venerdì 7 febbraio 2014

Musica&ribellione: IL TRIONFO DELLA SUBCULTURA NIHIL-PUNK /THE CLASH (lo scontro) di M.Cerboneschi




Musica&ribellione Da WOODY GUTHRIE 
a THE GANG”

Viaggio culturale/antagonista attraverso la musica folk, rock, punk-reggae, hip hop... e dintorni, troveremo alcuni artisti che sono stati a fianco di coloro che per generazioni hanno lottato per la libertà, la giustizia, l'autodeterminazione dei popoli, …musicisti/colonna sonora di chi credeva che un mondo diverso era possibile.
Questo blog internazionalista comunista ,sembra il luogo giusto per ricordare artisti antagonisti importanti come Woody Guthrie, The Fugs, Bob Dylan, Clash, Public Enemy, Linton Kwesi Johnson,..attraversando i territori musicali antagonisti arriveremo nelle periferie del rock made in Italy ,dove dalle cantine uscirono tanti validi gruppi musicali, conosceremo meglio il progetto “Franti” del Torinese Stefano Giaccone e termineremo il viaggio chiaccherando con “i Gang” dei fratelli Marino e Sandro Severini di Filottrano nelle Marche, più periferia di così!!!
Tenere presente che questi capitoli per un pamphlet mai pubblicato, furono scritti nel tempo libero dal ’90 al ’93 

Nelson Mandela rivolgendosi a Miriam Makeba :
"Hanno cercato di isolarci dal Mondo e tu l'hai impedito, dunque la musica può andare a braccetto con la politica””
Maurizio Cerboneschi (Sandino)

Capitolo 5°

IL TRIONFO DELLA SUBCULTURA NIHIL-PUNK

Sia J.J.Lebel nel 1971 che Robert Fripp nel’74 avevano pronosticato quello che si sarebbe verificato nella seconda metà dei ‘70 ovvero l’esplosione del punk, con la parola d’ordine-riprendiamoci la vita, la musica, il futuro, tutto…..
Il pop-rock del passato, privo d’identità, vuoto, pura semplice immondizia, subì un attacco oltraggioso dalla sub cultura Punk, che portò allo scoperto la sua merce-finzione e gli hippies nuovi miliardari, gestori del mercato delle idee.
L’emergente sottocultura nichilista, era l’esaltazione del posticcio, del diverso, dell’ inautentico, nata o ingigantita dall’inventiva di Malcom Mc Laren, ideatore e fottitore dei “New York Dolls” prima e dei “SEX PISTOLS” dopo; era un’espressione generazionale che combatteva il business discografico che l’anacronistico “Englishway of life”: Un modello di vita che scaturiva dalle infinite contraddizioni della società inglese, dove esistevano i neri nei ghetti e la carrozza dorata della regina, tre milioni di disoccupati e le grandi feste dei lords, la violenza dei sobborghi e il matrimonio farsesco della casa reale.
In una società all’estremo conservatorismo, prossima alla tirannia Tatcheriana, ricolma di problemi; immigrazione, Irlanda del nord, declino dell’espansionismo coloniale, l’onda d’urto del Punk anarchico porta nuove forme di lotte antagoniste, rifiuto delle ideologie e di conseguenza raccolse il malcontento di vari settori sociali.
Si intrecciarono legami con la minoranza Giamaicana e uscì quel “ Rasta Punk connection” che sconvolse le metropoli inglesi “una sottocultura che si pone anche, e molto esplicitamente come rabbiosa critica dei movimenti precedenti, degli hippies e delle loro ottimistiche illusioni, e che insieme costituisce forse la fase di maggiore coincidenza tra comunità nera e gruppi giovanili bianchi (coronata dall’incisione di Bob Marley di” Punk reggae Party”, ma anche un continuo richiamo al reggae e ai Rude Boys da parte del gruppo punk CLASH ).
Il Punk è anche un "movimento"che riprende tutta l’esperienza avanguardista europea, risalendo dai situazionisti a Dada, e che quindi sposta per la prima volta l’asse della ricerca d’avanguardia dalla borghesia colta alle frazioni giovanili della “WORKING CLASS” (1)
Dal’ 76 in poi la subcultura autonomista/spontaneista punk. Con vestiti laceri, spille da balia, lamette, catene, capelli corti con creste colorate o in ogni qual modo rovinati, trasportati dall’energia Nihilconfusionaria dei “Sex Pistols “di Jhonny Rotten e Sid Vicius e dall’infantilcomunismo dei “Clash di Joe Strummer e Mick Jones, trovò la spinta necessaria per gridare la propria collera; basta con questa società immobile e assurda, con questa vita squallida, con questa apparenza soffocante. La musica riprendeva il suo ruolo di aggregazione e denuncia, ovunque prosperavano formazioni punk, saper suonare non importava, bastava poca attrezzatura a basso costo e via con improvvisati concerti, fatti in piccoli locali (garage, club,pub,..) dove artisti e pubblico erano una unica cosa.
Il punk embrionale e caotico del primo periodo andò via via delineandosi nella prassi totale di gruppi puri come i “CRASS”, primi “DISHARGE”, “ZOUNDS” “POISON GIRL”, “CONFLICT” e….. per prassi totale si intendeva autogestione: produzione, distribuzione e prezzo del vinile (tutto lontano dalla mercificazione capitalista). Questa linea di rottura completa con la cultura dominante, si rifletteva anche nella loro vita di strada, molte furono le occupazioni di case o altri centri (Rainbow Theatre, Club zig zag,…). Che videro bands direttamente partecipi, come ad esempio i “Crass”, promotori tra l’altro di una piccola etichetta discografica, la “Crass record”, sottoposta a continue ispezioni di Scotland Yard, più che dischi la “Crass record” sfornava slogan, frasi e canzoni dissacranti, una vera fucina per sovvertire l’ordine costituito.”I testi dei Crass sono un impasto di pezzi di vetro e polvere da sparo, non un veicolo di slogan e pensieri da libretti rossi e verdi che quando arriva al destinatario è una carogna fredda, ma una frustata in piena faccia che ti fa male e ti scuote fino a farti togliere il disco, non certo qualcosa che puoi canticchiare o tenere sottofondo mentre sei sprofondato nella lettura di un cattivo romanzo” (2)
A causa della veemenza sovversiva dei loro testi e del loro vivere il quotidiano, Penny Rimbaud, Steve Ignoran, Eve Libertine; Phil Free….o meglio i”Crass” hanno subito denunce

