giovedì 23 febbraio 2012

La schizofrenia politica di Oscar Elias Biscet/La esquizofrenia política de Oscar Elías Biscet


Oscar Elias Biscet proposto premio Nobel??sotto giuramento ha chiesto al congresso degli  Stati Uniti un intervento militare a Cuba come quello realizzato in Kosovo...." Questo è il sostegno che io chiedo da voi perché il mio popolo sia libero e sovrano".



La schizofrenia politica di Oscar Elias
Biscet
22 febbraio 2012 - di Edmundo Garcia http://cambiosencuba.blogspot.com/

Lo scorso giovedì 16 febbraio per conto della Fondazione Lawton, una cosiddetta organizzazione dei Diritti Umani che quasi nessuno conosce, Oscar Elias Biscet ha testimoniato per telefono, da Cuba e sotto giuramento, niente meno che di fronte al Congresso degli Stati Uniti d'America, in particolare davanti della Sottocommissione per l'Africa, Salute Generale e Diritti Umani del Comitato Relazioni Estere, la cui presidente è Ileana Ros-Lehtinen.
L'allocuzione è stata fin dall'inizio un atto di servilismo e adulazione a tutta la congrega cubano americana nel legislativo di Washington; Biscet ha chiamato la congressista Ileana Ros-Lehtinen "la mia compatriota e grande difensore della libertà del popolo cubano" e ha elogiato il supposto "lavoro altruista per la causa della libertà di Cuba" dei senatori Bob Menendez e Marco Rubio, e dei congressisti Albio Sires, Mario Diaz-Balart e David Rivera.
Non credo che questo fatto abbia paragoni nella storia cubana. Non conosco nessun Plattista (favorevole all'Emendamento Platt ndt) o annessionista che abbia chiesto favori al Congresso degli Stati Uniti con la sfacciataggine con cui lo ha fatto Oscar Elias Biscet. Anche i politici più remissivi dell'epoca repubblicana a Cuba, quando pianificarono o richiesero un intervento, cercarono sempre pretesti e fecero carte false perché, a quanto pare, dava loro almeno un pò di vergogna di fronte al popolo e alla loro coscienza. Perfino gli stessi nord americani si presero la briga di montare una campagna stampa anti spagnola e anti cubana intorno all'affondamento del Maine, perché alcuni congressisti, come questi, votassero una dichiarazione formale di guerra. Ma con gente come Biscet non si ha più questo problema, lui stesso gli fa propaganda e lui stesso presenta un progetto di intervento.
Perché di fatto Oscar Elias Biscet ha chiesto un intervento militare a Cuba come quello realizzato in Kosovo. Sa per caso questo schizofrenico, in politica, che cosa è accaduto nel conflitto in Kosovo? Sa Oscar Elias Biscet qualcosa del dolore e della morte che causarono, in quella guerra, i bombardamenti della NATO, quei bombardamenti che, con linguaggio molto subdolo, sta chiedendo al Congresso degli Stati Uniti per Cuba?
Non invento parole e cito quelle di Biscet, trascritte dallo stesso Comitato delle Relazioni Esteri di fronte a cui ha testimoniato. Oscar Elias Biscet ha detto:"Domani festeggeremo con orgoglio il quarto anniversario dell'indipendenza del Kosovo. Cinque anni fa, voi americani gli prometteste agli albanesi kossovari il vostro forte sostegno all'indipendenza. Lo hanno fatto con tanta fermezza, onore e amore che sommarono molti paesi a questa giusta causa e trionfarono. Questo è il sostegno che io chiedo da voi perché il mio popolo sia libero e sovrano".
