giovedì 9 febbraio 2012

Il calore della solidarietà per i 5 riscalda la gelida notte romana/Messaggio di René González a Sara González





ESSERE COLTI PER ESSERE LIBERI!!” (J.Martì)
Il calore della solidarietà per i Cinque riscalda la gelida notte romana
Roma, 9 Febbraio 2012
In occasione del mensile appuntamento per la Campagna Internazionale 2012 “Il 5 per i 5”, il Comitato Italiano Giustizia per i Cinque, con la collaborazione dell’Associazione e Rivista NUESTRA AMERICA, del circolo di Italia-Cuba A. MELLA e di Radio Città Aperta, ha organizzato presso la Casa della Pace la bella e partecipatissima serata <<CULTURA E’ LIBERTA’>>, una iniziativa di informazione, di lotta e di cultura, alla quale ha aderito numeroso il popolo della solidarietà con Cuba.
Davanti al lungo striscione “LIBERATELI!” con le foto di Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Fernando González, Antonio Guerrero e René González, i due vice presidenti del Comitato Italiano Giustizia per i Cinque,Luciano Vasapollo e Franco Forconi hanno aperto la serata presentando l’iniziativa e gli artisti al folto pubblico presente.
Infatti, nonostante la serata gelida, la Casa della Pace era affollatissima, con la significativa partecipazione di due bravissimi artisti che con le proprie opere hanno voluto dare testimonianza del loro sostegno solidale ai Cinque. Le sale della Casa della Pace erano adornate dalla mostra di pittura "Omaggio floreale ai Cinque", una personale molto ammirata dai presenti, di Luciano Fabbrizio che l’ha voluta dedicare a loro proprio in quanto arte iperrealista, simbolo della verità che purtroppo manca nell’informazione che ignora la realtà dei Cinque. Un altro omaggio ai Cinque l’ha voluto dedicare la poetessa Donatella Calì con la sua raccolta di poesie "Le maschere perse ", anche lei colpita dalle sofferenze ingiustamente inflitte ormai da 13 anni ai Cinque dal sistema giudiziario statunitense e proprio per questo pronta a darne testimonianza, con suoi versi molto apprezzati recitati magistralmente e applauditi fino a tarda sera dai presenti.
Tra una lettura di poesie e l’altra, è stato presentato il libro “L’economia cubana non è una scienza triste” a cura di Luciano Vasapollo, che aiuta a comprendere le reali problematiche che Cuba ha affrontato nel VI Congresso del P.C.C., perché analizza un po’ tutte le questioni della pianificazione socio-economia cubana.C’è stata poi la presentazione dell’ultimo numero della rivista Nuestra America, anch’esso dedicato ai Cinque con in copertina una bellissima foto delle bambine della Scuola Nazionale di Danza che dedicano i loro disegni ai Cinque, e all’interno un inserto speciale “LIBERI SUBITO” che analizza la campagna del 2011 “il 5 per i 5”, che quest’anno ha anche visto con successo la partecipazione delle comunità di base cristiane e molte parrocchie cattoliche in varie città di Italia, fino all’udienza papale con Padre Antonio Tarzia e Luciano Vasapollo durante la quale è stato consegnato a Papa Benedetto XVI del materiale informativo sui Cinque e una lettera con la rispettosa richiesta di una preghiera di Sua Santità per porre fine alla sofferenza dei 5 fratelli cubani e dei loro familiari.
Alcune pareti della Casa della Pace ospitavano la Mostra fotografica “Los 5 por la calle” di Yailín Alfaro Guillen, disegnatrice e fotografa cubana: 6 tabelloni che mostrano con coloratissime fotografie come le immagini dei Cinque siano ormai parte integrante della vita dell’intera società cubana,infatti le troviamo nei negozi, nelle scuole ed università, gigantesche nei cartelloni lungo le strade statali o nelle strade di città; stupende le foto che ritraggono i bambini della Scuola Nazionale di Danza che preparano disegni e collage con le foto dei Cinque e in tutti ritorna la parola“Volveran!”; colpiscono le foto delle scritte che reclamano l’immediata libertà dei 5 fatte a mano che tappezzano muretti, pareti di case o pali della luce a testimonianza della fiducia incrollabile del popolo cubano nel ritorno dei 5 fratelli;così come le ammiriamo nelle grandi manifestazioni di massa che ne reclamano la libertà a Cuba così come ma anche in Italia nelle manifestazioni organizzate dal Comitato Italiano Giustizia per i Cinque sempre aperte dallo striscione “LIBERATELI”.
Fratelli forti che resistono e che sanno che torneranno” sono le parole del bellissimo ed emozionante discorso di Milagros Carina Soto Aguero Ambasciatore di Cuba in Italia, che hanno riscaldato il cuore di tutti i presenti. L’Ambasciatore ha poi ricordato come i Cinque amino e si dedichino all’arte della pittura e della scrittura e come senz’altro avrebbero apprezzato il taglio culturale e festoso dato all’iniziativa. Ringraziamo l’Ambasciatore per la partecipata presenza sua e della numerosissima delegazione dell’Ambasciata Cubana presente all’iniziativa.
Come non segnalare, inoltre, l’ottima selezione di musica cubana, mandata in onda dalla simpatica e agguerrita Tatiana Fabbrizio dj di Radio Città Aperta, che ha rallegrato con le sue note la cena che si è svolta subito dopo con un piatto tipico polenta e salsicce e buon vino rosso.
Continueremo sempre a lottare al fianco della rivoluzione socialista cubana e con una sempre più tenace solidarietà politica affinchè al più presto i nostri 5 fratelli tornino a casa e possano passare una splendida serata come questa riuscitissima iniziativa di cultura del popolo e per il popolo insieme ai loro cari e a noi tutti, perché come diceva il grande poeta rivoluzionario cubano, è indispensabile ”ESSERE COLTI PER ESSERE LIBERI !!”
Comitato Italiano Giustizia per i Cinque,
con la collaborazione dell’Associazione e Rivista NUESTRA AMERICA, del circolo di Italia-Cuba A. MELLA e di Radio Città Aperta