e arresti per vilipendio alla religione; “…le notizie riportate dai giornali a proposito di questa band politicizzata, parlano quasi sempre di tradimento della Patria, di oscenità e persino di collegamenti con il terrorismo. In merito al loro disco” How does it feel”, I Crass sono stati oggetto di una feroce campagna denigratoria che li ha trascinati in tribunale. In quella canzone avevano osato chiedere al primo ministro Margaret Thatcher“COME CI SI SENTE AD ESSERE MADRE DI MILLE MORTI”?, tanti sono quelli che si sono avuti durante il conflitto delle Falkland. Sicuramente si è trattato di un atto sovversivo compiuto proprio durante il culmine dell’orgia di celebrazioni nazionali della vittoria…..”(3) Costantemente sotto controllo e minacciati dalla polizia della “Lady di ferro inglese” che impediva loro perfino di parlare, sono anche stati lasciati aggredire da elementi fascisti del “National front, “.
I Crass, gruppo guida di migliaia di ragazzi alla deriva hanno la colpa di aver usato il rock per diffondere le loro idee di giustizia e speranza, perché “un giorno si riesca a creare una nuova filosofia di vita che non comprenda sofferenza e dolore, una filosofia che dia a tutti DIGNITA’ e INTEGRITA’…..(4)
Una parte di distribuzione della “Crass record” veniva affidata ad un’altra piccola label autonoma, la” ROUGH TRADE”, un punto di convergenza della creatività e delle perplessità provenienti da ogni parte dell’Inghilterra fine ’70, un canale fondamentale per la diffusione vinilica della corrente punk e non, sia oltremanica che oltreoceano, tra i principali esponenti si poteva trovare i “Cabaret Voltaire”, The Poup Group”, l’ex “Soft Machine” Robert Wyatt, Red Crayola,... le sconvolgenti formazioni femminili “Slits”, “Raincoast”, “Lora Logic” (il punk, aveva rotto il monopolio maschile del Rock). Bisogna tenere presente che “un sistema di distribuzione indipendente come Rough Trade potè privilegiare le tendenze marginali soltanto per un breve periodo di confusione e creatività intense; quando tutto questo rientrò nella normalità, per poter sopravvivere, dovette adeguarsi a criteri di efficacia e redditività”..(5).
Le molte etichette indipendenti cercavano di instaurare un inedito modo di comunicazione e fruizione diversificata del prodotto, ad es. la “Factory Records” di Tony Wilson, legata ai “Joy Division” e ai” Derutti Column” in un booklet affermava: “Ogni prodotto della Factory è in qualche modo un tentativo di scuotere la relazione “passiva” del consumatore con l’oggetto del consumo, creando una situazione in cui il consumatore interroghi la natura del prodotto stesso; e attraverso questo risveglio iniziale scopra il suo posto nel ciclo di consumo/produzione/lavoro/tempo libero,che costituisce la vita di ogni giorno nella società dello spettacolo “ (6)
Al nuovo corso discografico corrispose una parallela evoluzione editoriale autoprodotta, grazie alla comparsa delle “Fanzines” (contrazione di fans e magazine-rivista dei fans), fogli, e riviste autogestite da emancipazioni giovanili, scritte e realizzate a basso costo, erano spesso vendute durante meeting politici e musicali o distribuite nel circuito alternativo underground senza nessun interesse a diventare un business o un’istituzione. Al contrario i loro ideatori sparavano a zero sulla stampa sopravvissuta al Pop (ormai un fatto commerciale di grossa tiratura).
Con una grafica le più volte rozza e violenta, in dispregio al bello, quei fogli ciclostilati, serigrafati, eliografati, … fotocopiati e pinzati a mano ( con una vita media di qualche settimana, non si contano quelle uscite per un solo numero), cercavano di raccontare quello che succedeva in giro nella scena musicale e politico/sociale, erano un mezzo d’informazione e di partecipazione diretta della gioventù’ sotterranea (non più fruitrice passiva, erano la voce della controinformazione, sviluppavano la creatività attraverso fumetti, poesie, letteratura, mail art,…disseminavano rabbia e malcontento.
Nel giro di breve tempo, malgrado le variegate innovazioni impresse al patrimonio intellettuale, “lo stile punk” lo si poteva acquistare nelle grandi sartorie o nelle boutique “vogue” , la famosa rivista di moda Cosmopolitan Ed. USA uscì con un resoconto sul look punk dal titolo “Sbalordire e chic”- Un modo rivoltoso di vivere, ancora una volta veniva ingoiato dalle fauci del capitalismo e adattato agli interessi sovrastanti della borghesia.
I punks costantemente presenti nella mitica “King’s road” via via si trasformarono in “monumenti” o “foto ricordo” per turisti curiosi, che investiti da sputi e insulti, credevano di vivere un’esperienza emozionante.
In una condizione di repressione economica e politica, i più inflessibili dello schieramento libertario, furono rispediti ai margini della società da un’Inghilterra in crisi di identità, in pieno degrado economico, retta dallo “efficientismo Thactheriano", che forte dell’aumento della destra programmò una campagna di ritorno all’ordine che, in prima fase prevedeva di ripulire le strade dai ladri, dagli spacciatori, dai vagabondi, dai tossici, di marginalizzare i disoccupati e le minoranze etniche, in seconda fase la più importante, si impegnava a mettere a tacere una volta per tutte la classe lavoratrice. Cosa pienamente riuscita nei bui anni ‘ 80 .
