operazione Libertà  Duratura.

Ma che cosa succede quando si tratta di “meri sospetti”?

Il governo nordamericano ridefinì il concetto e passò ad adottare la dottrina della “Guerra Preventiva”, per attaccare prima di essere “attaccato”, anche se la minaccia fosse falsa, come poi accadde con le famose armi di distruzione di massa, mai rinvenute in Iraq.

A questo proposito, il 9 gennaio del 2015 l'ex presidente Obama firmò un Decreto Esecutivo di emergenza, in cui catalogò il Venezuela come una “minaccia inusuale e straordinaria per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti”

4.- La dottrina della “Guerra giusta”

Nasce nei tempi medioevali dell'egemonismo ecclesiastico europeo. Era come sciacquarsi la faccia e cambiar l'apparenza delle aggressioni piu' ingiuste. Con questa teoria, gli imperi sono soliti giustificare le guerre e i modi di eseguirle.

Nel 1977, nel contesto della Guerra del Vietnam, Michael Walzer pubblicó il libro “Guerre giuste e ingiuste”, in cui forniva mezzi morali e giuridici per rinnovare la categoria, e dotare i suoi adepti piu' capacita' di giustificazione

5.- La Teoría della “Responsabilità  di Proteggere”

Conosciuta con la sigla R2P, e' un altro espediente giuridico del sistema internazionale, diventato come un sotterfugio per la legittimazione del diritto di ingerenza delle potenze militari. Giustificato con l'argomento di voler impedire una sofferenza maggiore della popolazione d'altri territori.

Teoricamente solo il Consiglio di Sicurezza e' autorizzato a farne uso, quando si tratta di situazioni (reali...non "sensazioni") di genocidio, pulizia razziale, crimini di guerra o crimini di lesa umanità.

La Libia, attaccata nel 2011 con il pretesto di proteggere la popolazione, al costo di piu' di 50 mila morti, e la Siria investita da bombardamenti “umanitari” sulla popolazione civile, sono esempi di questa dottrina.

6.- Teoría del “Potere Duro, Morbido e Intelligente”

Secondo il teorico fondamentale Joseph Nye, il potere duro può essere assimilato a una “spinta”, associato all'uso della forza e al denaro: applica sanzioni, blocchi e boicottaggi per strangolare e generare danni alla popolazione del paese-obiettivo.

Invece il potere morbido, può essere assimilato ad “attrazione” o alla “cooptazione” attraverso risorse intangibili come le istituzioni, le idee, i valori, la cultura e la diplomazia. Nye chiarisce che “Non e' necessariamente torcere le menti che torcere il braccio”. Ricordate Obama?

Tuttavia gli Stati Uniti cerca di conservare la supremazia riguardo i suoi obiettivi, servendosi del Potere Intelligente, inteso come “abilità per combinare le risorse del potere duro e il potere morbido in strategie efficaci”

7.- La Teoria del “Caos costruttivo”

Disegnato dal consigliere in politica estera degli Stati Uniti Zbigniew Brzezinski, sostiene la necessità  di incoraggiare ed appoggiare conflitti violenti, crisi economiche e/o sociali interne all'obiettivo, incorporando varianti perturbative, con il fine di stimolare la dissidia e la caduta di un governo, o come ripiego, favorire la frammentazione di quel territorio, allo scopo di istallare “governi alleati” negli spazi geografici sorti dalle azioni secessioniste.

8.- La Teoría dello “Stato fallito”

Questa dottrina si prefigge di far perdere il prestigio e la frammentazione istituzionale del paese-obiettivo, la sua diffamazione, onde spezzarne l'appoggio popolare e innescare cosi' un'esplosione sociale. Nel 2015 il vicepresidente nordamericano Joe Biden, catalogó il Venezuela como uno Stato Fallito, incapace di mantenere l'ordine  interno, e come uno Stato Fuorilegge, diventato un pericolo per i suoi vicini.

9.- Teoría delle Ninfee

Nella “Décima Conferenza dei Ministri della Difesa delle Americhe”, realizzata nell'ottobre del 2012, in Uruguay, la delegazione degli Stati Uniti, partecipo' mostrando una particolare preoccupazione (tra virgolette) per i “disastri naturali, protezione della natura e la biodiversita'”. In quel contesto sottoposero all'attenzione la necessita' istallare “Basi avanzate di osservazione rapida per le catastrofi naturali” nello spazio sudamericano e caraibico, di gran rilevanza geostrategica. Queste strutture d'intervento sono denominate “ninfee”, come quelle piante acquatiche da cui la rana salta verso la sua preda.

Ricordate la tragedia di Vargas del lontano 15 dicembre del 1999?

Gli Stati Uniti offrì “aiuti” al governo venezuelano, per far fronte alla tragedia da una portaerei militare USA. Hugo Chávez si oppose.

10.- Teoría della “Guerra Ibrida”

Adottata dall'Esercito USA, venne sviluppata dal marine Frank Hoffman, e' concepita per intervenire nelle grandi città' o in terreni complessi.

“Puo' essere condotta dagli Stati, cosi' come da una varietà di forze non statali. Includono una varietà di modalità di guerra differenti, incluso le capacià' convenzionali, tattiche e formazioni irregolari, azioni terroriste, come la coercizione, la violenza indiscriminata e i disordini criminali”.

“Le guerre non convenzionali sono come un cancro, non se ne vedono i sintomi fino a quando e' gia' in grado avanzato, sembrano non essere tali perche' non ci sono soldati, carri armati ne' aerei, però e' l'espressione piu' avanzata della lotta di classe.

Molte volte l'aggressione militare non arriva a concretizzarsi. Con differenti metodi di far pressione contro i governi, si puo' cedere sovranita' e farli vacillare di fronte alle mete del capitalismo, al libero mercato e all'egemonia dei gruppi transnazionali.


Fonti Consultate

Arantxa Tirado. Venezuela: crisis humanitaria y responsabilidad de proteger

Ana Cristina Bracho – La Responsabilidad de Proteger: ¿salvar de la asfixia estrangulando?.

Angela María Arbeláez Herrera – La noción de la guerra justa. Algunos planteamientos actuales.

Daniel Añorve – Más allá del poder suave, del poder duro y del poder inteligente: la resiliencia ecológica y humana como fundamentos del poder.

Germán Gorráiz López – La estrategia kentiana de EEUU en América Latina.

John Sebastián Zapata Callejas – La teoría del Estado Fallido: entre aproximaciones y disensos.

Juan E. Romero J. – Venezuela y la tesis del caos constructivo.

Juan E. Romero J. – Venezuela: ¿un Estado Forajido?.

Andrew Korybko – GUERRAS HÍBRIDAS De las revoluciones de colores a los golpes.

Pascualino Angiolillo Fernández – Teorías de guerra que se están aplicando contra Venezuela

Pascualino Angiolillo Fernández – Una teoría Bolivariana para la emancipación y la Integración latinoamericana y caribeña

*Tatuy Tv: Juan Lenzo, Rukleman Palacios, María Alejandra Reyes. Narración: Karen Torres

Tratto da :
http://selvasorg.blogspot.com/2020/04/le-10-teorie-per-laggressione.html