Messaggio di René González Sehwerert a Sara González
"La Trova Cubana non si deve tradire perchè è la Patria stessa" Vicente Feliú
Il miglior paradigma di Sara è stata lei stessa.
Una mancanza temporanea di comunicazione mi ha costretto non rivelare le parole di ricordo che devo a questa donna con la maiuscola che è stata Sara González.
I giorni trascorsi al ristabilimento di questo vincolo con il mondo non possono essere una scusa per non trasmetterle ora.
A volte mi sono chiesto se per caso i fondatori della Nuova Trova hanno un’idea esatta di quello che hanno fatto per noi, la generazione dei loro fratelli minori; per noi che ricordiamo prodezze come Girón, la Crisi d’Ottobre o la Campagna d’Alfabetizzazione come in una nube di memorie diffuse, nelle quali si mescolano confusamente ricordi veri e leggende epiche.
Le canzoni di quei giovani sono state agglutinanti e ci hanno strasmesso l’essenza dei fatti, ossia il loro spirito.
Dotata d’una voce la cui forza era sufficiente per renderla unica, Sara è andata al di là della consegna di un sentimento per ogni nota, la cui autenticità è il privilegio dell’assoluta sincerità.
Con quella sua voce mi aveva risposto al telefono l’ultima volta che abbiamo parlato, alcune settimane fa. Sara riuscì ad ingannarmi, e con la stessa forza e gli stessi sentimenti il suono delle sue parole mi riempì di speranza e mi illusi che ci sarebbe stata l’occasione di abbracciare lei e in lei, a tutti quelli che ci hanno mandato abbracci, in questi lunghi anni, senza che noi si potesse esprimere con questo semplice gesto, tutta l’ammirazione e l’affetto che con il loro esempio hanno seminato in noi.
Oggi lei se n’è andata fisicamente, come altri, per fondersi per sempre nei ricordi del popolo generoso e grato del quale io sono parte.
Anche se è rimasto pendente l’abbraccio, mi resta la consolazione d’averla animata e l’ onore d’essere stato animato da lei. Era impossibile che si comportasse in altro modo, affrontando gli ultimi giorni come gli eroi che hanno ispirato le sue canzoni.
Vale la pena dirlo: Sara non necessitava paradigmi, il suo miglior paradigma era lei stessa ed e stata degna di sè sino alla fine.
Sventola in pace Sara González.

Con affetto.
René González Sehwerert.
(Traduzione Granma Int.).
L'Avana. 9 Febbraio 2012


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