Per rivedere oltremanica un vasto movimento popolare di disubbidienza civile dopo l’insurrezione di Brixton 1981 e il lungo sciopero dei minatori ‘84, bisogna attendere
Il 1990, quando lady Maggie ha varato la “Poll Tax” il provvedimento più ingiusto e impopolare che sia riuscita a pensare nella sua lunga gestione del potere. ….”L’ultima volta che questa tassa venne proposta dal governo inglese era il XIV secolo, e in seguito alla rivolta dei contadini che provocò fu ritirata e il primo ministro impiccato” (7) In sostanza si trattava di penalizzare pesantemente le fasce sociali a basso reddito per avvantaggiare la fascia benestante.
Le manifestazioni di protesta contro la “Poll Tax” con grande spontaneità si svolsero in tutto il paese, ci sono stati disordini provocati (come al solito) dalla polizia che in alcuni casi (finalmente) hanno subito la peggior sorte.
Il Labour Party si è dissociato dalla contestazione, come fece nelle lotte dei minatori nell’84.
La battaglia di strada del popolo inglese è un monito ai governanti delle “democrazie occidentali” che a loro modo tentano di ripristinare un nuovo medio evo.
Ritornando alle soglie degli '80, la disperazione e l’impotenza giovanile del post punk, si notava chiaramente nei volti cerei dei ragazzi che persi nel mare metropolitano, stringevano nelle mani la cenere dell’ultimo fuoco. “Ma la voce non l’hanno perduta i figli rimasti senza eredità degli anni ’70 quelli venuti troppo tardi per avere qualcosa, anche solo una briciola dello splendore passato, forse anche solo qualche straccio di ricordo su cui impostare una vita di nostalgici lamenti.
Non hanno altro che la voce per urlare che la fine di una grande ex-potente nazione. Tutto l’after punk è questa voce che si fa lamentosa, funebre, l’unica voce che non ha orrore di guardare in faccia l’orrore ,tentare di comunicarlo. E i punks abitano l’unico territorio (difficile chiamarlo movimento) dove ancora vengono bruciati i cadaveri che altrove si riesumano cercando di preservarli disperatamente dalla decomposizione. Ma sono rimasti in pochi e la rivoluzione ancora una volta non è avvenuta”(8).
La consapevolezza di una vita senza speranza,avvicinò molti giovani sul versante negativo, contrapposto al mondo, qualcosa li legava al concetto di autodistruzione, dell’essere contro, era la nuova tendenza “Dark”(oscuro).
Nello scenario musicale il dark si riconobbe e si incarnò nei “JOY DIVISION” di Yan Curtis.
Che con un rock più semplice detto “new wave” realizzò una combinazione tra poesia decadente con sonorità affascinanti a momenti sepolcrali; Curtis riportava alla mente Jim Morrison, cantava storie fortemente simboliche, immaginava tenebrose visioni, apocalittiche o comunque sempre intrise di pessimismo, lo stesso pessimismo, che forse fu la causa che lo portò ad impiccarsi il 18 maggio 1980.
Se da un lato c’era la tristezza e l’introversione degli “Oscuri”, dall’altro c’era ancora la presenza di un nutrito gruppo di artisti irriducibili cresciuti nella punk revolution, mediante la sempre più diffusa “NEW WAVE” che spaziava nel folk, nella psichedelica, nel country, nel soul, nel punk, nel blues,……proseguirono la divulgazione del rock d’impronta politica, il loro impegno sociale, la loro solidarietà alle cause che ritenevano giuste da portare avanti non terminava con il classico concerto benefit dove uno canta e poi ciao…. Ma erano diretti partecipi in varie associazioni come: “Artist against apartheid, “red wedge
 “socialism Workers”, tra i tanti artisti c’erano personaggi di notevole caratura intellettuale: Billy Bragg, Chris Dean (Redskin), Poul Weller (Styl Council)…. The Easterhouse, Working Week, Linton kwesi Jhonson, The U2, ...si esponevano per combattere e sostenere battaglie sociali come il lungo sciopero dei minatori inglesi,la causa irlandese, le lotte contro l’apartheid in Sudafrica e nel mondo, contro la disoccupazione e il nucleare, …. Billy Bragg nel corso di un presidio contro le centrali nucleari fu arrestato insieme ad altri cinquecento manifestanti, i “Redskins”, più volte banditi dalla televisione per le loro idee socialiste, furono costretti dalla polizia ad interrompere un concerto per aver fatto salire sul palco un minatore che voleva tenere un discorso.
Chris Dean, leader del gruppo, affermava che la ribellione nella musica rock era pura falsità se mancavano certi presupposti: partecipazione diretta alle oneste rivendicazioni sociali, concreti ideali e basi culturali da portare avanti, essere in prima linea nelle situazioni che si vogliono urlare e diffondere nei concerti, analizzando i suoi “Pellerossa” diceva:….ciò che ci differenzia dagli altri gruppi, è il fatto che noi diamo molta importanza all’argomentazione, all’informazione, a sensibilizzare la gente, sia si parli dello sciopero dei minatori, sia della lotta antiapartheid, sia del razzismo che dell’omosessualità.(9).

