mercoledì 30 maggio 2018

Riflessioni e dubbi -" Cuba cambio climatico?? O sotto attacco climatico ?? "



Lunedi 28 e martedi 29 maggio sono rimasto in continuo contatto con una cara compagna di Santa Clara bloccata nella stazione terminale bus dell’Avana, perché impossibilitata a partire per l’interruzione forzata delle vie di comunicazione terrestri e ferroviarie, interruzione causata  dalle inondazioni causate dalla tormenta “Alberto,” una situazione di forte disagio con momenti di tensione, ma ben gestita dalle autorità competenti, che hanno rifocillato e tenuto sempre informati i passeggeri in attesa di partire, sapendo queste informazioni mi è scattata lo molla di scrivere due righe……:

Nel settembre 2017 il potente uragano Irma con forza 4-5 al suo passaggio devastò con forza Cuba e l’arcipelago di isole Caraibiche, poi secondo gli esperti doveva far rotta verso  Miami in Florida, però dopo Cuba cambia la traiettoria , ridimensiona la sua furia e si dirige sempre in Florida ma da tutt’altra parte da quella pronosticata, un caso?. In questi giorni  Cuba in un periodo a basso rischio uragani viene aggredita dalla tormenta tropicale “Alberto”,che,  per giorni scarica una incredibile quantità di acqua al suolo, il centro dell’isola non regge, i fiumi straripano, ponti vengono spazzati via, le inondazioni non si contano, le principali vie di comunicazione di terra vengono interrotte, migliaia di persone vengono evacuate, ci sono case irrimediabilmente distrutte, intere  coltivazioni agricole  andate perse, l’ addestrata difesa civile  da subito è stata attiva per limitare i danni e limitare i disagi della popolazione.
Negli articoli in merito a questa calamità “naturale” si legge che la tormenta “Alberto” è stata sottovalutata, sicuro che sia così??. Cuba, per capacità o per  dovere, ha degli ottimi climatologi, quindi  una comune persona del mondo che ragiona con la testa può essere assalita da  dubbi , e perplessità e può arrivare a porsi la domanda : E se gli Stati Uniti che scrupoli non hanno, avessero pianificato un attacco climatico , all’isola potenziando “Alberto” in maniera da distruggere l’economia e creare disagi e tensioni tra la popolazione ??? Qualcuno potrebbe dire o dirà che sono fantasie di un pazzo antimperialista !!  Una svariata documentazione che si incontra in libri o in internet redatta in questi recenti anni da personaggi noti, in aggiunta di alcune affermazioni della CIA ,dovrebbe comunque far riflettere…
Mai va dimenticato che Cuba da 60 anni viene aggredita, minacciata, sanzionata con un bloqueo criminale,… dagli Stati Uniti, dal 1959 ad oggi tutti i presidenti USA che si sono succeduti hanno avuto il chiodo fisso di abbattere la Rivoluzione Cubana, loro malgrado  ad oggi non ci sono riusciti…

Prima di entrare nel merito di alcune affermazioni sul clima rilasciate Michel Chossudovsky, professore e giornalista  apprezzato dal Comandante Fidel, … va ricordato che poco più di  un mese fa il Comandante Raul Castro lasciava le consegne al  nuovo Presidente  Miguel Diaz-Canel , guarda caso questi  subito si trova a fronteggiare  la tragedia di un  aereo della Cubana che cade all’Avana con 113 morti, non si è ancora spento l’eco di tale luttuoso evento che arriva una “sottostimata” tormenta che mette in severe difficoltà il Paese, che sia solo destino sfortunato??... ognuno è padrone di pensare come vuole!!!
                                                                      “ Sandino”

Fidel con Chossudovsky

Michel Chossudovsky, Professore di Economia all’Università di Ottawa. Chossudovsky, autore del bestseller internazionale «The Globalisation of Poverty», membro della Commissione economica delle Nazioni Unite per l’America latina ed i Caraibi (ECLAC) é di vari altri organismi di ricerca, è uno dei rari intellettuali che sa raccogliere con cognizione di causa le nuove sfide tecnologiche dell’establishment militare USA-NATO.
In particolare è uno dei pochissimi che ha preso seriamente in considerazione la problematica del progetto segreto HAARP, sul quale Nexus ha prodotto numerosi approfondimenti.

