mercoledì 5 marzo 2014

L'obiettivo dell'imperialismo: distruggere la Rivoluzione bolivariana


Miguel Urbano Rodrigues | lahaine.org


In Venezuela la strategia degli Stati Uniti è più sofisticata che in Siria e in Ucraina. L'ambasciata a Caracas, l'intelligence militare e la CIA giocano un ruolo molto importante.

L'imperialismo statunitense, costretto dalla Russia a rinunciare al bombardamento della Siria, attacca su due fronti (con l'appoggio dei governi di Gran Bretagna e Francia).

L'appoggio di Washington e dell'Unione Europea alle forze che in Ucraina cercano di rovesciare il Presidente Iakunovitch non necessita di spiegazioni (articolo di Paul Craig Roberts,http://www.odiario.info/?p=3187).

In Venezuela però, la strategia degli Stati Uniti è più sofisticata, e l'ambasciata a Caracas, l'intelligence militare e la CIA svolgono un ruolo importante al suo interno.

L'iniziale piano di seminare il caos nel paese è fallito. Gli appelli alla violenza di Leopoldo López, di stampo insurrezionale, hanno ricevuto la ferma risposta delle Forze Armate e delle masse popolari, solidali alla rivoluzione bolivariana. I crimini commessi dai gruppi di estrema destra hanno suscitato una tale repulsione nel popolo che persino Capriles Radonski - il candidato alla Presidenza della Repubblica sconfitto nelle ultime elezioni - ha optato per una presa di distanza da López e le sue squadracce, ma insiste nel convocare nuove manifestazioni "pacifiche".

Neutralizzato ogni tentativo di colpo di stato attraverso l'uso della forza, il piano di destabilizzazione del paese prosegue, ma la strategia di assalto al potere è stata cambiata. Il Governo, ora, lo definisce "golpe morbido".

Una campagna di disinformazione, alla quale partecipano i grandi media di USA e Unione Europea, trasmette quotidianamente l'immagine distorta di un Venezuela nel quale regna la violenza, nel quale manifestazioni pacifiche vengono brutalmente represse, nel quale la scarsità di prodotti essenziali si aggrava, l'inflazione esplode e la crisi economica diventa sempre più profonda.

Nascondono la verità. E' l'estrema destra che ha bruciato i negozi della Misión Mercal e che continua a saccheggiare supermercati, è stata quell'opposizione neo-fascista sedicente democratica a sabotare l'economia.

Nello Stato di Tachira gruppi paramilitari arrivati dalla Colombia seminano il terrore, costringendo il Presidente ad imporre lo stato d'eccezione nella regione. E' significativo che l'ambasciatore venezuelano a Lisbona, il Generale Lucas Rincón Romero, abbia sentito la necessità di emettere un comunicato (http://www.odiario.info/?p=3186) nel quale denuncia che i media internazionali pubblicano quasi esclusivamente dichiarazioni dell'opposizione, che deforma totalmente gli avvenimenti del suo paese.

La Rivoluzione bolivariana affronta oggi una guerra economica che è contemporaneamente psicologica, politica e sociale.

In questo contesto, il Presidente Maduro, nell'allertare il
suo popolo della complicità di Washington nella realizzazione di un "colpo di stato", ha denunciato la partecipazione ad attività cospirative dell'opposizione di tre funzionari consolari degli Stati Uniti e ne ha ordinato l'espulsione immediata.

In risposta alla campagna anti-venezuelana della CNN, ha accusato l'emittente di "programmazione di guerra".

Qual è l'atteggiamento di Barack Obama? Reagisce con ipocrisia ed arroganza. Non ha fatto alcun riferimento all'episodio dell'espulsione dei tre diplomatici, ma ha chiesto a Maduro di liberare i dirigenti dell'opposizione arrestati per attività di sovversione dell'ordine pubblico. Nel suo discorso pieno di retorica, ha invocato i principi umanitari, il rispetto dei diritti umani, del dialogo
democratico, ecc…ovvero tutto ciò che gli USA violano con la propria politica di terrorismo di stato. Ha mancato soltanto di menzionare Leopoldo López, il leader della giornata di violenza del 12 febbraio.

Il senatore repubblicano John Mac Cain, che fu candidato alla Casa Bianca, si è spinto oltre: in un'intervista alla BBC, ha suggerito un intervento militare diretto in Venezuela per "ristabilire la pace e la democrazia".

L'escalation golpista ha assunto tali proporzioni da provocare a livello mondiale un ampio movimento di appoggio alla Rivoluzione bolivariana, minacciata dall'imperialismo e dal fascismo nostrano. Un Manifesto, partito dall'Argentina, di solidarietà al Governo di Maduro è stato firmato in molti paesi da migliaia di intellettuali, artisti, dirigenti politici, parlamentari e sindacalisti. La solidarietà con il popolo dell'indimenticabile comandante Hugo Chávez Frías fa il giro del mondo come un'onda rivoluzionaria.

L'offensiva imperialista sarà sconfitta. No pasarán!

www.odiario.info / La Haine



Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

immagini inserite da amministatore blog's

Nessun commento:

Posta un commento