Nei live dei Redskins, quasi sempre gratuiti, l’informazione era la regola primaria non mancava mai, anzi a distanza di tempo è obbligo riconoscere che l’impegno militante di certi artisti non era motivato da facile pubblicità o prospettive di lauti guadagni (apparte i dubbi su Paul Weller e i suoi Styl Council o anche gli U2 di Bono Vox e altri) ,ma da una vera Guthriana presa di coscienza.
Ciò non toglie di rimanere della convinzione che lottando accanto al partito riformista “
Labour Party” (un fac-simile del PCI o partito della quercia), le possibilità di migliorare le condizioni di vita degli sfruttati, degli oppressi sono pressochè nulle, visto che di fatto il capitale lascia alle sinistre istituzionali (subalterne) brevi spazi di manovra, ovunque regna il capitalismo e il suo potere economico un vasto strato sociale vive e vivrà un’esistenza insostenibile, controllata e mantenuta entro il limiti di guardia dai secondini del potere: sindacati, partiti, massmedia, ……
Se in certi punti caldi, la macchina del Capitale non riesce a dominare le tensioni sociali, ecco che interviene l’apparato repressivo dello Stato (forze militari e paramilitari); il potere economico e politico usa ogni mezzo per non perdere i centri di potere e di privilegio; la penetrazione della droga in ogni strato sociale è un mezzo efficiente e remunerativo: il movimento alternativo italiano degli anni ’70 ne sa qualcosa, lo stesso i “Black panters” in USA, si sgretolarono sotto i colpi della “polvere bianca”;un’arma di controllo dell’antagonismo sociale, giusta dunque la citazione fatta a suo tempo da Jerry Rubin L’eroina e il più efficace agente controrivoluzionario”
C’è da dire che in molte parti del mondo, il solo modo per cambiare alla radice lo stato delle cose non è quello del parlamentarismo demagogico ma l’azione rivoluzionaria diretta..
occorre quindi accettare anche la presa di posizione che Steven Patrick Moressey degli “SMITHS”, ha avuto il coraggio di dichiarare pubblicamente nei riguardi del primo ministro del governo inglese: L’unica cosa che potrebbe salvare la politica Britannica è l’assassinio di Margaret Thacther, la violenza, in questo caso, sarebbe giustificata: Si tratta di salvare la civiltà… il guaio dell’attentato di Brighton è che la Thacther è scampata. Il guaio è che è ancora viva. Di positivo c’è che finalmente L’IRA sceglie più accuratamente i suoi bersagli(10).