Scrive Chossudovsky: «Già negli anni ’70 il vecchio consigliere per la Sicurezza Nazionale Zbigniew Brzezinski aveva previsto nel suo libro “Tra Due Epoche” che: “La tecnologia renderà disponibile, per i leader delle maggiori nazioni, tecniche per condurre una guerra segreta, per la quale sarà necessario considerare solo una minima parte delle forze speciali (…) TECNICHE DI MODIFICAZIONE DEL CLIMA POTREBBERO ESSERE IMPIEGATE PER CAUSARE PROLUNGATI PERIODI DI SICCITÀ O TEMPESTA

riguardo a HAARP.
Nel suo libro «Washington’s New World Order Weapons Have the Ability to Trigger Climate Change» (Le armi del Nuovo Ordine Mondiale di Washington possono innescare cambiamento climatici) che apparve in internet nel 2000
Chossudovsky affermava che «intere economie nazionali potrebbero essere potenzialmente destabilizzate attraverso manipolazioni climatiche attuate dai punti di comando negli Stati Uniti». (ndr: affermazione fatta anche dal generale Fabio Mini nel 2012)..
NON SOLO EFFETTO-SERRA
«Non è soltanto una questione di effetto- serra», sosteneva Chossudovsky.
Anzi, le sentenze di colpevolezza a carico delle emissioni inquinanti, spesso sfoderate dagli organismi preposti alla tutela ambientale, rischiano davvero di confondere le idee.
Questo non implica ritenere ingenuamente che all’origine del global warming vi sia soltanto HAARP.
Le élites militari ci nascondono molte conoscenze tecnologiche, ma non sono ancora così onnipotenti come pretendono.
Il clima terrestre è un modello troppo complesso per esser dominato in tutte le sue variabili, alcune delle quali dipendono da cicli millenari.
Eppure il controllo di porzioni limitate di territorio potrebbe essere una faccenda relativamente agevole, avendo mezzi e tempo.
LA TECNOLOGIA ESISTE GIÀ e nemmeno ci si premura di nasconderla.
Negli USA esiste una società privata, la “Weather modification Inc.”, che fornisce su richiesta tutta la tecnologia per far piovere artificialmente(13).
Si adopera lo ioduro d’argento per provocare la coalescenza delle particelle umide.
Non dovrebbe destare meraviglia il fatto che esista anche la possibilità di ottenere l’opposto. Se questa ipotesi è vera, non si può continuare ed addossare la responsabilità della desertificazione all’ effetto-serra o alla polluzione industriale…. “(1)
  

HAARP :Guerra Climatica contro Venezuela,Cuba,Nicaragua..

Stabilito nel 1992, il programma militare HAARP, con base a Gokona, Alaska, utilizza una serie di antenne di dimissione potenza che trasmettono attraverso onde di radio di alta frequenza quantità massicce di energia all'ionósfera. Questa invenzione o arma di distruzione di massa è costituita per un sistema di enormi antenne capaci di creare “modificazioni locali controllate dalla "ionósfera." Il suo principale obiettivo militare è indurre modificazioni ionosferiche al fine di alterare modelli climatici e destabilizzare comunicazioni e radar.
La D.ssa. Rosalie Bertell conferma che gli scienziati militari americani lavorano coi sistemi HARP come armi potenziali. Il metodo consiste in un potenziamento delle tempeste e nella deviazione delle correnti di vapore nell'atmosfera al fine di provocare siccità o inondazioni in localizzazioni programmate…..Un'analisi di dichiarazioni provenienti della Forza Aerea dello Stati Uniti, dice: la manipolazione coperta di modelli climatici, comunicazioni e sistemi di energia elettrica come un arma di guerra globale, abilita gli Stati Uniti, per destabilizzare e dominare regioni intere.
C'è certezza che molti dei problemi che si stanno presentando col clima nel mondo sono causati dagli Stati uniti, e la sua arma segreta il HAARP.
Ora nel secolo XXI Venezuela, Cuba, Ecuador, Iran, Corea del Nord, Nicaragua,... sono stati attaccati col HAARP
Questo è quello che i gringos ed il loro Pentagono chiamano la "guerra preventiva", contro i paesi che considerano l "asse" del male solo perchè si oppongono alla manipolazione e al feroce sfruttamento attraverso le sue transnazionali.
L'arma fondamentale di questa guerra preventiva è la manipolazione climatico-criminale con fini militari, per continuare a distruggere la sovranità alimentare di quei paesi.

