lunedì 5 ottobre 2015

Appello adesioni staffetta ciclistica Camp Darby-Guantanamo

Cuba è da sempre in prima linea per la costruzione di un mondo più giusto e in cui i popoli vivano in pace e nella reciproca cooperazione solidale. Dal 22 al 25 novembre del 2015, si terrà a Guantanamo il IV Convegno Internazionale per la Pace e la chiusura di tutte le basi militari collocate in Paesi esteri. Vi hanno aderito il coordinamento toscano dell’associazione di amicizia Italia-Cuba e i circoli di Roma e Tuscia, organizzando una staffetta ciclistica che dalla base USA di Camp Darby, in Toscana, raggiungerà Guantanamo all’apertura dei lavori congressuali. La staffetta partirà venerdì 23 ottobre, alle ore 10:30, davanti ai cancelli di Camp Darby e giungerà, domenica 25 ottobre, a Roma pronta per volare a Cuba e riprendere con le tappe isolane fino alla destinazione, Guantanamo. Troviamo doveroso allargare il fronte di adesione alla staffetta ciclistica, proprio per supporto a tutto quello che Cuba è e fa per i popoli del mondo.
Cuba: per l’addio alle armi nucleari. Il 26 settembre 2013, su richiesta di Cuba, si è tenuta l’Assemblea ONU per discutere la risoluzione presentata dall’isola per il disarmo nucleare. La richiesta era stata largamente appoggiata, con nessun voto contrario e con l’astensione degli Stati Uniti, Israele, Francia e Regno Unito. Nonostante le difficoltà, la risoluzione è stata adottata e largamente condivisa da 165 Paesi in tutto il mondo.  Informazioni varie sono reperibili all’indirizzo http://www.5av.it/le-storie-quotidiane/90-cubadossier/3219-cuba-e-per-laddio-alle-armi-nucleari.html e recentemente un’ulteriore esortazione al disarmo nucleare http://it.granma.cu/mundo/2015-10-01/bruno-rodriguez-incita-nella-onualleliminazione-dell-armi-nucleari 
Cuba prosegue la Rivoluzione Bolivariana. Nella Carta della CELAC (Comunità di Stati Latinoamericani e dei Caraibi) i principi fondamentali dell’accordo ALBA (Alleanza Bolivariana per le Americhe) sono in pieno ripresi. Cuba promuove la risoluzione pacifica per le controversie fra gli stati, come auspicato da Simon Bolivar a metà dell’800. Si trova così una piena continuità con la Rivoluzione Bolivariana e col suo spirito di cooperazione fra i popoli. Per approfondire le risoluzioni approvate durante il II summit della CELAC, tenutosi all’Avana il 28-29 gennaio 2014 http://www.sinistra.ch/?p=3323
e per i più temerari ecco il documento conclusivo dell’incontro 


Cuba promuove attivamente la Pace in America Latina. Dopo 40 anni e 200.000 morti, grazie a Cuba si sono svolti all’Avana, dal 2012 in poi, incontri guidati da Raul Castro per avviare un percorso di pacificazione della storica battaglia sostenuta dai guerriglieri delle FARC, in difesa delle classi subalterne colombiane e il Governo di Juan Manuel Santos. A breve dovrebbe giungere la firma congiunta degli accordi, che risolverebbe una lunga e sanguinosa controversia che ha ampiamente afflitto il popolo colombiano e tutto questo grazie all’impegno concreto cubano.  Informazioni nell’articolo: 


Cuba e gli interventi umanitari. A differenza di quello che ormai la NATO ci ha abituato a credere dopo la Libia e l’ex Jugoslavia, Cuba ridefinisce il significato di intervento umanitario. Infatti l’Isola ha inviato più di 50.000 operatori sanitari cubani che sono in servizio in 68 nazioni e più di 325 mila cooperanti hanno lavorato in 158 paesi. Non solo nel campo sanitario, ma anche nel campo della cultura e della diffusione dei saperi, grazie al programma “Yes, I can”, 9 milioni e 376 mila persone si sono alfabetizzate in 30 stati e più di 68 mila studenti stranieri, provenienti da 157 paesi, possono vantare di aver studiato e conseguito la laurea nell’università cubana, senza sostenere alcuna spesa. Per portare un esempio concreto dei numeri sopra riportati vi invitiamo a leggere http://it.granma.cu/mundo/2015-09-25/il-presidente-correa-ringrazia-per-la-cooperazione-de-medicicubani e 


Proprio la Brigata medica cubana Henry Reeve è stata proposta dai sindacati norvegesi per l’assegnazione del premio Nobel per la pace, visto il recente impegno in Sierra Leone, Guinea e Liberia nella battaglia contro l’Ebola.


Cuba è per il rispetto e la difesa dei diritti umani. Sull’isola cubana si violano i diritti umani, si pratica la tortura e si continuano a perpetrare abusi e violenze. Tutto questo accade, ma all’interno della ormai tristemente famosa base statunitense di Guantanamo.  Proprio per questo, una delle condizioni sine qua non per l’avanzamento delle trattative di normalizzazione dei rapporti tra USA e Cuba è la richiesta dell’immediata chiusura del centro di tortura di Guantanamo e la restituzione dell’area al popolo cubano.  Alcune testimonianze di detenuti della prigione guantanamera.





Cuba e l’autodeterminazione dei popoli. La chiusura delle basi militari straniere all’estero è fondamentale per liberare i Paesi da condizionamenti armati esterni. Cuba lotta contro l’ingiusto blocco statunitense che ha provocato solo dramma e dolore al popolo cubano, per l’autodeterminazione di tutti i popoli e per la libertà di tutti i prigionieri politici detenuti nelle carceri dell’ultimo impero del mondo. Lotte condotte non solo per il popolo cubano ma per l’intera Umanità.







Per aderire e/o patrocinare la staffetta ciclistica contattare Roberto via mail all’indirizzo aroberto.nannetti@libero.it o al numero di telefono 3311327944


                                                      

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