Dichiarazioni come questa sono crude ma necessarie per sviluppare una coscienza al cambiamento di un ordine costituito, servono a far capire che dove le parole non servono più occorrono i fatti. La libertà si conquista con la lotta.
Nel mondo ci sono state situazioni limite dove anche i preti hanno imbracciato un fucile o un mitra per lottare contro soprusi e violenze quotidiane, un classico esempio fu Camillo Torres che in Colombia entrò nella guerriglia e morì a 40 anni per la libertà della sua gente.
Riguardo invece alla dura lotta del 1984 del movimento dei minatori inglesi, c’è da dire che l’arroganza politica dell’amministrazione Thatcher nei loro confronti ha rigenerato il rock di strada, solidale con gli oppressi e i perseguitati, artisti musicali e non, si sono ritrovati spalla a spalla con gli scioperanti in una lunga ed estenuante rivolta, subendo arresti, processi, condanne, la Thacther e il suo apparato repressivo violava continuamente i più elementari diritti umani, chiaro che poi uscivano dichiarazioni come quella di Moressey, per la gente del Kent, dello Yorkshire, del Nottingamshire, e del sud del Galles, la Gran Bretagna era diventata uno stato di polizia (20.000 poliziotti nei bacini carboniferi, 8.000 arresti, migliaia di denunce,…) costretta a non circolare per le strade e al confinamento in casa per non subire le aggressioni poliziesche. Poteva questa gente disperata , schiavizzata, ..piangere se un qualcuno avesse ucciso il loro torturatore ?