Domando alla congressista Ileana Ros-Lehtinen e agli altri legislatori: è per questo uomo che chiede un intervento multinazionale come quello del Kosovo a Cuba, per lui che voi state chiedendo un Premio Nobel per la Pace?
Biscet, abbandonato dalla ragione, ha richiesto inoltre al Congresso USA l'applicazione senza restrizioni o limiti della legge Helms-Burton. E sapendo che uno degli autori di questa obbrobriosa legge, il rappresentante dell'Indiana Dan Burton, aveva anch'egli testimoniato in quella stessa commissione, lo ha personalmente salutato definendolo "patriota" e "amante della libertà dell'umanità."
Dal momento che Oscar Elias Biscet era sotto giuramento, giacché ha promesso in nome del Dio biblico di non mentire al Congresso degli Stati Uniti, si deve presumere che il pubblico ministero del suo paese ha le prove di tutte le sue affermazioni. Così voglio chiedere: Può dimostrare Biscet, come ha detto al Congresso, che il governo cubano ha ricattato sua moglie perché lo abbandonasse? Può mostrare, senza telefono, lo sfregio del viso che assicura gli ha provocato il pestaggio della polizia politica? Può dare Biscet il nome dei due rei che sono stati contrattati da militari cubani per assassinarlo? Può fornire Biscet al Congresso dati su tali contratti? Vorrebbe Biscet mostrare pubblicamente le prove dell'uso, contro di lui, di pistole elettriche, una qualche documentazione sui numerosi casi di rifiuto di cure mediche che denuncia e sulle torture che dice di aver sofferto? Ha Biscet mappe, elenchi di reclutamento o foto di accampamenti da mostrare al Congresso degli Stati Uniti dove si trovano le basi di addestramento dei gruppi "anti nord americani" o "anti-ebraici" a Cuba? Insisto sul fatto che tutte queste prove sarebbero necessarie perché non si tratta di un semplice commento di passaggio, è una testimonianza sotto giuramento davanti al Congresso degli Stati Uniti, dove Biscet ha denunciato: "L'addestramento militare e logistico alle narco-guerriglie della Colombia e la presenza basi operative degli estremisti islamici di Hezbollah e di Hamas a Cuba".
Oscar Elias Biscet ha delirato davanti al Congresso degli Stati Uniti, ha parlato della possibilità di una nuova crisi dei missili e armi nucleari simili a quella del 1962, dove questa volta Cuba avrebbe come alleati Iran e Venezuela. Ha commesso errori storici, ha mostrato ignoranza nel momento di valutare avvenimenti politici mondiali degli ultimi decenni, ha dimostrato di non conoscere il proprio paese, i suoi dirigenti e le realtà del resto del mondo. Naturalmente, la stampa ha evitato di informare sulle sua assurdità; appena ha dato la notizia aggiungendo che Biscet ha parlato di pace per l'isola. Ma Biscet e la pace non fanno una bella coppia. Non solo non merita il Premio Nobel, neppure merita l'apprezzamento di un popolo sovrano e onesto come il popolo di Cuba.
 