Corea del Nord dal 1990 sta soffrendo  grandi siccità, alternate con grandi inondazioni che hanno distrutto praticamente il suo sistema agricolo. Le temperature arrivarono a 40° nei campi di riso e le piogge passarono dai 20 mm che cadevano normalmente nel mese di ottobre a 400 mm, tanta in sole 12 ore, ciò portò conseguenze catastrofiche, inondazioni, crolli e la perdita di più di 50.000 ettari di riso, distrutte dal diluvio. Questa guerra inclemente contro la Corea del Nord, ignorata per il mondo, ma reale ha lasciato più di due milioni di morti di fame, specialmente bambini. L' Irak, Irán e Siria furono devastati dalla siccità successe nel 1999. In Afghanistan nei quattro anni anteriori all'invasione del 2001, distrussero l'economia contadina, provocando la fame nella popolazione per problemi climatici di inondazioni e siccità alternate.

A Cuba nel 2003 una siccità devastò la parte occidentale, nel giugno 2004, il paese soffrì la peggiore siccità della sua storia….Nell'anno 2008 tre uragani furono diretti contro l'isola causando incommensurabili danni materiali.

C'è un'estrema instabilità del clima mondiale che attribuiscono al riscaldamento globale, ma esiste la certezza assoluta che i gringos con la loro arma di guerra HAARP sono dappertutto ed è la causa principale della devastazione climatica negli ultimi anni.
Uragani e temporali tropicali hanno devastato i Caraibi, Asia Centrale e Mezzo Oriente e ci sono catastrofiche siccità in Africa Occidentale che sta di fronte alla maggiore invasione di aragoste dell'ultima decade……. è una guerra Silenziosa difficile da provare, e giustificata dal supposto riscaldamento globale e i battezzati fenomeni el niño, la niña, che altro non sono che l’ HAARP in azione. (1)


La CIA ammette di usare la Geoingegneria e manipolazione climatica come arma di guerra

[…]il Climatologo della Rutgers University, dr. Alan Robock che sostiene che il suo dipartimento all’università del New Jersey è stato ingaggiato dalla CIA applicare il metodo di controllo del clima di altre nazioni.
Ovviamente, la CIA sembra avere un forte interesse per il tema della modificazione del clima. Infatti, Robock sembra confermare la voce che l’agenzia ha contribuito al finanziamento sulla geoingegneria, con un progetto di 21 mesi (rinnovato da pochi anni) che vedrà protagoniste la Nazional Academy of Sciences (NAS), la Nazional Oceanic and Atmosferic Administration e la NASA.

Alterare il tempo (meteo) è stato uno stratagemma di guerra per anni…. Ad esempio, Robock afferma che la geoingegneria esisteva già durante la guerra in Vietnam, dove, per un periodo di cinque anni, aerei americani impegnati in missioni di cloud seeding, (ovvero inseminazione delle nuvole attraverso irrorazione chimica) hanno avuto successo nell’aumentare le precipitazioni e prolungare le stagioni monsoniche. Gli Stati Uniti hanno anche usato la geoingegneria con le irrorazioni chimiche contro Cuba, nel tentativo di far piovere e rovinare il raccolto di zucchero….
gli Stati Uniti hanno versato milioni di dollari nella ricerca sulla geoingegneria.
Ad esempio, la tecnologia HAARP, dove la principale struttura si trova in Alaska, sono stati spesi centinaia di milioni di dollari con i soldi degli ignari contribuenti. Questa struttura ha il potenziale di alterare il clima su scala massiccia, e sovralimentare la ionosfera. Infatti, l’Air Force ha ammesso che tali esperimenti meteorologici possono essere tuttora applicati, e anche in passato è stato fatto. Le tecnologie di geoingegneria utilizzate come armi, potrebbero diventare più comuni in futuro, che è una prospettiva terrificante. La tattica di geoingegneria potrebbe aumentare in una situazione di guerra o di escalation delle tensioni tra i paesi, anche se attualmente viene usato in tempo di pace.
Robock avverte: “Se un paese vuole controllare il clima in un determinato modo, e l’altro paese non vuole che questo accada, vi sarebbe la possibilità di abbattimento di aerei tanker….e se non c’è accordo, potrebbero esserci conseguenze terribili […] (3)