(1) Andrea Colombo: il “manifesto (supplemento) Luglio 1989.pag.10
(2 Roberto Polce : “scena” N° 11 -12 pag.. 57
(3 Vedi:”utopia comunitaria” AA.VV, volontà n° 3 1989 pag. 115-116
(4) vedi: “ “ “ “ “ op. cit. 116
(5) David Buxton : “ il rock star system e società dei consumi” ed. Lakota 1987 pag. 156
(6) Alberto Piccinini:”il manifesto” 6 luglio 1989 pag. 6
(7) vedi: “San carlone” aprile 1990 pag. 2
(8) Roberto Polce “scena n°11-12 pag.57
(9) Gabriele Fonseca : “Rockerilla N° 74 ottobre 1986 pag. 14
(10) Vedi: “mucchio selvaggio” n° 106 novembre 1986

THE CLASH (lo scontro)

capitolo 6


"CLASH una delle più incendiarie Punk-bands della storia del rock, dopo gli esordi al “Punk rock festival” parteciparono all’”Anarcky tour” come gruppo spalla ai “Sex Pistols”. “ancora semplici poco elaborati, ma già compatti e decisi
nel suono e nelle idee, grazie soprattutto alla “scuola” del manager il”Duro” Bernie Rhodes, cui molto deve la loro consapevolezza politica”(1)
Si dichiararono subito di sinistra, ma certa stampa (compresa quella italiana) li considerò esponenti del “National front” (partito neonazista inglese). La cosa fu comunque presto sconfessata, dal momento che erano attivi nelle convention “rock against racism” e fin dall’inizio si dimostrarono a fianco della popolazione nera.
I Clash tenevano il palco in maniera stravagante ,provocatoria (un giorno indossavano magliette con su scritto “Red Brigade” un ‘altro “RAF” e ancora…….) cantavano songs di strada che aggregavano e coinvolgevano il pubblico.
Lo scontato scioglimento dei Sex Pistols , gruppo che dava fastidio al perbenismo inglese,( alla Camera dei Comuni alcuni deputati che avevano ascoltato il brano “God save the Queen” ne chiesero lo scioglimento) Il brano “Dio salvi la regina” in pratica diceva: “Dio salvi la regina/un regime fascista ha fatto di te un’idiota/una potenziale bomba atomica/Dio salvi la regina/ lei non è un essere umano/ non c’è futuro/ nel sogno d’inghilterra”), lasciò i Clash prosecutori del movimento punk, anche se una schiera di bands erano in arrivo. Il loro sound in netta antitesi con il passato dei “Dinosauri del rock” (né Elvis, Beatles o Rolling Stones,….così “The Clash” chiudono il brano “1977”), si intrecciò con il reggae dei rasta giamaicani, con i quali condividevano affinità e pensiero politico.
L’emarginazione giovanile, le minoranze etniche, i disperati dei contenitori metropolitani di qualsiasi colore, sesso, etc,…. Si riconobbero nei loro testi e nell’energia positiva che trasmettevano in esibizioni live “sono concerti grezzi e rabbiosi,espressioni istintive e incontaminate dall’urgenza di reagire. I brani molti dei quali assurti ben presto al rango di inni generazionali, denunciano l’esasperazione dei giovani stanchi di essere pedine, che-pur non sapendo come costruire- non hanno remore a tentare di distruggere il marcio che li circonda e li opprime. Senza avere a fuoco il bersaglio certo e senza i piedi ben saldi sul terreno, ma la forza di chi crede di essere nel giusto (2).
All’inizio del 1977 , Strummer e gli altri raggiunsero un accordo con la Major discografica CBS records, dopo la firma del contratto, Marc Perry, cantante degli “Alternative TV”, ideatore della fanzine “Shiffing glue”, Bibbia della subcultura emergente dichiarò terminata la punk-revolution.
Alla maniera e in linea con il pensiero situazionista, i “Clash” useranno (per un periodo limitato) i canali dell’ufficialità per raggiungere un pubblico più vasto, con una conseguente maggior divulgazione del messaggio. Il primo 45 giri uscito il 18 marzo 1977 “White riot/1977” fu la risposta al “Purista”Marc Perry, il disco è “Un delirio di suono arrabbiato velocissimo,esplosivo, che ricorda gli scontri durante il tradizionale carnevale londinese dei giamaicani a Notting Hill Gates, l’anno precedente (agosto 1976), in quella occasione, fatto realmente eclatante per lo strisciante razzismo inglese, i giovanissimi bianchi tanto cari al giovanilismo come “settori sociali emarginati” fiancheggiano i rasta contro l’eccessivo zelo dei bobbie di sua Maestà
Uno di questi disordini razziali non insoliti…… in Inghilterra, che risuonano però in mezzo mondo e che servono, almeno in quel caso a tirare l’opinione pubblica dentro il problema delle minoranze di colore (3)
La song “White riot” (rivolta bianca):

