domenica 12 febbraio 2012

Fidel con gli intellettuali più di nove ore di dialogo con l’infinito




Fidel con gli intellettuali più di nove ore di dialogo con l’infinito
11 febbraio 2012 - www.granma.cu
Sono di 22 paesi, la maggioranza scrittori che partecipano alla XXI Fiera del Libro e intellettuali di diverse discipline accademiche e scientifiche, uniti nella Rete “In Difesa dell’Umanità e a favore della pace e dell’ambiente.”
Zuleika Romay, Premio Casa de las Américas e Presidentessa dell’Istituto Cubano del Libro (ICL), ha presentato le personalità più note tra gli invitati e li ha nominati: Adolfo Pérez Esquivel, Premio Nobel della Pace; Sergio Pitol, Premio Cervantes 2005. Stella Calloni, Carlo Frabetti, Francois Houtart, Frei Betto, Ignacio Ramonet, Atilio Borón, Farruco Sesto, Miguel Bonasso, Carmen Bohórquez, Peter Phillps, Santiago Alba e Mayda Acosta.
Importanti scrittori ed intellettuali dei Caraibi, rappresentanti delle culture invitate alla Fiera cubana: Norman Girvan, Chiqui Vicioso, Kendel Hyppolite, Alejandro Carpio, Daniel Ferreira, Lenito Robinson, Bárbara Chase, Carlos Roberto Gómez, René Baptiste, Cynthia Abrahams, Lasana Sekou, Pedro Antonio Valdés, Johan Roozer, e ancora Kari Polanyi Levitt, studiosa dei Caraibi.
Poe Cuba, vari premi nazionali di Letteratura, Storia e Scienze Sociali, oltre a diversi esperti di varie specialità.
Poi ha chiesto all’anfitrione come gli sembrava l’auditorio.
Infinito”, ha risposto Fidel sorridendo e sicuramente immaginando quanto si poteva estendere il dialogo con quella solida rappresentazione dell’intellettualità della sinistra che dal 2003 e per iniziativa del leader della Rivoluzione cubana, è divenuta la Rete.
Più di nove ore è durato lo scambio iniziato con un’introduzione riflessiva della Presidentessa del ICL, sui motivi dell’incontro che si ispira all’allarme lanciato 20 anni fa da Fide, nel Vertice della Terra, sul rischio dell’estinzione che minaccia la specie umana, oggi più grave di due decenni fa.
Per gli invitati ha aperto il dialogo lo scrittore e giornalista spagnolo Ignacio Ramonet con una sintesi delle sue parole, pronunciate durante il ricevimento del titolo di Dottore Honoris Causa dell’Università de L’Avana. Centrato sulle pratiche del sistema mediatico globale, dove l’informazione funziona come una rara merce gratuita, e per mezzo di questa sempre più vuota di contenuti le persone sono in vendita agli annunciatori. La tesi di Ramonte ha fatto avviare il dibattito attorno a quello che devono e possono fare gli intellettuali per evitare la catastrofe planetaria, quando gli sforzi si scontrano, ha detto Abel Prieto, contro la manipolazione o il silenzio.
La scrittrice e giornalista Stella Calloni ha domandato una urgente riattivazione articolata della Rete e si è lamentata per il terribile silenzio con cui l’umanità assiste alle successive guerre e le ha nominate una per una, dall’Afganistan alla Libia, chiamando l’attenzione sulla sceneggiature ripetute che ora minacciano Siria e Iran.
Quasi otto ore dopo le sue parole hanno avuto un’eco in quelle dell’intellettuale brasiliano Frei Betto, che ha domandato un’auto critica: “Per valutare il nostro inserimento sociale e per generare progetti e non solo indignazione, perchè questa non basta per risolvere l’ingiustizia globale”.
L’incontro iniziato alle 13.20, è terminato alla 22.20, con due sole e brevi interruzioni. Impressionati dalla vitalità e dall’entusiasmo di Fide, tutti gli interventi gli hanno fatto le loro congratulazioni per il suo visibile recupero fisico, ma è stato il frate dominicano brasiliano quello che lo ha meglio sintetizzato, dicendo scherzosamente che dovevano terminare perchè Fide doveva ancora ricevere tre delegazioni, leggere molte informazioni e alcuni libri e che nessuno chiedesse qual è il miracolo che glielo permette, perchè è un segreto dello Stato Cubano.
Poi Frei Betto ha ringraziato Fidel per la sua pazienza, il suo dialogo, la sua capacità di ascoltare ed ha chiesto a Dio di benedire questo paese, la vita e la salute del leader della Rivoluzione, la cui opera è evangelica, ha detto, perchè ha alimentato l’affamato, ha curato il malato e ha dato lavoro al disoccupato, come indicano le Sacre Scritture.
Allora Fidel ha preso la parola mostrando un pacchetto di dispacci di stampa tra le mani. “Sono notizie dei soli tre ultimi giorni”, ha avvisato ed ha proposto di leggere e commentane alcuni, per confermare la gravità dell’allarme che li aveva riuniti.
Mancava ancora almeno un’ora di conversazione, seduti o in piedi.
Il minimo che possiamo fare è ottenere che la popolazione sia informata”, ha detto terminando ed ha proposto di fare un libro con tutte le idee e le proposte uscite in circa 9 ore di dialogo.
Dobbiamo lottare”, ha ripetuto come altre volte. “Non possiamo lasciarci vincere dal pessimismo. È nostro dovere.”
21ª Fiera Internazionale del Libro Cuba 2012


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