Argomentazione tratta da :



guerra climatica contra Venezuela : Haarp


"I PADRONI DEL CLIMA (HAARP E GUERRE CLIMATICHE) "

Questo Murales dominava la Rampa nel Vedado dell'Avana a Cuba  nel 1995-1996


venerdì 25 maggio 2018

Piano golpista contro il Nicaragua Sandinista/Plan golpista contra el Nicaragua Sandinista



La persistenza della violenza in Nicaragua, le dilazioni nel Dialogo di Pace ed i condizionamenti dell’ ultima ora nelle negoziazioni da parte della chiamata opposizione e la "mediatrice" Conferenza Episcopale Nazionale (CEN), fanno sospettare che è in sviluppo un piano golpista contro il governo Sandinista del presidente Daniel Ortega in quella nazione centroamericana.

Dallo scatenamento dei fatti vandalici in Nicaragua il 18 aprile passato che hanno causato morti e considerevoli danni economici , poco o niente si è avanzati nella ricerca di una soluzione al conflitto in un paese che , risalta per la sua prosperità e la sua vocazione pacifica.

Analisti politici coincidono in che la debole destra nazionale e vescovi della CEN sono perfino complici di un piano coperto orchestrato negli Stati Uniti, in collusione con l'oligarchia, diretto a detronizzare la Rivoluzione Sandinista.

Benché la CEN occupi la posizione di "mediatrice" nel dialogo tra il governo ed i suoi avversari, e si sia pronunciato per una via negoziata alla controversia, la cosa certa è che nella pratica non sembra assumere quella condotta.

Gli avvenimenti, le condizioni dell’ ultima ora esposte all ‘esecutivo di Ortega e la sospensione mercoledì dei negoziati tra le parti, mettono in discussione la CEN che secondo gli osservatori sta cercando di trasformarsi in una forza politica di opposizione del Nicaragua .

La CEN, in un comunicato, ha condizionato la sua permanenza nel Dialogo di Pace con la presenza del Segretario Generale dell'Organizzazione di Stati Americani (OEA), Luis Almagro, poco dopo l’interruzione delle conversazioni, ha presentato un'agenda di quasi 40 punti che tra numerose domande, esige l'anticipo di comizi presidenziali, no la rielezione, ed una riforma alla Costituzione.

Il cancelliere nicaraguense, Denis Moncada, ha denunciato che la riferita agenda è il desegno di una rotta mascherata per un Colpo di Stato, una rotta per cambiare il Governo di Riconciliazione ed Unità Nazionale, al margine dell'ordinamento giuridico, e violando la Costituzione e la democrazia che vige nel paese.

Continua Moncada ad avere ragione perché più che sospetti ci sono chiare evidenze che il Nicaragua è oggi obiettivo di un'altra operazione contro i processi progressisti nella Patria Grande, a giudicare dallo stesso modus operandi applicato in varie nazioni di questo emisfero.

Mentre il governo Sandinista e la maggioranza del paese insiste nella pace, l'unità e la ricerca di un'uscita negoziata alla violenza, la malconcia destra nicaraguense incoraggia ai gruppi vandalici, Washington li finanzia, ed altri subdoli tentano di guadagnare tempo per ottenere vantaggi politici.