rivolta bianca, voglio una rivolta bianca,
una rivolta davvero mia.

Il nero ha un sacco di problemi
Ma non ci pensa due volte a tirare un mattone
I bianchi vanno a scuola
Dove ti insegnano a diventare stupido
E tutti quanti fanno
Solo quello che gli viene detto di fare
E nessuno vuole andare in prigione
Rivolta bianca
Tutto il potere è nelle mani
Di gente ricca abbastanza per comperarlo
Mentre noi passeggiamo per la strada
Troppo rammolliti anche solo per provarci
E tutti quanti fanno
Solo quello che gli viene detto di fare
E nessuno vuole andare in prigione
Stai perdendo il controllo o stai prendendo ordini?
Ti stai ritirando o stai avanzando?
Rivolta bianca….


Sempre nel ’77 uscì l’album capolavoro “The Clash” il settimanale inglese “Sounds” lo ha proclamato il miglior disco della storia del rock, paragonando il binomio Strummer-Jones a Jagger-Richards, o Lennon-Mc Carthney, Il disco ha due parti contraddistinte, una aggressiva e impulsiva, un manifesto ideale per il cuore punk, l’altra con sintomi di riflessione e maturazione, prospettiva futura di evoluzione
del cervello punk.
Mentre la storia dei desperados metropolitani andava avanti, le successive uscite viniliche mettevano in risalto un gruppo più adulto, ancora audace nei proclami di rivolta contro il regime “democratico” inglese e più in generale di odio per l’intera macchina capitalistica. La presa di coscienza dei problemi i sociali e una visione internazionalista, vide i “Clash” solidali con in movimenti di liberazione dei popoli oppressi, in Nicaragua come in Sudafrica, o Palestina, ,…. Insomma con tutte le lotte di liberazione dei paesi del Terzo mondo.
Nel dicembre del ’79 , dopo l’entrata sul mercato del 33 doppio “London calling”, i più oltranzisti lanciarono fulmini su Strummer e il gruppo, accusandoli di essersi venduti, ma dovettero ricredersi quando si accorsero che il disco costava metà prezzo e i contenuti erano inalterati, “i Clash sono diventati adulti, il suono cresce, le radici sono ritrovate. I testi riproducono a più riprese i pericoli di una guerra, la solitudine e la disperazione che conducono alla droga, il mito americano da dissacrare”(4 )
Stupendo il brano “Spanish Bombs”, dove c’è un incitamento alla ribellione attraverso il ricordo della guerra civile di Spagna del 1936. Quella Spagna che in Catalogna e Andalusia conobbe la breve stagione dell’anarchia: l’autogestione della vita quotidiana. Le grandi potenze occidentali insieme ai dittatori nazifascisti Franco, Hitler e Mussolini impedirono l’affermazione dell’utopia concreta in Spagna; un ruolo importante fù giocato anche dal Partito Comunista italiano, e dall’Unione Sovietica di Stalin che non appoggiarono quell'utopia.
Nel 1980 i “Clash” fecero uscire il quarto album (Triplo) “SANDINISTA”; ancora una volta i discografici furono costretti ad accettare il metà prezzo imposto da Strummer-Jones, si trattava di una dedica ai guerriglieri sandinisti, usciti da poco vittoriosi nella rivoluzione contro il sanguinario dittatore Somoza, in pratica stavano mettendo in atto il pensiero del “CHE Guevara”: “ogni volta che un paese si stacca dall’albero imperialista, non si tratta soltanto di una battaglia parziale vinta con il nemico principale, ma anche di un contributo al suo indebolimento reale e di un passo avanti verso la vittoria finale in questa lotta mortale non esistono frontiere. Non possiamo restare indifferenti di fronte ciò che accade nel resto del mondo, poiché ogni vittoria di un paese sull’imperialismo è una vittoria di noi…….(7)
L’album “Sandinista” con copertina tipicamente rossa e nera come i colori della bandiera del Fronte Sandinista di liberazione nazionale (FSLN) è un inno internazionalista al trionfo di una rivoluzione diversa, per la prima volta una miscela, un ibrido ribelle tra marxismo e il vangelo dei cristiani di base (Teologia della liberazione), va a governare un paese come il Nicaragua che tutto insieme esce dall’anonimato e come Cuba diventa una speranza di cambiamento per tutte le popolazioni oppresse dell’America latina e allo stesso tempo diventa il terrore degli imperi profani e “spirituali”, consapevoli che il Vangelo è un pericolo mortale per la religione e per ogni potere in quanto li contesta alla radice. Il “giovaneSandinismo propone un modello di società basato sull’uguaglianza, l’antitesi delle barbarie del modello Statunitense che esalta, il denaro, il potere,… l’antitesi del modello di chiesa alienante che il vaticano vuole imporre.
Nel “Nuovo Nicaragua” , ministeri fondamentali vengono affidati a figure clericali : padre Miguel D’Escoto (esteri), Padre Ernesto Cardenal (Cultura), Padre Fernando Cardenal (giovani, alfabetizzazione).
Sulla rivoluzione Ernesto Cardenal (gesuita) dice :”..Per noi la rivoluzione è amore, quando parliamo di amore ci riferiamo ad amore per il prossimo, alla preoccupazione per l’alimentazione adeguata di tutti, al miglioramento delle abitazioni di tutta la popolazione,…che ci sia il servizio medico per tutti, svaghi, cura degli anziani e bambini,…poi prosegue; “non sono arrivato al marxismo attraverso la lettura di Marx ma attraverso la lettura del Vangelo, il Vangelo di Gesù Cristo ha fatto di me un marxista; lo dico ed è la verità. Sono un Marxista che crede in Dio. (8)
Dichiarazioni come quella del Ministro Ernesto Cardenal ( sospeso a divinis dall'ignobile cardinal Ratzinger ) scuotono il mostro yankee, si proprio quello che aggredisce e semina morte nel mondo, non a caso con l’arrivo del Presidente “Cow BoyRonald Reagan gli Stati Uniti finanziano e si impegnano in una lunga guerra di bassa intensità per soffocare quella rivoluzione “troppo pericolosa”, lo stesso Vaticano con Papa Woityla in prima linea si mette in marcia per screditare e annullare la teologia della liberazione che sta prendendo forza in tutta l’America latina, si avvalora sempre di più il detto :“non c’è Papa per i poveri

