giovedì 28 febbraio 2013

Romania:In preparazione un nuovo disegno di legge per proibire le organizzazioni e i simboli comunisti

 

Romania:In preparazione un nuovo disegno di legge per proibire le organizzazioni e i simboli comunisti

Andrei Muraru, nominato presidente dell'Istituto per l'investigazione dei crimini del comunismo e la memoria dell'esilio romeno [IICCMER], nome altisonante che nasconde solo un buco di denaro pubblico diretto nelle tasche delle sue alte cariche, ha annunciato di stare preparando un nuovo progetto di legge per cercare di proibire le organizzazioni e i simboli comunisti in Romania, così come la diffusione dei nomi delle persone colpevoli di quelli che loro chiamano "atti di repressione del periodo compreso tra il 1945 e il 1989". Secondo la fonte, verrà presentato in parlamento il prossimo marzo o, al massimo, nel mese di aprile.

Come abbiamo detto, questo IICCMER è un organo ufficiale creato poco dopo il colpo di Stato contro i lavoratori rumeni del dicembre 1989, col fine di criminalizzare il passato comunista, falsare e nascondere le sue conquiste sociali ed economiche e trasformare la lotta contro i criminali economici e i residui del fascismo nel paese, in "repressione" e "dittatura".

In realtà, l'istituzione è un buco nero di denaro pubblico nonché luogo ambito dagli amici dei governi di turno per riempire i propri conti bancari con le tasse dei romeni. Nel frattempo serve da avanguardia ideologica per sostenere la dittatura capitalista attraverso la falsificazione e la criminalizzazione del passato comunista, soprattutto in momenti come questo in cui i lavoratori rumeni lamentano sempre più passività di fronte alla presa del potere della classe capitalista da 22 anni, attraversando due decenni di miseria economica e peggio, la perdita costante di benessere e diritti sociali.

Nel 2007 è stata presentata dal presidente dell'IICCMER, Vladimir Tismaneanu, (per inciso, figlio di un importante leader comunista nel periodo tra le due guerre ed importante personaggio durante gli anni del socialismo in Romania), una relazione dal titolo "Risultati finali della Commissione presidenziale per l'analisi della dittatura comunista in Romania", in cui hanno indicato una serie di "crimini", ma con poche prove a dimostrazione. Inoltre, in molti casi, quello che chiamavano "crimine" era semplicemente il rinchiudere in prigione un "fascista" o un gruppo terrorista responsabile del boicottaggio delle fabbriche o della produzione economica della Romania.

In effetti, la relazione, poi approvata dal parlamento, che ha portato il presidente Traian Basescu (anche lui figlio di una importante funzionario comunista) a condannare pubblicamente e ufficialmente il comunismo, è stato criticato anche da alcuni media rumeni meno radicali, anche se generalmente e all'unanimità tutti sono anticomunisti, come vuoto e superficiale (vedere la dichiarazione di molti intellettuali del regime capitalista romeno, Anti-comunismo, malattia senile del capitalismo).

Vladimir Tismaneanu è stato membro di quello che egli stesso chiama "il clan di Ceausescu", amico intimo di Nicu, figlio maggiore e membro di quella élite filocapitalista che si andò forgiando in Romania, d'accordo nell'abbandonare la lotta di classe ed uno dei primi che, dopo essere fuggito negli Stati Uniti direttamente verso un posto ben pagato come professore universitario ed ideologo anti-Ceausescu, si unì al trionfo di quelle élites che si impadronirono del potere negli anni '90 e si spartirono la ricchezza una volta di proprietà di tutti i lavoratori. Proprio in questi ultimi mesi si è scoperto che durante il suo mandato nel IICCMER, aveva ben munto e utilizzato milioni di denaro pubblico in privilegi personali, telefonate, viaggi, ecc... (Vale a dire, ciò che fa un politico capitalista con il denaro dei lavoratori, lo ruba).

L'obiettivo di IICCMER, di Tismaneanu e di tutti coloro che detengono il potere oggi in Romania, vale a dire i grandi capitali e le grandi aziende capitalistiche arricchitesi in questi ultimi due decenni con la spoliazione, il saccheggio e lo sfruttamento a proprio vantaggio della ricchezza rumena e con le leggi che essi stessi fanno, è di mantenere distante la possibilità, il grande incubo dei grandi mafiosi capitalisti, ovunque nel mondo e ancor di più nei paesi in cui un giorno questo era realtà: che i lavoratori tornino ad organizzarsi per prendere il potere e colgano l'occasione di vivere del lavoro e della ricchezza prodotta dalla classe lavoratrice.

Per questo motivo si tenta molto e sovente, in Polonia, in Ungheria, in Cechia e nella Repubblica Moldova, ecc... L'obiettivo è quello di ostacolare comunque una rinascita del movimento operaio e delle organizzazioni comuniste e di ogni focolaio di lotta sociale che possa dar vita alla mera possibilità che i grandi parassiti economici, la classe capitalista, perda i propri privilegi economici, smetta di vivere nel lusso a spese della miseria dei lavoratori e sia costretta persino a lavorare per il bene collettivo.

E così passerà non solo sotto il regime della tirannia capitalista, dove si trova quella classe che ostenta con il pugno di ferro e lo mantiene con tutte le forme di violenza e repressione, ma anche, e questo è stato il grande errore della maggior parte degli stati comunisti nel mondo, all'interno delle società socialiste stesse, nelle quali un giorno si abbassò il livello di guardia, senza tener conto che i capitalisti sono come le zecche e aspettano, sempre preparati, sempre pronti a tutto, per calpestare il prossimo, la compagna o il compagno, il momento giusto per tornare a succhiare il sangue dei lavoratori e la vita del suo popolo (e, se possibile, anche di altri).

Vi lascio con un video che mostra le immagini dell'estrema povertà oggi in Romania (il servizio è della televisione Antena3 del dicembre 2012, due mesi fa), immagini che prima del 1989 erano fantascienza e a cui nessuno avrebbe mai creduto se un viaggiatore del futuro gliele avesse mostrate (per vedere come la Romania è cambiata dal colpo di stato, si può leggere l'articolo di questo blog Cosa ha significato la "rivoluzione?").


Il video ci mostra ciò che è la Romania che questo Istituto difende e sulla quale si reggono gli straordinari privilegi ed il sontuoso livello di vita, tanto delle sue alte cariche, come di tutta la classe politica del regime, per non dire di quelli che lo controllano, i grandi miliardari ed i proprietari delle grandi corporazioni locali ed internazionali.

E' in rumeno, ma le immagini parlano da sole.



 


Immagine da internet  inserita da Sandino autore blog

Nessun commento:

Posta un commento