 Plan golpista contra Nicaragua Sandinista

La persistencia de la violencia en Nicaragua, las dilaciones en el Diálogo de Paz y los condicionamientos de última hora en las negociaciones por parte de la llamada oposición y la “mediadora” Conferencia Episcopal Nacional (CEN), hacen sospechar que está en desarrollo un plan golpista contra el gobierno Sandinista del presidente Daniel Ortega en esa nación centroamericana.

Desde el desencadenamiento de los hechos vandálicos en Nicaragua el 18 de abril pasado, que han causado muertes y daños económicos de consideración, poco o nada se ha avanzado en la búsqueda de una solución al conflicto en un país que ha resaltado por su prosperidad y su vocación pacífica.

Analistas políticos coinciden en que la débil derecha nacional y obispos de la CEN son incluso cómplices de un plan encubierto orquestado en Estados Unidos, en contubernio con la oligarquía, dirigido a destronar a la Revolución Sandinista.

Aunque la CEN ocupe la posición de “mediadora” en el diálogo entre el gobierno y sus contrincantes, y se haya pronunciado por una vía negociada al diferendo, lo cierto es que en la práctica no parece asumir esa conducta.

Los acontecimientos, específicamente condiciones de última hora expuestas al ejecutivo de Ortega y la suspensión este miércoles de las negociaciones entre las partes, ponen en tela de juicio a la CEN, que según observadores puede estar apostando a convertirse en una fuerza política de oposición en Nicaragua.

La CEN, en un comunicado, condicionó su permanencia en el Diálogo de Paz a la presencia del Secretario General de la Organización de Estados Americanos (OEA), Luis Almagro, poco después de interrumpirse las conversaciones, y tras presentarse una agenda de casi 40 puntos que exige, entre numerosas demandas, el adelanto de comicios presidenciales, la no reelección, y una reforma a la Constitución.

Precisamente, el canciller nicaragüense, Denis Moncada, denunció que la referida agenda es el diseño de una ruta camuflada para un Golpe de Estado, la ruta para cambiar el Gobierno de Reconciliación y Unidad Nacional, al margen del ordenamiento jurídico, y violando la Constitución y la democracia que rige en el país.

Y no deja de tener razón Moncada porque más que sospechas hay claras evidencias de que Nicaragua es hoy blanco de otra operación contra los procesos progresistas en la Patria Grande, a juzgar por el mismo modus operandi aplicado en varias naciones de este hemisferio.

Mientras el gobierno Sandinista y la mayoría del pueblo insiste en la paz, la unidad y la búsqueda de una salida negociada a la violencia, la maltrecha derecha nicaragüense alienta a los grupos vandálicos, Washington los financia, y otros ladinos tratan de ganar tiempo para obtener réditos político



Tratto da
http://www.pensandoamericas.com/plan-golpista-contra-la-nicaragua-sandinista

venerdì 11 maggio 2018

Siempre con FIDEL - "Discorso pronunciato da Fidel all’ ONU il 22 ottobre 1995 nella solenne sessione commemorativa del cinquantenario."

Fidel in una quadro all'interno salone  ICAP di Santa Clara


Signor Presidente
Signor Segretario Generale
Eccellenze

Mezzo secolo fa si costituirono le Nazioni Unite dopo una terribile guerra nella quale in media,nella quale andarono perdute in media, ogni anno, nelle fasi più intense, 10 milioni di vite. Oggi, 20 milioni di uomini, donne e bambini muoiono ogni hanno di fame e di malattie curabili.

Alcuni popoli ricchi hanno prospettive di vita fino ad 80 anni. Altri raggiungono appena i 40.

Sono miliardi ai quali si tronca la vita. Fino a quando dovremo attendere perche cessi questa strage?
Ha avuto termine la guerra fredda, ma continua la corsa agli armamenti e si mantiene l’egemonismo militare e nucleare.

Fino a quando si dovrà attendere per la messa al bando totale di tutte le armi di sterminio di massa per il disarmo universale e l’eliminazione dell’uso della forza, della prepotenza e delle pressioni nelle relazioni internazionali?