L’Album “Sandinista” non fu certo esente da critiche, lo accusavano di rasentare sfacciatamente la disco music “a dispetto di tutto, “Sandinista” è e rimane un disco magnifico, denso di poesia immediata e appassionata, di ingenuità libertaria, di colorito rosso e vivace, ancora una volta segna la strada del futuro, guarda avanti, al desiderio di tenere i Kids (ma anche i meno giovani) uniti sotto una bandiera che è musica e perciò vita. E’ un treno che non si ferma, che sbuffa tra un “Rebel walz” e un “police on my back”(9).
In “Sandinista” i Clash usarono l’emergente “musica RAP” un fenomeno inusuale, d’avanguardia per una formazione bianca di quel periodo.
Il rap, musica di rottura, uscita alla fine dei ’70 dai ghetti neri del Bronx Newyorkese e dalla weast coast , per contrapporsi al dilagare della fatiscente “Disco music”,( che secondo Julie Burkell, è “un soul meccanico, asettico e idiota, l’oppio dei proletari,l’agente dell’ordine sociale)
non è che una parte integrante della cultura Hip-hop, che vive insieme ai graffiti, vari tipi di ballo,… ha analogie con la cultura punk; impegno radicale, incitamento alla rivolta, era ed è un mezzo di coerente autorappresentazione degli strati sociali che respirano l’aria malsana della miseria, della marginalità e del crimine (gli Stati Uniti dello scudo spaziale, delle guerre stellari, conta 35 milioni di persone in povertà che vivono di espedienti).
La prima ondata rap, quella de “Grandmaster Flash”.”Dj Kool Herc”,DJ Africa Bambata”, Sugarhill Gang, “Kurtis Blow”, ….impressionò Strummer e Jones al punto di far rivoluzionare il loro linguaggio musicale, il rock ‘n’roll convenzionale finì per fare da cornice ad una miscela nera di Rap, funky, reggae,… e altre tendenze.
Nel 1981 i “Clash” confermarono le nuove linee con l’EP “Radio Clash” tutto basato sul rap e Black music miscelata (più tardi Mick Jones continuerà con successo su tale strada con il gruppo “Big audio dinamite”). Ricercavano continuamente l’inesplorato ma le successive, pur valide produzioni viniliche erano improntate al successo commerciale, come “Combat Rock” (due milioni di copie vendute).
Il pensiero e l’orrore di diventare i nuovi “Rolling Stones”, stava sconvolgendo Strummer e Jones, avvolti nel benessere, litigiosi, con atteggiamenti egocentrici e divistici, misero allo scoperto le rivalità latenti, divisi su tutto, per motivi legati alla presenza del loro manager “Bernie Rhodes” ,  Mick Jones se ne andò lo ritroveremo appunto nei  “Big Audio Dinamite”, il batterista Topper Headon che a suo tempo aveva sostituito Tory Crimes, faceva forte abuso di droghe pesanti era stato cacciato dal gruppo (si dice che fosse entrato in urto anche per motivi politici) , Paul Simonon, rimase l’unico fedele a John Strummer e concluse l’epoca Clash con l’Album “Cut the crap” era il 1985 la formazione che aveva cercato di sovvertire l’Immaginario collettivo del suo tempo, si sciolse nella indifferenza.
Ancora una volta la nuova ondata si era infranta sulle scogliere del conformismo.


- 1) Vedi rivista “The Clash” ed, Fast product
- 2) Vedi:F. Guglielmi“rockerilla”maggio 1988 pag.8
- 3) Vedi : rivista “The Clash” ed Fast Product
- 4) Vedi :R. Casalini, P.Corticelli “500 album….” Mondatori 1989 pag. 126

- 5) Vedi: Geoge Orwell, in : “l’arma dello scandalo” Nautilus 1985 pag. 44
- 6 ) Vedi: “Bandiera Rossa” n° 3 aprile 1990 pag. 7
-7 ) Vedi :“Che Guevara ,Hasta la victoria sempre” di J. Jacques Nattiez, Sansoni ed. 1971 pag. 96

(8)”Ministri di Dio ministri del popolo” Teofilo Cabestrero ed. cittadella 1983 pag. 28/50
(9)The Clash:” Fast Product non solo musica “pag. 36


Da WOODY GUTHRIE a THE GANG” In blu i capitoli a seguire :


Capitolo 1°:“La rivoluzione desiderata” (Woody Guthrie).
Capitolo 2°:”L'amato e odiato Bob Dylan  ....
http://resistenciasiempre.blogspot.it/2014/02/musica-la-rivoluzione-desiderata.html

Capitolo 3°:”L'anarco-comunismo dei “THE FUGS”.
Capitolo 4°:”La fine dei dinosauri”.    



Capitolo 5°:Il trionfo della subcultura nihil-punk.
Capitolo 6°:”THE CLASH (lo scontro)”
Capitolo 7°:”Il ritorno del rock”.
Capitolo 8°:”Linton kewsi Johnson” (Dub poetry)
Capitolo 9°:”Public Enemy “:Musica nera rabbia e politica
Capitolo 10°:Il“Franti”: Rock e utopia
Capitolo11°:”La Pantera”e il nuovo linguaggio del villaggio
Capitolo 12°:” I Gang “: La Band ribelle di Filottrano



Ringrazio i compagni che mi hanno permesso di poter scrivere queste righe attraverso contatti, interviste e chiaccherate varie sul tema :"Musica antagonista", : Marino e Sandro Severini (The Gang), Stefano Giaccone (Franti), Billy Bragg incontrato a Reggio Emilia '90, lo staff di” Arezzo wave” '91 '92 ,un grazie anche a Bunna  Africa unite per la lunga chiaccherata in un podere di Montioni quando nel 1991 venne a fare il concerto gratis per il FMLN Salvador) e poi a Sergio Messina (Radio gladio), Luca "Zulu" e Marco" kaja"(99 posse), Fumo e Lele Prox (Lionhorse Posse ), Luca Morino Fabio Barovero (Mau Mau&Loschi Dezi), Enrico Capuano che tra il '92 inizio '93 per ben tre volte venne a suonare gratis per i Lavoratori Piombinesi in Lotta a difesa del posto di lavoro.
Foto di repertorio tratte da 
http://socialistworker.org

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