immagini inserite da gruppo amici di Cuba "Italo Calvino" Piombino

La esquizofrenia política de Oscar Elías Biscet
Por Edmundo García
El pasado jueves 16 de febrero y a nombre de la Fundación Lawton, una llamada organización de Derechos Humanos que casi nadie conoce, Oscar Elías Biscet testificó telefónicamente, desde Cuba y bajo juramento, nada menos que ante el Congreso de los Estados Unidos de América; concretamente ante el Subcomité de África, Salud General y Derechos Humanos del Comité de Relaciones Exteriores, cuya presidente es Ileana Ros-Lehtinen. La alocución fue desde el mismo comienzo un acto de servilismo y adulación a toda la plana cubanoamericana en el legislativo de Washington; Biscet llamó a la Congresista Ileana Ros-Lehtinen “mi compatriota y gran defensora de la libertad del pueblo cubano”, y halagó la supuesta “labor altruista en la causa de la libertad de Cuba” de los senadores Bob Menéndez y Marco Rubio, y de los Congresistas Albio Sires, Mario Díaz-Balart y David Rivera.
No creo que este hecho tenga parangón en la historia cubana. No conozco ningún plattista o anexionista que haya solicitado favores al Congreso de EEUU con el descaro que lo ha hecho Oscar Elías Biscet. Hasta los politiqueros más entreguistas de la era republicana cubana, cuando planearon o pidieron una intervención, buscaron siempre pretextos e hicieron paripés porque al parecer les daba al menos un poco de vergüenza ante su pueblo y su conciencia. Hasta los propios norteamericanos se tomaron el trabajo de montar una campaña de prensa antiespañola y anticubana alrededor del hundimiento del Maine, para que unos congresistas como estos votaran una declaración de guerra formal. Pero con gente como Biscet ya no tienen ese problema, él mismo les hace la propaganda y él mismo les presenta un proyecto de intervención.
Porque de hecho Oscar Elías Biscet ha pedido una intervención militar en Cuba como la realizada en Kosovo. ¿Sabe acaso este esquizofrénico en política lo que sucedió en el conflicto kosovar? ¿Sabe Oscar Elías Biscet algo del dolor y la muerte que causaron en esa guerra los bombardeos de la OTAN; esos bombardeos que, con muy disimulado lenguaje, le está pidiendo al Congreso de los EEUU para Cuba?
No invento palabras y voy a citar las de Biscet, transcritas por el propio Comité de Relaciones Exteriores ante el que testificó. Dijo Oscar Elías Biscet: “Mañana celebraremos con orgullo el cuarto aniversario de la independencia de Kosovo. Hace cinco años ustedes los americanos le prometieron a los albanokosovares su decidido apoyo a la independencia. Lo hicieron con tanta firmeza, honor y amor que sumaron a muchos países en esta justa causa y triunfaron. Este es el apoyo que yo pido de ustedes para que mi pueblo sea libre y soberano”. Le pregunto a la congresista Ileana Ros-Lehtinen y a los demás legisladores: ¿es para este hombre que pide una intervención multinacional como la de Kosovo en Cuba, para el que ustedes están pidiendo un Premio Nobel de la Paz?
Biscet, abandonado por la razón, solicitó además al Congreso norteamericano la aplicación sin moderación ni límites de la Ley Helms-Burton. Y sabiendo que uno de los autores de esa oprobiosa ley, el Representante por Indiana Dan Burton, había testificado también en esa misma comisión, le saludó personalmente calificándolo como “patriota” y “amante de la libertad de la humanidad”.
Ya que Oscar Elías Biscet se encontraba bajo juramento, ya que prometió en nombre del Dios Bíblico no mentir al Congreso de los Estados Unidos, debe suponerse que el fiscal de su propio país tiene pruebas de todas sus afirmaciones. Por eso quiero preguntar: ¿Puede demostrar Biscet, como ha dicho al Congreso, que el gobierno cubano chantajeó a su esposa para que le abandonara? ¿Puede mostrar fuera del teléfono la desfiguración de rostro que asegura le provocó la golpiza de la policía política? ¿Puede dar Biscet el nombre de los dos reos que fueron contratados por militares cubanos para asesinarle? ¿Puede facilitar Biscet al Congreso datos sobre dichos contratos? ¿Desearía Biscet mostrar públicamente pruebas del uso en su contra de pistolas eléctricas, alguna documentación sobre los muchos casos de negación de atención médica que denuncia, y sobre las torturas que según dice padeció? ¿Tiene Biscet mapas, listas de reclutamientos o fotos de campamentos para mostrarle al Congreso de los Estados Unidos dónde están las bases de entrenamiento de grupos “anti norteamericanos” o “anti judíos” en Cuba? Insisto en que todas estas pruebas serían necesarias porque no se trata de un simple comentario de pasillo, es una testificación bajo juramento ante el Congreso de los Estados Unidos, donde Biscet denunció: “Entrenamiento militar y logístico a las narco guerrillas de Colombia y la presencia de bases de operaciones de los extremistas musulmanes de Hezbollah y Hamas en Cuba.”.
Oscar Elías Biscet ha delirado ante el Congreso de los Estados Unidos; habló de la posibilidad de una nueva crisis de misiles y armas nucleares similar a la de 1962, donde esta vez Cuba tendría como aliados a Irán y Venezuela. Cometió errores históricos, demostró ignorancia a la hora de valorar acontecimientos políticos mundiales de las últimas décadas, mostró desconocimiento de su propio país, de sus dirigentes y de las realidades del resto del mundo. Por supuesto, la prensa ha evitado informar sobre sus disparates, apenas dio la noticia añadiendo que Biscet habló de paz para la isla. Pero Biscet y la paz no hacen buena pareja. No solo no merece el Premio Nobel, tampoco merece el aprecio de un pueblo soberano y honesto como el pueblo de Cuba.

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