L’anacronismo privilegio del veto e l’uso abusivo del Consiglio di Sicurezza da parte dei potenti che instaurano un nuovo colonialismo nelle stesse Nazioni Unite.
L’America Latina e l’Africa non hanno un solo membro permanente nel Consiglio di Sicurezza. L’India in Asia, con quasi un miliardo di abitanti non vanta responsabilità.

Fino a quando si dovrà attendere prima che divengano realtà la democratizzazione delle nazioni Unite, l’indipendenza e parità sovrana degli stati, il non intervento nei loro affari interni e la vera cooperazione internazionale???

discorso all'ONU
I prodigiosi avanzamenti della scienza e della tecnologia si moltiplicano giorno per giorno, ma i loro benefici non giungono alla maggioranza dell’umanità, rimangono fondamentalmente al servizio del consumismo irrazionale de dilapida risorse limitate e minaccia gravemente il pianeta.
Fino a quando si dovrà attendere perché si abbia razionalità, equità e giustizia nel mondo??
Si riducono i boschi, si avvelena l’aria, si inquinano i fiumi. Innumerevoli specie di piante e animali si estinguono, i terreni si impoveriscono, antiche e nuove epidemie si estendono mentre la popolazione cresce e si moltiplicano le legioni degli espropriati.

Le prossime generazioni raggiungeranno la terra promessa mezzo secolo fa??

Quante centinaia di milioni di persone sono già morte senza contemplarla??

Quante vittime dell’oppressione e del blocco, della povertà, della fame, e della insularità ?

Quanti ancora dovranno cadere?

Vogliamo un Mondo
Senza egemonismo,
Senza armi nucleari,
Senza interventismi,
Senza razzismo,
Senza odi nazionali o religiosi,
Senza oltraggi alla sovranità di nessun paese, con il rispetto dell’indipendenza e dell’autodeterminazione dei popoli,
Senza modelli universali che non tengano in considerazione le tradizioni e la cultura di tutte le componenti dell’umanità, 
Senza crudeli embarghi che uccidono uomini donne e bambini, giovani e anziani come silenziose bombe atomiche.

Vogliamo un mondo di pace, giustizia e dignità in cui tutti, senza alcuna eccezione abbiano diritto al benessere e alla vita.



giovedì 10 maggio 2018

Voci di rivolta :"Public Enemy, antagonismo e rabbia della musica nera" di Maurizio Cerboneschi




Ho visto gli statisti dibattere all’ONU
la questione del Sudafrica, urlando per
denunciarne  i metodi inumani,
e poi tornare ai loro alberghi e vedere negri
massacrati di botte dalla polizia, azzannati
dai cani e coi vestiti strappati dal getto degli
idranti proprio qui dove le Nazioni Unite
hanno sede per poi tornare il giorno dopo
all’ONU e non dire niente di tutto ciò.
Non venite a raccontarmi niente di quello
Che succede in Sudafrica, Mozambico o
Altrove:
non crederò alla vostra sincerità finchè
rimarrete indifferenti a quello che gli
Stati Uniti ci stanno facendo nella nostra
Nazione”

