domenica 27 maggio 2012

Cuba respinge il rapporto annuale del Dipartimento di Stato degli USA sui Diritti Umani, Invece la Cina sui diritti umani in USA controbatte con un suo dossier.


Ancora una volta appare evidente quanto è  criminale il potere che governa negli USA, giorno dopo giorno si macchia di nauseabondi crimini pur di poter attaccare la Siria e provocare Cuba, Venezuela, Ecuador, Bolivia,..... e tutti i paesi antimperialisti... i governanti EE.UU sono marci nel DNA e adesso lo sono ancora di più perchè hanno capito che un'altro mondo è possibile anche senza di loro. (Sandino)

Cuba respinge il rapporto annuale del Dipartimento di Stato degli USA sui Diritti Umani

Dichiarazione di Josefina Vidal, direttrice del dipartimento degli Stati Uniti del Ministero degli Esteri di Cuba

Respingiamo categoricamente il contenuto del rapporto del Dipartimento di Stato sulla situazione dei Diritti Umani a Cuba, che il governo degli Stati Uniti si arroga il diritto d’emettere, tralasciando il proprio record di abusi dentro e fuori dal suo paese e nel mondo.
Così come accade con l’ingiusta e infondata inclusione nella lista dei paesi patrocinatori di terrorismo internazionale, la descrizione di Cuba in questo rapporto non ha nulla a che vedere con la situazione reale dei diritti umani nel nostro paese.
Le menzogne e le tergiversazioni contenute in questo documento rispondono solo alla disperata necessità del governo nordamericano di giustificare la crudele politica di blocco imposta a Cuba, che viene respinta ogni giorno di più dentro e fuori dagli Stati Uniti.
Cuba ha fatto un contributo fondamentale al rispetto dei diritti umani nel paese e nel mondo. Molti dei diritti goduti dai cubani, che li hanno assicurati, costituiscono una chimera per la maggioranza della popolazione del pianeta, includendo una parte importante di quella degli Stati Uniti.
Lo stesso avviene a scala internazionale, dove la presenza di Cuba in altri paesi s’associa solo a lavori umanitari, per curare e insegnare, in contrasto con le avventure aggressive e d’intervento degli Stati Uniti, che continuano a provocare vittime innocenti tra la popolazione civile di molte nazioni.
L’Avana, 24 maggio del 2012.
(Traduzione Granma Int.)


Diritti umani in USA, la Cina controbatte con suo dossier

La Cina ha pubblicato uno studio sui diritti umani negli Stati Uniti, in risposta e in polemica con gli Usa, che avevano presentato un analogo rapporto contro Pechino. Lo riferisce l’agenzia Nuova Cina. Il ”Libro sui diritti umani negli Stati Uniti nel 2011”, tredicesimo del suo genere, e’ stato pubblicato dall’ufficio informazioni del Consiglio di stato cinese, ed e’ una ”risposta al reportage del paese sui diritti umani nel 2011, pubblicato dal Dipartimento di Stato Usa il 24 maggio”. Il rapporto americano, secondo l’agenzia Nuova Cina, e’ ”eccessivamente pieno di osservazioni critiche sulla situazione dei diritti umani in quasi 200 paesi e regioni, cosi’ come di distorsioni e di accuse riguardanti le cause dei diritti umani in Cina”.
Secondo il ritorsivo rapporto, lo studio e’ destinato a rivelare la ”vera situazione dei diritti umani” degli Stati Uniti al mondo e ”sollecitare gli Usa a confrontarsi con le proprie azioni”. Il rapporto cinese riguarda questioni dei diritti umani legate a sei temi: la vita, la proprieta’ e sicurezza personale, i diritti civili e politici, i diritti economici, sociali e culturali, la discriminazione razziale, i diritti delle donne e dei bambini e le violazioni degli Stati Uniti nei diritti umani in altri paesi. Il documento pubblicato da Pechino afferma che le violazioni dei diritti civili e politici sono state ‘gravi’ negli Stati Uniti, aggiungendo che il paese sta ”mentendo a se’ stesso” quando si riferisce a se’ come alla ”terra della liberta”’. Tra gli esempi di antidemocrazia americana, il rapporto cinese cita il duro trattamento dei manifestanti che hanno partecipato al movimento Occupy Wall Street, affermando che quegli arresti hanno fornito un ”assaggio di verita’ sulla cosiddetta liberta’ e’ democrazia degli Stati Uniti”.
Secondo dati del quotidiano sino-americano World Journal, citato dalla Xinhua, l’ultimo decennio ha visto un aumento di arresti fatti dalla polizia di New York, che ha registrato 600.000 casi nel 2010, quasi il doppio di quelli del 2004. Nei primi tre mesi del 2011, circa 180.000 persone sono state fermate o arrestate, e ben l’88% di queste si sono poi rivelate innocenti, secondo il reportage. Gli Stati Uniti, affermano i cinesi, restano il paese con la piu’ grande ”popolazione carceraria” e col piu’ alto numero di detenuti al mondo, in condizioni di detenzione ’terribili’.
Per il Dipartimento della Giustizia americano, il numero dei detenuti e’ pari a 2,3 milioni nel 2009 e uno ogni 132 cittadini americani e’ dietro le sbarre. Nel frattempo, piu’ di 140.000 stanno scontando condanne a vita. Critiche anche alla situazione delle donne, che per i cinesi sono negli Usa soggette a discriminazioni e aggressioni sessuali. Oltre due milioni di americane hanno subito violenze domestiche. E’ difficile anche la situazione per i bambini, che secondo il rapporto cinese sono esposti in maniera continua a violenze e pornografia: e il numero record di bambini uccisi da parenti e’ attorno ai 20.000.
FONTE : (ANSA) – Pechino, 25 Maggio

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