                                                 Malcom X

Nei primi anni del XVI secolo milioni di africani vennero strappati con violenza dalla propria terra, incatenati  e deportati sulle coste del “nuovo mondo”, dove i negrieri li vendevano ai conquistadores, a latifondisti bianchi e venivano trattati come bestie da soma o da cortile.
Con il passare degli anni, dei secoli, l’evoluzione e la trasformazione della società nordamericana, vede ancora milioni di afroamericani, privi di una reale rappresentanza nel contesto politico sociale, subalterni alla dominazione bianca.
La minoranza di colore non ha mai accettato passivamente la considerazione di razza inferiore; la prima rivolta degli schiavi è del 1687, da quel momento i neri non hanno mai cessato di ribellarsi al segregazionismo della “Razza padrona”.
Negli anni ’60 la radicalità delle nuove generazioni di colore si riconobbe in Black Panthers-Party For Self-Defense ",
scioperi, disubbidienza civile, boicottaggi, guerriglia civile, manifestazioni pacifiste,… fecero tremare l’ordine costituito.
Il braccio lungo della “Casa Bianca” (C.I.A. e F.B.I.) spianò la via della restaurazione e le avanguardie rivoluzionarie del “Black Power” furono assassinate ( Malcom X, M.Luter King,
 Geoge Jackson, Bobby Hutton, ....Bobby Seale, fu incarcerato, altri come Eldridge Cleaver  espatriarono ( a Cuba dove fu ben accolto da Fidel , poi andò in Algeria..) Per numerosi aderenti del “ Potere nero” si aprirono le porte delle prigioni, mentre la diffusione dell’eroina nei ghetti grazie anche agli infiltrati dell’ F.B.I, finì per annullare ogni forma di rivolta.
Alla fine dei ’70, disgregazione, alcolismo, droga e criminalità diffusa hanno generato un “Quarto Mondo”, che sopravvive all’interno della disumanità e delle contraddizioni del “primo”.
Nel deserto politico degli  ’80 i portavoce della rabbia e delle speranze dei neri sono stati i rappers.
Il rap uno stile musicale che rientra nel movimento  culturale “ hip hop” nato sul finire dei ’70  nelle comunità afroamericane e latine del Bronx di New York, per contrapporsi alla dilagante“disco music” che per Julie Burckell era un soul meccanico, asettico, idiota, l’oppio dei proletari, l’agente dell’ordine sociale.
Come detto, Il rap : insieme ai graffiti metropolitani e vari tipi di ballo è parte integrante della cultura hip hop, una forma di autorappresentazione come il soul, il jazz, blues, il rhythmn blues,.. che le generazioni nere hanno diffuso negli ultimi 50 anni.
Per Cuck D., voce de Public Enemy  : “in Africa la musica è comunicazione quotidiana. Per fortuna lo strapotere dei bianchi non è riuscito a fregarci questo trucchetto.”
I giovani niggers vedono nei rappers dei coetanei che, sono stati capaci di sfuggire alla disperazione. Questi “musicisti , tenuti sotto controllo dall’F.B.I., provengono dalla stessa realtà suburbana, conoscono i loro desideri e i loro sogni che  sono  anche i propri. Sono gli unici a conoscerli e sono gli unici di cui si “fidano di parlare”. Sono gli unici che stanno ad ascoltare, gli unici con i quali parlare, che hanno qualcosa di “vero” da insegnare. Investiti di questa profonda responsabilità sociale, i rappers si giostrano in strategie differenti e ineguali risultati, tutti convinti, però, della propria importante funzione extra – musicale” (1)

Tra  i rappers  in circolazione negli USA  i “PUBLIC ENEMY” sono uno degli aspetti più corrosivi; censurati, calunniati, quotidianamente dai media dell’impero, costantemente   al centro dell’interessi dell’F.B.I., sono la continuazione del viaggio contro l’emarginazione; il loro radicalismo è improntato su quello tracciato da Malcom  X, “Black Panther e risentono del pensiero di Louis Farrakan (leader dei Mussulmani neri americani). Usano il rap per diffondere un’altra informazione, per urlare tutto il disagio razziale nel mondo.
Con la rabbia infuocata  dei ritmi metropolitani e le rime esplosive, il Professor Griff, Cuck D., Flavor Flav, Terminator  X (hanno preso nomi che vengono dalla storia o dalla cronaca e cancellato quelli di “Schiavi”), tentano di scardinare l’immobilismo culturale che attanaglia la parte più in basso del pianeta statunitense.
I dischi dei “Public Enemy”,  come già accaduto nel punk inglese con i primi “Clash” “Crass”,”Conflict”, Redskins,…con la reggae/poesia di Linton Kewsi Johnson o nell’Hardcore californiano con  gruppi intorno alle etichette indipendenti Alternative Tentacles  e SST : i “Dead Kennedy”, “DOA”,  Black Flag”,” Bad Brians”,…tendono a far prendere coscienza per cercare di  far saltare in aria l’estalishiment e nello stesso tempo gettare le basi di una nuova coscienza afroamericana.
In merito Cuck D. afferma : “C’è chi dice che la presa di coscienza dei giovani attraverso l’hip hop sia solo moda. E’ vero è una moda, ma questa è una moda destinata a  durare. Deve essere moda. Non c’è  altro modo di agire. La nostra cultura deve essere venduta come un prodotto  alla nostra gente perché ci sono altri migliaia di prodotti che la bombardano quotidianamente. Storicamente i neri sono dei consumatori, non hanno mai imparato a vendere. Il nostro scopo, quali rappers , è di contrattaccare questo sistema. I neri in questo paese non detengono alcuna forma di controllo sui mezzi  di comunicazione di massa. L’unica forma a nostra disposizione sono i dischi”(2).

I brani dei P.E. entrano di prepotenza nel malessere dei ghetti attraverso radio pirata o indipendenti,discoteche…I B-boys sanno a memoria i ritmi, i riff  e i testi di rottura degli album della  band “yo! bum rush the show”, “rebel without a pause” “”it takes a nation of millions to hold us back(”che contiene brani   di impegno politico come :” Bring the Noise” e “Don't Believe the Hype”.

I Public Enemy non si accontentano di un successo circoscritto alle pareti del ghetto, vogliono far uscire l’Hip Hop  dallo spazio settario in cui orbita. Partono per un tour europeo, dove annientano il gruppo “ RUN DMC dei quali sono spalla. Ottengono  ovunque consensi e aumenta a dismisura il numero dei loro sostenitori extra States e non solo neri.
Per la formazione di Long Island, ormai una delle voci del disadattamento planetario, tutto sembra andare per il verso giusto fino all’estate dell'’89 quando il Professor Griff “ministro dell’informazione”vicino al pensiero “Black Power” in un’intervista rilasciata al “The Washington Times” attacca la comunità ebrea statunitense, accusandola di finanziare il regime razzista Sudafricano.
La reazione di Babilonia è violentissima. In USA “esempio di democrazia planetaria” non si può attaccare il sionismo, pilastro dell’impero economico, i media si gettano in una crociata denigratoria contro Cuck D. e gli altri ,che vengono accusati di antisemitismo, con l’F.B.I. costantemente tra i piedi, la casa discografica CBS prende subito le distanze da loro, poi torna sulle proprie decisioni e detta condizioni autoritarie: o il gruppo produce autocritica e allontana il professor Griff , oppure parte l’embargo dell’industria discografica.
I  P.E.  , musicalmente e politicamente capaci di sviluppare una trasformazione collettiva vanno allo sbando, prima Cuck D. difende la libertà di pensiero e di parola di Griff, successivamente lo espelle dal nucleo insieme ai “Security…” a distanza di poche ore nel corso di una conferenza stampa alla MTV, annuncia lo scioglimento del gruppo.
Non passa molto tempo che la formazione  anche se tacciata di razzismo  torna sulla scena; il meccanismo degli “orologi” è però inceppato, la storia prosegue in un clima di divisione e controversie interne fino all’ostentata uscita  dell’album  “Fear of black” un successo contraddittorio che vede Griff definitivamente allontanato.
I gendarmi dell’impero sono ancora una volta riusciti a distruggere una situazione eversiva che stava diventando pericolosa “Nell’attaccoa ai Public Enemy si cela il medesimo meccanismo che impedisce ai neri americani di avere  ad es. una  classe politica degna dei suoi problemi e delle sue rivendicazioni, la cattiva coscienza USA nulla perdona ai neri che sanno imporsi”(3)

Le “democrazie totalitarie”  hanno represso, reprimono e continueranno a reprimere le individualità, le comunità di ribelli, ma i desideri di libertà e giustizia non potranno mai essere soppressi e i rivoluzionari continueranno a nascere e lottare “con ogni mezzo necessario”

1 Cuck D.”Public Enemy : Mucchio selvaggio giugno '90 pag 75
2 Guido Chiesa :Rockerilla n.112 dicembre 1989 pag.60
3 Guido Chiesa :Rockerilla n.115 marzo 90 pag. 10

Maurizio Cerboneschi

Articolo pubblicato sulla rivista Tracce inverno 1990-91 anno IX n° 21